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Autore: Sana_Akito_Kodocha    14/10/2016    8 recensioni
Fanfiction ispirata, almeno in parte, al manga/anime "Ranma ½".
Fuyuki Hayama e Misako Kurata, decidono di combinare un fidanzamento tra i loro rispettivi figli, Akito Hayama e Sana Kurata, entrambi praticanti di arti marziali, nella speranza che un domani possano gestire il dojo insieme.
Inizialmente i due ragazzi non saranno affatto d'accordo con questo "fidanzamento combinato", ma col tempo le cose potrebbero cambiare...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Asako Kurumi/Alissia, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Sei molto più carina quando sorridi”
Osservo il mio riflesso attraverso lo specchio della mia camera, con un sorriso da ebete stampato sulla faccia, ripensando a quelle parole che Akito mi ha rivolto il giorno precedente al parco.
Lo pensava per davvero, oppure si stava semplicemente prendendo gioco di me, come suo solito?
Allargo il sorriso, facendolo arrivare quasi all’attaccatura delle orecchie e scruto attentamente la mia espressione.
Sembro un pesce lesso quindi, sì, dev’essere sicuramente la seconda opzione.
Sospiro afflitta, sistemandomi la camicia della divisa scolastica.
Per quanto mi duole ammetterlo, una piccolissima parte di me, sperava che lo pensasse per davvero, anche se non riesco ancora a capirne il motivo.
Insomma, che m’importa se quello lì, mi trovi carina o meno?
Non è il mio fidanzato, è semplicemente un tizio che da un paio di settimane a questa parte, convive sotto il mio stesso tetto e con il quale, se tutto va bene, potrò instaurare al massimo un rapporto d’amicizia, nulla di più, a discapito di come invece si aspettano i nostri genitori che hanno addirittura organizzato una “festa di fidanzamento” per sabato, nonostante le inutili proteste mie e di Hayama.
Spero solo che riusciremo a farli cambiare idea, non ho alcuna intenzione di assecondarli in questa stupida faccenda del “fidanzamento combinato”.
Solo io posso scegliere chi frequentare, per non parlare del fatto che sono assolutamente in grado di mandare avanti il dojo che ho ereditato da mio padre, da sola, a differenza di come invece pensano gli altri.
«Si può sapere perché stavi sorridendo in quel modo?»
Sussulto, quando sento la sua voce, alle mie spalle.
Mi volto, rossa in volto dall’imbarazzo, trovandolo appoggiato allo stipite della porta, con le braccia incrociate al petto.
«Da…da quanto tempo sei qui?»
«Da abbastanza per assistere alle buffe espressioni che facevi mentre ti specchiavi» risponde e, ovviamente, sembra anche piuttosto divertito dalla cosa.
«Mi spieghi chi ti ha dato il permesso di entrare in camera mia?» gli chiedo indispettita, avanzando minacciosamente nella sua direzione.
«Tecnicamente, sono ancora fuori dalla tua camera»
«Ok, ma cosa ci fai qui?»
«Ero venuto semplicemente a chiamarti, la colazione è pronta da un pezzo e se non ti sbrighi, finiremo col fare tardi alle lezioni»
Lo spingo via, con la solita grazia che mi contraddistingue, passandogli accanto «Andiamo allora»
«Non hai ancora risposto alla mia domanda» dice, seguendomi «Perché stavi sorridendo?»
E adesso cosa gli rispondo?
Non posso certo confessargli la verità, fraintenderebbe sicuramente tutto, pensando che m’importì qualcosa della sua opinione.
Quando in realtà, non è assolutamente così.
La mia era solo curiosità, nulla di più.
Sì, dev’essere per forza così, non può esserci altra spiegazione.
«Non sono cose che ti riguardano, Hayama» me ne esco infine, sperando che lasci cadere lì la questione.
Sento la sua mano afferrarmi per un braccio e subito dopo, avverto diversi brividi attraversami la spina dorsale a causa di quel contatto «C-cosa vuoi?» 
Infila la testa nei miei capelli, solleticandomi il collo con il suo respiro «Fammi indovinare, stavi pensando a ciò che ti ho detto ieri, dico bene?»
Mi strattono dalla sua presa, voltandomi di scatto verso di lui ed arrossendo quando mi rendo conto di trovarmi ad un soffio dal suo viso «N-no, ti…ti sbagli»
Akito inarca una sopracciglio e dalla sua espressione è chiaro quanto poco creda alle mie parole «Ah no?»
«NO» insisto, pregando che se la beva.
«Eppure, sembrava che stessi cercando di capire se le mie parole corrispondessero alla realtà»
Possibile che decida di sfruttare gli unici neuroni che gli sono rimasti, solo quando deve mettermi in difficoltà?
«Beh, mi dispiace per te, signorino "so tutto io", ma hai avuto un impressione sbagliata»
«Comunque sia…» mi sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, facendomi trasalire «Sappi, che lo pensavo per davvero» mi sussurra con voce roca, provocandomi uno spiacevole calore sul viso.
Volto il viso dall’altra parte, nel banale ed inutile tentativo di non far notare le mie gote arrossate «Come se m’importi qualcosa della tua opinione»
Ghigna divertito, per poi scrollare le spalle e dirigersi al piano inferiore, senza aggiungere altro, lasciandomi lì, con uno strano ed inspiegabile peso all’altezza del petto.


 

 
 «Terra chiama Sana» esclama Fuka, sventolandomi una mano davanti al viso.
Mi volto verso di lei, che intanto mi sta fissando con uno strano ed inquietante sorrisetto stampato sulla faccia «Ehm...scusami stavo solo...»
«Mangiando letteralmente Akito con gli occhi» continua al mio posto. sorridendomi maliziosamente.
Le lancio uno sguardo indignato «Non è affatto vero»
«Sì invece. Lui ti piace, ammettilo»
Roteo gli occhi, sbuffando «Ancora con questa storia? LUI NON MI PIACE! E poi sai che c’è solo una persona che m’interessa da…praticamente sempre»
«Parli del dottore che sbava dietro tua sorella Asako?»
Arriccio in naso, indispettita dalla sua poca delicatezza «Proprio lui»
Sospira, scuotendo appena il capo «Beh, sarebbe anche ora che ci mettessi una pietra sopra, non trovi?»
«Guarda che lo so benissimo, il problema è che per quanto mi sforzi, non ci riesco» ammetto amareggiata, ricevendo un irritante sguardo di pietà da parte sua.
«Sono sicura che con il tempo e grazie all’aiuto del tuo nuovo ragazzo, ci riuscirai.Devi solo avere un po’ di pazienza»
«Akito non è il mio fidanzato!» la correggo, fulminandola con lo sguardo.
«Ma se ci sarà anche una “festa di fidanzamento” dedicata a voi due»
«L’hanno organizzata i nostri genitori, senza il nostro consenso, come al solito» 
Fuka fa per rispondermi, ma poi si blocca, guardando un punto preciso davanti a lei.
Seguo il suo sguardo, avvertendo subito dopo un lieve fastidio, quando noto quella gatta morta di Kodachi, fare gli occhi dolci ad Akito.
«Mi sa che quella lì, ha messo gli occhi sul tuo ragazzo»
«Non è il mio ragazzo» puntualizzo, per la seconda volta nel giro di pochi minuti «E poi…non me ne importa un fico secco» continuo, senza distogliere lo sguardo da quei due, intenti a dialogare amichevolmente.
«Eppure, sembri piuttosto infastidita dalla cosa» mi rimbecca, muovendo continuamente le sopracciglia dall’alto verso il basso.
«Ti sbagli di grosso Fuka, non sono affatto infastidita, lui può…» le parole mi muoiono in bocca, quando vedo Kodachi accarezzargli il viso e sussurrargli qualcosa all'orecchio «Ma guardala!Non possiede nemmeno un briciolo di pudore» esclamo indignata, facendo ridacchiare sotto i baffi la mia amica.
«Ma se gli ha solo accarezzato una guancia»
«E’ il modo in cui l’ha fatto!» ribatto, incrociando le braccia sotto al seno «Si vede lontano un miglio che vuole saltargli addosso»
«E anche se fosse?» mi provoca, facendomi sbiancare di colpo «Non vedo dove sia il problema. Lui non è il tuo ragazzo e non ti interessa nemmeno un po’, quindi, che problema c’è?»
E in effetti, ha ragione.
Ma allora perché la cosa m’infastidisce parecchio?
Mi mordo un labbro, incerta su come risponderle «Io...io non...» tiro un sospiro di sollievo quando sento l'ultima campanella della giornata suonare, liberandomi in questo modo dal suo interrogatorio.
«Mi dispiace, ma dovremmo rimandare la conversazione» affermo soddisfatta, alzandomi ed afferrando la cartella «Ci vediamo domani» concludo, dandole le spalle ed incamminandomi verso il banco di Hayama, senza nemmeno attendere una sua risposta.
«Hayama, dobbiamo andare» esclamo, facendo voltare sia lui che Kodachi nella mia direzione.
Quest’ultima mi fissa con un sopracciglio alzato «Non puoi tornare a casa da sola?»
«Lo farei, se il signorino avesse imparato la strada» le rispondo, facendo roteare al suddetto signorino, gli occhi cielo.
«Guarda che conosco la strada»
«Ok» alzo entrambe le mani in segno di resa «Allora vi lascio soli» continuo e non so perché, il tono mi esce piuttosto rabbioso.

«Non ho detto questo» si alza, afferrando la sua cartella «Su, andiamo» fa per andarsene, ma Kodachi lo blocca per un braccio.
«Allora, per stasera è confermato?»
Annuisce «Ci vediamo alle otto, cerca di non tardare» le risponde, facendomi sgranare gli occhi incredula.
Ho capito male, o questi due hanno un appuntamento?
«Non preoccuparti tesoro, sarò puntuale come un orologio svizzero» starnazza, posandogli un bacio sulla guancia «A stasera» conclude, lanciandomi uno sguardo di sfida e sgattaiolando fuori dall’aula.
La fisso accigliata, finchè non sparisce dal mio campo visivo, per poi voltarmi verso di lui «Fammi capire bene, hai un appuntamento con quella gatta morta?»
«Non credo che si possa definire appuntamento, diciamo solo che andiamo a cena fuori»
«Al mio paese, andare a cena fuori, è un appuntamento» sbraito, fissandolo truce.
Scrolla le spalle, con noncuranza «Sarà, ma resta comunque il fatto che ho accettato solo perché mi ha detto che saremmo andati nel ristorante di sushi di suo zio che, da come ho capito, è il più noto della città»
Credo che la mascella mi sia cascata fin sotto ai piedi «Quindi esci con lei solo per poterti ingozzare di sushi?»
Hayama annuisce, incamminandosi ed esortandomi con un cenno del capo a seguirlo.
Con un diavolo per capello, lo affianco «Sei solo un’opportunista»
«E tu un insopportabile rompiscatole» borbotta, ricevendo un pugno sulla spalla da parte della sottoscritta «Mi correggo, un insopportabile e violenta rompiscatole»
«Tsk!» volto il viso dall’altra parte, con stizza «Comunque sia, hai fatto bene ad accettare il suo invito. Almeno così, i nostri genitori, nel vederti uscire con un'altra, capiranno che non potrà mai esserci nulla tra noi»
Fa spallucce, senza degnarsi di rispondermi.
«Forse, dovrei seguire il tuo esempio» esclamo poco dopo, attirando subito la sua attenzione.
Mi fissa, con un sopracciglio inarcato «Cosa intenti dire?»
«Che forse dovrei accettare anch’io gli inviti da parte di altri ragazzi, come Kuno per esempio.Non so se lo sai, ma è il fratello di Kodachi, potremmo fare anche un’uscita a quattro di tanto in tanto»
Akito si ferma di colpo, restando impalato in mezzo al corridoio.
«E adesso che ti prende?» gli domando, tornando indietro di qualche passo per affiancarlo.
Apre e richiude la bocca almeno una decina di volte, prima di uscirsene con un misero «Non puoi»
«Non possa fare cosa?»
«Uscire con altri ragazzi»
Sollevo entrambe le sopracciglia, facendole arrivare quasi all’attaccatura dei capelli «E per quale motivo non dovrei farlo?»
Trasalisce e le sue gote si tingono per una frazione di secondo, per poi tornare ad assumere la sua solita aria spavalda «Perché non mi va di passare per cornuto»
Sospiro, scuotendo il capo «Noi non siamo fidanzati Hayama, te lo ricordi, vero?»
«Certo che lo so» mi urla contro, facendo indietreggiare di un passo.
«Ma che ti urli?Io sono qui, non dall’altra parte del corridoio»
Hayama alza gli occhi al cielo, sbuffando «Anche se non lo siamo, gli altri sono convinti del contrario, quindi se tu uscissi con qualcun altro, passerei di conseguenza per cornuto»
Ci ragiono su per qualche secondo, picchiettandomi il mento con le dita «Sì, hai ragione. Ma penserebbero lo stesso di me, se tu uscissi con un’altra ragazza»
Si passa una mano tra i capelli, scompigliandoseli «Allora non uscirò nemmeno io con nessun’altra ragazza»
«Nemmeno con Kodachi?» chiedo e non so perchè, il mio tono esce piuttosto "speranzoso"
«No»
«Né con qualcun’altra?»
Sbuffa «No»
Riduco gli occhi in due fessure, fissandolo con fare sospetto «Devo fidarmi?»
«Facciamo un patto» mi porge la mano «Finchè questa stupida faccenda del fidanzamento combinato non andrà a monte, nessuno dei due potrà frequentare qualcun altro»
Gliela stringo, avvertendo nuovamente i brividi attraversarmi tutto il corpo.
Ma perché mi fa quest’effetto?
Scuoto appena il capo, cercando di riprendere il controllo di me stessa.
«Ci sto» rispondo, cercando di ignorare quel senso di sollievo che mi ha invasa, nel sapere che non uscirà con nessun’altra ragazza.
Posa lo sguardo sulle nostre mani, ancora strette l’una nell’altra «Bene» sussurra, mentre il resto degli studenti che ci passano accanto, ci guardando incuriositi.
«Ehm…Hayama?»
«Si?»
«La..la mano, dovresti lasciarla adesso»
Arrossisce vistosamente, lasciando immediatamente la presa dalla mia mano.
Si schiarisce la voce con un colpo di tosse e mi da le spalle «Su… torniamo a casa»



***

NdA:  Ciao! :)
Ci scusiamo immensamente per il ritardo e ringraziamo tutti coloro che hanno recensito il capitolo precedente, con la promessa che tenteremo di essere più puntuali per il seguito :)
Alla prossima, un abbraccio! ^_^
   
 
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