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Autore: kleis87    12/10/2016    2 recensioni
Dopo l'aggressione a Saint Antoine la consapevolezza di Oscar sui suoi sentimenti per Andrè, che come una furia abbattono il muro di freddezza dietro il quale si era nascosta per tanto tempo. Come affronterà tutto quello che ne deriva? Una rivisitazione senza pretese della storia originale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie a tutti quelli che stanno leggendo questa storia ! Un grazie particolare a quelli che recensiscono aiutandomi a crescere ! Buon capitolo spero che vi piaccia!

La ragazza dei fiori

 

Il dondolio del carretto è quasi piacevole , se socchiudo gli occhi posso immaginare di essere cullato dolcemente. Sento i raggi del sole sul viso e l’aria del mezzogiorno è così pulita e limpida che sembra voglia dilatarmi i polmoni e riempirli di vita pura. Apro gli occhi e noto che il cielo è così azzurro , non ci sono più nuvole a contaminarlo , ma quel tripudio di turchese non è niente al confronto dei tuoi occhi amore mio. Atterrisco sempre di fronte ad essi, sono il mio punto debole. Sorrido , perché questo non vuole di certo dire che io sia indifferente al resto del tuo corpo, tutt'altro. Dio quant'eri bella stamattina , ma lo eri anche  ieri , e oggi lo sarai di più. La verità è che diventi sempre più bella. Sospiro rumorosamente tirando indietro la testa .

-Ehi dopo tutti questi sospiri da innamorato , non so se riuscirai a scendere dal carretto! Siamo arrivati André! –

Sorrido a Pierre  , il vecchio stalliere , l’uomo che mi ha insegnato tutto suoi cavalli . Giro su me stesso per dargli una veloce pacca sulla spalla , ma un leggero indolenzimento mi ricorda delle botte prese così poco tempo fa..

-Hai proprio ragione sai , ero talmente assorto nei miei pensieri che quasi mi addormentavo!!-

Rido , provando a celare maldestramente l’essere stato colto in fallo in romantiche elucubrazioni. Ma di cosa mi preoccupo poi? I miei pensieri sono solo miei. Scendo , ancora un po maldestramente dal carretto ,  ma devo ammettere di essere stato peggio.

-Grazie mille per il passaggio-

-È un piacere figliolo!-

Passo per il cortile interno del palazzo , per passare dalle cucine , da cui si sente già provenire un’invitante profumino. Varco la soglia il cui interno è nascosto dal riverbero del sole , ma quando gli occhi si abituano alla nuova situazione , quello che vedo mi atterrisce , gettandomi in uno stato di ansia .

Mia nonna è piegata in due sulla tavola mentre prova a tagliare maldestramente la verdura , ma non deve riuscirci molto bene , visti gli occhi appannati dal pianto. I miei sensi scattano , l’unica giustificazione per un pianto di tale portata da parte della nonna può essere solo.... Oscar.... le è successo qualcosa... Mio Dio. Quel senso di angoscia che ho irragionevolmente provato stamattina torna prepotente , concreto e reale ; come un pugno nello stomaco.

-Nonna! Cosa succede?-

Non riesco a nascondere il mio allarmismo sopratutto quando noto che la  nonna trasale, asciugandosi maldestramente le lacrime che le hanno letteralmente inondato il volto. La mia presenza invece di calmarla la agita ancora di più e si lascia andare sulla sedia coprendosi il viso con le mani. Quelle poche parole che riesco a percepire sono solo frasi smorzate, senza senso.

-Oh André bambino mio! Come posso .... Come potrei dirtelo.....Che destino ingrato ! I miei bambini... i miei bambini! –

Non riesco a fermare il respiro fuoriesce veloce dal mio corpo , una rabbia impaziente mi assale , mi avvicino a mia nonna e la scuoto come a voler far uscire la verità da lei a forza . Deve parlare . Deve!

-Nonna per l’amore di Dio , parla! È successo qualcosa a Oscar ? Lei sta forse male ? CRISTO NONNA PARLA !!!-

Silenzio . Solo silenzio.

-Vedi André ... il padre di Oscar , il signor Generale...-

-Si sposa André!-

Mi girò fulminando con lo sguardo la persona dalla quale proviene questa terribile notizia , talmente orribile da sembrarmi irreale. È Adeline, una delle cameriere di palazzo. Voglio vomitare ma  la gola è talmente secca che non riescono a passarci nemmeno i respiri. Non ha bisogno di pronunciare alcun nome , ho già capito a chi si riferisce. Mi raddrizzo a forza , lasciando le spalle di mia nonna , e continuo a fissare quella ragazza , senza vederla realmente. D’ improvviso il mondo rallenta , non sento più niente. Non sento più le mani , non percepisco più il mio cuore , dimentico come si faccia a respirare.  No amore mio ... non ora che...

-Non fare quella faccia! Magari adesso tornerai sulla terra a guardare noi umili mortali André non credi? Sono anni che noi tutte ti guardiamo sbavare dietro a quella donna , che donna non è! Altezzosa e viziata , fino all'ultimo, come tutti i nobili d'altronde!-

Fa una breve pausa e mi si avvicina , mi guarda da sotto in su scuotendo la testa. La sua voce è veleno, le parole corrodono la pelle del petto , penetrando dritto al suo interno , nelle mie viene scorre fiele..

-              Guarda come ti sei ridotto per lei! Il padre decide di farla  sposare ,e nonostante l’età , le permette di scegliere tra i più ricchi aristocratici della corte francese e lei cosa fa? Piange come una ragazzina! L’ ho vista sai? Ero in camera sua , sembrava una pazza! Avresti dovuto vederla.. ingrata! Ecco cos'è un’ingra..

La schiaffeggio. Le parole le muoiono in gola . Si tiene la guancia con una mano , voltandosi a guardarmi con aria sconvolta. Nessuna emozione trapela dal mio sguardo duro ; in realtà credo di non averle più le emozioni.

-Eravamo solo due ragazzini io ed Oscar quando ti abbiamo trovata nelle stalle di quella locanda. Ricordo bene che ci raccontasti che tuo padre voleva venderti ad uno dei suoi clienti per una moneta d’argento. Lo avevi morso ed eri scappata a rifugiarti tra il fiato degli animali. Eri lì da tre giorni , tremavi di freddo... e di fame. Non ti reggevi in piedi. Ti caricammo a forza su Ceasar. Volle portarti lei fino a qui , anche se Oscar aveva solo qualche anno in più di te. Quando ti lasciammo alle cure di mia nonna Oscar andò subito dal padre a comunicargli che aveva assunto una nuova cameriera. Il Generale in tutta risposta la schiaffeggiò , dicendole che avrebbe dovuto pensare ad esercitarsi con la spada piuttosto che a simili facezie da femminuccia, come trovarsi una cameriera personale. Ad ogni modo... riuscì a convincerlo a tenerti a palazzo.... doveva solo scegliere che mansione darti , visto che non poteva averti come cameriera personale. Sai cosa mi disse ?-

Mi guarda con gli occhi neri sbarrati dallo stupore e dalla vergogna. Fa cenno di no con la testa. Comprendo la sua incredulità , Oscar è una donna altruista nella più pura delle forme , non ha bisogno degli elogi , quello che fa , non lo fa per la gloria , lo fa solo per giustizia.

-Mi disse....- devo fermarmi un secondo e respirare. Sento che il nodo alla gola si sta sciogliendo , il ricordo della ragazzina che ho tanto ammirato , si contrappone all'immagine della donna che amo disperatamente e fa così male che a momenti le gambe mi cedono.

-..... disse  che.... visto che avevi vissuto tre giorni in un luogo così puzzolente , tra lo sterco dei cavalli , avresti dovuto fare qualcosa di profumato. È così che sei diventata la ragazza dei fiori Adeline. E adesso ti prego di rivedere il tuo concetto ingratitudine , visto che appartiene più a te che a lei.-

Volto le spalle e mi allontano , mi fermo poggiando faticosamente la mano sotto l’arco delle cucine.Ogni movimento mi costa una fatica immane. Mi rendo conto improvvisamente del mio gesto , ne sono davvero mortificato. Questo non sono io .

-Mi dispiace Adeline. Non avrei dovuto colpirti.-

È la verità. Non avrei voluto, non è da me. Scusami Adeline. Ma senza Oscar ; io non so più chi sono.Appena mi allontano , sento che la nonna ricomincia a piangere,forse anche più di prima , ma la mia mente è annebbiata ed irrazionale, non riesco a non pensare a te. Se davvero ti sposi Oscar , ti avrò perduta per sempre. Salgo le scale con fretta , motivato dalla rabbia e dalla disperazione. Non busso nemmeno , non me ne importa niente , abbasso la maniglia ma la tua camera è chiusa a chiave. Provo e riprovo. Ma niente. Hai chiuso tutti fuori Oscar. Anche me . Di nuovo.

-Oscar.....- è solo un flebile sospiro il mio , mentre appoggio la testa alla tua porta. Chiudo gli occhi solo un istante e quando li riapro noto la bottiglia di vino appoggiata sul carrello proprio fuori la tua stanza. Deve essere il tuo pranzo quello lì. Afferro nervosamente la bottiglia e mi dirigo in alto , oltre la soffitta .

Salgo le scale a chiocciola con sicurezza.Potrei percorrerle ad occhi chiusi tante sono le volte che io e te ci siamo rifugiati qui nei momenti più bui o più luminosi delle nostre esistenze.

Una volta fuori l’aria fresca non mi da alcuna pace. Appoggio la schiena al muro lasciandomi scivolare verso il basso. Stappo la bottiglia con i denti e sputo il tappo lontano ,non vedo proprio perché dovrei rispettare l’etichetta in un momento come questo. Mi attacco alla bottiglia senza troppe cerimonie. Infondo non vedo proprio cosa mi resti da fare. Ecco cosa farò. Berrò fino a dimenticare di avere un cuore. Così insieme ad esso , sparirà anche il dolore. Avvicino ancora la bottiglia alla bocca , così potrò bere ancora e ancora..

-Non dovresti bere a stomaco vuoto...-

Non mi giro nemmeno . La tua voce , così come il resto di te , sono impressi dentro di me da che ne ho memoria. È come ascoltare i miei stessi pensieri dal profondo dell’anima. Una piega amara distende il mio sorriso , ti porgo la bottiglia.

-Ne vuoi un goccio?-

 Il braccio resta sospeso per un tempo indefinito , non ricevo risposta e sto per ritirare la mano , ma sento che tu prendi la bottiglia , sfiorando impercettibilmente le mie dita con le tue. Ma può un uomo morire per una carezza? Oh si che può... si che può....sento che ti siedi accanto a me. Così vicina che percepisco il calore del tuo corpo. Mi giro  e ti guardo. Sei così bella , ma i tuoi occhi sono gonfi amore mio ... la tua camicia è leggermente sgualcita. Forse ti sei addormentata vinta dalle troppe emozioni. Ti accadeva così anche da bambina. Tiri leggermente indietro la testa mentre bevi un sorso di vino , e il mio sguardo cade sul tuo collo così incredibilmente sensuale. Quel collo sul quale qualche uomo, indegno di te , potrò posare la bocca. Sento che la rabbia risale improvvisa , probabilmente però non era mai andata via. Ti stacco letteralmente la bottiglia da mano e bevo ancora.

-Non dovresti bere così . Ti fai solo del male ...

Un sorrisetto irriverente mi sfugge dalle labbra.

-E cosa dovrei fare sentiamo , per non farmi del male? Per non sentire dolore ? – il mio tono è sprezzante. Ma non lo faccio apposta. Lo so che non è colpa tua , ma per qualche misterioso motivo non riesco a creare un ponte tra la mia mente ed il mio cuore.

- Non lo so. Ma ... di certo non questo....-

Adesso sono io a regalarti il mio silenzio. Mi sento come morto ed i morti non parlano. Il tuo sguardo trema , imperlato da piccole gocce che li rendono lucidi. Non dovresti guardarmi con tanta insistenza , sopratutto quando sono in queste condizioni.

-Lo so che lo sai André.....-

Ti riferisci al matrimonio . Si lo so. E questa cosa mi distrugge. Non so come reagire a tutto questo

-Ovvio che tu lo sappia , mia nonna parla sempre troppo !-

- Non me lo ha detto tua nonna.....-

Torno  a guardarti. Dio quanta malinconia può nascondersi in un paio di occhi ? Ma vi leggo qualche altra cosa , qualcosa che non so decifrare . Non guardarmi così perché io... sento che... tutto l’amore del mondo mi stia precipitando  addosso e non so controllarlo. Non ci riesco più , quando mi sei così vicina tutto diventa indistinto.

Distogli lo sguardo, e mi sembri bellissima anche mentre guardi il pavimento, con aria lontana.

-              È come quando sai che sta per arrivare un temporale estivo. Non lo vedi.. ma lo senti. È sempre stato così tra noi , non ho bisogno che qualcuno mi dica quello che stai provando ; perché credimi André , è la medesima cosa che provo anche io. -

Ma perché sei così criptica? Appoggio faticosamente la testa al muro , l’aria esce a singhiozzi mentre sospiro. Questo silenzio è così pesante , ma stiamo parlando più attraverso le cose che non vengono dette , questa è la realtà dei fatti. Appoggio nuovamente la bottiglia alla labbra , voglio sentire ancora quel liquido scuro scendere giù per la gola e rilassare i miei muscoli. Voglio annebbiarli questi pensieri...ma la tua mano mi blocca. Si attacca al collo della bottiglia  ma inaspettatamente reagisco , strattonandola a mia volta. Non devi giocare con un uomo che non sente più se stesso Oscar , non farlo.Ma tu , come al solito non ti arrendi , strattoni ancora e ancora io dopo di te.

-              Basta ! Ti ho detto di smetterla adesso! Hai bevuto abbastanza! Ma non capisci che così ti fai del male?-

Mi urli contro , usando quel cipiglio da comandante che tanto amo in te , ma oggi non sono in me Oscar.

-              Lascia la bottiglia Oscar! BASTA TI HO DETTO DI SMETTERLA!

La bottiglia ci scappa dalle mani e si infrange sul pavimento. Il liquido si riversa e come sangue si apre creando una pozza scura sul pavimento grigio

Nella lotta ci siamo ritrovati inginocchiato l’uno di fronte all'altra, non riesco a reprimere l’ira che irrazionalmente mi assale e ti prendo anche l’altro polso,stringendoli entrambi tra le dita.Sono così sottili....sto ansimando ,  ma non sono del tutto sicuro che sia per il piccolo screzio che abbiamo appena avuto. Abbasso lo sguardo e noto così chiaramente la forma del tuo seno libero dalle fasce, attraverso lo scollo della camicia. Si alza e si abbassa affannosamente . Sei maledettamente sensuale . Così femmina . Sono perduto Oscar....

Alzo lo sguardo , improvvisamente cosciente di quello che sto facendo. Non posso cedere adesso , non voglio spaventarti in una situazione così terribilmente simile a una notte di Febbraio. Ma quello che scorgo nei tuoi occhi non è paura, è ... incertezza , speranza... non capisco...allento la presa , girando le mani ti lascio una leggera carezza sugli avambracci. Dio quanto sono patetico. Abbasso la testa , sconfitto .

-Vattene Oscar, devi stare lontana da me.. – la voce mi esce bassa e roca.. e poco convincente.

Come sono dolorose queste parole. Fanno più male di un colpo di pistola , bruciano più del fuoco. Scuoti la testa , me ne accorgo dai lunghi riccioli che vedo fluttuare prima a destra e poi a sinistra. Sento leggeri singhiozzi. Hai voglia di piangere Oscar? Ma poi mi sorprendi. Il cuore che poco tempo fa , aveva smesso di battere , torna furioso e più prepotente di prima. La tua testa sul mio petto , stringi tra le dita i lembi della mia camicia , e piangi.... ho le braccia abbandonate lungo il corpo, non ho il coraggio di toccarti... se ti toccassi io..

-              Non me ne andrò André... da nessuna parte. Voglio stare qui... voglio stare qui.....-

Mi arriva ovattata la tua voce.. ma è così chiara! Perché non hai paura di me? Perché mi tocchi , perché mi guardi così? Ti scosto dolcemente. Ti sorrido meglio che posso , e ti asciugo le lacrime..

-              Perché Oscar ? Perché non vuoi andare via .... via da me? –

      Spalanchi gli occhi, hai l’aria smarrita. Parla per l’amor del cielo , potrei impazzire in questo momento.

-              André vedi io .....-

Non prosegui , è come se le parole ti morissero in gola. Hai paura , non di me , ma di te. Di quello che non sai , o di quello che sai? Non posso forzarti. Se ti amo davvero , devo lasciarti libera di scegliere la strada che più si addice al tuo cuore. Ti sorrido e faticosamente mi alzo , aiutando poi anche te.

-              Vai a mangiare qualcosa Oscar, ho notato che il carrello era praticamente intatto, devi riprendere le forze ..-

Ti sorrido , sforzandomi di sembrare almeno a te , sereno. Anche se dentro mi sento così smarrito.

-              D’accordo... tu non scendi ?-

-              Pulisco qui e poi scendo... –

Annuisci , sorridendomi ancora con quel sorrisetto appena accennato , e mi dai le spalle , ti guardo mentre ti incammini verso l’uscita , ma poi ti fermi.

-              André ... devi fidarti di me! Io non mi sposerò , te lo prometto...-

Faccio per aprire la bocca , ma tu non mi dai modo di replicare che silenziosamente ti allontani oltre la porta .

  
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