Angolo della scrittrice
In
risposta a eulalia_17 e irly18:
è
vero che Eddino ora sta ‘soffrendo’ ma..vi
assicuro, Bella lo saprà ampiamente
consolare dopo!!Questi capitoli iniziali servono per mettere le basi
alla
storia ma non demordete: prestissimo avrete tanto love-love!
Grazie
a tutte coloro che continuano a inserirmi nei
preferiti e nelle seguite ma soprattutto a chi commenta! Vi adoro
Buona
lettura!^^
Ely
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CAP. 12 - OSPITI IGNOTI
Pvd Edward
Lo
shock apparve sui volti di tutti.
“Come
i Volturi?Verranno qui?Quando?Come?” ci tempestò
di domande Rosalie
“Chi
di loro?” chiese Jasper preoccupato
“Non
lo so,erano di spalle..non li ho riconosciuti..e tu?”
“No”
risposi ad Alice
“Se
non li hai visti come fai a sapere che sono i Volturi?”
chiese Emmett
“Le
mantelle..inconfondibili..”
“Alice
concentrati,cerca di capire quando saranno qui..qualsiasi particolare
ci può
essere utile” le disse Carlisle mettendole una mano sulla
spalla
E
mentre la mia famiglia era attorno ad Alice in attesa di più
informazioni
ansiosi,preoccupati e anche un po’ impauriti io mi ritrovai
ad
essere..sollevato.
Alice
continuava a provare: la visione era sempre più definita
anche se i volti dei
nostri futuri visitatori rimanevano un mistero. Ciò che io
attendevo con più
ansia erano sempre quelle 4 semplici parole che alla fine di ogni
visione si
ripetevano.
VA
BENE VI AIUTEREMO
“Vado
da Bella così Esme potrà venire di qui”
dissi uscendo dallo studio.
Ho sentito Volturi o sbaglio? Pensò Esme
allarmata
vedendomi entrare in camera da letto.
“No
non ti sbagli, vai pure dagli altri mamma, ti spiegheranno
tutto” le dissi
avvicinandomi al letto.
“Come
sta?”
“Non
ha fatto che invocare il tuo nome”
Tu stai bene? pensò Esme
“Sì..io
sì. Grazie di essere rimasta con Bella. Và pure
dagli altri”
Andrà tutto bene pensò toccandomi un
braccio
Le
sorrisi mestamente. “Non posso perderla mamma, non posso
vivere senza di
lei..farò tutto il possibile per salvarla”
“Lo
sò. E noi saremo tutti dalla tua parte. Come
sempre.” disse avviandosi verso la
porta.
“Grazie”
sussurrai prima di vederla sparire.
Mi
stesi sul letto vicino a Bella prendendola tra le braccia e
coccolandola
teneramente.
“Edward..”
mi sussurrò
“Sì
amore mio sono qui..”le dissi accarezzandole la guancia
“Fa
tanto male,non ce la faccio più..”
“Lo
sò amore ma devi resistere: presto tutto
finirà” le dissi baciandole i capelli
“Quando?quando..”
mi chiese mugugnando.
Vedere
la sua espressione sofferente era straziante. La abbracciai ancora
più forte a
me per farle capire che non era sola,che io c’ero. Per
lei,dannandomi ogni
secondo di più per ciò che le avevo fatto.
“Ti
amo” sussurrò
Oh
il mio dolce angelo.
“Ti
amo anch‘io..non sai quanto” le risposi cullandola
dolcemente
Iniziai
a canticchiarle la mia ninna-nanna.
“Ah
la mia canzone” sospirò prima di iniziare a
tremare. Nascose il volto nel mio
petto per soffocare un urlo. Anche se non si sentì quasi,
nel mio petto quella
dichiarazione di sofferenza vibrò possente.
“Oh
amore mio che ti ho fatto,che ti ho fatto..” le dissi
disperato baciandola in
fronte.
“Non
smettere..ti prego. Canta, canta per me angelo mio..” mi sussurrò
Avrei
dato la vita,se non fossi già morto,pur di salvarla.
Avrei
dato l’anima,che lei era convinta io avessi,per essere al suo
posto.
Vederla
soffrire e sentirla implorare senza poter far nulla era un dolore
così potente
da schiacciarmi e sfinirmi.
La
sua melodia rieccheggiò nell’aria..se era
l’unica cosa che potevo fare per aiutarla,
avrei cantato ininterrottamente per sempre.
La
mia famiglia al completo comparve sulla soglia della porta.
Carlisle
entrò nella stanza. “Abbiamo parlato di
là” iniziò avvicinandosi al letto.
“Chiamiamo
i Volturi.”
Quella
sera stessa Carlisle telefonò ad un suo conoscente in
Italia. Nonostante tutti
sapessero chi e dove fossero, contattare direttamente i Volturi era
praticamente impossibile. Per salvaguardarsi, nei secoli, si erano
costruiti
una rete così fitta di conoscenze, o per meglio dire
sottoposti, intorno a sé
che Carlisle non si stupì più di tanto quando il
nostro aggancio ci disse che
ci sarebbero potute volere anche delle settimane.
Settimane?Io
non potevo aspettare così a lungo..Bella non avrebbe
resistito tanto.
Non
volevo abbandonarla ma fui quasi tentato a prendere al volo un aereo
per
Volterra e farmi ricevere. Due anni fa avere la loro attenzione non era
stato
poi così difficile..
Tutti
naturalmente bocciarono la mia iniziativa. Inoltre una mia partenza
molto
probabilmente avrebbe variato la visione di Alice, cosa che non potevo
rischiare.
La
visione era l’unica cosa che mi dava la forza per non
crollare.
La
visione era l’unica cosa che convinceva Bella a non mollare
nei momenti
peggiori.
Nonostante
i vari tentativi di Alice non ci furono novità il che poteva
essere considerato
un male,dato che non sapevamo quando sarebbero arrivati, e un bene,
dato che
eravamo sicuri che sarebbero venuti e ci avrebbero aiutato.
Passavano
i giorni e benché mi sembrasse impossibile Bella andava
peggiorando. Il dolore
la stava portando alla pazzia. A volte sembrava parlasse con una
persona che
non c’era, implorandola di farla smettere di soffrire e ,nei
casi peggiori,di
ucciderla. All’inizio pensai si riferisse a me o ad un membro
della nostra
famiglia..provai anche a chiederglielo ma lei insistette su
“un’altra lei”, una
vampira dentro di sé
Ero
spaventato a morte..forse la pazzia poteva davvero ucciderla. Carlisle
disse
che non era nulla di preoccupante,che il dolore nelle sue fasi
più acute poteva
portare ad allucinazioni..
L’unica
cosa che potevamo fare era aspettare.
E
finalmente il settimo giorno l’attesa finì.
TOC
TOC
Il
nervosismo era palpabile nell’aria,sapevamo che a bussare
alla porta erano
loro..ma chi esattamente?
Contro
ogni mia insistenza fu Esme a rimanere con Bella mentre io e il resto
della
famiglia ci riunimmo in salotto: la mia capacità di lettura
del pensiero era
fondamentale per capire le vere intenzioni dei nostri visitatori.
Carlisle
andò ad aprire la porta e senza presentazioni i due vampiri,
avvolti dalle loro
mantelle blu, fecero l’ingresso nel nostro salotto.
Oltre a Marcus chi
è l’altro? mi chiese Carlisle mentre
stava ancora
chiudendo la porta
Mi
concentrai sui nostri “ospiti” ma non riuscii a
sentire nulla
Nella
stanza calò il silenzio assoluto: la mia famiglia era in
attesa di un mio cenno
sull’identità dei 2 vampiri e quindi della
pericolosità del nemico e io
nonostante i miei sforzi quel cenno non riuscii a darglielo.
“Benvenuti,
non sapevamo ci avreste messo così poco ad arrivare. Come
è stato il viaggio
Marcus?” disse Carlisle unendosi a noi
“Molto
piacevole grazie ” disse uno dei due vampiri,il
più basso
Il
nervosismo stava iniziando a dilagare, una strana energia aleggiava
nell’aria.
“Ehm
volete darmi i mantelli?” chiese Alice
“Oh
no grazie non ti disturbare cara”
“Vedo
che non sei venuto solo Marcus..chi il tuo amico?”
domandò Carlisle
“Oh
lui non è mio amico” disse il vampiro prendendosi
il bordo del cappuccio“ E io
non sono Marcus.”
Quando
il cappuccio cadde all’indietro rivelandoci
l’identità dei nostri visitatori il
terrore divenne padrone dei nostri corpi e delle nostre menti.
Bella
fu l’unica cosa a cui pensai.
Lo
shock era ben impresso sui nostri volti.
Colui
che credevamo essere Marcus in realtà era Aro.