Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: coppolina93    11/05/2009    0 recensioni
E’ quando credi che niente nella tua vita cambierà, che all’improvviso essa assume un significato.
è una storia che ho voluto scrivere, non so se piacerà..è una storia normale, niente di strabiliante..leggetela
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
st grazie x le recensioni, mi date la voglia di continuare a scrivere...

Ultimi pomeriggi stressanti viste le ultime interrogazioni e nella penultima settimana una sfilza d compiti in classe.

Uno di quei giorni mi arrivò un messaggio, pensavo fosse Fede e invece, era un numero non salvato in rubrica, ma che conoscevo, a memoria.

Lo aprì e lessi un “Ciao, ke fai?”. Normale, sereno,tranquillo, disinvolto. Non sapevo se non rispondere o farmi prendere dalla rabbia e scatenargliela addosso. Optai per la seconda opzione, tanto ormai che ero pazza lo pensavano in molti quindi.

Risposi molto acida -Sono al pc-.

Sapevo ke non sembrava una risposta acida,ma per la persona a cui era destinato il messaggio lo era, eccome.

-Come va?-. Ottenni questo come risposta.

-Sotto che aspetto il come va?-

Quando una persona t chiede come va puoi rispondere in vari modi. O con un semplice “bene grazie” e allora con quella persona hai un semplice rapporto di conoscenza, o dicendo la verità e allora è una persona che ti è amica. Se non sai che rapporto hai con una certa persona, l’unica cosa che puoi fare prima di rispondere e chiedere in che modo lo devi fare.

-Sotto il nostro vecchio aspetto..è un buon aspetto?-. Con quella risposta intuì che aveva capito tutto il ragionamento che mi ero fatta io.

Al diavolo tutto quello che avevo deciso prima, l’essere indifferente o scorbutica o il chiudere definitivamente, tanto finiva sempre cosi.

- Per me è il migliore, non so se per te è lo stesso. Cmq va ke sn in stand-by, ferma. Non vado nè avanti nè indietro e onestamente preferisco sia cosi, perché riesco ad annullarmi almeno un po’. Vivo delle mie amiche, di quello che fanno e pensano, sto d’appresso a loro-.

- Non riesci ad essere autonoma-.

Non era una domanda. Mi conosceva abbastanza bene da poter definire il mio stato d’animo, sia che fosse periodo di guerra, sia di pace.

-Credo ke qui l'autonomia nn c'entri, io sono fin troppo autonoma, magari nn ho un'identità, questo si. Non mi credo più nessuno di particolare, nn accade una sola cosa tra quelle ke vorrei-.

-Hai un’ identita cm il contatto quando è invisibile-.

-Bum..centrata in pieno,esattamente-. Aveva ragione, come al solito era riuscito a capirmi. Stare su invisibile. È quello che credevo ogni giorno e lui ci aveva azzeccato in pieno.

-Sai cm la penso...fai troppo x gli altri e trascuri te stessa...-.

-Ma cosa dovrei fare x me stessa?-.

-Cosi non va..-. “cosi non va”, ma che razza di risposta era? Cosa mi esprimeva? Non lo capivo più. Da mesi ormai non riuscivo a capire le sue risposte e cosa pensava, a mala pena mi accorgevo se andava tutto bene o meno. Litigavamo spesso, anzi sempre. Lui mi accusava di attaccarlo e io di menefreghismo, ed era vero. Ormai era diventato il suo migliore amico, senza un pizzico di quello non camminava.

Non era la persona che avevo conosciuto, aveva deciso di cambiare e di comportarsi male, e allora io perché gli stavo ancora dietro? È qualcosa di stupido, spiegabile e inspiegabile allo stesso tempo.  Non è amore, ma neanche semplice amicizia. È qualcosa che se ti capita ti cambia, di solito in bene. In un modo o nell’altro capita a tutti, e non c’entra la fortuna ,il carattere o qualsiasi altra cosa. È lui che ti trova, ti adotta e poi ti lascia. Finisce sempre con l’abbandono, perché è qualcosa di talmente profondo che non può essere sopportato a lungo, perché si esaurisce, perché è come una pianta che sta crescendo, ma viene tagliata in continuazione, sempre nello stesso punto e quindi non andrà mai oltre e un giorno smetterà di crescere.

È inutile cercare questa strana amicizia da qualche parte, perché non la si troverà. Basta aspettare e non pensarci e arriverà, perché ognuno di noi ha bisogno di capire se stesso grazie a una persona che è il suo riflesso. E io ero riuscita a uscire dalla confusione in cui ero grazie a lui, avevo capito tante cose, di me e degli altri.

Per esempio prima non sopportavo i ragazzi. Si sa, un po’ di ostilità c’è fra maschi e femmine quando si hanno ancora dodici-tredici anni, ma io proprio non li sopportavo, credevo che non fossero in grado di pensare, o meglio di capirci, di provare quello che provavamo noi, di soffrire e di piangere. Pensavo questo e mi sbagliavo. Sono fragili anche loro, sono più deboli di noi. Non mostrano i loro sentimenti, non vogliono che gli altri scoprano come sono veramente, ma se si fidano di te allora ti fanno capire tutto di loro, ti dicono quando piangono e quando sono felici, perché non sono solo insensibili, come spesso capita, ma riescono ad essere esattamente come te. Difficile a credersi, ma è la realtà, tra ragazzi e ragazze la differenza, dentro, non è poi tanta.

Ancora non gli avevo risposto.

Che in quel modo non andava lo sapevo anch’io, e allora? Che dovevo fare? Riaffidarmi a lui e poi quando avrebbe deciso di andarsene sarei ritornata nella situazione di prima? No, questo no. Già ci ero cascata.

-Lo so, e quindi?-.

- No, niente, lascia stare..ke fai?-. “No niente lascia stare”, come no, io che lascio stare, ma neanche nei suoi sogni migliori.

- Che volevi dire? Sai ke nn lascio stare! Parla!-. Bè un po’ troppo diretta, comunque poteva andare bene.

-Irene niente veramente, non preoc..piuttosto sai che ho fatto le gare?-.

- Si lo sapevo, a ke posto sei arrivato? Cmq dimmi ke pensavi!-.

- Secondo, domenica ho le altre =). Un giorno di questi devo scendere in città-
.

- Quando?..dove vai domenica?-. Ecco ce l’aveva fatta, aveva spostato la mia attenzione su altri argomenti.

- A Verona.. bè nn so, quando scende Martina-. E naturalmente mi sembrava strano che non l’avessimo nominata ancora. Quest’avversione che ho non è nei confronti di Marty, anche perché le voglio un bene dell’anima, ma è per il fatto che se lui non mette di mezzo anche lei, non vive. Io sono messa sempre in secondo piano e questo mi dà fastidio. In fondo non è giusto, una volta non era cosi, arrivava pure a dire che di lei non aveva bisogno. Quando le cose cambiano, quasi sempre cambiano in peggio.

- Ah ok..certo-. Che altro avrei potuto rispondergli? Meglio tenermeli per me questi discorsi, gliene avevo fatti già abbastanza e i risultati erano stati scadenti.

- Che c’è?-.

- No, niente..lascia stare-.

- Ok, io ora devo andare..ci sent presto..tvb-
. E naturalmente lui aveva lasciato stare veramente e come sempre aveva da fare e io l’avevo sentito per una mezz’oretta, me la sarei dovuta far bastare per un bel po’ , chissà cosa gli sarebbe passato per la testa il giorno dopo.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: coppolina93