Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: k_Gio_    12/10/2016    5 recensioni
Verità e bugie sono alla base di tutto. Tutti camminano in sentieri semi oscuri ma qualcuno vuole far sapere la verità.
Sarà l'inizio di qualcosa di bello o l'inizio di un doloroso epilogo, starà a loro capirlo e scoprirlo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 15


 

Non c'erano scuse, dubbi o incertezza. In quel momento era giusto così. Non dovevano essere in apprensione per nulla. Non dovevano fare attenzione ai bambini nell'altra stanza. C'erano solo loro.
Si erano aspettati. Avevano avuto bisogno del loro tempo per capire la portata di quel sentimento che una volta uscito allo scoperto non si sarebbe più potuto relegare in qualche anfratto del loro cuore.
«Emma ciò che provo per te non è cambiato...cresce ogni giorno di più» la voce roca divenuta un sussurro mentre le guardava le labbra per poi salire ai suoi occhi.
Lei specchiò i suoi occhi verdi in quelli blu di lui che le scavavano dentro alla ricerca di quel sentimento simile al suo.
«Io ti amo Emma» quelle quattro parole ebbero un effetto liberatorio, un senso di calma interiore lo avvolse.
Lei forse non era pronta ma sapeva che quel suo amore non era ad un'unica direzione.
La bocca di Emma cedette, voleva rispondere a quella dichiarazione ma non ce la fece.
Era troppo.
Non era più abituata a quell'amore che non derivava da quello per suo figlio.
Per quanto giovane aveva amato intensamente anche lei, un solo uomo, uomo che l'aveva abbandonata. Non si sentiva sbagliata. Ma soffrire ancora così non lo avrebbe tollerato. Non pensava di meritarselo. Nessuno lo meritava.
Agire era quello che le riusciva meglio.
Iniziò a sbottonargli la camicia con gesti lenti e cadenzati. Avevano tutto il tempo.
Lui avrebbe capito. Erano connessi in qualche modo e sapeva che lui l'avrebbe capita, non sarebbe stato il solito sesso. Si sarebbero amati come entrambi meritavano.
Lentamente la camicia di lui era caduta ai loro piedi seguita dalla maglia di Emma.
Chiusi nella loro bolla magica percorsero il corpo dell'altro con maggiore cura e attenzione, come se fosse stata la loro prima volta. Non avrebbero corso.
Gli occhi blu di Killian non si separarono un solo istante da quelli di lei.
L'amava, non poteva farne a meno.
La sicurezza che al di fuori di quelle mura li caratterizzava perse di consistenza lasciando la tenerezza e gesti delicati come unico mezzo per percorrere il corpo di fronte al loro.
Si sentivano liberi di amarsi senza nascondersi dietro a muri o maschere.
Lui non era più l'uomo tormentato e privato di uno dei beni più preziosi qual era suo figlio e nemmeno naufrago in balia di avventure di una notte in cerca di amore.
Era solo Killian.
Lei non era più la giovane donna che doveva celarsi dietro ad una finta identità per poter stare con suo figlio biologico e che temeva di amare ed essere amata dall'uomo che aveva scoperto di amare.
Era solo Emma.
Il tempo sembrò volare, tale era il trasporto del loro amore e l'intensità della passione , e stanchi ma appagati come lo furono in quel momento non lo erano mai stati.
Tra le braccia di lui lei si sentì finalmente protetta.
Con lei tra le braccia lui si sentì nel posto giusto.
«Killian» ruppe il silenzio Emma che era poggiata al petto di lui all'altezza del cuore.
«Emma se stai per chiedermi qualcosa riguardo ai bambini ,giuro che mi alzerò da questo letto e dovrai chiedermi scusa in ginocchio per farmi tornare da te» ogni volta finiva così, con lei che pensava ad altro che non fosse loro. Ma in quell'occasione non glielo avrebbe permesso. Non lo avrebbe proprio accettato.
La sentì ridere e distese i muscoli che si erano momentaneamente contratti. Riprese a percorrerle la schiena zigzagando tra i lunghi capelli biondi sparpagliati su di essa.
Quei momenti lo facevano sentire parte di qualcosa. Qualcosa di bello.
Non lo guardò ma a lui giunse forte e chiaro quello che fuoriuscì da quelle labbra che aveva smesso di amare solo qualche minuto prima.
«Ti amo anche io Killian» lo aveva sussurrato come se stesse pronunciando un segreto inconfessabile.
Non percependo nessuna risposta a quella che era stata la verità con cui aveva combattuto con tutta se stessa per accettarla, si alzò puntellandosi con i gomiti sul petto di lui.
«Beh? Non dici nulla?!»
La guardò con sguardo criptico «Non lo so Swan» ogni volta che la chiamava così non era serio.
«Idiota, non te lo dico più allora» rifuggì dai suoi occhi ritornando sul suo petto ma tenendo le braccia avvolte al corpo di lui.
Non era arrabbiata o offesa. Se lo meritava quel trattamento distaccato...anche se avevano appena fatto l'amore dopo che lui aveva detto di amarla...
Lo sentì muoversi sotto di lei e si ritrovò di nuovo sotto di lui. Un ghigno si dipinse sul volto dell'uomo. Ricominciò a non dar tregua alle labbra di lei e a quel corpo che lo richiamava a sé.
Si amarono ancora un altro po' finché non si resero conto che era il momento di tornare alla realtà e dai loro figli.
«Sai Emma, forse risulterò uno stronzo indelicato»
«Troppo tardi Jones» lo canzonò lei mentre si rivestivano.
«Ok, va bene, allora risulterò ancora più stronzo dopo quello che ti sto per dire, ma stavo pensando ad una cosa l'altro giorno...» voleva sembrare il solito scanzonato ma lo imbarazzava fare un discorso del genere con lei...non era proprio da gentiluomini.
«Ovvero?» si allacciò il reggiseno e si voltò guardandolo attentamente aspettando di sapere cosa lo imbarazzava a tal punto.
«Beh, si insomma, io più di una volta ho pensato di richiedere l'affidamento di Bae» giocherellò con la maglia che teneva tra le mani. «Diciamo che la legge non gioca a mio favore in questa situazione. Agli occhi di tutti risulto come un povero squattrinato che non riuscirebbe a mantenere suo figlio...»ci stava girando intorno ma Emma non gli avrebbe messo fretta.
«Quindi pensavo, non tirarmi nulla per favore, che se un giorno ci...sposassimo, forse risulterei idoneo per l'affidamento. Non so se sei ricca e non starò qui a farti i conti in tasca ma sono sicura che , economicamente parlando, tu stia messa meglio. Non ti sto proponendo nulla Emma, non devi sentirti obbligata o altro anzi ora che l'ho detto ad alta voce sembro ancora più stronzo. Scusa non dovevo nemmeno parlartene.» L'aveva guardata solo quando si era scusato. Le guance imporporate di rosso e la mano che si andava a grattare la nuca, uno sdi suoi segni caratteristici quando era nervoso.
Lei era rimasta attonita, tutto si era aspettata tranne una cosa del genere...perchè a quella possibilità, e si vergognava come lui per questo, ci aveva pensato anche lei. Ma era stato prima di dirgli che lo amava. Ora non era più un gioco malsano, era qualcosa di serio.
Il cuore iniziò a batterle all'impazzata, aggirò il letto e gli prese il viso tra le mani imprimendo con forza le sue labbra su quelle di lui e sul resto del viso, incurante della barba che le faceva solletico.
Lui le poggiò le mani sulla pelle ancora nuda dei fianchi anche se non sapeva bene come reagire...
Non sapeva cosa stesse pensando di lui in quel momento.
Ripresero fiato e come se non avessero mai avuto quella conversazione Emma tornò dall'altro lato della stanza per rivestirsi mentre entrambi rimuginavano alle parole appena dette.Ognuno a fare i conti con i loro pensieri. L'atmosfera di nuovo tranquilla nonostante il carico di quelle parole fosse davvero consistente.
«Cavolo Jones, ho succhiotti dappertutto!»


 

Per la seconda volta in quella giornata si ritrovarono di fronte all'enorme portone, questa volta un po' più sereni.
«Oh, non vi aspettavo così presto. I bambini sono su a giocare, entrate» Granny fece strada in quel grande involucro dorato.
«Si sono fatti vivi?» Killian non dovette specificare a chi alludesse.
«Sono passati due ore fa per prendere alcuni documenti».
Emma si arrestò rimanendo un passo indietro. Non si era aspettata un incontro tra Henry e quella che era la sua vera madre. Killian si voltò con una faccia interrogativa. Emma fece un sorriso forzato e lo raggiunse incrociando le loro mani. Aveva bisogno di un supporto anche se per lui sembrò un semplice gesto.
Salirono le scale mentre Emma esaminava l'interno della villa. Erano ricchi, lo si capiva ad un kilometro di distanza.
Arrivarono nella stanza dove i due stavano giocando.
Appena Henry li vide saltò in piedi e li andò ad abbracciare entrambi. Bae sulla cui faccia prima del loro arrivo regnava la gioia più pura ora che erano arrivati gli angoli della bocca faticavano a rimanere su, sebbene era contento anche lui di vederli.
«Vi siete divertiti?» domandò  Emma mentre guarda il cambiamento repentino di Bae . Lo vide annuire  con aria rassegnata.
«Ei gnomo» Killian si inginocchiò a suo figlio «Stavate giocando con le macchinine? Chi vinceva?» ne prese una tra le mani.
«Stavamo pareggiando ma siete arrivati.» lo guardò con quel visino vispo un po' imbronciato.
L'aria era cambiata.
Emma vide un sacco di giochi, libri e tutto ciò che un bambino potesse desiderare.
«Facciamo una partita tutti insieme?» chiese Bae fissando i due arrivati.
«Certo!» la bionda li seguì  sul pavimento con Henry al fianco.
Si misero tutti e quattro in posizione per far partire le loro macchinine quando sia Henry che Bae si voltarono verso Emma e alla sua scollatura neanche tanto profonda.
«Mamma che cosa ti sei fatta?»
«Ti sei fatta male?» domandarono i due bambini.
Killian scoppiò a ridere non riuscendo a trattenersi. Emma si alzò di scatto. Un  paio di lividi sopra i seni spiccavano sulla maglia.
«No...cioè si, prima stavamo montando un nuovo mobile e...e mi sono fatta male» fulminò Killian e gli mollò un altro schiaffo sulla testa.
Giocarono e risero per un buon quarto d'ora quando Granny tonò da loro.
«Killian tra poco dovrebbero  tornare e forse è meglio che...» non le piaceva doverli invitare ad andarsene ma non sapeva se i signori di casa sarebbero tornati con il morale giusto ad intrattenere degli ospiti...specialmente se si trattava di Killian.
«Certo Granny, ora andiamo.  Ciao cucciolotto» stampò sulla fronte di suo figlio un bacio guardandolo un'ultima volta negli occhi ed uscì. Gli faceva male ogni volta. Henry lo salutò con una stretta di mano che avevano inventato quella mattina stessa e seguì Killian fuori dalla stanza.
Emma rimase sola con Bae che la fissava come un bambino non avrebbe dovuto fare. Era troppo grande e vuota quella casa per un bambino.
«Io non voglio che ve ne andiate» mormorò non smettendo di guardarla.
Non le ressero le gambe, si ritrovò all'altezza di Bae con due occhi gonfi che dolevano.
«Neanche io voglio lasciarti qui Bae, è l'ultima cosa che vorrei fare» gli prese le manine che aveva iniziato a torturarsi.
«E allora portami via» sciolse l'intreccio delle loro mani per allacciargliele al collo con tutta la forza che possedeva. « Non voglio rimanere qui, voglio venire con voi».
Quelle erano le parole che aveva desiderato sentirsi dire da suo figlio ma era impotente in quel momento, ora come ora non poteva fare proprio nulla.
Forse avrebbe dovuto lasciare tutto come era, non intromettersi nelle loro vite, non avrebbero sofferto ulteriormente. Sarebbe stato meglio. Tutto quel dolore le rendeva difficile respirare.
«Bae ti prometto che lotterò per te, lotterò sempre per te ma ora non posso fare nulla» le parole che uscivano tra un pianto mal trattenuto.
«Ok, io credo in te...mamma».
Lei spalancò gli occhi, come poteva sapere?! Henry. Distolse lo sguardo stringendo forte gli occhi.
«Non ti arrabbiare con Henry , lui lo ha fatto per me» con le mani le prese le guance  «Prometti che verrai a prendermi. Io farò il bravo»
«Oh Bae» singhiozzò lei « te lo prometto.» gli baciò le guance e lo strinse poi si alzò « chiamami quando vuoi».
Uscì da quella stanza, da quella casa, da quella gabbia.
Henry era già salito in auto quando la vide arrivare come un a furia, mentre si stropicciava gli occhi.
«Hei Emma» Killian si spaventò.
«Non possiamo lasciarlo qui» gli disse  lei con la faccia ancora rigata dalle lacrime mentre agitava le mani verso la villa, l'immagine di Bae solo in quella stanza con gli occhi che gli brillavano di speranza.
«Non possiamo portarlo via così, lo sai» cercò di calmarla.
«A me non interessa!» iniziò a colpirlo sul petto pur sapendo che anche lui aveva le mani legate, «Io non posso lasciarlo qui! Dobbiamo fare qualcosa, è troppo piccolo per questa gabbia così enorme» continuava a colpirlo.
Le bloccò i polsi per trattenerla.
«Emma calmati! Non è né il momento né il luogo per comportarsi così! Respira! Guardami, ora andremo a casa e ne parleremo. Ma non qui, non davanti ad Henry. Ok?!»
Si passò la lingua sulle labbra per poi morderle e reprimere tutta quella rabbia  che stava crescendo in lei.
Salirono in macchina e nel completo silenzio arrivarono a casa.
Emma scese come una furia non curandosi di essere seguita o meno dagli altri due.
La videro sparire dentro casa.
«Rimango a giocare un po' in cortile» disse Henry capendo che c'erano problemi all'orizzonte.
«Grazie»  sorrise stanco per quell'evoluzione inaspettata della giornata. Aspettò che il bambino andasse nel retro e prese un respiro prima di varcare anche lui la porta di casa.
Salendo le scale udì un tonfo e si precipitò nella stanza di Emma.
«Che diavolo stai combinando Swan?!» Killian era esterrefatto, un comportamento del genere non se lo era aspettato da lei. Aveva lanciato quella mensola avanzata sul mobile che avevano montato la mattina stessa.
La vedeva camminare avanti indietro come un animale insofferente. Gli ricordava se stesso quando l'aveva tradita. Ma non l'avrebbe vista autodistruggersi e distruggere quella casa. Tentò di prenderla per la vita e guardarla in faccia ma era tutto inutile. Ribolliva di rabbia e frustrazione.
Si sedette sul bordo del letto aspettando che si calmasse da sola.
Emma alternava il mordersi le unghie con il tormentarsi una ciocca di capelli. Stava cercando una soluzione a quella situazione. Doveva dirglielo, lui doveva sapere. Non avrebbero avuto più segreti e si sarebbero aiutati a vicenda.
Si bloccò e si voltò in direzione di Killian che continuava a fissarla da quando era entrato.
Si inginocchiò e si posizionò tra le sue gambe prendendogli il viso tra le mani.
Gli occhi che brillavano di determinazione stava per parlare quando qualcosa negli occhi di lui la fece desistere. Vi lesse amore e una cieca fiducia in lei. Non poteva fargli questo.
«Sposiamoci Killian». Avrebbe creato la sua famiglia sulla base di una menzogna? La verità la sapevano tutti tranne l'uomo che diceva di amare, l'uomo di fronte a lei. Ma lo avrebbe fatto per i loro figli, forse glielo avrebbe detto...un giorno.
Le sopracciglia di Killian si incresparono e un senso di agitazione gli nacque al centro dello stomaco.
«Io...io Swan» le prese i polsi e iniziò a carezzarle le mani mentre un senso di colpa si faceva strada sul suo volto «Non posso chiedertelo, era solo una stupida idea. Non potrei mai chiederti una cosa del genere...sarei un egoista. Non dovevo nemmeno parlartene» le sorrise mesto.
Lei si sentì un idiota ma quella era l'unica possibilità che vedeva per loro.
Abbassò la testa sulle loro mani facendo cadere il silenzio.
«Mammaaaa ho fame!» .Sentirono Henry urlare al piano di sotto.
«Troverò un modo Emma, te lo prometto» Killian le baciò la fronte, poi scese baciandogli il naso e infine si soffermò sulle labbra di cui non ne aveva mai abbastanza.
Lei sorrise sulle sue labbra e si scansò per farlo alzare e per vederlo scendere giù da Henry. Rimase a guardare il vuoto per un altro po'. Non ce la faceva più a mentirgli. Lui non se lo meritava. E lei non meritava lui.




________________________________________________________
Buona sera gente! 
No, non sto talmente fuori da non ricordarmi che è domani giovedì xD ma domani è una giornata un po' movimentata e non saprei quando postare quindi toh, eccovi il capitolo...e spero vi faccia piacere :'D 
Cooooomunque, io ci tengo a ricordarvi di non aspettarvi scene hot da parte mia ahahahaahh cioè parto con l'intenzione di concedervele ma poi non escono ahahha vi lascio sbizzarrire con la fantasia perchè ancora, e non so se mai accadrà, non è il mio momento per scrivere certe cose ahahhahaha lascio fare a chi è capace u.u meglio rimanere in acque sicure.
Poooooi abbiamo avuto una bella scenetta drammatica tra Emma e Bae :') piaciuta? Mentre la scrivevo avevo le sopracciglia aggrottate per lo sforzo di Emma di non piangere a dirotto T.T perchè io non ce la facevo a rimanere impassibile!!!! Spero nemmeno voi, un po' di solidarietà per favore!!!
Emma che di getto vuole dirgli tutto ma che poi cambia le parole volendo  davvero prendere in considerazione la proposta/non proposta di Killian, che ammettetelo non ve l'aspettavate e non dite il contrario perchè nemmeno il lo sospettavo minimamente, ma ovviamente lui, più lucido di lei, capisce che uno sfogo momentaneo e che lei non lo pensa davvero...ma sarà davvero così? Ormai alzo le mani pure io. 
Piccolo momento per parlare/esultare/piangere di gioia nei confronti di questa bellissima puntata vista lunedì.
Cioè, è stata perfetta in ogni cosa, dalla storia di Cenerentola al mega /super agognato traguardo che hanno compiuto i nostri Captain Swan!!!!! Ho visto le loro scene a ripetizione finchè non mi sono detta che proseguire ancora sarebbe sembrato strano x'D Ma come non si può non  guardare e riguardare un Killian Jones alle prese con quella bimba e lo sguardo di Emma che vale più di mille parole, semplice non si può e infatti lo si va a rivedere, così come si riguardano tutte le loro scene di questo bellissimo episodio.
E poi la Evil Queen e Hyde promettono bene ahahhahahaaha
Ok ho parlato/scritto pure troppo. E' tempo di leggere cosa avete da dire voi ^-^ del capitolo e della puntata ovviamente u.u o di quello che volete ahhaha 
Io ringrazio davvero infinitamente chi continua a leggere e recensire, Grazie Grazie Grazie. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima e grazie :)
Gio

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: k_Gio_