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Autore: ZarxielZerg    11/10/2016    1 recensioni
La storia del mondo Pokémon dalla mia infanzia fino adesso, dal punto di vista di uno specialista Spettro.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ormai è passato un anno da quando ho iniziato il mio viaggio, da quando ho ricevuto il mio Gengar, all'epoca un Gastly. Solo con lui sono riuscito a sconfiggere tutti i Capipalestra e allenatori che ho affrontato. Sono riuscito a sconfiggere la Lega e arrivare al top, ora tutti mi considerano l'allenatore più potente di Kanto, ma la cosa più impressionante è che sono riuscito ad arrivare fin qui con un unico Pokémon.
Come Campione ora è mio compito testare coloro che credono di meritare il mio posto. Ogni settimana attendo alla Lega un prossimo sfidante che riesca a battere i Superquattro, ma i pochi che ci riescono soccombono dinanzi al mio Gengar; allenatori infantili che non considerano i loro Pokémon come meriterebbero... di conseguenza non meritano il mio posto.
Tuttavia c'è ancora una cosa che mi duole... il Pokédex... dopo un anno ancora non sono riuscito a completarlo, mi manca solo il numero 150... e poi sarà  completo!
 
Come ogni giovedì andai ad incontrarmi con i miei compagni in un bar a Zafferanopoli.
"Ahahahah!! Fammi capire, quindi questo ha cercato di sconfiggerti con uno Slowbro?", disse Darken ridendo.
"Sì, era sicuro di vincere, ma quasi tutti i suoi Pokémon erano Psico o Acqua, sconfiggerli non è stato affatto difficile!", risposi. "Si vede che tu e il tuo Gengar siete terribili!", aggiunse Giuls.
"Ti ringrazio, comunque negli ultimi giorni mi ha contattato Blaine, ha detto che c'è un allenatore davvero molto forte, è un allievo di Oak, è riuscito ad ottenere tutti gli starter e pare che abbia un Pikachu davvero spaventoso, chissà  forse riuscirà  a prendere il mio posto... fare il Campione è davvero stressante". Risero tutti.
"Lo dici solo perché non vedi l'ora di andartene e vedere nuovi Spettri!", rispose Draconix e nuovamente scoppiammo tutti a ridere.
Mentre continuavamo a parlare una donna si parò dinanzi a noi: "Buongiorno, siete per caso voi Raziel, Giuls, Darken e Draconix?". Rimanemmo un attimo in silenzio e poi Giuls disse: "Sì siamo noi". La donna prese da una borsa una lettera "C'è una lettera per voi", la donna ci consegnò la lettera.
"Buona giornata" e se ne andò, così ci mettemmo a leggere.
 
"Cari allenatori, voi non conoscete me, tuttavia ho sentito parlare di voi, delle vostre eccellenti capacità  come allenatori. E' per questo motivo che siete stati scelti per partecipare al più grande incontro di Pokémon della storia. Spero che voi accettiate questo invito. Il luogo d'incontro si terrà  nella Grotta Celeste, una grotta nel grande lago a Nord-Ovest di Celestopoli, l'incontro si terrà  questa sera. Vi attendo con ansia."
 
La misteriosa lettera terminò, poi Darken disse: "Il governo di Kanto tuttavia ha proibito l'entrata a chiunque nella Grotta Celeste, ho sentito parlare di frane continue...". Lo osservai un attimo e pensai.
"La cosa è allettante però... E se ci intrufoliamo di nascosto?". Gli altri mi guardarono sbalorditi.
"Ma potremmo finirci secchi!", esclamò Draconix e io sorrisi.
"Sempre meglio che stare ore seduto in uno stra-maledetto trono e sperare che qualcuno di forte si faccia avanti alla Lega."
Dopo discussioni varie e battibecchi alla fine tutti concordarono sull'idea di andarci.
Giunti lì verso il pomeriggio, notammo che la città  era affollatissima, probabilmente altri avevano ricevuto l'invito, una terribile tempesta tuttavia colpì la città ... davvero curioso, non mi sembra che il meteo ne avesse parlato...
Presto un corpo di polizia arrivò. "Signori! L'accesso alla Grotta Celeste è severamente vietato! Ultimamente sono successi strani eventi, persone scomparse e crolli improvvisi, alcune strutture sono state addirittura costrette alla chiusura. Riteniamo che quel luogo sia troppo pericoloso per allenatori comuni!". Sembravano decisi, poi Giuls si avvicinò a me e disse: "Raziel, tu sei il Campione, forse a te daranno retta, dopotutto la gente ti rispetta e hai una certa importanza."
Mi feci avanti. "Signori, capisco che quello che fate è per la nostra sicurezza, tuttavia, noi siamo allenatori e affrontare nuove sfide è un istinto che ci ribolle nelle vene. Un vero allenatore non si tira indietro davanti al pericolo, per questo riesce a superare qualsiasi ostacolo con i propri Pokémon.". Tutti esultarono ed acclamarono.
Nel trambusto un poliziotto si avvicinò dicendo: "Signor Raziel, capisco la sua carica come Campione, ma la vita di-", lo guardai e dissi: "Sta mettendo in dubbio il legame che c'è tra questi allenatori e i loro Pokémon? Non succederà  nulla", dissi risoluto. "Ma lei no-", Draconix a quel punto fece uscire dalla Poké Ball il suo Gyarados, io, Draconix, Darken e Giuls ci saltammo in groppa. "Sono il Campione, agente, posso permettermi di fare certe cose", detto questo ce ne andammo, mentre gli altri allenatori, esultando, usarono i loro Pokémon per attraversare il lago e giungere alla Grotta Celeste.
Dopo interminabili ore nell'impetuosa tempesta, finalmente eravamo quasi arrivati: la grotta era davanti a noi.
"Signori ce l'abbiamo fatta!", disse Draconix accarezzando il suo Gyarados con orgoglio, poi notai qualcosa: una creatura rosa che levitava in cielo e che entrò nella grotta. "Avete visto?", si voltarono tutti. "Visto cosa?".
Guardai nuovamente: "Avrei giurato di aver visto un Pokémon...", risposi. "Sarà  la stanchezza", mi disse Darken. Alla fine riuscimmo ad arrivare a terra, Draconix ritirò il suo Pokémon e ci addentrammo.
Appena entrati una donna con il cappuccio ci accolse: "Buonasera allenatori, sono lieta di vedere che siete riusciti a giungere fin qui. Permettetemi di accompagnarvi alla sala principale.", disse lei facendoci da guida. Per alcuni minuti camminammo per gli intricati cunicoli della grotta e per tutto il percorso vari Pokémon ci osservavano in disparte, specialmente dei Ditto, mi domandavo come mai quei Pokémon si trovassero in quel luogo. Alla fine però arrivammo alla sala. Un'enorme stanza scavata nella roccia con cavi elettrici che sbucavano, alimentati chissà  come e collegati a dei riflettori per far luce alla buia grotta, in un angolo c'era una tavola imbandita con vari tipi di cibo e bevande, ci sedemmo e la donna se ne andò.
Passarono alcune ore e arrivarono altri allenatori, ma erano molto pochi... esausti, si sedettero e iniziarono a mangiare, la donna poi si parò davanti a noi: "Il mio padrone vi raggiungerà  presto, nel frattempo cenate con calma...", ma prima che se ne andasse domandai: "Ma tutti gli altri allenatori?". Ci fu un attimo di silenzio e lei rispose: "Non ce l'hanno fatta, in un modo o nell'altro..." e se ne andò. Giuls rimase stupita da quelle parole e disse: "Cosa intendeva dire?", mi misi a mangiare, poi dissi: "Starà  scherzando, sta' tranquilla e mangia."
Passò circa un'ora, nel frattempo socializzammo con gli altri, poi le luci si spensero e la donna arrivò.
"Signori, è giunto il momento che tutti stavate aspettando, ora conoscerete il mio padrone, l'allenatore più potente di tutti...". Dalle scale in pietra giunse levitando una figura umanoide alta, dalla pelle viola pallido, orecchie appuntite, profondi occhi magenta, dal volto più alieno che umano, tre dita affusolate, grandi piedi e una lunga e spessa coda viola scuro, così come la pancia, mentre dietro al collo sembrava avere un secondo midollo spinale che sporgeva, indossava solo un bracciale in un polso con due pietre, una viola e una multicolore; quando arrivò, la donna continuò: "Questo perché lui è anche il Pokémon più potente di tutti: Mewtwo!"
Tutti rimanemmo sbalorditi, nessuno si aspettava una cosa del genere: un Pokémon mai visto prima. Un ragazzo si alzò ed esclamò: "CIO' E' UNA FOLLIA! UN POKE'MON NON PUO' ESSERE UN ALLE-", fu interrotto di brusco e scaraventato contro un muro senza nessun apparente motivo, mentre una voce profonda penetrò le menti di tutti e la donna disse all'unisono: "Silenzio umani!", quel coso non solo parlava telepaticamente, ma aveva preso possesso del cervello della donna!
Darken si alzò. "Ma cosa significa tutto questo?". Una risata penetrò le nostre menti. "Ho organizzato tutto questo affinché potessi non solo dimostrare che voi umani siete creature spregevoli che non meritano minimamente di vivere, ma anche per creare un mondo perfetto eliminando ciò che c'è di più corrotto e impuro e questo vale anche per qualsiasi Pokémon che abbia tradito i suoi simili servendo gli umani!". Non potevamo crederci.
"Ben presto ognuno di voi raggiungerà  la propria fine e questo mondo sarà  un luogo perfetto e incontaminato, popolato solo da coloro che io ritengo degni!". Dall'oscurità  dalla grotte si fecero avanti alcuni Ditto che sembrava vedessero Mewtwo come loro padrone.
Ad un certo punto con un gesto fece cadere sul pavimento la donna, che svenne a terra inerme facendo scoprire il volto: tutti la riconobbero come l'infermiera di Celestiopoli, un allenatore la prese e la trasportò lontana dal Pokémon.
"Voi umani ci avete creato con l'unico scopo di usarci come armi... io questo non lo permetterò!". Compresi presto che quello era l'esperimento di mio zio Fuji, il Pokémon che fuggì... Giovanni aveva finanziato le ricerche di mio zio a patto che creasse un Pokémon imbattibile: Mewtwo.
"Solo perché delle persone spregevoli ti hanno creato per scopi maligni non significa che siano tutti così!", risposi, lui mi guardò quasi come se volesse leggermi la mente, anzi probabilmente lo stava realmente facendo.
"Ridicolo! Credi che le tue menzogne possano farmi cambiare idea, umano? I vostri Pokémon non sono altro che schiavi! Tuttavia ho intenzione di risparmiarvi, a patto che riusciate a battermi!", un ghigno si allargò nella sua bocca, mentre i Ditto avanzavano.
Presto tutti gli allenatori si fecero avanti con i loro Pokémon, mentre Mewtwo fece combattere i suoi Ditto che mutarono forma per diventare come i Pokémon avversari. Uno ad uno, tutti vennero sconfitti, non avevo mai visto una battaglia così cruenta... quei Ditto stavano letteralmente massacrando gli avversari, perfino MegaPidgeot, MegaVenusaur e MegaCharizard Y furono sconfitti in maniera brutale e sanguinaria dai Ditto, sebbene avessero preso la forma della loro versione standard.
Quando arrivò il mio turno, Mewtwo mi guardò e disse: "Di te me ne occuperò personalmente", feci immediatamente Megaevolvere Gengar, ma rimasi sorpreso nel vedere Mewtwo usare il suo bracciale per fare la stessa cosa. La mutazione sviluppò la muscolatura dei suoi arti, la coda divenne più corta e sulle spalle crebbe una massa muscolare viola. "Non è possibile...", esclamai sgomento.
Gengar attaccò immediatamente con Ombra Notturna, ma tale mossa sembrò fare solo il solletico al clone, che reagì generando una sfera d'energia oscura lanciata con una forza sorprendete e colpì il mio Pokémon, un colpo talmente potente da sconfiggerlo in un unico colpo. Ero paralizzato da quello che avevo appena visto.
Mewtwo tornò nel suo normale aspetto e disse nella mia mente: "Un parente del mostro che mi ha creato non merita altro che dolore e sofferenza! Ma gli altri non sono da meno. Siccome siete stati tutti sconfitti, ora reclamerò il mio premio... le vite dei vostri Pokémon, mentre il tuo Gengar... non potrà  più rimanere in questo mondo!".
I Ditto trasformati assalirono i Pokémon degli allenatori che erano troppo stanchi e feriti per reagire, nessuno poteva richiamarli, in quanto le Poké Ball smisero di funzionare, forse a causa di Mewtwo stesso che invece si fece avanti verso Gengar; gli occhi si illuminarono e iniziò a muovere le mani, compresi che voleva bruciare i gas tossici che componevano il suo corpo, ma prima di riuscirci una misteriosa barriera rosata si generò intorno a Gengar.
Alzai lo sguardo e vidi un Pokémon mai visto: sembrava un embrione con una coda lunghissima, occhi azzurri, lunghi piedi e un volto vagamente felino; la creatura levitava attorno a me, producendo un verso simile ad una risata.
"Mew! E così alla fine ci incontriamo! Ho atteso a lungo questo giorno. Sebbene io sia nato grazie a te, ti dimostrerò che le mie modifiche mi hanno portato ad essere migliore di te, alla fine il figlio supera il genitore!". Tutti sentimmo quella voce nella nostra mente, mentre Mew comunicava con dei versi.
"Compassione? Ti dimostrerò che noi cloni siamo migliori di voi! E alla fine il mondo apparterrà  a noi!".
A quel punto Mewtwo cercò di colpire Mew, tuttavia quest'ultimo schivava i suoi colpi teletrasportandosi.
"Che c'è? Hai forse paura di scoprire chi dei due è più forte?".
A quel punto lanciò un Palla Ombra che scaraventò via Mew. Sembrava finita, ma all'improvviso un potente attacco Psichico investì Mewtwo. "Allora sai combattere! Molto bene, staremo a vedere chi fra noi è il più forte!", detto questo la battaglia fra i due leggendari iniziò più brutalmente che mai, mentre i Ditto erano decisi a finire i loro avversari.
Non potevo sopportare uno spettacolo così violento e insensato, dovevo porre fine a ciò in un modo o nell'altro, quindi mi alzai e corsi per fermare quella battaglia, gli altri cercarono di fermarmi, ma non diedi ascolto e in quel momento fui colpito dagli attacchi di Mew e Mewtwo.
Caddi a terra, mentre sentivo sul mio petto il mio stesso sangue, piano piano stavo perdendo le forze...
"Folle! Credevi di poterci fermare?!", sentii nella mia testa, poi sentì qualcuno vicino a me... Gengar. Ormai avevo perso troppo sangue, non riuscivo ad alzarmi, ma alzai la testa per guardare il mio fedele compagno: per la prima volta, il suo sinistro e inquietante ghigno si era tramutato in un espressione di tristezza e paura, tutti i Pokémon nella zona, inclusi i Ditto, Mewtwo e Mew si fermarono; cercai di accarezzare il corpo gassoso di Gengar.
"Ci rivedremo dall'altra parte, amico mio...".
Pensavo fosse finita, ma poi sentii un'energia di qualche tipo investire il mio corpo. Piano piano le mie forze stavano tornando, l'enorme lacerazione che avevo era misteriosamente guarita e quando alzai la testa vidi vicino a me Mew e Mewtwo, quest'ultimo tornato nelle sue normali sembianze, in quanto non voleva più combattere e la Megaevoluzione non era più necessaria.
"Ho sempre creduto che voi umani foste esseri spregevoli... invece, il tuo coraggio mi ha fatto capire che mi sbagliavo... non hai esitato a rischiare la tua vita pur di proteggere il tuo Pokémon o i tuoi amici". Iniziò a levitare così come Mew.
"Ora andrò alla ricerca di ciò che io non ho, ma che voi avete già. Grazie per avermi fatto comprendere il mio errore...". All'improvviso tutti noi fummo investiti da una curiosa luce.
Mi risvegliai assieme agli altri sulla riva del lago di Celestoopoli, accanto a noi vi erano anche gli altri allenatori che non erano riusciti ad arrivare alla Grotta Celeste, molti feriti gravemente, ma tutti vivi apparentemente; l'infermiera ci accolse, mentre gli altri furono visti da medici specializzati. Ancora facevo fatica a capire cosa fosse successo. Come abbiamo fatto ad arrivare lì? Che sia stato Mewtwo? Quello che è successo è successo realmente?
Sia io che gli altri eravamo confusi. Osservai il mio Pokédex e vidi una cosa inaspettata... 151. Ero riuscito non solo a completarlo, ma a trovare una prova esistente del Pokémon più misterioso di Kanto.
 
Due settimane dopo
 
"Il vostro compito è stato eccellente, non avrei mai creduto di riuscire ad arrivare così lontano, i miei complimenti a tutti voi.", disse Oak.
"Abbiamo solo fatto il nostro dovere, nulla di più", risposi.
"Credo che sareste davvero interessati di sapere che dopo aver mostrato i dati da voi raccolti, inclusi quelli relativi a Mew, ciò non solo ha ridato credibilità  a Fuji, ma altri scienziati hanno deciso di fare lo stesso. Il mio collega Elm ha finito da poco di catalogare tutti i Pokémon di Johto e ora ha bisogno di qualcuno che riesca a registrarne i dati nel suo Pokédex.", disse porgendo un biglietto per la nave a ciascuno di noi, incluso Darken.
"Ma professore, io non sono un suo allievo". Lui rise e disse: "Lo so bene, ma visto che sei l'allenatore che ha catturato più Pokémon qui nella regione e visto che Blu non può venire in quanto Capopalestra di Smeraldopoli, credo che tu possa sostituirlo", gli disse porgendogli un Pokédex.
"Non so cosa dire! La ringrazio professore". Lui rise per poi rispondere: "Non devi ringraziarmi".
Giuls si voltò verso di me e disse: "Raziel e tu come farai con la Lega?", feci un sorriso: "Non lo sai? Non sono più Campione di Kanto e ho sentito che un certo Rosso ha passato i preliminari e che domani affronterà i Superquattro per poter essere Campione.", lei rimase sorpresa.
"Ragazzi, una macchina vi attende qui fuori per portarvi ad Aranciopoli, dove potrete prendere la nave. Un assistente di Elm si occuperà  di prendervi appena approdati ad Olivinopoli.".
Salutammo il professore e andammo ad Aranciopoli con il veicolo. Al porto i nostri genitori ci attendevano e dopo esserci salutati partimmo per Johto, per un nuovo viaggio.

"Mi dispiace per ciò che... che ho fatto..." disse Mewtwo con voce fioca.

"Sei stato portato in questo mondo da persone malvagie, non è colpa tua... differentemente dagli altri, non penso tu meriti di essere distrutto..." rispose Mew mentre i due continuavano a volare portando con loro alcuni Ditto con la telecinesi, ma in quella frase, qualcosa suscitò l'interesse di Mewtwo.

"Gli altri?" domandò, Mew capì che forse aveva detto forse un po troppo.

"Gli altri leggendari, come me... o... come te, tecnicamente. Siamo Pokémon unici votati alla protezione e all'equilibrio di questo mondo. Devi sapere che tu sei solo un... "progetto secondario", in realtà i tuoi creatori volevano altro..." spiegò Mew quasi titubante nel farlo, ma ormai non poteva nascondere la cosa.

"Quindi... mi uccideranno..." disse con un tono di voce che era impossibile da capire se fosse spaventato o sollevato.

"Solo il nostro Signore può prendere la decisione definitiva, quando si risveglierà tu verrai convocato e lì decideremo il tuo destino, ma sappi che io farò il possibile per aiutarti, sei comunque mio figlio... e tutti meritano una seconda possibilità, tuttavia i pochi che vogliono risparmiarti affermano che forse la tua potenza potrebbe aiutarci contro... contro quella "Cosa""

"Quale "Cosa"?"

"Il vero motivo per cui hanno iniziato il progetto da cui sei nato... i suoi creatori credono che sia morto, ma... è sopravissuto... Palkia ha percepito la sua nascita... ma... non ha idea di dove sia, il che è impossibile, lui è il Dio dello Spazio, sa tutto quello che succede in tutte le dimensioni di questo universo, può perfino sfuggire all'onniscienza temporale di Dialga... quell'essere non c'è ne nel passato, ne nel presente, ne nel futuro... è come se... se non dovesse neppure esistere... molti di noi hanno paura." concluse alla fine, Mewtwo giurò che il genitore stesse piangendo, ma non ne era certo, ma di sicuro era terrorizzato da quell'argomento, forse, perché gli umani avevano usato il suo DNA per portare avanti quel progetto.

"Farò tutto il possibile per aiutarvi e per combattere questa minaccia, anche se gli altri vogliono distruggermi... tuttavia ti vorrei chiedere un favore" disse Mewtwo per poi guardare i Ditto levitare dietro di sé con i suoi poteri. "Sono consapevole che la mia struttura genetica è troppo stabile per poter sperare in una vita normale, ma vorrei chiederti, per i miei "fratelli" si può fare qualcosa?" domandò Mewtwo, Mew osservò i vari Ditto, poi rimase in silenzio per qualche istante.

"Sembra che durante lo scontro con quegli umani abbiano accidentalmente inglobato campioni di DNA e d'energia nel proprio corpo... andiamo all'Isola Suprema, lì farò il possibile per aiutarli e non saranno più visti come degli esuli".

Squadra: 094-m.png

Box: N/D

Pokémon visti: 151

Medaglie di Kanto: 01.gif02.gif03.gif05.gif06.gif04.gif07.gif08.gif (EX CAMPIONE DI KANTO)
   
 
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