Ciao a
tutti! Rieccomi con il terzo capitolo, forse il più
importante della storia
perché è qui che si sciolgono i nodi. La prima
parte è una specie di
introduzione alla seconda. Mi auguro di non avervi confuso, ma volevo
dare
qualche chiarimento. Spero vi piaccia!
Disclaimers:
I personaggi di
questa storia non appartengono a me, ma a chi li ha creati. La storia
è frutto
della mia fantasia.
-Ritorno
ad amare-
Quando
Derek la vide non poté fare a meno di notare che era ancora
più bella che nelle
foto. Addison lo raggiunse. Aveva il viso arrossato come
se…avesse corso?
-Ciao.
-Ciao.
Lei
ricambiò con freddezza.
-Naomi ha
detto che volevi parlarmi. Allora?
Derek non
si sentiva a suo agio lì.
-Possiamo
andare da un’altra parte?
-Come
vuoi.
Addison
rispose con un’alzata di spalle per mascherare la
curiosità che ormai la
attanagliava.
Raggiunsero
il parco vicino la clinica. Addison ruppe il pesante silenzio che si
era creato
durante il tragitto.
-Allora?
Era
giunto il momento di tirare tutto fuori. Derek decise di cominciare
dall’inizio.
-Ecco…ieri
mi è capita per le mani una nostra foto, delle fototessere
per la precisione,
stavano in mezzo alla tua poesia preferita, e guardandole ho capito che
provavo
ancora qualcosa per te, che era inutile ripetersi che ormai era finita
perché
non era vero. Non lo è mai stato.
Addison
non riusciva a capire. Respirò a fondo.
-Fammi
capire: tu hai trovato una nostra foto, hai pensato a me e hai capito
che non
era finita. Così sei saltato su un aereo e sei piombato in
clinica. Da Seattle.
A Los Angeles. Per una foto.
In
effetti, posta così, la cosa rasentava l’assurdo.
-A dire
il vero, prima ho affittato una macchina e poi sono arrivato in clinica.
-Ah,
certo. Così ha più senso.
Cadde un
silenzio pesante.
-E
Meredith?
Chiese lei
a bruciapelo.
-È
finita.
-Si, come
no.
-
È
finita davvero. Le ho detto quello che provo per te.
Piccola
bugia. Non è che l’aveva proprio detto, diciamo
che lei l’aveva intuito.
Comunque, il risultato era uguale.
Addison
era perplessa.
-Senti,
lo so che sembra assurdo, ma non potevo far passare un altro giorno
mentendo a
me stesso e a te. Io ti amo, credo di non avere mai smesso di farlo, ma
se tu
mi dici che adesso c’è un altro nella tua vita, io
lo capirò. Però dovevo fare
un tentativo. Non potevo lasciarti andare senza averci almeno provato.
-No, non
c’è nessun altro.
Fu la
semplice risposta.
-Allora
diamoci una seconda possibilità.
-Ce la
siamo già data, Derek, e non ha funzionato.
-Stavolta
funzionerà.
-Come fai
ad esserne così sicuro?
-Lo so e
basta.
Lei lo
guardò e capì che era vero.
***
Il
viaggio in macchina era sembrato interminabile. Si erano scambiati
sorrisi
timidi, sguardi complici e baci veloci. Finalmente arrivarono a casa di
Addison. Quando entrò, Derek non poté fare a meno
di notare che Addison l’aveva
arredata proprio come avrebbe fatto lui e non riuscì
trattenere un sorriso.
-Che
c’è?
Chiese lei.
-Niente.
Sei bellissima.
Lei
sorrise e lo baciò di nuovo mentre lo portava verso la
camera da letto. Appena
entrati, lui la spinse dolcemente sul letto. In pochi secondi si
trovarono
nudi, a baciarsi con passione. Lui sentì di averla
desiderata da quando aveva
trovato le foto; lei sentì di averlo desiderato da quando
aveva gettato la fede
nel mare.
-Ti amo.
Le
sussurrò lui.
-Ti amo
anch’io.
Rispose
lei.
E poi fu
passione.
Ormai non
contava più niente, i tradimenti, le liti, niente. Contavano
solo loro. E il
loro amore ritrovato. Ritrovato per non perderlo più.