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Autore: Alma Karma    13/10/2016    0 recensioni
-non sei stanco?
-di cosa?
-di tutto, di tutto questo?
-no. Se non ci fosse stato tutto questo non ci saresti stata neanche tu.
Cos'è la solitudine? Cos'è quello stato di profonda malinconia che ti coglie in qualsiasi momento della giornata? Maya è bella, giovane, intelligente e sola. Le sue giornate trascorrono tra momenti di noia e di angoscia. Ma la sua routine è destinata a cambiare il giorno in cui Eros entrerà nella sua vita e la stravolgerà completamente.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornata  a casa trovo mia madre impegnata nel preparare la colazione.

 

-ti riscaldo un po' di latte?

 

dice continuando a darmi le spalle

 

-no grazie, sono avanzati dei cornetti?

 

mi chino vicino al freezer e lo apro. Immergo le mani nella speranza di riuscire a trovare i cornetti surgelati.

 

-no ieri tua sorella ha mangiato l'ultimo.

 

-ed era buonissimo.

 

Interviene Alessia entrando in cucina e sedendosi ad una delle sedie del tavolo.

 

-grazie e io che mangio ora?

 

-non sei andata al bar?

 

-ho preso solo un cappuccino, non mi andava di mangiare.

 

Prendo dal frigorifero del succo di arancia e me ne verso un bicchiere.

 

-passa anche a me la bottiglia.

 

do il succo a mia sorella e mi siedo di fronte a lei. La finestra aperta lascia entrare nella stanza il rumore della città che si sveglia in una calda domenica di settembre.

 

-mi mancherà il bel tempo.

 

confesso poggiando il mento su una mano. Mia sorella apre un pacco di biscotti al cioccolato e me ne porge uno

 

-almeno ora non devi stare attenta alla linea per i prossimi mesi.

 

lo addento e annuisco.

 

-che farai oggi?

 

continua lei

 

-penso che studierò tutto il giorno.

 

torno a guardare fuori dalla finestra

 

-ah e forse questa sera esco.

 

-non vuoi venire con noi al centro commerciale?

 

mia madre mi scosta il ciuffo dalla fronte.

 

-no, non mi va. Ho troppo da studiare. Preferisco mettermi sotto oggi pomeriggio e poter uscire stasera che viceversa.

 

mi alzo e vado nella mia stanza. Nello stesso tempo mio padre esce dalla camera da letto. Lo bacio sulla guancia e mi chiudo in camera. Mi getto sul letto, metto il telefono a caricare e mi siedo alla scrivania. Il vestito è scomodo. Torno in pigiama in un battibaleno e studio senza sosta fino alle sette di sera. Alle sette e mezza mi arriva un messaggio da Ania "alle dieci sono da te".

 

Mi rendo conto di non aver neanche pranzato e vado in cucina. La casa, come al solito, è vuota. Estraggo dal frigo la mia porzione di lasagne e la riscaldo nel forno a microonde. Mi siedo sul divano con una copia di Anna Karenina tra le mani. Ama questo libro. Inizio a leggerlo, Anna è appena scesa dal treno e...il timer mi richiama alla realtà troppo presto. Mangio e torno in camera per scegliere che robe indossare. Fa caldo quindi non voglio indossare i jeans. Prendo un vestito nero molto aderente e fin troppo corto e mi getto sotto la doccia. Lascio che l'acqua calda bagni ogni centimetro di pelle.  Che scorra tra i miei capelli come se dovesse lavare i brutti pensieri. Li voglio sentire scorrere via. Voglio che lascino il mio corpo. Quando esco pulisco lo specchio appannato dal vapore e guardo la ragazza riflessa. Si sforza di sorridere ma le esce solo una brutta smorfia. Quello non può essere un sorriso. E quelle che scorrono sul suo viso non possono essere gocce di acqua. Sono troppo salate...

 

Mi riscuoto. Non in questo momento. Non posso perdermi proprio in questo momento. Mi lavo la faccia e torno in camera per prepararmi. Mi asciugo i capelli lisci, mi spalmo la crema idratante sulle gambe e sulle braccia e indosso il vestito. Trucco, ho bisogno di tanto trucco. Una spessa linea di eyeliner, tanto blush, mascara e rossetto rosso. Quando ho finito guardo di nuovo la ragazza riflessa allo specchio. È molto diversa dall'altra ragazza. Questa sembrava perfino più felice. La osservo a lungo, la guardo di sottecchi. Non mi fido di quel riflesso. È troppo diverso dalla realtà. E lei mi sorride. Sorride come chi sa di aver vinto. Ma non è vero. È solo apparenza, il tempo di una sera e tornerà il buio. Chi sei in realtà?

 

   
 
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