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Autore: The Custodian ofthe Doors    21/10/2016    1 recensioni
Come si definisce l'importanza di un eroe? Le sue sole imprese possono dirci quanto esso sia stato grande?
Dalle azioni di un uomo si delinea il suo successo ed il ricordo che il mondo terrà di lui, le folli gesta di chi è stato designato come eroe ed è destinato all'immortalità.
Loro non sono altro che mezzi eroi invece, nessuno li ricorderà mai, non saranno i protagonisti di leggende fantastiche e racconti mozzafiato, nessuna canzone verrà composta e cantata alla vivace fiamma di un falò nelle notti stellate, nessun bambino desidererà mai esser come loro, ripercorrere i passi di chi ha lottato, ha sofferto ed è morto come semplice soldato senza poi ricevere la corona d'alloro.
Perché loro erano lì, ma questo non conta.
Loro erano solo Mezzi Eroi e sempre tali sarebbero rimasti.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Half Heroes


17. Miranda Gardiner- Crescere Rigogliosi.


Non aveva capito il sollievo nello sguardo di Kaite quando aveva detto che la sfidava, che voleva diventare lei la nuova capo cabina, ma se ne era resa conto. Aveva capito perfettamente cos'era, il lampo di luce che aveva illuminato le iridi spente ormai da così tanto tempo, che per un solo istante avevano scintillato come quando la guerra era finita. Dopo la guerra tutto era cambiato, Miranda lo aveva sentito dire tante volte che “la guerra cambia tutto” e non aveva faticato a credervi: era ovvio che una battaglia avesse delle conseguenze, che non ci fossero solo vittorie gloriose e sfilate trionfali; lei lo sapeva che c'erano anche il dolore e le ferite, i corpi dei caduti e le armi macchiate e le mani imbrattate di sangue che neanche la pioggia ed il tempo sarebbero riuscita a strappare dalle narici dei sopravvissuti.
Sapeva tutto questo, o meglio, credeva di sapere, di aver capito.
Il fatto era che Miranda la guerra non l'aveva vista, che lei non c'era a New York quando i ponte presieduto dai figli di Apollo era crollato, quando i fiumi si erano ripresi e i mostri erano calati sulla città come una nube di fumo. Lei non era lì quando ai suoi fratelli fu detto che dovevano restare nelle retrovie a curare i feriti, perché le Cacciatrici erano troppo impegnate a combattere e i figli di Apollo erano troppo pochi in confronto ai bisognosi d'aiuto. Non aveva subito l'umiliazione di sentirsi dire che potevano far a meno di loro in strada, che anche se le ancelle di Artemide erano più brave erano anche essenziali sul fronte, per poi esser comunque comandati a bacchetta da queste qualora tornassero alla base, non aveva visto lo sguardo ferito di Kaite scacciato dalla sua forza di volontà, ora in frantumi sul fondo di quelle biglie sporche di polvere che erano i suoi occhi.
No, Miranda era lontana, era a casa e non aveva visto niente, aveva solo sentito, ma comunque credeva di capire, di sapere come ci si sentiva.
E lei si sentiva arrabbiata.
Questa era la verità, Miranda era arrabbiata perché, come molte altre cabine, alla sua non erano spettati i giusti onori, non era stato tributato il giusto rispetto né sul campo né fuori da esso. Aveva visto sua sorella, il suo punto di riferimento diventare la mera ombra di ciò che era stata, appassire lentamente come molti altri.
Perché ricordava i suoi fratelli più grandi guardare tutti loro negli occhi e dirgli di mettersi in salvo, di fuggire se potevano e tornarsene a casa, che erano troppo giovani per ciò che sarebbe successo di li a breve. Forse perché ricordava la forza dei suoi amici, la voglia di vivere, quel fuoco che gli scoppiettava nel petto. Non lo sapeva dire con certezza, aveva tante idee, tante motivazioni e tutte che la portavano a covare quel confuso, aspro e contorto senso di rabbia.
L'erba che fungeva da pavimento nella cabina numero quattro era meno verde di come se la ricordava, se ne era resa conto quando era tornata per i funerali, erba appassita come le anime di chi aveva combattuto. Oh, il mostro che le era entrato nel petto! Miranda era convinta che la Dea Nemesi avesse scrutato dentro di lei e le avesse lasciato quel cucciolo apparentemente innocuo che ora le graffiava le pareti della cassa toracica.
La gente sembrava non accorgersene, continuava a guardare avanti e cercava in tutti i modi di dimenticare, di non guardare la lapide su cui erano segnati tutti quei nomi, guardando invece a Percy Jackson come all'eroe che non avrebbe mai più permesso una simile cosa, ricordando solo il suo coraggio e non quello di tutti gli altri, di quelli che erano morti. I ringraziamenti e gli onori erano finiti con la messa funebre.
Ma lei non poteva accettarlo. Miranda voleva essere di più, più di un nome che sarebbe stato inciso su un monumento quando sarebbe prematuramente passata a miglio vita durante un combattimento, quando i grandi eroi si sarebbero salvati per la grazia divina e loro altri sarebbero caduti come petali da una corolla troppo grande, che sacrifica la sua cerchia esterna per preservare polline e stami; voleva riportare la sua cabina in primis e poi tutto il resto del campo all'antico splendore, quando anche loro erano reputati eroi, alla pari di tutti gli altri e non di pochi eletti.
Avrebbe agito con pazienza e minuzia, agendo sui suoi cari come una botanica a cui viene affidato un giardino sull'orlo della morte, potando le foglie secche ed i ricordi dolorosi, estirpando erbacce incolte dagli animi malandati, piantando semi di speranza e gioia e vedendoli poi, finalmente, rinascere a nuova vita dalle loro ceneri.
Che mai più nessuno osasse sottovalutare la forza di una figlia di Demetra, che nessuno la reputasse inferiore, perché una cosa che Miranda aveva davvero capito, era che ogni persona era indispensabile per il loro mondo e gli Dei, personificazione di tutti i vizi e le virtù degli uomini, ne erano la chiara dimostrazione, con il loro Olimpo e l'equilibrio precario con cui da millenni governavano la Terra.
Concentrò tutta la sua forza dentro di sé, lasciandola poi defluire con un unica grande onda.
I fili d'erba appassiti come soldati stanchi rialzarono la testa assumendo il portamento fiero che era giusto loro avessero, margherite e fiori da campo nacquero a rimostranza che erano loro i più forti tra i loro fratelli; i vasi appesi al soffitto allungarono i loro tralci e l'albero che sosteneva il tetto della cabina fiorì rivelando le prime gemme di un frutto fertile.
Era questo che i figli di Demetra avevano in sé, la vita e forza per metterla al mondo.
Miranda osservò fiera il suo operato: presto tutto il Campo avrebbe sorbito la stessa sorte e avrebbe rivisto tutti i suoi fratelli, i suoi amici, gli eroi di un'infanzia, alzarsi e rinascere, per crescere ancora forti e rigogliosi.


   
 
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