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Autore: SallyBlack87    11/05/2009    8 recensioni
Un seguito ipotetico del film Labyrinth...cosa è successo a Sara? che fine ha fatto Jareth? che ne è del loro amore?
Genere: Romantico, Malinconico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non sono miei e non mi appartengo.
La storia che segue è ispirata al film Labyrinth.

 

Capitolo 1: RICORDI

 

Sara era seduta alla finestra della sua camera, mentre guardava il sole lentamente tramontare e lasciare il posto alla notte.
Gli occhi erano persi in mille ricordi, alcuni brutti altri belli, ma tutti a loro modo indimenticabili.


Era passato un anno ormai da quel pazzesco viaggio nella città di Goblin, la sua vita aveva ripreso il suo lento scorrere, noiosa e senza colore come era sempre stata.
In un anno il suo corpo era cambiato definitivamente, non era più ormai una ragazzina, ma una vera e propria giovane donna.
La sua matrigna non faceva altro che ricordarglielo ogni singolo giorno.

Sara pensò proprio a quel pomeriggio quando un visitatore inatteso aveva bussato alla loro porta.
Era un ragazzo della sua età, lo conosceva di vista, non era brutto, era un ragazzo normale di buona famiglia, un bravo ragazzo.
La scena era stata alquanto imbarazzante per entrambi.


Lei aveva aperto la porta e se lo era trovato di fronte, suo padre e la sua matrigna le stavano dietro curiosi di vedere chi aveva bussato.
Il ragazzo imbarazzato anche se cercava di nasconderlo fece a Sara una delle domande che lei temeva di più in quel periodo e che cercava disperatamente di evitare.

“Ciao Sara, scusa se ti disturbo…io ecco… sono Mike ti ricordi di me? Seguiamo le stesse lezioni di Fisica il lunedì…beh ecco…mi chiedevo se…insomma…se ti andava di venire al Ballo di Fine Anno con me, ecco…ti va?” le ultime parole era seguite ad un forte rossore sul viso del ragazzo e uno sguardo puntato dritto verso terra.

Sara dietro di lei senti il verso di approvazione della sua matrigna, compiaciuta che finalmente la sua figliastra frequentasse dei ragazzi della sua età.
Sara poteva immaginare anche il sorriso felice del padre, contento che la sua figlia così strana e difficile stesse per uscire con un ragazzo vero.
Suo Padre la amava, ma non la capiva proprio…e la sua matrigna, beh…ci provava.
L’unico che sembrava non giudicarla era il suo piccolo fratellino Toby che ormai camminava e cominciava a parlare.
Il piccolo sembrava aver dimenticato la sua rocambolesca avventura nel Labirinto,in compenso però aveva sviluppato una vera e propria adorazione per la sorella, che seguiva ovunque.


Il tossicchiare nervoso del ragazzo distolse Sara dai suoi pensieri.
Quel ragazzo Mike,era in attesa di una sua risposta e la guardava speranzoso.
Sara lo guardo in quegli occhi marroni e gentili, stava per cedere all’inevitabile, quando di fronte a se non vide un paio di occhi marroni, ma azzurri come il cielo e gelidi come l’inverno.

Sara sospirò, e il suo nome le usci con il respiro “Jareth…”
Mike la guardò stralunato “Ehm…scusa, non credo di aver capito bene…”
Sara sospirò di nuovo, certo che non capiva.
Sara ebbe la visione di un altro luogo, un altro tempo,un altro ballo…

Era un ballo in maschera, lei era stretta tra le sue braccia e inchiodata dal suo sguardo ipnotico, ballavano, persi l’uno nell’altra, dimentichi di essere nemici…dimentichi di tutto tranne che di loro stessi. Sara sbatte le palpebre tornando alla realtà, quel povero ragazzo non poteva competere con quel ricordo.


Lo guardò dispiaciuta più per se stessa che per lui.
“Mi dispiace Mike, non posso venire con te al ballo, anzi penso proprio di non andarci, non mi piace ballare.”
Detto questo chiuse la porta a una parte della sua vita che non aveva mai veramente sentito sua.
Sara guardò il ragazzo andarsene mogio dalla finestra,poi senti alle spalle il verso di disapprovazione della sua matrigna e si girò rassegnata ad affrontarla.

La sua matrigna infatti, la guardava costernata mentre il padre scuoteva rassegnato la testa.


“Sara, non sono tua madre, ma cerco di essere una madre per te, ma non ti capisco proprio!
Sei diventata una bellissima ragazza, è naturale che i ragazzi ti notino, perché mai hai rifiutato quel simpatico ragazzo?
Perché non sei come tutti gli altri della tua età?
Non esci mai, stai sempre i camera tua con il naso infilato in qualche libro…tutto questo non è normale!”

Sara guardò la sua matrigna con sopportazione.
Doveva sorbirsi le sue ramanzine ogni giorno e ormai non le sopportava più…
“Decido io cosa fare nel mio tempo libero, e ciò che faccio non è affar tuo ok? Sono grande ormai per pensare a me stessa. Ora tu e mio padre uscite pure, penserò io come al solito a Toby, andate dove dovete andare e lasciate a me i miei libri.”

Detto questo Sara si rifugiò nella sua camera chiudendosi dietro le spalle la porta.
Per un po’ sentì i suoi genitori discutere, ma poi presero i cappotti e li sentì chiudere la porta di casa.

“Finalmente sola” pensò.


Sara lasciò vagare il suo sguardo nella sua camera, la sua oasi di pace.
Nascosti in punti strategici della sua camera c’erano piccoli tesori che rappresentavano i suoi sogni fantastici…le pareti erano tappezzate di libri ordinati, che racchiudevano quelle storie così care al suo cuore e che le davano la possibilità di sognare.

Ma il Libro più importante stava chiuso in un cassetto della sua scrivania, nascosto ad occhi indiscreti. Era un piccolo e sottile libretto rosso con inciso un titolo in argento…

“Labyrinth…” sussurò Sara.
Una lacrima le scese sulla guancia…perdendosi nei suoi ricordi.

 

  
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