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Autore: benzodiazepunk    13/10/2016    3 recensioni
Frank e Gerard, due ragazzi dalle vite completamente opposte che si incontreranno, o meglio scontreranno all'improvviso, negli anni '40 del XX secolo.
Il primo in cerca di indipendenza e di un posto nel mondo, il secondo scontento della sua vita e plagiato da un padre autoritario.
Quando poi la forte stratificazione sociale, i pregiudizi e una guerra imminente si aggiungeranno ai loro problemi, il loro incontro migliorerà o meno le loro vite?
---Aggiornamento ogni mercoledì---
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QUESTA STORIA NON MI APPARTIENE MA E' STATA SCRITTA DA MCRmichi UTENTE DI WATTPAD DA CUI HO AVUTO IL CONSENSO DI PUBBLICARLA SU EFP. TUTTE LE IDEE APPARTENGONO A LEI.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'SCAR'
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CAPITOLO SECONDO
 
 

"Gerard vieni da tuo padre"

"Eccomi papà"

Il bambino saltò sulle ginocchia dell'uomo seduto sulla poltrona.

"Tu lo sai che lavoro fa il tuo papà, non è vero?"

"Sì, certamente. Lavora in un'importantissima banca, padre"

"Già, bravo il mio ragazzo. E lo sai che lavoro farai tu da grande?"

"Sì, seguirò le sue orme, e diventerò un grande banchiere come lei, padre" 

"Bravo figliolo. Ora và ad aiutare tua madre in cucina"

E il bambino ben ammaestrato saltò giù dalla poltrona e corse in cucina.

 

La mattina seguente Frank si svegliò prestissimo, agitato com'era per il nuovo lavoro. Saltò giù dal letto convinto di essere già in ritardo e si rese conto solo dopo aver aperto le persiane della piccola finestra che erano solo le sei del mattino. Comunque, pensò che non valeva la pena ritornare a dormire, e poi non sapeva neanche a che ora doveva presentarsi al lavoro, quindi sarebbe stato meglio arrivare in anticipo piuttosto che in ritardo.

Rivestitosi con abiti vecchi per non sciupare gli unici decenti che aveva, prese i soldi e consegnò la chiave della camera alla vecchia signora, ancora mezza addormentata. Non ci mise molto a ritrovare il cantiere, e quando arrivò non c'era ancora nessuno. Si sedette sul gradino del marciapiede al freddo, aspettando, e dopo circa mezz'ora finalmente arrivò l'uomo incontrato il giorno precedente.

"Ah, eccoti. Vedo che sei un tipo mattiniero. Io sono William Blake, puoi chiamarmi Signor Blake, oppure capo o come ti pare. Tu come ti chiami, ragazzo?"

Nonostante fosse presto, il Signor Blake sembrava già stanchissimo ma la sua doveva essere una stanchezza psicologica, non fisica.

"Frank, signore. Mi chiamo Frank Iero".

"Bene Frank, allora al mattino puoi venire alle otto come gli altri, dovrebbero arrivare a momenti. L'attrezzatura te la daranno loro"

"Bene signore. Però vede... io non ne so molto di cantieri e..."

"Beh, questo non mi stupisce Frank. Nessuno ne sa niente di cantieri quando viene qui per la prima volta. Si impara col tempo figliolo" lo interruppe il Signor Blake aprendo il lucchetto che teneva chiuso il grande cancello.

Quando arrivarono gli altri operai Frank si fece subito avanti, lui era un tipo piuttosto loquace e amichevole. 

"Oh, tu devi essere quello che sostituisce Bill. La sua roba è laggiù" gli disse senza tanti preamboli l'operaio più anziano, indicando il limitare dei ponteggi.

"Comunque mi chiamo Jack. E loro sono Mark, Tommy e Will" aggiunse poi, indicando uno ad uno i suoi compagni. 

"Io sono Frank" rispose, stringendo la mano a ognuno di loro e ripetendosi mentalmente i nomi dei suoi nuovi colleghi sforzandosi di ricordarli. Non era mai stato molto bravo con i nomi.

Frank si rese subito conto di quanto fosse duro il lavoro dell'operaio, ma imparò piuttosto in fretta. Certo, all'inizio si limitò a trasportare pesanti secchi, assi e altro materiale, ma col passare dei giorni cominciò a fare miscele e provò anche a inchiodare qualche asse. Coi suoi compagni fece amicizia velocemente e si rese subito conto che erano dei gran lavoratori, a cui non piaceva perdere troppo tempo in chiacchiere. 

Ogni sera Frank tornava nello squallido motel stanco morto, pensando di riuscire a mettere da parte abbastanza soldi da potersi affittare un monolocale in poco tempo.


 

Dunque Gerard, tu sai che noi siamo ricchi, non è vero?"

"Sì padre, e so anche che siamo ricchi grazie al suo duro lavoro" 

"Esatto. E noi cosa ne pensiamo dei poveri?"

"Che sono degli incapaci. E anche che sono pigri, perché non hanno avuto voglia di studiare e ora non fanno dei lavori belli, ma devono stare alla dipendenza di quelli che hanno lavorato duramente per arrivare nella loro posizione" 

"I peggiori di tutti sai chi sono, Gerard?"

"No padre, chi?" 

"Gli accattoni. I barboni. I senzatetto. Chiamali come vuoi. Sono la peggior specie. Se ne stanno seduti tutto il giorno per strada ad importunare le persone chiedendo loro soldi. E se non glieli dai sai cosa fanno? Ti aggrediscono e te li rubano. Sì, l'ho visto coi miei occhi una volta. E poi quando trovano dei soldi sai cosa ne fanno? Non li usano per migliorare la propria vita, no, no. Si comprano gli alcolici. E poi si ubriacano. Devi stare alla larga da loro. Non sono altro che omuncoli svogliati che non si danno la briga di trovarsi un lavoro"

 

A Frank non dispiaceva il suo lavoro. Certo, non guadagnava valanghe di soldi, ma riusciva a tirare avanti e a dare anche qualcosa alla sua famiglia.

Il signor Blake sembrava peggiorare di giorno in giorno, sembrava si stesse accartocciando. Era davvero sfinito, e più di una volta era successo che non si presentasse al mattino, e così Jack portava le chiavi al posto suo.

Frank non osava chiedere il motivo per cui il capo era messo così male, perché ogni volta che tentava di tirar fuori l'argomento, i suoi colleghi sembravano sviarlo. Un altro dubbio che lo tormentava fin dal primo momento in cui aveva incontrato il signor Blake era la fine che aveva fatto Bill, l'operaio che lui aveva sostituito, e che secondo il racconto del capo era 'morto in modo orribile'. Una tiepida mattina di primavera decise di chiedere a Tommy, che tra tutti era il più chiacchierone.

"Hei Tommy"

"Frank! Buongiorno, come va stamattina?"

"Non c'è male. Senti... è un bel po' che mi tengo dentro questo dubbio"

"Spara amico"

"Vedi, quando sono stato assunto il Signor Blake mi ha detto che aveva appena perso un operaio in modo orribile... si riferiva a Bill?"

"Già, poveraccio. Frank, devi sapere che gli affari di Blake da un po' di tempo non vanno molto bene, ma penso che tu ormai l'abbia intuito. Qualche mese fa, poco prima che arrivassi tu, abbiamo smesso di utilizzare alcune misure di sicurezza troppo costose, sai, per ridurre un po' le spese. Cose come caschi o impalcature particolari anticaduta sono state abolite dal capo, e all'inizio sembrava andare tutto bene. Ma purtroppo un giorno Bill è arrivato qui mezzo ubriaco, doveva ancora smaltire la sbornia del giorno prima. Noi abbiamo tentato in tutti i modi di impedirgli di salire sui ponteggi, ma lui non voleva rischiare di farsi beccare da Blake, quindi è salito. Ma è bastato un alito di vento, una scossa un po' più forte, che il povero Bill è caduto giù per dodici metri, dritto su un carico di assi. E splat! Si è sfracellato"

"Oh cazzo!" imprecó Frank. "È davvero orribile, mi dispiace"

"Già anche a noi, Bill era un buon amico"

La storia lasciò Frank molto scosso. Sapeva che era successo qualcosa, ma non si immaginava niente di simile.

 

"Gerard, oggi è il giorno dell'iscrizione all'università, sei pronto?"

"Certo padre, e in poco tempo sarò banchiere come lei" 

"Sicuro. Sarai laureato in pochi anni e poi, come sai, comincerai a lavorare con me"

 

"Le cose vanno male ragazzi" disse un giorno il signor Blake. "Per la storia di Bill... mi hanno fatto causa. Purtroppo siamo, anzi, sono in torto marcio. Io vi ho messi in pericolo e sembra proprio che ora ne debba rispondere. Non so se riuscirò a uscirne"

Tutti erano visibilmente preoccupati per questa faccenda. Se l'azienda del signor Blake avesse chiuso, si sarebbero ritrovati tutti disoccupati ed era proprio l'ultima cosa di cui Frank aveva bisogno.







Note.
Salve a tutti e scusate per il piccolo ritardo con cui aggiorno. Voglio comunque ringraziare chi ha deciso di proseguire nella lettura, e chi ha commentato il capitolo precedente: grazie di cuore.
Ricordo ancora che su Wattpad la storia è avanti, e aggiornata al capitolo 10!
A presto; buona scrittura, buona lettura e see u next week 
🍵☕️

  
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