FLURRY FLUSH
5.
Chap romance, it’s all just a crutch
You don’t want nothin’ that anybody can touch
You’e so afraid of beign somebody’s fool
Not walkin’ tough baby, not walkin cool
You walk cool, but darlin’, can you walk the line
And face the ties that bind
The ties that bind
Nown you can’t break the ties that bind
Un amore da poco, tutto è solo un pretesto
Tu non vuoi nulla che ognuno possa avere
Hai così paura di essere il giocattolo di qualcuno
Non comportandoti con durezza, non comportandoti con freddezza
Ti comporti con freddezza ma puoi mantenerti sul filo
E affrontare i legami che ti vincolano?
I legami,
ora non puoi spezzare i legami che ti vincolano.
“I legami che vincolano”, Bruce
Springsteen
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“Mamma?”
Chiusi con delicatezza la porta di casa. Gli unici rumori presenti
erano il fruscio del mio cappotto e le chiavi che leggermente premevano contro la
serratura.
Mi rigirai la fede attorno al dito. Rilessi ancora una volta le iniziali.
R&H. Come era stato dolce Ron ad intagliarle per me.
“Mamma?” chiamai di nuovo. “Ci sei?”
Sentii un colpo di tosse provenire dalla camera di fronte. Mi
diressi verso là, il cuore leggermente palpitante.
“Mamma...?”
Era lì, accasciata sul letto, le coperte fino alla spalle, il
corpo come buttato a forza sul materazzo, gli occhi vitrei, pallida. Una
bottiglia di vino era appoggiata sul comò.
“Sono venuta il più presto possibile, dopo aver saputo.”
Non rispose, limitandosi a fissarmi.
“Mamma, sarò franca. So che stai male.Da quando papà è morto
continui a bere e fumare... sembra che la vita non ti interessi più, ma devi
cercare di essere forte. Ci sono ancora io. Posso aiutarti.”
Strinse le labbra, ma senza cambiare espressione.
“Sei in terapia intensiva. Ma non ti sei voluta muovere dal letto.
L’infermiera e il dottore mi hanno lasciato entrare. Comunque, Ron arriverà tra
poco. Lo sai che mi sono sposata, no? Ora che so che il problema si è
accentuato capisco perchè non sei venuta al mio matrimonio, di qualche
settimana fa. Ma non devi mollare, mamma, puoi...”
“Hermione!” La sua voce era roca, ansante.Mi fissò improvvisamente
dura e secca. Strinse i pugni, le nocche bianche. “Cosa sono queste
sciocchezze?”
“C-come? A che ti riferisci!”
“Non puoi esserti sposata! Non con Weasley!”
“Cosa stai dicendo?”
“Adesso ascoltami, ascoltami bene!” Si tirò su a sedere, austera e
severa come una volta. In questo, non era cambiata. “Non ho mai approvato
questa cosa della magia, dello studio a quella scuola come-cavolo-si-chiama. Ma
tuo padre sì, e allora va bene. Ma adesso esageri! Non puoi sposare un mago,
diventare parte di quella famiglia!”
Mi sentii male. “Cosa? Mi sembra di sentir parlare Malfoy!”
“Ecco!” gesticolò, le guance rosse. “Ma ti ascolti quando parli?
Malfoy, Weasley, Potter... ti stai rincretinendo! Tu non fai parte di quel
mondo!”
“Mamma!”
“Mamma un corno! E, cosa più importante, hai sposato uno
squattrinato! Cosa può offrire Ronald Weasley ad Hermione Granger! E’ un
poveraccio senza un soldo e senza un futuro!”
“Non ti permettere di parlare così di Ron, perchè...”
“Hermione” era incredibile come riuscisse a cambiare sguardi da un
attimo all’altro. “Io mi preoccupo per te. Ti voglio bene. Sei la sola cosa che
mi è rimasta, anche se per poco. Lo sento, sai? Non ce la farò. A volte fatico
a respirare, non mangio nulla, rigetto. Ho ancora pochi giorni di vita. Ma
voglio lasciare questo mondo con la sicurezza che mia figlia abbia una vita
solida e stabile, un futuro sicuro.”
“E ce l’avrò! Io e Ron ci stiamo organizzando per diventare Auror
con Harry, ma la cosa più importante è che lo amo e...”
“Piantala con queste ciance sull’amore. In un matrimonio, ciò che
conta veramente non è l’amore, ma la sicurezza. Sicurezza economica e per la
salute, se devo essere più precisa. E un mago sbandato non te la darà”.
“Dove vuoi arrivare?” sbottai con le lacrime agli occhi. La
persona che più amavo odiava la persona per la quale vivevo.
“Non capisci? Vieni qui, tesoro mio.”
Mi avvicinai al suo capezzale. Notai che anche lei aveva gli occhi
rossi.
“Guardati. Deliri su sogni e aspirazioni sciocche, le guanche
luccicanti e i capelli in disordine. Piccoli dettagli importanti; ti sta
rovinando. Io non lo permetterò. Ti faccio un’ultima richiesta, da madre a
figlia. Da colei che ti ha messo al mondo. Un’ultimo desiderio. Sto per morire.
Voglio morire sicura che tu vivrai bene. Ma questo sarà possibile solo accanto
a qualcun altro, non a Ronald Weasley. Beh... Harry Potter potrebbe andare, in
fondo.”
Mi lasciai sfuggire un gemito strozzato. Cosa voleva dire?
La risposta mi arrivò pochi attimi dopo.
“Lascialo, Hermione. Divorzia da Ronald Weasley. Non vederlo più.
Mai più. Promettimelo. Promettimelo...!”
“NO!”
Mi alzai in piedi barcollando, le lacrime che scendevano copiose
dal volto.
“Se mi vuoi davvero bene, Hermione... fallo.”
Esitai. Stava per morire...
“Promettimelo.”
“Io...” tremavo tutta. Non era possibile, non stava accadendo.
“PROMETTIMELO!”
“...te lo prometto, mamma.”
L’avevo fatto. Mi accasciai al suolo, singhiozzando. Solo pochi
minuti dopo mi resi conto che mia madre non respirava più.
Una promessa è una promessa.
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Stringo leggermente gli occhi. Poi li apro. Il raggio del sole che filtra dalla finestra mi brucia alle palpebre.
Però non ho caldo. Sento che sono sdraiata sotto le coperte. Non
ricordo molto di come ci sono arrivata. Ieri sera...
...ieri sera...
“ODDIO!”
Mi tirò su a sedere di scatto, improvvisamente sconvolta. Fa che
mi sia sognata tutto, fa che mi sia sognata tutto...
Ma non è così. Vicino a me c’è...
Io... dò un’occhiata veloce sotto le coperte e mi sento avvampare.
Sono...
“Mio dio!”
Ron fa un grande sbadiglio, strofinandosi gli occhi.
“Hm...ehi, che c’è? Mi hai... yaawhn...svegliato...”
“Che c’è? CHE C’E’? Tu mi chiedi... dovrei essere io a... oh, no,
no, no...” mi metto la testa fra le mani, gemendo.
“Smaltita la sbronza, eh?” Ron resta a guardarmi a disagio mentre
faccio il punto della situazione, schockata.
Ricordo poco, con confusione, ma pian piano si fanno luogo nella
mia mente immagini... sensazioni... no...
“Cos’è successo... esattamente?” riesco infine a farfugliare.
“Hermione...” Ron sorride. “Su, non ricordi?”
“Io... io... NO!” scoppio in lacrime. Non è possibile... non
riesco a pensare, a parlare... troppo sbigottimento. E rabbia. RON!
“Cosa mi hai fatto? Perchè sono qui? Oh, dio, dio...” mi alzo
tirando con me parte della coperta e allungo le mani verso i miei vestiti,
gettati malamente a terra... io non lo farei mai, li ripongo sempre a posto e
in ordine, solo in circostanze remote io...
...ma forse non tanto remote...
Inizio ad infilarmi la biancheria intima senza smettere di
tremare.
Lo sento che sospira, una, due, tre volte, sommensamente,
disperatamente, rassegnato. Perché? PERCHE’? Lo odio!
“Me lo sentivo che avresti reagito così... ma non ho potuto, non
sono riuscito, a impedirlo...”
“Che stai dicendo? Voglio sapere cosa è successo, perchè siamo
qui, perchè i miei abiti sono a terra, perchè con te, perchè tu!!” le lacrime
iniziano a scendere sulle guance. No, non davanti a lui. Non piangere.
“E così...” Ron mi guarda fisso. “Ieri sera, Hermione... sarò
breve... ti sei ubriacata. Non so perchè. Ginny, quando ci ha fatti baciare...
tu volevi, non so,... ma hai bevuto. Troppo. Infatti non sei stata più in grado
di controllarti. E... sai, secondo me quando si è ubriachi si rendono visibili
anche i sogni più nascosti...”
Pian piano, ricordo.
“Tu...” gli punto un dito contro, la cannottiera che svolazza per
via della finestra aperta. “Tu... tu...” non riesco a dire altro. Non lo
accetto.
Lui china la testa. “Perdonami Hermione, ma...”
“Sono andata a letto con te!” Ecco, l’ho detto. Mi tappo la bocca
con le mani, e sento le lacrime scorrermi fra le dita.
Non è possibile.
“Oh, no... no... no!”
“Hermione... lo volevi anche tu! Lo so!” adesso grida anche lui.
“NO!” strillo, infilandomi i pantaloni con tale violenza che mi
segna le gambe. “No, io non volevo! Come hai potuto.... mi hai ubriacata!”
Beh, in effetti sono io che ho bevuto. Ma Ron china la testa a
questa mia affermazione. Non risponde. Non... nega.
Oddio. Ora capisco.
“Avete organizzato tutto...” dico lentamente. “Tu e Ginny...
voi... lo avete fatto apposta... tu sapevi che Ginny ti avrebbe fatto quella
penitenza... sapeva, in qualche modo, che avrebbe avuto su di me un effetto
devastante. E poi... dopo che io mi fossi ubriacata... tu avresti approffittato
di me!”
“NO!” si alza dal letto violentemente, tirando la coperta fin sul
collo.
“Sì... era tutto organizzato, deciso fin dall’inizio... e anche
Albert... era d’accordo, in modo che tu facessi la bella figura del cavaliere
che salva la principessa!”
“Questo no!” Ron mi si avvicina, dopo essersi infilato una lunga
camicia e i boxer. “Non avrei mai accettato che tu soffrissi in alcun modo. Non
ci aspettavamo la reazione di Albert, non volevo che tu subissi alcuna
violenza, mai...”
“Beh, invece è successo! Adesso soffro e sto male, per causa tua!
E per quale scopo? Eh?”
“Quello di farti rendere conto che tu non ami Harry!” piange anche
Ron, ora. “Tu appartieni a questa vita, a me, e io ti appartengo! Noi siamo
fatti l’uno per l’altra!”
“Sciocchezze!”
“Invece sì! Io ti amo, e anche tu mi ami, solo che non vuoi
rendertene conto! Non so perchè mi lasciasti anni fa, ma ti posso assicurare
che non ho mai smesso di pensare a te e...”
Trasalisco. Ora ho davvero capito tutto.
“Avete progettato tutto fin dall’inizio... da quando ti ho
chiamato...”
Si morde il labbro. “Io... sì, è così.”
“Farabutto!” scoppio.
“No! Ascoltami, ti prego! Ti amo da sempre, e quando ho saputo che
stavi per sposarti non sono riuscito a resistere! Sapevo che saresti venuta, e
speravo in un tuo ripensamento...”
“Anche Ginny... ha fatto l’amica solo per aiutarti!” singhiozzo,
senza riuscire a fermarmi.
“No, lei... i suoi sentimenti erano sinceri! E anche i miei lo
sono! E’ vero, siamo stati meschini e mi rendo conto che ora soffri... ma speravo
che per questo tu capissi, Hermione. Stai facendo uno sbaglio, puoi tornare
indietro...”
Lo interrompo, infilandomi la giacca con mani tremanti. Al dolore
è subentrata la rabbia e il rancore.
“Io ti odio, Ron Weasley. Per ciò che mi hai fatto, per ciò che mi
stai facendo. Se prima non mi andavi a genio, ora ti odio sul serio. Mi hai mentito,
ingannata, fatta ubriacare e tutto ciò non è servito a nulla. Io amo Harry, e
tornerò da lui. Tu dici di amarmi... ma chi ama davvero sa lasciare andare
colei che ama.”
Ron stringe le coperte. Il labbro gli trema e mi guarda scosso.
“Io... io ti amo...”
“Non basta dire così! Se prima potevo comunque capirti, ora no.
Ora non ti perdonerò mai. Me ne vado. Ti infilerò sotto la porta i fogli con la
procedura per il divorzio, con un incantesimo per controllare se li firmi. Se
non lo fai, sporgerò denuncia. Non mi hai deluso, tranquillo. Però non mi
aspettavo un colpo basso da te. Dopotutto, siamo stati amici una volta. Ora
nemmeno quello. Ti odio. E questo l’hai voluto tu.”
Aprii la porta, le lacrime ormai asciugate e l’espressione gelida.
Lo odio. E’ quello che si merita. Mi ha ingannata.
“Hermione!” mi afferra la mano, piangendo, senza più armi. “Oddio,
scusa,.. quello che ho fatto è imperdonabile...”
“Sì. Esatto.” Mi divincolo e arretro di un passo. “Firma quelle
carte. E non osare farti più vedere.”
Sbatto la porta. Mi allontano, sentendo stranamente le tempie
pulsanti e altre lacrime bollenti sotto le palpebre. Ma le scaccio via,
duramente.
Non lo voglio più vedere. Lo odio. Devo... Mi scorderò di lui. Lo
prometto a me stessa.
E una promessa è una
promessa.
Lo so... che barba, eh? ‘sti due! Non so se la storia finirà bene... comunque ditemi cosa ne pensate! Ora non posso ringraziarvi tutti ma la prossima volta dedicherò un ampio spazio alle dediche! Ho tradotto la canzone perchè inizialmente volevo inserirla nelle parole di Ron, ma così non sarebbe sembrato realistico, così... comunque è quello che lui vorrebbe dire a Hermione. Ciao, e a proposito...
Recensite!!