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Autore: Tropiusuccia    10/05/2009    2 recensioni
FF ambientata dopo la fine della seconda serie animata. Yuuki decide di seguire la sua strada, anche se questo significa separarsi da suo fratello. Zero continua a darle la caccia...ma è davvero quello che vuole? [YuukiXZero]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi! Il primo capitolo diciamo che serviva giusto da introduzione alla storia. da questo però le cose iniziano a muoversi ^^ spero vi piaccia! Ciau ciau

Capitolo 2 – Tornare a sperare

 

Yuuki

 

Dopo giorni di cammino, arrivai finalmente in una cittadina. Un po’ invidiavo la vita che aveva la gente che mi circondava. Ora capivo perché anni fa mia madre rinchiuse la mia vera natura vampiresca. Mi fece un dono bellissimo. Anche se la mia vita da umana era durata pochi anni, erano bastati a farmi conoscere la felicità. Ma ora non era il momento di abbandonarmi a dolci ricordi ormai lontani. Avevo un compito da svolgere.

Pochi uomini conoscevano l’esistenza dei vampiri, quella minoranza faceva parte di cacciatori di vampiri, e chi non ne faceva parte era diffidente e impaurita dalla mia razza.

Nella cittadina rilevai diversi vampiri. La classe che più la popolava era il livello C. Di livello E per fortuna non ne rilevai nessuno. Però un’aura attirò la mia attenzione. Non riuscivo a percepirla bene. Dava l’impressione di essere un livello C, ma anche un livello D…il livello D che poteva scendere al livello E.

Non potevo permettere che succedeva una cosa del genere. Cominciai a camminare verso la presenza.

Mentre camminavo per strada incontrai due vampiri di livello C. Questi si inchinarono dinnanzi al mio cospetto guadagnandosi delle occhiate estraniate dei passanti umani. Entrambi i vampiri indossavano vestiti di lusso. Probabilmente erano esponenti importanti in quella cittadina. Non odoravano di sangue umano, quindi dedussi che si dissetavano con le pillole.

Sorrisi ai due. Erano senza dubbio due vampiri che si meritavano il mio rispetto. Del resto desideravo che tutta la mia specie fosse come a loro.

Uno dei due alzò di poco il volto –sarebbe un onore poterla ospitare nella nostra umile dimora-.

-vi ringrazio per la vostra ospitalità, magari vi farò visita più tardi. Mi piacerebbe parlare anche con gli altri compagni presenti in questa città-.

-sarà fatto- disse l’altro.

-vi ringrazio- risposi sorridente.

-se ha bisogno di noi non esiti a chiamarci- con questo i due si congedarono, andando a richiamare i loro compagni vampiri.

Continuai a percorrere il percorso che mi portava al livello D. Arrivai dinanzi a una casa mal ridotta. Un bambino piangeva seduto sui gradini vicino alla porta. Era umano, ma la presenza del vampiro proveniva dall’interno della casa.

-che succede piccolo?- gli chiesi inginocchiandomi davanti a lui.

Il bambino si asciugò le lacrime e mi guardò con uno sguardo disperato –la mia mamma non mi vuole più!- disse buttandosi tra le mie braccia riprendendo a piangere.

-sta calmo, vedrai che risolverò tutto io. Però ora dimmi cosa è successo- gli dissi rassicurandolo.

Il bambino iniziò a parlare appena i singhiozzi del pianto iniziarono a placarsi. –m…mia madre fa così…da quando è tornata dalla casa di un signore…diceva che doveva cucinare per delle persone importanti nella città vicina…ma da quando è tornata…è sempre arrabbiata…e non vuole che torno a casa-.

Compresi la situazione. La madre del piccolo non voleva che tornasse a casa perché temeva di fargli del male…una volta perso il lume della ragione. C’era un’unica cosa che potevo fare.

-lascia fare tutto a me d’accordo?- gli dissi rassicurante.

Il bambino mi guardò speranzoso –signora lei può davvero convincerla a volermi bene?-.

Gli accarezzai la testa e gli sorrisi –non ti preoccupare, lei ti vuole e vorrà sempre bene. La tua mamma è solo un po’ malata e io ho la medicina per guarirla-.

Mi alzai, il bambino voleva seguirmi all’interno della casa. –aspetta, tra poco sarà tua madre a portati dentro-. Lui annuì e si risedette sugli scalini.

Entrai nella casa. I mobili erano logori e vetri rotti ricoprivano il pavimento. Mi trovai dinnanzi ad una porta chiusa. In quella stanza sentivo la presenza della donna vampiro. Provai ad aprirla, ma la porta era chiusa a chiave. Non volevo procurare danni, ne fare rumori forti che avrebbero agitato il bambino all’esterno dell’edificio, così parlai in modo pacato alla donna.

-apra la porta. Io posso aiutarla-.

Uno schiocco di serratura mi diede il via e aprii la porta lentamente. La stanza all’interno era distrutta, la donna era conciata in un modo disastroso. Si inchinò ai miei piedi. Io mi abbassai al suo livello e vidi il suo volto contrariato.

Poggiai una mano sulla sua spalla.

-il tuo piccolo ha ancora bisogno di te- le dissi dolcemente.

Le scesero delle lacrime e mi rispose disperata –io…io non voglio…fargli del male!-.

-tranquilla. So come ti senti, e per questo voglio aiutarti. La soluzione che ti sto per proporre non durerà per sempre, solo se avrai una forte volontà potrai continuare a vivere felicemente con tuo figlio-.

-come posso fare? Farei qualunque cosa!- era nel panico.

Io le sorrisi cercando di rassicurarla –la tua volontà è forte come l’amore che provi verso il tuo bambino. Non cadrai mai al livello E- la donna mi guardava speranzosa.

Io alzai la testa e spostai i capelli dal collo –bevi il mio sangue-.

-ma questo mi sazierà per poco…- disse la donna ignara.

-ti sbagli. Questo servirà a non farti cadere al livello E. quando avrai fame ci saranno delle pillole a sostituire il sangue. Non ti preoccupare ti presenterò i nostri compagni in questa città-.

La donna non esitò e si aggrappò alle nuove speranze che le avevo appena donato. Timidamente mi morse il collo, e iniziò a gustare il sapore del mio sangue.

Poco dopo si allontanò e rimase seduta per terra. Il suo volto iniziò a rilassarsi, tornando ad essere il volto somigliante a quello degli umani.

Io mi alzai, portandomi una mano al collo per coprire la ferita che si stava già rimarginando.

-non saprei…come ringraziarla- mi disse la donna alzandosi gentilmente.

-non è necessario. Ora si sistemi, suo figlio l’aspetta fuori- le dissi sorridente.

-gli ho detto delle cose orribili- disse tristemente.

-ho già risolto tutto-.

 

Zero

 

-una setta?- chiesi quasi colto alla sprovvista.

-sì, sembra che questa gente raccolga le persone per farne dei sacrifici…di sangue- mi raccontò il guardiano della città nel quale ero appena arrivato.

Avevo ben compreso la situazione. Quella non era una setta, ma un gruppo di vampiri, probabilmente di livelli bassi. A capeggiarli…doveva esserci sicuramente un livello A, ovvero un purosangue. Ne percepivo la presenza. La cosa che mi stupiva era che  un purosangue si comportasse in modo così sconsiderato. Kaname Kuran stava radunando tutti i vampiri di livello alto per il consiglio, ma c’erano ancora quelli che si opponevano a una pacifica coesistenza.

-saprebbe darmi qualche altro indizio?- chiesi all’uomo che annuì.

-i corpi delle vittime li troviamo spesso nel campo di grano non poco lontano dalla chiesa cittadina-.

-la ringrazio. Dica ai suoi uomini di sospendere le ricerche, me ne occuperò io della setta- risposi sicuro. Mi girai per incamminarmi verso l’odore di morte.

-come ha detto che si chiama?- mi chiese il guardiano.

Senza girarmi gli risposi –Zero Kiryuu-.

 

Mi fermai dinanzi alla chiesa. Gli umani entravano tranquillamente, c’erano volti che esprimevano disperazione. Probabilmente le vittime erano loro cari.

Entrai nella chiesa. Non ero mai stato religioso, non mai avuto tempo per esserlo ne tanto meno di pensare a un Dio.

Anche se quel luogo non mi trasmetteva niente, sapevo che andava rispettato. Notai una persona vestita in modo diverso dagli altri. Portava un crocifisso al collo. Probabilmente era il prete della chiesa.

-mi scusi- dissi a bassa voce.

Lui si girò benevolo –benvenuto nella casa del nostro signore, come posso aiutarti?-.

-sto indagando sulla setta…-.

-non è il posto più adatto per parlarne-.

Il prete mi portò nel suo studio…era troppo luminoso per i miei gusti.

-ho saputo che i cadaveri sono stati trovati nel campo vicino a questa chiesa- gli dissi mettendomi in un angolo della stanza dove vi era ombra.

Il prete non mi fece domande sul mio strano comportamento –morte per dissanguamento…diversi segni di morsi sui corpi- mi disse tristemente l’uomo.

-ha per caso notato strani comportamenti da parte della sua gente?- chiesi arrivando subito al dunque. Mi serviva anche solo una singola persona che avesse a che fare con il gruppo di vampiri.

-ultimamente, per via di questi omicidi, la gente è tutta molto agitata. I credenti aumentano e vengono a pregare per le vittime- rispose l’uomo senza darmi indizi rilevanti.

-la ringrazio- uscii dalla stanza e mi ritrovai nella grande sala delle messe. Come aveva detto il prete c’erano molte persone sulle panche a pregare.

Li fissai attentamente, soffermandomi su ogni singolo volto sofferente. Anche io sarei stato così…quando l’avrei uccisa? L’idea di ucciderla…mi fece rabbrividire. Era come se avessi detto qualcosa di proibito in quel luogo, anzi no, in tutto il mondo.

Il mio sguardo si posò su una faccia sofferente…diversa dalle altre. Mi avvicinai e mi sedetti affianco. L’anziano non fece caso a me. Sapevo che era proibito ascoltare le preghiere altrui, era come invadere la vita privata della persona in questione.

-…oh, ti prego signore…fallo tornare da me…-.

Un suo conoscente era una vittima?

-…riportalo da…fallo tornare come prima…-.

Cosa?! Cosa aveva appena detto?! Iniziai a osservarlo stupito. Che conoscesse qualcuno che si comportava in modo strano?

Vidi lo sguardo dell’anziano voltarsi verso di me. Era spaventato.

-t…tu! Il tuo  sguardo…- disse fissandomi.

-la prego mi dica cosa la tormenta- gli chiesi pacato.

 

L’anziano mi portò a casa sua. Era una casa di campagna poco curata.

-il mio sguardo sarebbe uguale a quello di suo nipote?- chiesi all’anziano. La casa era piuttosto buia, quindi mi ero tolto il cappuccio scuro con il quel giravo di solito.

-sì…però prima era diverso…ora torna raramente a casa, e quando torna ha sempre…lo sguardo come al tuo…però più rabbioso- era seriamente preoccupato.

-sa per caso dove passa le sue giornate in questi ultimi tempi?- gli chiesi inespressivo.

-purtroppo no-.

-da quando ha notato il suo cambiamento?- dannazione mi serviva almeno un indizio!

-due settimane fa…era andato ad una manifestazione della cittadina…era stata organizzata da un nobile del luogo- disse l’anziano con tono basso.

Un nobile?! Che fosse il purosangue che aveva causato tutto ciò?!

-la prego mi dica dove abita questo nobile!-

  
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