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Autore: ValeUchiha07    19/10/2016    9 recensioni
Il matrimonio imminente della sorella Ino mina la serenità di Sakura che si vede costretta così a dover tornare a casa. A Suna, dai suoi genitori con i quali non ha più rapporti da ben 5 anni. Il passato torna prepotentemente nella sua vita. Il castello di bugie che si è costruita per mantenersi lontana dalla sua famiglia sta per sgretolarsi. O quasi. La rosa in meno di 72 ore dovrà preparare una valigia scomoda che le darà problemi ma anche inaspettate sorprese. Riuscirà a riscattarsi e a gettare finalmente nel dimenticatoio tutte le dicerie che sono volate sul suo conto. Riuscirà a trovare il giusto riscatto. Quanto si è disposti a rischiare per amore ?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Sai/Ino, Sakura/Ino, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo XXVI



Tutti gli occhi della famiglia Haruno erano ora puntati addosso a Naruto il quale da tempo ormai cercava di sviare le mille domande che questi gli stavano assiduamente ponendo.
Il ragazzo infatti aveva promesso a Sakura di non rivelare a nessuno il suo segreto, ragion per cui non aveva alcun’intenzione di spezzare il loro tacito patto.
Per l’Uzumaki, una promessa era per sempre.

Ciò nonostante, si stava iniziando a sentire spalle al muro ma sapeva di dover resistere poiché spettava solamente alla sua vecchia amica l’onere ed il peso della verità.

“Naruto, non voglio ripetertelo più! Se sai qualcosa devi dircelo!” tuonò adirata Mebuki.

La donna di fatto ormai era l’unica a parlare.
Kizashi ed Ino erano ancora particolarmente sconvolti da quanto successo in giardino, totalmente immersi nei loro pensieri e troppo preoccupati per Sakura per mettere in fila delle parole di senso compiuto.
Entrambi avrebbero infatti voluto correrle dietro ma Mebuki aveva ordinato ai pochi presenti rimasti di restare immobili esattamente dov’erano.

“Naruto, andiamocene!” ordinò Sasuke con la valigia in mano, dopo aver sceso le scale.

Quell’ordine arrivò alle orecchie dell’Uzumaki come una manna dal cielo.
Il biondo non aveva mai prima di allora immaginato di poter esser tanto grato ai solenni e rigidi comandi del coinquilino.

“Hai una bella faccia tosta a parlare così in casa mia dopo quello che ci hai fatto!” si intromise cattiva la donna. “Non andate proprio da nessuna parte” continuò.

“Mi dispiace, Signora Haruno ma non c’è più niente che noi due possiamo dirvi e fare. Trovate Sakura e finalmente scoprirete tutta la verità. Resterà amaramente colpita da quello che vostra figlia è stata in grado di sopportare da sola. Per quel che mi riguarda e per quanto possano ancora valere le mie parole, non era assolutamente mio volere causarvi questi danni. Al contrario, ogni cosa è stata fatta, per voi, con le migliori intenzioni.”

“Rovinare il matrimonio di mia figlia Ino, immagino sia infatti un gesto di affetto e gratitudine. Sottrarci uno dei nostri più importanti soci in affari, un‘opera di bene. Vero?!” domandò retorica e sarcastica Mebuki.

“Non avrei saputo dirlo meglio. Trovate Sakura e lo scoprirete.” parlò sicuro e serio l’attore, fronteggiando con lo sguardo la donna e porgendole un foglio di carta. “Spero che questo, se mai vorrete leggerlo, possa chiarire in parte i vostri leciti dubbi e le vostre rimostranze nei miei confronti. Naruto, andiamo via. Adesso.”

L’Uchiha chiuse il portone della Villa senza guardare più nessuno in volto, trascinando con forza dietro di sé l’amico.
Non permise più a nessuno di controbattere. Il suo orgoglio aveva già concesso più del dovuto e del necessario.
Quando il rumore del legno massiccio arrivò forte alle sue orecchio, il suo cuore si fermò e perse un colpo.
Il capitolo più bello e felice della sua vita si era appena concluso con quel tonfo sordo.
Aveva perso tutto. Di nuovo.


“Sasuke, puoi spiegarmi cosa cazzo hai combinato?”

“Non voglio parlarne.”

“Sakura-chan si fidava di te e sono sicuro… tu la ami. Non provare neanche a negarlo. Dimmi allora perché l‘hai fatto?”

“Naruto, non ha più importanza. Basta.”


Non appena la porta si chiuse, Mebuki accartocciò con violenza il foglio che Sasuke le aveva lasciato in mano.
Non c’era nulla da spiegare. Tutto era così diabolicamente chiaro.

Era sempre stata una donna impassibile, ferma e sicura delle sue decisioni.
Mai nessuno era stato in grado di farla desistere e cambiare idea.
Non pensava certo di ricredersi quel giorno e su quel ragazzo.

“Non credo spetti a te strappare questa lettera” bloccò Chiyo la figlia, mentre questa era sul punto di fare in mille pezzi l’ultima confessione dell’Uchiha. “Ho visto mia nipote radiosa come non mai in compagnia di quel giovane. Felice e spensierata come l’ho sempre sognata di vedere. Ho notato anche come lui guardava lei e cara non si può guardare una ragazza in quel modo senza esserne davvero completamente innamorati. Per quanto ti possa infastidire, Sasori non ha mai neanche lontanamente riservato uno sguardo del genere a Sakura. Tua figlia ha fatto più che bene quel giorno a scappare da quel matrimonio infelice. Aveva tutta una vita davanti, dei sogni da realizzare e quel legame non l‘avrebbe portata da nessuna parte. Se tu non sei pronta a dare a Sasuke e a Sakura un’altra possibilità lasciami questo foglio ed esci da questa stanza perché io ho intenzione di leggere ogni riga, ogni parola contenuta lì dentro. So che la felicità di tua figlia non ti è indifferente. Dentro di te sai da tempo cosa è giusto fare. E’ solo quel maledetto orgoglio ereditato da quello sciocco di tuo padre che ti rende così cieca.”

Sua madre aveva ragione.
Quando aveva rivisto, dopo tutti quegli anni, sua figlia, Mebuki aveva fatto fatica a riconoscerla.
A Konoha, lontana da loro, Sakura era sbocciata.
Era diventata, come aveva letto in alcuni giornali che aveva accuratamente nascosto e riposto nel suo comodino, una delle giovani più promettenti e di successo in campo medico.
Era riuscita a realizzare il suo sogno, contando solo sulle sue forze.
Era bellissima e piena di talento ed il vederla così incantevole non poteva che egoisticamente farla soffrire. Lei l’aveva sempre portata paradossalmente sulla via sbagliata, cercando di farla integrare ed interagire in un mondo che evidentemente non le apparteneva.
Con lei, aveva sbagliato tutto e non poteva più continuare a far finta di niente.

Elegantemente cercò così di lisciare il foglio accartocciato e poi cominciò a leggerne il contenuto.


 x x x



So quanto, in questo momento, sia difficile pensare che quello che ho fatto è stato fatto per il bene della vostra famiglia, per il bene di Sakura.
Io stesso, nei vostri panni, avrei difficoltà a crederlo.
Del resto, la realtà dei fatti non è a mio sostegno. L’Akatsuki Corporation è davvero la società della mia famiglia e dalla prossima settimana Sasori e tutto il suo impero di sabbia bitumosa entreranno e saranno inglobate in essa.
Non è difficile immaginare quanto ingenti e gravi saranno le vostre perdite a causa di questa mia necessaria intromissione ma in questa storia già scritta e con il colpevole già designato manca un importante ed ancora oscuro tassello: la verità.
Ho conosciuto vostra figlia solamente due settimane fa.
Sono stato ingaggiato da lei per fingere di essere il suo fidanzato poiché questa è stata una delle tante bugie che è stata costretta a raccontarvi.
Ho smesso di studiare Economia e Commercio dopo la morte dei miei genitori ed ora ho quasi terminato l’Accademia di recitazione  ed è solo per questo motivo che le nostre vite si sono incontrate.
Tra me e Sakura doveva esserci esclusivamente un rapporto lavorativo.
Io avrei dovuto recitare la mia parte e lei la sua.
Quello che però il me di qualche giorno fa non poteva neanche lontanamente immaginare era che Sakura mi sarebbe entrata dentro come mai nessun altro prima.
Inizialmente avevo accettato questo lavoro solo perchè la sua storia mi aveva non poco colpito.
Entrambi saremmo infatti disposti a tutto pur di salvaguardare le nostre famiglie, sino a farci e a fargli del male.
Pensavo che a legarci ci fosse esclusivamente questo autolesionistico sentimento ma mi sbagliavo.
Ogni giorno passato in  sua compagnia, nonostante la recita, è stato il più vero della mia vita ed ha finito con lo scaldarmi il cuore.
Con lei sono riuscito, per assurdo nella finizione, ad essere me stesso.
L’irrazionale bisogno di saperla felice ha spezzato poi il mio naturale controllo.
Sono andato oltre la mia parte, oltre i miei compiti e non posso che chiedervi scusa per questo.
Ciò nonostante non riesco a dispiacermi per quello che ho fatto.
Sakura è una ragazza speciale in grado di trovare del bene anche all’interno dei miei persi e scuri occhi neri. Merita tutto il bene di questo mondo e la possibilità di avere il meritato ed agognato lieto fine.
Mi sono sentito quindi in dovere di estirpare dalla vostra vita il frutto marcio alla base di tutti i vostri problemi, di tutte le sue bugie.
Non sempre le persone si mostrano e si comportano per quel che sono e sarà uno shock per voi e soprattutto per lei Mebuki scoprire quanto male si celasse in Sasori e quanto amore invece ci fosse nel cuore di vostra figlia.
Per sciogliere per sempre il giogo che quel bastardo aveva stretto cinque anni fa al suo collo, sono stato costretto ad intervenire, a far scendere in campo l’influenza e le capacità corruttive di mio zio, ora a capo dell’Akatsuki.
Ero sicuro che lui sarebbe riuscito a portare l’Akasuna dalla sua parte e non sono quindi rimasto meravigliato da questo improvviso e catastrofico licenziamento.
Quello che però Sasori non poteva e può sapere era che fra me e mio zio ci fosse un altro accordo segreto e che con ogni probabilità vi sarà già più chiaro e noto lunedì prossimo. Sempre se vorrete, infatti, da lunedì l’Akatsuki Corporation sarà il vostro intermediario per gli scambi di servizi ed offerte con gli Akasuna.
Manterrete così il controllo delle loro sabbie bitumose e provvederò io stesso affinché non vi sia fatto pagare alcun incentivo e perdere le quote di maggioranza.
Tutto tornerà com’è sempre stato con l’unica e fondamentale eccezione di riavere vostra figlia libera, svincolata da ogni bugia.
Con la mia partenza finalmente anche la sua ultima menzogna sparirà ed in questa storia resterà solo la Verità e la forza del suo cuore.
Mi pento solo di non averla resa partecipe del mio piano ma sapevo che se gliel’avessi detto non me l’avrebbe mai permesso. E’ così buona ed ostinata che preferisce continuare ad esser guardata come un’appestata piuttosto che arrecarvi il minimo danno.
Inevitabilmente come ogni cosa bella della mia vita ero già destinato a perderla.
Non ho più intenzione di rubarvi altro tempo.
Spero di esser stato per quanto possibile chiaro ed esaustivo.
Ora potrete vederla bella, contraddittoria e forte come l’ho sempre vista io e ve ne innamorerete. E’ questo il potere dei suoi occhi.
E’ stato un piacere conoscervi.
                                                                              Sasuke Uchiha




x x x



Mebuki, quando finì di leggere la lettera, era sconvolta.
Tutto quello che aveva creduto esser vero, stava pian piano crollando.
Era arrivato senza dubbio il momento di parlare con sua figlia, di ascoltarla davvero.
Dovevano tutti uscir fuori da quel vicolo cieco in cui erano rimasti intrappolati per anni.
Nessuno avrebbe più permesso a Sakura di scappare senza proferir parola, senza prima aver sfilato e districato tutta quella pesante matassa.

“Dobbiamo trovare Sakura” disse semplicemente la donna, ripiegando con cura la carta.

“Io credo di sapere dove si è nascosta” fece Ino.

“Ti seguiamo, Amore” rispose per tutti Sai.

Durante l’intero tragitto, Kizashi restò in silenzio.
Le parole così forti e sincere di Sasuke gli ronzavano ancora fastidiose nella testa.
Per anni l’uomo aveva infatti creduto che la figlia fosse scappata di casa per qualcosa di molto grave e lo scoprire che quella sua viscerale sensazione fosse vera lo faceva sentire terribilmente in colpa.
In quegli anni non aveva fatto nulla per aiutarla.
Il dolore per averla persa aveva di gran lunga superato qualsiasi altro sentimento ed aveva così abbracciato il risentimento della moglie.

Quando però l’aveva rivista il suo cuore si era stretto e non era esistito più niente.
I suoi occhi verdi l’avevano imprigionato e rapito come quando era bambina, come quando abitava con lui.
Sasuke Uchiha aveva ragione, quei suoi occhi smeraldo erano in grado di sciogliere il ghiaccio e scaldarti per sempre.

Aveva paura di scoprire quale verità nascondesse, quale peso avesse dovuto sopportare da sola per proteggerli.
Lui e sua moglie avevano cercato di imparare alle loro figlie tutto della vita, Sakura però gli stava insegnando cosa importasse davvero.

Fu un sollievo per tutti scoprire che Ino avesse ragione.


Le gambe stanche del primario la portarono infatti a fermarsi al vecchio fortino di legno dove la ragazza era solita nascondersi da bambina quando i compagni di scuola erano soliti prenderla in giro.
Quella piccola e fanciullesca costruzione aveva visto così spesso le sue lacrime e conosceva alla perfezione il loro gusto amaro.

All’udire di tutti quei passi, l’Haruno si voltò di scatto e guardò la sua famiglia con gli occhi rossi e stanchi.
Sembrava un animale indifeso e spaventato prima dello sparo mortale in una battuta di caccia.

Ino non riuscì a resistere alla visione straziante della sorella e corse immediatamente ad abbracciarla.
Sakura si lasciò così cullare da quelle braccia tanto dolci.

“Sapevo che eri qui” le sussurrò all’orecchio.

Non le rispose.
I singhiozzi e le lacrime riniziarono incontrollati a soffocarla.

“Scusami, Ino. Non volevo rovinare tutto. Non ancora” parlò a fatica, guardando i suoi genitori, sua nonna e Sai avvicinarsi.

“Non è successo niente, bambina mia” precedette sorprendentemente tutti Mebuki. “Siamo la tua famiglia. Non andremo da nessuna parte. Ti abbiamo voluto e ti vogliamo tutti un mondo di bene ma ti prego dicci la verità. Questo silenzio fa male a te, quanto a noi” continuò sincera.  

Finalmente la donna aveva deposto l’ascia di guerra e guardava ora la figlia commossa.
Quella gabbia d’oro, seppur bellissima, che si era costruita aveva finito ugualmente per imprigionarla.
Era giunto così il momento di uscirne fuori e di ricominciare a vivere insieme.

“In questi cinque anni non ho fatto altro che mentirvi. Mi sono creata quest’enorme castello di bugie con l’intenzione di proteggervi dai miei errori di valutazione, dai miei sbagli, pesino da me stessa. E’ stato difficilissimo vivere senza il vostro affetto, i vostri sguardi e la nostra piccola e strana quotidianità ma ho resistito perché quello che provo per voi è molto di più  del bene, molto più dell’amore. Vi chiedo scusa perché per quanto mi sia sforzata, ho fallito.
Un’altra volta il mio cuore si è lasciato sopraffare ed è stato ingannato, rompendo di nuovo i cocci della mia vita e della vostra. Ho buttato tutti noi in pasto alle malelingue ed ho creato dei danni che mai vi avrei voluto causare. Cinque anni fa, non avrei mai voluto lasciarvi con quell’insignificante post-it ma Sasori mi ha costretto a farlo. Non sarei mai stata capace di convivere con i vostri occhi delusi ed ho scelto la via più facile. Sono andata via, sperando di imparare dai miei errori e crescere. A quanto pare però, tutta questa lontananza è stata inutile. Io sono ancora così sbagliata, così ingenua. La notte in cui lasciai Suna, scoprì l’ultimo dei tradimenti di Sasori. Vedendolo in compagnia della nostra wedding planner, l’umiliazione e la rabbia esplosero e così gli dissi che per nulla al mondo l’avrei più sposato. Fu allora che mi ricattò, che iniziarono tutte queste bugie. Sasori mi disse che se non l’avessi sposato, lui avrebbe fatto saltare la collaborazione con l’azienda di papà creandoci delle perdite che in quel momento sarebbero state difficili da sanare. Non volevo che a pagare della mia ingenuità foste voi, così scendemmo ad un compromesso. Io mi sarei assunta la colpa per il mancato matrimonio, lui ne sarebbe uscito immacolato ma la collaborazione lavorativa doveva restare perenne. L’azienda ed i soldi erano le uniche cose che gli interessavano davvero e non fu quindi difficile per lui accettare l’accordo. Ho venduto l’anima al diavolo per salvaguardare la società di famiglia, il nostro benessere ma non è servito a niente. Sasuke, proprio come Sasori, mi ha ingannato ed ha mandato tutti i miei sacrifici ed il mio dolore in fumo. Mi sono fidata e persino innamorata di uno sconosciuto, perché è questo ciò che Sasuke era ed è per me. Dovevo immaginare che un ragazzo come lui non avrebbe mai potuto contraccambiare i sentimenti di una sciocca come me. Sasuke è un attore, abituato a fingere ed io ci sono cascata con tutte le scarpe. Ti chiedo scusa Ino per averti farti credere di essere felicemente fidanzata ma ho inventato tante di quelle scuse per non farti venire a Konoha che mi sono vista costretta a farlo. Non volevo che i tuoi rapporti con mamma e papà si inclinassero per colpa mia. Chiedo scusa a tutti…”

Lo schiaffo di Kizashi arrivò forte, inaspettato e brusco sulla guancia di Sakura.

“Non scusarti mai più con noi! Avresti dovuto raccontarci questa storia molto tempo prima. Quel viscido schifoso non avrebbe MAI più messo piede in questa casa. Mai nessun socio, nessuna collaborazione sarà paragonabile all’avere te nella nostra vita, all’avere te come figlia. Tu sei speciale, Sakura ed io sono orgoglioso di essere tuo padre."

“Siamo noi e soprattutto io a doverti chiedere scusa. Ti ho sempre voluto rendere come me, come tua sorella ma tu sei bella così come sei. Sono stata una pessima madre, così cieca e vorrei solo che tu mi perdonassi. Quando sei andata via ho sofferto tantissimo ma tutto il dolore che ho provato non è neanche lontanamente paragonabile al tuo, a quello che hai patito tu” l’abbracciò Mebuki.

Sakura strinse la madre stretta.
Quel contatto così vero e sincero mai avuto con lei le stritolò e spezzò l’ultimo frammento di cuore.

“Mamma dovresti darle quella lettera…”

“Sì, cara Ino ha ragione. Micetta, guardaci, guardatevi, Sasuke è riuscito a rimetterci insieme, a darci un‘altra possibilità. Dovrebbe averne una anche lui” sostenne la nipote Chiyo.

“Quale lettera?! Nonna non essere sempre buona con tutti. Lui ci ha preso solo in giro.”

“Sakura, neanche il miglior attore sulla faccia della terra potrebbe fingere quegli sguardi, quelle parole d’amore. Leggila. Lui l’ha fatto davvero per te.”

“Giudica tu stessa. Tieni, piccola. Ce l’ha lasciata prima di andarsene” le porse il foglio di carta Mebuki.

“Credo sia il caso di lasciarla sola” fece Sai.

“Qualsiasi cosa deciderai di fare, sappi non ti lasceremo più sola. Saremo sempre dalla tua parte” concluse Kizashi.

La lasciarono lì, in quell’isolato spiazzo del giardino, con quel foglio stropicciato in mano.
Il cuore ricominciò a battere forsennatamente.
Una dichiarazione d’amore è il passaggio dal caso al destino ed è per questo motivo che quella lettera le faceva così paura, che le sembrava così pericolosa. 
   
 
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