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Autore: Dante Vail 1911    17/10/2016    2 recensioni
Cosa ci fanno un pilota, un medico, un mitragliere, un granatiere, un radiofonista, e un soldato semplice su un idrovolante? Se me lo avessero chiesto tempo fa, avrei pensato ad una battuta.
Lasciate quindi che vi racconti come sono andate le cose, e di come, in un solo anno, conobbi e persi tutte le mie amiche più care.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Le sei protagoniste
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 1
 
Cosa ci fanno un pilota, un medico, un mitragliere, un granatiere, un radiofonista, e un soldato semplice su un idrovolante? Se me lo avessero chiesto tempo fa, avrei pensato ad una battuta.
 
Sbattei la testa cadendo. Non sono sicura di cosa colpì, ma certamente era metallico, come d'altronde tutto su quel maledetto catorcio volante. Strizzai gli occhi parecchie volte nel tentativo di mettere a fuoco ciò che vedevo, stordita dal colpo. Sentivo la gravità aumentare mentre l'aereo perdeva velocemente quota. Sentii chiaramente Rainbow Dash urlare qualcosa sul fatto che non riusciva più a controllare il velivolo, ma i miei pensieri furono interrotti da qualcuno che mi rotolò addosso a causa di uno scossone. Capì soltanto dal suo peso che si trattava di Fluttershy, e di fatti non mi stupì nel trovarmi la su criniera rosa sul muso aprendo gli occhi ormai ripresisi dall'annebbiamento. Vidi Applejack che si teneva con una zampa ad uno dei letti mentre l'aereo si inclinava pericolosamente in avanti.
Dopodiché, ricordo solo una grande botta e di essere stata sbalzata in avanti.
 
Ma forse, vorrete sapere gli antefatti. D'altronde non è semplice tirare fuori un significato ad'un Consolideted PBY Catalina che precipita. Lasciate quindi che vi racconti come sono andate le cose, e di come, in un solo anno, conobbi e persi tutte le mie amiche più care.
 
Tales of a War Horse
 
Mi chiamo Twilight Sparkle. Ho 21 anni. Sono un unicorno, ho il manto mora pallido, e la criniera blu zaffiro con meche violetto e rosa brillante che tengo sempre liscia e lunga. Ho gli occhi viola. Sono alta 1,25 m contando il corno, e peso 60 kg.
Non sono mai stata un'amante della guerra, anche se non mi ha mai toccato per davvero. Ma d'altronde sono nata ormai alla fine della grande guerra. Non l'ho minimamente vissuta come i miei genitori, ho come i miei nonni, che purtroppo non sono riusciti ad uscirne. Mio nonno è morto in trincea, ucciso da una granata. Mia nonna è morta nel crollo della vecchia casa dei miei genitori a causa di una bomba. Nello stesso crollo mia madre perse una zampa. Non so molto su i miei nonni da parte di madre, ma lei aveva troncato i rapporti con loro, e non se ne è preoccupata nemmeno dopo la fine della guerra, come d'altronde nemmeno loro.
Non ho avuto un'infanzia pessima, di sicuro non posso lamentarmi che mio padre mi abbia insegnato a sparare fin da quando ero una puledrina. Mi sembra sempre strano che io mi ricordi con quale fucile ho imparato a sparare, uno Springfield M1903, appartenuto a mio padre. Era una vera schifezza. Uno dei modelli precedenti all'aggiunzione dei pirometri nelle forge dove li costruivano. Il meccanismo di fuoco era talmente logorato che più volte ho rischiato che mi esplodesse in faccia. Ma comunque ero la migliore della contea ad'usarlo. Vivendo in campagna non era un problema per noi avere campi in cui sparare. Vinsi sei gare di tiro contro pony molto più grandi di me grazie a quel pezzo di legno e metallo arrugginito.
Questo prima dello scoppio della seconda grande guerra.
Il primo settembre 1939 le forze di Disith invasero la Sikoria conquistandola il 27 settembre dell'anno stesso. Da quel momento in poi fu caos. La Smirnovia conquistò parte della Sikoria. Il regno di Albion e la Renard dichiararono guerra a Disith. Dopo di ciò le nazioni...
Ma questo lo avete già letto nei libri di storia, non è vero? Allora lasciate che vi dica come è iniziata la mia storia in guerra.
Martedì 6 giugno 1944, il giorno che tutti avremmo ricordato per lo sbarco di forze alleate sulle spiagge dell'Eure. 156.000 fra pony, grifoni, zebre, e minotauri assaltarono queste spiagge presidiate da soldati di Disith.
Io ero in uno dei mezzi da sbarco.
Vi erano 40 persone su quell'LCVP. Oltre al limite massimo. Ognuno era stretto all'altro con i fucili a portata di zampe. Attorno a noi si sentivano i rumori della battaglia che infuriava. Proiettili, esplosioni, grida, veicoli. Non riuscivo a vedere oltre le pareti del veicolo, ma non mi azzardai ad alzare il muso oltre la lieve protezione che poteva fornirmi quella parete di compensato e acciaio.
Alcune file più avanti qualcuno gridò "CHE NESSUN PEGASO O GRIFONE SPICCHI IL VOLO USCENDO!!! SI RENDEREBBE SOLO UN BERSAGLIO". Sentii la puledra affianco a me tremare di paura. La osservai di sfuggita notando che era un pegaso dal manto giallo canarino e la criniera rosa. Tremava vistosamente. Riuscì anche a sentire cosa stava sussurrando. Una preghiera semplice, probabilmente balbettata da quando era salita su quella bagnarola.
Uno scossone mi distrasse dalla puledra. Ci eravamo fermati. La tensione aumentò a tal punto da non farmi più sentire i proiettili che si infrangevano contro la porta d'acciaio davanti a noi. Il battito del mio cuore accelerò fino a riempirmi le orecchie.
E poi la porta si abbatté. La prima linea di pony saltò fuori urlando, ma non passò nemmeno un secondo prima che venisse interamente falciata dal fuoco di una mitragliatrice posta sulla collina. Ma nessuno si fermò o pensò a loro. In fretta il mezzo-anfibio si svuotò. Non vidi quanti venivano colpiti dal fuoco nemico, ma sapevo che solitamente metà della barca moriva prima di scendervi. Il pony di fronte a me fu colpito e cadde a terra morto. Senza pensarci due volte saltai il suo cadavere correndo sulla spiaggia mentre sentivo i proiettili passarmi accanto alle orecchie.
D'istinto mi gettai dietro a delle putrelle d'acciaio poste li per fermare degli eventuali carri armati, un momento prima che un colpo di mortaio colpisse il mezzo di sbarco a pochi metri da me.
L'esplosione mi stordì, nelle mie orecchie rimase solo un lungo e penetrante fischio. Mi guardai attorno con lo sguardo mezzo annebbiato. Ciò che vidi quel giorno, non sono più in grado di togliermelo dalla testa.
Corpi ovunque, uno in condizioni peggiori dell'altro. Vidi un pony uscire dall'LCVP distrutto mentre il suo manto era dato alle fiamme. Invano si buttò a terra cercando di spegnere le fiamme, in breve si fermò mentre le fiamme consumavano il suo corpo. Distolsi lo sguardo vedendo un'altra scena ulteriormente raccapricciante. Un pony del mezzo affianco al nostro era sdraiato a terra agonizzante. Sventrato da un esplosione o da un proiettile cercava inutilmente di fermare il sangue che fuoriusciva assieme alle sue interiora urlando nel contempo e chiedendo aiuto.
Chiusi gli occhi cercando di non vomitare e respirando affannosamente, fino a quando non sentì uno strattone. "SOLDATO!!! QUI CI STANNO FACENDO A PEZZI!!!". Aprì gli occhi trovandovi davanti un pony armato con un M1 Garand che mi scuoteva cercando di farmi tornare in me. "NON È IL MOMENTO DI ANDARE NEL PANICO! DOBBIAMO FERMARE QUELLE MITRAGLIATRICI AD OGNI COSTO!!!" urlò nuovamente per poi mettersi in una posizione da cui poteva sparare affianco a me. Capì che aveva ragione, quindi mi voltai afferrando il Thompson M1A1 che avevo alla cinghia e mi alzai appoggiandomi alle putrelle. Contai almeno tre mitragliatrici, ad un duecento metri e mezzo circa da noi, su di una collina. Premetti il grilletto incurante del fatto che non sarei mai riuscita a colpirli con quella pistola mitragliatrice. Mi fermai solo quando il soldato affianco a me fu colpito da un proiettile vagante cadendo a terra. Mi abbassai dietro la copertura sperando che fosse ancora vivo, ma purtroppo il colpo aveva passato il suo elmetto uccidendolo sul colpo. Strinsi i denti, poi posai gli occhi sulla sua arma. Non sapevo ancora il nome di quel fucile o che sarebbe in fretta diventato il mio fucile preferito, ma ero sicura che sarebbe stato più efficace sulla lunga distanza. Lo afferrai nemmeno sicura di quanti colpi avesse ancora nel caricatore, ma rimasi contenta nel vedere una clip aggiuntiva infilata nella cinghia. Imbracciai il fucile per valutarne il peso, nettamente superiore a quello della mia arma, ma non eccessivo. Mi convinsi che era una buona idea usarlo, quindi attesi un momento di minor fuoco e uscì dalla copertura puntando immediatamente i nemici. Premetti il grilletto e fui felice di vedere che ero riuscita a colpire un mitragliere. Fu un colpo fortunato, dato che era la prima volta che sparavo con quello. Puntai immediatamente l'addetto alle munizioni che si stava mettendo alla mitragliatrice. Sparai nuovamente, ma mancai il bersaglio a sinistra, cosa che mi fece comprendere la mia fortuna con il primo colpo e che il fucile tendeva leggermente a sinistra. Presi nuovamente la mira tenendo conto di ciò e premetti il grilletto. Ripensandoci ora rido, ma mi spaventai davvero la prima volta che la clip esaurita fu automaticamente espulsa dal fucile. Per un attimo pensai che mi fosse partito l'intero meccanismo di fuoco.
Mi abbassai nella copertura guardando il fucile come se fosse esploso. Ci misi alcuni secondi per realizzare che si era solo esaurita la clip, dopodiché mi sentì veramente stupida. Presi l'altra clip e la inserì nella camera di fuoco, sperando di non dover fare altro dato che non conoscevo che di vista quel fucile. Tirai indietro il carrello e sperai che funzionasse, quindi uscì dalla copertura. Non capì se avevo colpito io o no il mitragliere che stavo puntando, fatto sta che non vi era più.
Mirai un altro mitragliere, tenendo conto di avere otto colpi prima che la clip venisse espulsa.
Non contai quanti soldati uccisi quel giorno. Non volli mai farlo. Ma nonostante tutto non mi perdono per averne uccisi semplicemente troppi. Mentre sei in guerra, è più semplice uccidere. Il problema è quando ne esci. L'adrenalina e la paura scompaiono, e vieni roso dall'interno dai sensi di colpa. Questo non guarirà mai, al massimo si attenuerà. E questa storia forse non è altro che un mero tentativo per diminuire quella pena.
 
 
 
 
 
 
Note dell'autore:
-Come prendo sul serio la guerra io la prendono in pochi, quindi per favore siate rispettosi nelle recensioni.
-Anche se alcune situazioni saranno quasi comiche vale il punto 1
-Se trovate scene chiaramente prese da altre opere, siano esse film, videogiochi, o quant'altro, non calcolatelo come plagio, ma piuttosto come un omaggio ad un'opera che mi è piaciuta. E si, a volte anche a me può mancare la fantasia.
-È chiaro il contesto, e nonostante i nomi siano diversi si possono anche riconoscere i luoghi. Non sono uno storico, e non ho vissuto gli eventi. Quindi non aspettatevi la precisione perfetta degli eventi o delle situazioni.
-È la prima volta che scrivo in prima persona, quindi non mi aspetto di non commettere errori (come tutti d'altronde)
-NON CHIEDETEMI COME I PONY TENGANO LE ARMI. SONO IL PRIMO A CUI DIA FASTIDIO LA COSA. MA NON HO MERAMENTE VOGLIA DI INVENTARMI UN SISTEMA PER FARGLIELE USARE PERCHÉ:
A- L'HO GIÁ FATTO
B- NON HO VOGLIA DI RISCRIVERLO SEMPRE.
IMMAGINATEVELO VOI SE VI DA PROPRIO FASTIDIO.
-Non ho intenzione di continuare storie morte in partenza. Se non ricevo almeno un commento su questo o sull'altro sito di pubblicazione mi fermo e mi arrabbio (e mi arrabbio per bene)
   
 
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