Anime & Manga > Lupin III
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Autore: jarmione    18/10/2016    1 recensioni
Un tesoro dell'isola di Hashima, un boss mafioso che lo cerca.
Una famiglia incasinata e tanto caos per la banda di Lupin e i suoi amici.
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Ciau!! Sono in ritardo e sono imperdonabile, vi voglio bene e spero mi perdoniate.
Comunque, nuovo capitolo anche se corto e non del tutto importante.
Nel prossimo verranno spiegate molte più cose.
Fatemi sapere ciauuu



Sbagliato.
Aveva completamente sbagliato mira e la cosa non gli andava giù.
Non gli era mai successo e quella per lui era la prima volta.
Paravano i colpi, glieli dividevano a metà, li schivavano, facevano di tutto ma non quello.
Jigen colpiva sempre il suo bersaglio e mai una volta aveva centrato, anche solo di striscio, quello sbagliato.
Aveva colpito Anika, senza volerlo, senza che fosse il suo bersaglio.
Stava davvero invecchiando.
Non era nemmeno riuscita ad aiutarla, a prenderla e portarla via, l'aveva lasciata nelle mani di Zenigata come uno stupido.
Stringeva in pugno la sua pistola e con la mano libera torturava il davanzale della finestra.
Come aveva potuto? Come era potuto succedere?
Si tormentava dentro e avrebbe tanto voluto urlare.
Era sempre stato diffidente con le donne, non ne aveva mai voluto sapere.
Quella notte, quella maledetta notte, una perfetta sconosciuta gli aveva rifilato una bambina prima di spirare.
All'inizio era davvero riluttante e più di una volta aveva cercato di trovare qualcuno a cui rivolgersi per farla adottare, ma non avendo documenti o altro aveva poche speranze.
Aveva deciso di abbandonarla davanti a qualche casa dei ricconi, fu Lupin a fermarlo e a convincerlo di tenerla.
Il suo cuore si intenerito solo quando Anika disse la prima parola...papà.
In quel momento ebbe una sensazione di peso sullo stomaco e le mani tremanti, mentre dentro di se giurava che non l'avrebbe mai lasciata.
Invece aveva lasciato che Zenigata la protrasse via e lui non aveva fatto nulla per proteggerla.
"Tranquillo Jigen la riprenderemo" tento di confortarlo Lupin
"La colpa è tua che gliene dai tutte vinte e l'hai fatta partecipare!" Sbottó 
"Ma che centro io se quella marmocchia ha la tua testa!"
"Ma tu gliele dai vinte lo stesso!" Ribattè Jigen "e per colpa tua l'ho colpita!"
"Li hai sbagliato tu la mira, non incolparmi!"
Goemon, che stava in un angolo e li sentiva litigare, sbuffó.
Teneva le braccia incrociate e tremava lievemente.
Neanche lui aveva fatto nulla per aiutarla e ben sapeva quanto Anika contasse su di lui...l'aveva delusa.
Dopo l'ennesimo cambiamento di tono dei due e dopo che si erano presi per il collo, si alzò ed uscì
"Dove vai?" Chiese Lupin interrompendosi con le mani attorno al collo di Jigen
"Esco un attimo, mi avete fatto venire mal di testa" e chiuse la porta, sentendo che la discussione era ripresa.

*****

Anika aprì gli occhi quasi due ore dopo.
La prima cosa che mise a fuoco di un soffitto bianco come la neve, poco dopo iniziò a sentire e distinguere gli odori, avvertendo un aroma di menta e...ospedale.
In pochi istanti cercó di riprendersi ma, oltre ad un dolore allucinante al braccio, sentì il polso di quello sano bloccato al letto da delle manette.
Tentò di liberarsi ma invano.
"È inutile, sono al titanio e doppio giro di chiave" la voce di Zenigata echeggiò nella stanza.
L'ispettore stava seduto su una poltrona in fondo al letto, le braccia incrociate e il cappello calato sugli occhi.
Anika provò ancora ma avvertì un dolore al braccio e gemette.
Solo in quel momento si accorse di avere addosso una camicia da notte ospedaliera e non il vestito che le aveva dato Fujiko.
Il primo pensiero fu quello che qualcuno l'aveva spogliata, vista nuda e poi l'aveva rivestita e per questo rabbrividì arrossendo.
Il secondo fu che finalmente non aveva più addosso quel vestito orribile e scollato.
Terzo e ultimo pensiero, come era possibile che una combattente come lei si facesse catturare come una stupida dell'ispettore più sfortunato di tutto l'Interpol? E perché nessuno della sua famiglia l'aveva portata via?
"Resterai qui fino a nuovo ordine, dopodiché verrai trasferita in un carcere minorile" continuó Zenigata, che alzò di poco lo sguardo incrociando i suoi occhi.
"Lupin verrà a prendermi!" Tento di difendersi lei.
Non mise neanche in mezzo suo padre e Goemon, faceva più affidamento sullo zio in quel momento.
"Pur di lasciarti libera si consegnerà a me" si alzò e si avvicinò un poco "mi chiedo, comunque, cosa ci faccia la figlia del più grande imprenditore del Giappone nella banda di un ladro come Lupin"
Anika sgranò gli occhi -Ma che sta dicendo?-
"Tu sei Serena Masucci, non è così? Chiamare Daisuke Jigen papà era un bel diversivo vero?" Parlava con voce tranquilla e sorrideva, come se fosse arrivato alla giusta conclusione.
Il problema era che Anika non aveva la più pallida idea di che cosa stesse parlando.
"Ma lui...lui è mio padre"
Zenigata rise di gusto "Lupin ti ha attaccato il senso dell'umorismo vedo" si asciugò una lacrima di riso "Non fingere con me, ragazzina, hai scelto quello sbagliato" si avvicinò pericolosamente a lei, alitandole in faccia un odore di alcool schifoso "Non so cosa abbia in mente Masucci con Lupin ma sappi che se non scopro un nesso li catturerò entrambi" e senza aggiungere altro uscì.
Anika era a bocca spalancata e tremava come una foglia.
Serena Masucci? Jigen non era sua padre?
Si lasciò ricadere sul letto e i suoi occhi si fissarono sul soffitto.
Che diavolo stava succedendo?

****

"Si sentono le urla fino a qui" si lamentò Fujiko, appoggiata al muro, vedendo Goemon uscire "non ho mai visto Jigen così furioso"
"Non mi aspettavo diversamente" rispose il samurai sedendosi su un enorme masso, come se volesse meditare.
"È colpa mia, avrei dovuto tenerla d'occhio come si deve invece che lasciarla andare"
"Non farti colpe che non hai"
Si udirono dei passi
"È qui che vive Daisuke Jigen?" Una voce maschile interruppe la conversazione.
Un uomo, vestito elegante con un completo gessato, scarpe lucide e barba ben curata, si avvicinò ai due, seguito da due uomini enormi con le auricolari.
"Dipende da chi lo cerca" rispose Fujiko, sorridendo in segno di sfida
L'uomo tirò fuori dal taschino un biglietto da visita e lo passo a Fujiko.
La donna sgranò gli occhi "Masucci!?"
"Il fondatore delle industrie Masucci" aggiunse Goemon
"Esattamente, ho una proposta da fare al signor Daisuke"
La porta della casa si aprì e ne uscì Lupin furibondo.
"Giuro che prima o poi gli sparo" poi vide l'uomo è si ricompose sorridendo "Masucci! Vedo che non sei cambiato per niente"
"Lupin III" anche Masucci sorrise, ma non sembrava tanto amichevole "non ci vediamo da diciassette anni"
"Caspita come vola il tempo" mise le mani in tasca "come mai da queste parti? Ti mancavo?"
"Stavolta non sono qui per te, ma per lui" Indicó Jigen alle sue spalle.
"Non lo trovi nella sua giornata migliore"
"Sarò breve e conciso"
Jigen si avvicinò e superó Lupin "Fatti gli affari tuoi scimmia" 
Lupin venne trattenuto da un braccio da Goemon e disse parole irripetibili contro Jigen, che seguì Masucci poco lontano dalla casa.
"Lasciateci soli" ordinó ai due gorilla che lo seguivano.
Rimasto solo con Jigen lo squadrò attentamente.
"Sigaro?" Gliene offrì uno ma lui rifiutò "giusto, dimentico che a te piacciono le pall mall" gli diede un intero pacchetto nuovo.
Jigen non esitò a prenderlo e ad accendersi subito una sigaretta, ma per sapere i suoi gusti in fatto di sigarette significava che quel Masucci lo conosceva bene e lo aveva persino fatto spiare.
Il problema era che Jigen lo conosceva solo perché era il fondatore delle più famose industrie di metallo del Giappone.
"Dimmi un po' Daisuke" si accese il sigaro "come va il membro più giovane della banda?"
"Giudica tu stesso" indicó Fujiko
"Mi riferivo a qualcuno di più piccolo"
Jigen si sentì infervorare, sapendo cosa intendeva, ma si trattenne "Non so di che parli"
"Mio caro ragazzo, sai benissimo a cosa mi riferisco" gli mise una mano sulla spalla "parlo della ragazza"
"Non c'è nessuna ragazza qui"
Frugó nella tasca ed estrasse una foto di Anika "Ti rinfresco la memoria"
Jigen non rispose, lanció un breve sguardo alla foto.
Era divisa in due, da una parte Anika all'età attuale di sedici anni e nell'altra Anika appena nata fra le braccia di una donna accanto a Masucci.
La stessa donna che gliel'aveva affidata in punto di morte.
-Meglio un estraneo al padre, io sono peggiore di lui-
"Che cosa vuole?"
"Solo riavere ciò che è mio" rimise via la foto "e, già che ci siamo, vorrei avere ciò che avete rubato all'asta"
A quel punto Lupin si avvicinò e mostró il talismano "È questo che desideri?"
Jigen rimase in attesa, che voleva fare?
"Potrei anche dartelo ma non abbiamo garanzie quindi..."
"Che garanzie potrà mai volere un ladruncolo come te?"
"Molte garanzie"
"Ti posso offrire un milione di dollari" Fujiko si illuminò, già pregustava l'essere ricca.
Lupin scosse la testa "Mi spiace, risposta sbagliata" gettó con forza il talismano a terra.
Esso andò in mille frantumi e una luce accecante illuminò la zona, facendo riparare Masucci e i suoi uomini.
Quando riaprì gli occhi, Lupin non c'era più e nemmeno i suoi amici e la macchina.
"Trovateli!"
Lupin sfrecció a tutta velocità per le strade di campagna, cercando di evitare i proiettili che gli venivano sparati addosso.
Goemon tagliava ogni singolo proiettile come se fosse burro e Jigen sparava mirando ad ogni punto debole della macchina.
Fujiko, che era in moto, superó Lupin e devió strada
"Ma..Fujiko, tesoro, dove te ne vai?"
"Ciao ciao Lupin!"
A quel punto Lupin ebbe un flash e si frugó nelle tasche interne della giacca.
Urló "Non ci posso credere! Quando lo ha preso!?"
"Vedi a fidarti delle donne?" Commentó Jigen "sei solo un irresponsabile"
"Senti chi ha parlato!"
"Io almeno tengo al sicuro Anika, cosa che tu non fa!"
"Quella ha la tua testa, non posso discutere!"
Goemon sbuffó e alzò gli occhi al cielo per poi mettersi in posa di meditazione.
La colpa era anche sua, Anika si fidava di lui e invece l'aveva delusa.
Come poteva sentirsi in colpa nei confronti di una ragazzina di sedici anni?
Era forse impazzito? Era il senso della famiglia?
Oppure c'era dell'altro?
Sospiró, non lo sapeva neanche lui.
"Ehi Goemon tutto bene?" Chiese Lupin
"Eh?...si"
"Tranquilli, andiamo a riprendere Anika e poi recupereremo il talismano"
Jigen sbuffó e guardò fuori dal finestrino -Anika...perdonami-

******

Anima si sentiva ancora debole, ma era talmente confusa da non sentire nemmeno il dolore al braccio.
Si osservó attorno, la stanza era vuota e sentiva i passi di Zenigata fuori dalla porta, che faceva avanti e indietro.
Tentò di alzarsi, fece fatica a causa della forte perdita di sangue subita.
Si avvicinò alla poltrona tra il letto e la scrivania, dove c'erano i suoi vestiti.
Se li mise, trattenendo i gemiti quando muoveva il braccio ferito, poi si avvicinò alla finestra.
Era al quarto ed ultimo piano dell'ospedale, le macchine in lontananza sfrecciavano a gran velocità e tutto intorno all'ospedale c'erano gli uomini di Zenigata.
Era circondata.
-Che farebbe lo zietto?-
Avrebbe usato Goemon o si sarebbe travestito.
Ma lei non poteva travestirsi, in quanto unica persona dentro alla stanza e in più non aveva Goemon con se.
"Che faccio adesso?" Osservó ogni singolo dettaglio della stanza e noto che il soffitto era fatto a pannelli di plastica, facilmente removibili e abbastanza solidi da reggere il suo peso.
Sorrise, ebbe un idea.
Prese la sedia e la mise sulla scrivania, poi si mise in piedi su di essa raggiungendo il soffitto.
Con fatica, riuscì a spostare un pannello ma quando si diede la spinta per arrampicarsi, ebbe una fitta al braccio che la fece gemere e molló la presa cadendo pesantemente e con un tonfo a terra, facendo un gran baccano.
"Che sta succedendo qui!?" Sbottó Zenigata entrando di corsa nella stanza "Masucci!"
Anika si appiccicó al muro, se avesse partecipato a più colpi sarebbe stata brava a sfuggire dalla situazione, ma a malapena ne aveva fatto uno.
"Te la sei cercata" con un balzo fu vicino a lei e le mise là manette ai polsi "firmerò io le tue dimissioni e poi verrai con me, Serena Masucci io ti dichiaro in arresto!"
"Che cosa? No lasciami!" Venne trascinata fuori di peso e portata fino alla reception.
Zenigata si mise a parlare con la signora che stava dietro al banco e di colpo iniziò ad urlare
"Come sarebbe che non posso firmare?"
La donna sembro spaventata, ma rispose risoluta "La ragazza è minorenne e serve la firma di un genitore, non possiamo accettare la sua"
Zenigata insiste e Anika si sentiva sempre di più sprofondare.
L'unico lato positivo era che non sarebbe uscita di li fino a che non si sarebbe del tutto ripresa e finché qualcuno non fosse venuta a prenderla.
Il problema era...chi sarebbe venuta a prenderla se Jigen non era suo padre?
  
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