Fumetti/Cartoni europei > Martin Mystère
Segui la storia  |       
Autore: Notteinfinita    13/10/2016    1 recensioni
[Completa]
Una parola "Feeling", sette lettere e sette one-shot (più una bonus) incentrate sulla coppia Martin x Diana.
(raccolta di One-shot partecipante alla Dartin week indetta da EvelynWolfman)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diana Lombard, Martin Mystère
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dartin Week 2016'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Glory – Gloria




Martin s'incamminò, al fianco di Diana, in direzione dell'aula magna stiracchiandosi e sorridendo beato.

«Questa riunione d'istituto straordinaria era proprio quello che ci voleva.»

«Si, per evitarti l'interrogazione di storia.» lo rimbeccò lei.

«Esatto!» ammise lui, serafico.

Erano quasi arrivati a destinazione quando il suo U-watch iniziò a suonare.

Immediatamente i due si nascosero in uno dei corridoi laterali, per fortuna deserti.

«M.o.m siamo in ascolto.»

«Agenti, dove vi trovate?»

«Stavamo andando in aula magna per una riunione d'istituto che il preside ha indetto stamattina.»

«Maledizione, sono arrivata tardi.» disse la donna, parlando più a se stessa che a loro. «Lily l'incantatrice stanotte è scappata dalla prigione del Centro e abbiamo buone probabilità di credere che sia alla Torrington per vendicarsi di voi.»

«In effetti quando il preside stamattina ci ha avvisato della riunione straordinaria era un po' strano.» fece notare Diana.

«Probabilmente era sotto ipnosi. Adesso con lui c'è un agente che sta cercando di verificare che cosa gli è stato fatto. Lily non vi ha visto in volto ma ha sentito che frequentavate alla Torrington, vuole riunire tutti gli studenti in un'unica aula per essere certa di farvi fuori.» suppose la donna. «Dovete far evacuare la scuola.»

«Tranquilla M.o.m, può contare su di noi!» esclamò Martin, lanciando a Diana uno sguardo serio e preoccupato.

Chiuso il collegamento i due corsero verso l'aula magna.

Non avevano un piano ma dovevano agire in fretta.

Appena entrato, Martin si precipitò sul palco e afferrò il microfono.

«Ragazzi, dobbiamo uscire tutti nel cortile, si è rotto un tubo della caldaia, potrebbero esserci delle perdite di gas.» annunciò agli studenti, sperando bastasse.

«Dai, smettila di prenderci in giro!» urlò uno dei suoi compagni, ridendo.

Come temeva, non gli avevano creduto.

«Non è uno scherzo. Il preside sta cercando di sistemare la situazione ma per sicurezza dobbiamo andare tutti in cortile.» affermò Diana, portandosi vicino a Martin.

Vedendo la ragazza dare ragione al biondo un brusio concitato si diffuse per la sala.

Lei era conosciuta come una studentessa modello e non si sarebbe mai prestata ad uno scherzo che avrebbe potuto causare la loro sospensione.

«Per favore, partendo dalla prima fila lasciate i vostri posti e avviatevi verso l'uscita.» ordinò il biondo, cercando di mantenere la calma. «È solo una precauzione, non ci sono pericoli immediati quindi rispettate le file.» raccomandò, temendo scene di panico.

Finito di parlare i due scesero dal palco per dirigere le operazioni di evacuazione.

«Diana, tu va con loro e controlla che nessuno cerchi di rientrare, io controllo l'aula magna per vedere se trovo qualcosa di sospetto.» disse Martin, una volta che tutti erano usciti.

«Non posso lasciarti solo!» protestò.

«Devi. Non possiamo rischiare che qualcuno rimanga coinvolto.»

«Sta attento.» lo pregò Diana, stringendogli un braccio con la mano prima di uscire dall'aula.

Arrivata in giardino, fece riunire tutti nel punto più lontano dalla scuola mostrandosi tranquilla anche se dentro di se era terrorizzata all'idea che potesse succedere qualcosa a Martin.

Intanto lui, rimasto solo, iniziò a perlustrare l'aula da cima a fondo.

Vista la conformazione dei sedili e del palco, quasi del tutto privi di zone nascoste agli occhi, non gli ci volle molto per individuare,nella botola al di sotto del palco, un pacchetto sospetto.

Anche se non era un esperto era quasi certo che si trattasse di una bomba.

Non era capace di disinnescarla ma doveva comunque fare qualcosa, non c'era tempo per chiamare gli artificieri.

Dopo aver riflettuto un attimo, prese il pacchetto e corse in direzione del giardino.

Saltato da una finestra, per evitare di passare nelle vicinanze del punto in cui erano raccolti gli altri studenti, si avvicinò al laghetto. Sperava che l'acqua riuscisse ad assorbire l'onda d'urto dell'ordigno.

Sentiva il parlottio alle sue spalle e sapeva di doversi sbrigare prima che qualcuno, incuriosito, riuscisse ad avvicinarsi.

Toltosi la camicia la legò alla bomba, insieme ad un sasso e poi, facendo appello a tutte le sue forze, scaraventò l'ordigno al centro dello specchio d'acqua.

Il pacchetto era appena scomparso sotto la superficie quando un gigantesco zampillo si alzò da quel punto e tutti, terrorizzati, si gettarono a terra.

Appena lo scoppiò ebbe fine, Diana corse in direzione dell'amico.

«Tutto bene?» gli chiese.

«Tutto ok!» rispose lui, sorridendole e mettendosi a sedere sul prato mentre un applauso scoppiava tra gli studenti che avevano assistito alla scena.

«Martin ci hai salvato la vita, sei stato fantastico!» esclamò Jenni, sedendosi di fianco a lui, prendendolo a braccetto e poggiando la testa sulla sua spalla con movenze da gatta che irritarono Diana.

«Come hai fatto a capire che era una bomba?» chiese una biondina, sorridendogli.

«Sei stato coraggiosissimo!» esclamò un'altra, facendo cerchio attorno a lui.

Martin era ancora intento a grattarsi la testa per l'imbarazzo quando tutti si bloccarono, come se fossero stati congelati.

Due secondi dopo lui si rese conto di potersi muovere, alzati gli occhi vide M.o.m in piedi davanti a lui.

«Complimenti agenti, ottimo lavoro.» disse, seria. «Tra poco potrete rientrare. Ho solo bisogno di sapere cosa avete detto per fare uscire gli studenti.»

«Un semplice guasto alla caldaia con conseguente rischio di perdita di gas.» spiegò Martin.

«Perfetto, così non sarà necessario inventare nessuna scusa per il fatto che si trovano nel giardino.» commentò M.o.m, riflettendo tra se. «Ora venite qui vicino a me.»

Appena i due le si furono avvicinati posizionò a terra, poco lontano da se, una specie di scatolina e attivò il suo U-watch facendo apparire una bolla attorno a loro.

Pochi secondi dopo la scatola emise una specie di onda sonora che si propagò per tutto il giardino.

Quando l'onda si fu dileguata, M.o.m disattivò anche la bolla per poi recuperare la scatola che aveva poggiato a terra.

«Ecco, grazie a questo dispositivo ho cancellato il ricordo della bomba dalla loro mente. Altri agenti stanno modificando anche la memoria del preside. Nessuno ricorderà niente dell'accaduto.» spiegò la donna. «Tra poco torneranno a muoversi. Vi saluto.» aggiunse, prima di aprire un portale e sparirvi dentro.

Appena il portare si fu chiuso Martin si lasciò andare ad un sospiro desolato.

«Cosa c'è?» chiese Diana.

«Uffa, stavolta me la sono cavata alla grande ma nessuno ricorderà il mio momento di gloria» si lamentò.

«So che non conta molto ma io ricordo tutto e sono fiera di te.» affermò Diana, arrossendo leggermente.

A quelle parole Martin sorrise, felice, sentendo una strana gioia scaldargli il cuore e rendendosi improvvisamente conto che non era poi così importante se gli altri non ricordavano ciò che aveva fatto.

Sapere che Diana era orgogliosa di lui,vedere lo sguardo ammirato che gli stava riservando era la ricompensa migliore che potesse desiderare.




Fine

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Martin Mystère / Vai alla pagina dell'autore: Notteinfinita