Partirebbero guizzanti i nervi espressivi del mio volto e imploderei di tristezza, bloccata da un sisma di emozioni perturbanti e dalla malinconia.
Dubiterei di volere la vita e mi paralizzerebbe un'idea sublime di pazzo suicidio, caotico, ma depresso, quieto e silente. Perché qualora crollasse il principio razionale della mia esistenza sarei travolta da tutto. Il tutto travolgerebbe me, catatonica, incapace di qualsiasi reazione, impietrita e smarrita di fronte a quel divenire opprimente, che schiaccerebbe e investirebbe me, misera.