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Autore: Giorgiasimic    13/10/2016    1 recensioni
[Eldarya]
[Eldarya][Eldarya]Una nuova Fanfiction su Nevra
Le stava simpatica l’umana, era ostinata e testarda come lui. Eppure Nevra aveva accettato la sua natura mentre lei continuava a non accettare che fosse una mezza Faery.
Lui era un cacciatore e lei una preda, sarebbe stato facile gustare quella facile vittoria eppure non lo fece.
Elsa era stata scelta dalla Dea del cristallo e quindi era stato obbligato a proteggerla ma i suoi istinti animali si contrastavano con il suo senso del dovere.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano già passati venti minuti e di Nevra non vi era ancora nessuna traccia, eppure Miko le aveva detto di aspettarlo in biblioteca e lei così aveva fatto.
Dopo un’ora d’attesa, Nevra arrivò e si sedette sopra un tavolo vicino a dei libri e non disse niente, si limitò a guardarla.
Ad Elsa non piaceva il modo in cui Nevra la guardava, la faceva sentire a disagio era come se lui potesse leggerle dentro con un solo sguardo. Cautamente si avvicinò a lui, era stufa di aspettare, prima avrebbe iniziato la missione e prima avrebbe finito. << In cosa consiste la missione di oggi? >> Nevra sorrise << Lo scoprirai, seguimi >>.
Camminarono per un’ora, Elsa era sfinita ma mai avrebbe dato a Nevra la soddisfazione di vederla stanca, così fece appello a tutte le sue forze per sembrare in ottima forma.
Nonostante fossero usciti dalle mura del palazzo, Nevra continuava a camminare e non una parola era uscita dalla sua bocca lasciando Elsa infastidita.
Nevra era notevolmente stupito, l’umana non si era ancora lamentata anzi stava in silenzio con lo sguardo meravigliato. Si disse che probabilmente sulla Terra non vi era la stessa tipologia di vegetazione.
Decise di fermarsi, si girò verso Elsa e svogliatamente le spiegò la missione di quel pomeriggio: Dovevano trovare un cristallo. << Come troviamo i cristalli? >> Non era una domanda stupida quella di Elsa, non sapeva nemmeno Nevra come trovarli, bisognava solo cercarli e con un pizzico di fortuna li avrebbero trovati.
Dopo tre ore di estenuante ricerca Elsa era stufa, in mezzo ai cespugli non c’era niente e nemmeno sotto i massi argentati, sì stava per arrendere quando una forte luce proveniente da lontano attirò la sua attenzione. Il capo della guardia dell’ombra si era assentato dicendole senza mezzi termini che doveva andare a pisciare. Era l’occasione perfetta per scappare e senza pensarci due volte si avviò verso la luce, più si avvicinava e più sentiva caldo.
Attraversò i piccoli sentieri tra i pini e quando arrivò alla fonte di luce rimase senza fiato.
Un cristallo blu sospeso per aria emanava un bagliore accecante. Decise di prendere il cristallo, infondo era quella la sua missione. Prese il cristallo tra le mani e la luce sprigionata fino a quel momento sparì, facendolo diventare freddo.
Elsa rimase al buio, rendendosi conto troppo tardi di essersi eccessivamente allontanata da Nevra.
Decise di provare a tornare da Nevra ma si bloccò di colpo quando sentì un ululato, seguito da due poi tre e infine centinaia di ululati.
Tremava dalla paura perché sapeva di non avere armi per difendersi. Vide due punti gialli in lontananza e istintivamente urlò << Nevra >> ma suo malgrado non ebbe nessuna risposta. Le luci da due si moltiplicavano ed avanzavano lente verso di lei. Un lampo illuminò per qualche istante il bosco, una trentina di lupi la stavano bramando con la bava alla bocca, era circondata.
Pianse al pensiero di morire sbranata, chiuse gli occhi aspettando di essere divorata, si sentì leggera come se stesse volando, stupita si chiese se fosse quella la sensazione che si prova quando si muore.
Aprì gli occhi e vide sotto di se i lupi che ululavano, ci impiegò qualche minuto per capire che stava volando o meglio lei era aggrappata a qualcuno che saltava tra gli alberi dandole la sensazione di volare.
<< Ora puoi lasciare il mio braccio >> Si guardò intorno, i piedi toccavano la terra e lei era abbracciata a Ezarel, si scostò velocemente da lui e balbettò << Mi hai salvata >>.
Ezarel rise sarcastico << Così sembra >> e si diresse verso un albero dove appoggiato al tronco c’era un impassibile Nevra che probabilmente aveva visto tutta la scena.
I tre arrivarono al castello solo a notte fonda e al saluto assonnato di Elsa risposte solo Ezarel, la ragazza si disse che magari Nevra aveva bisogno di tempo per sbollire la rabbia per la sua quasi fuga. Si diresse verso la sua stanza e solo quando fu sotto le coperte un pensiero le fece largo nella testa: e se la notte precedente fosse stato Ezarel a portarla nella sua stanza addormentata salandola dai rimproveri di Miko? Doveva essere così, nessun altra persona l’avrebbe salvata, lo stesso Nevra era rimasto a guardare Ezarel che la portava in salvo. Ne era convinta ormai: Ezarel l’aveva salvata per due volte e con il cuore in pace si addormentò profondamente.
   
 
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