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Autore: Aiko Inochi    21/10/2016    0 recensioni
Sono trascorsi quattro anni dalla morte di Naraku. I giorni si susseguono tranquilli e sereni per Inuyasha e compagni ma la pace non durerà ancora per molto. Una particolare ragazza creerà scompiglio al villaggio e Sesshoumaru sarà portatore di cattive notizie. Una pericolosa minaccia incombe sulle terre dell'Ovest e sulle vite di tutti.
[Sesshoumaru x Nuovo personaggio]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  FRATELLI RIUNITI      
    

              

Il palazzo di Sesshoumaru acquistò improvvisamente vita con l’arrivo di Rin. Stesso la mattina seguente, si poteva sentire chiaramente la sua presenza allegra e viva. I due servitori di Sesshoumaru erano quasi traumatizzati da cambiamenti così repentini. Più volte si interrogavano come il padrone potesse permettere a due umane di alloggiare nel palazzo. Per la donna si erano fatti una mezza idea, dopo tutto la volontà di Hasu difficilmente poteva essere messa in discussione. Invece la ragazzina si poteva definire la protetta di Sesshoumaru e, a quanto la stessa ragazzina aveva confidato loro, aveva viaggiato con il loro padrone per molto tempo.  Per tutta la mattinata le erano stata dietro, temendo che la confusione di lei potesse disturbare Sesshoumaru. Per loro fortuna del padrone non c’era traccia, probabilmente non era uscito dalle sue stanze. I due youkai poterono tirare un sospiro di sollievo quando Jaken prese in mano la situazione, cominciando con le sue prediche infinite. A Rin poco importava, tutto di quel posto la incuriosiva e aveva intenzione di scoprirne ogni angolo. Aveva posto tantissime domande ai due youkai, che inizialmente non sapevano come comportarsi. Non apprezzavano i ningen mentre Rin appariva completamente a suo agio, inoltre non si sarebbero permessi di contravvenire ad un ordine del loro signore. Così cedettero alla ragazzina, accontentandola nel soddisfare le sue curiosità e impedendo in ogni modo di fare troppo rumore. Anche Shippo si fece coinvolgere da Rin. La rabbia e il dispiacere erano scomparsi completamente ed era tutto elettrizzato di poter girare come voleva per il palazzo di Sesshoumaru.  
Moriko si svegliò in tarda mattinata, ignara dell’agitazione che Rin aveva portato. Stranamente la sera prima aveva faticato a prendere sonno e si sentiva stanca. Udiva dalla sua stanza le voci di Rin e del kitsune che commentavano quanto grande fosse la dimora in cui erano ospitati e della vista meravigliosa che si poteva godere dal piano più alto. Moriko si sistemò il kimono stropicciato e i capelli arruffati, uscendo dalla stanza.
«Buongiorno Moriko-chan!» la salutò Shippo energicamente. La donna, la sera prima, aveva letteralmente conquistato le simpatie del piccolo youkai. La salutò allo stesso modo anche Rin. Dovette ricredersi sulla donna. L’aveva inizialmente giudicata come un’approfittatrice, sfruttando il fatto di essere l’allieva della sorella di Sesshoumaru, per convincere lo youkai a portarsela dietro e insegnarle a combattere. Si rese conto di essere stata un tantino gelosa nel sapere che qualcun altro aveva preso il suo posto e il suo giudizio affrettato era dovuto a quello.  Contrariamente all’idea che si era fatta, Moriko stessa le aveva dato la possibilità di restare e, parlando con lei, l’aveva trovata una persona dolce e sincera.
«Buongiorno a voi!» ricambiò Moriko stropicciandosi gli occhi con una mano.
«Non hai dormito bene?» le chiese Rin notando delle leggerissime occhiaie.
«No, no. Ho solo dormito di meno rispetto al solito. Vedo che voi siete belli che attivi» Shippo sghignazzò.
«Questo posto è bellissimo! Non sapevo che Sesshoumaru-sama abitasse in un palazzo così lussuoso!»
«Peccato solo per quei due youkai e Jaken» si lamentò il kitsune.
«Perché?»
«Ci sono stati dietro tutto il tempo impedendoci di andare a curiosare come si deve» Moriko rise piano compatendo i tre youkai.
«E il giardino? Avete visto che meraviglia?» domandò la donna, provando a cancellare quel piccolo dispiacere dai volti dei due.
«Solo in parte dal piano di sopra» le rispose Rin ancora incantata al ricordo del sole appena spuntato sulla distesa verde.
«Che ne dite di esplorarlo tutto e pranzare lì? Ci sono tanti fiori anche ora che  autunno, chissà in estate» Rin sembrò la più eccitata per quel programma.
Shippo e Rin diedero il tempo a Moriko di darsi una sistemata e insieme andarono a prepararsi il pranzo per la piccola passeggiata tra fiori e alberi.
Il tempo trascorse veloce e serenamente. Moriko si fece raccontare le disavventure che i due nuovi amici avevano affrontato ai tempi della ricerca dei frammenti della sfera degli Shikon e di Naraku. Aveva già saputo qualcosa quando era stata soccorsa al villaggio di Kaede ma voleva saperne di più. Le sembrava un modo per conoscere meglio Sesshoumaru, Inuyasha e tutte le altre persone che aveva incontrato.
«Cielo! Quante ne avete passate! Capisco perché Sesshoumaru non vuole che tu corra pericoli, dopo tutto quello che ti è accaduto» davvero Moriko faticava ad immaginare che una bambina avesse potuto affrontare pericoli di ogni tipo. L’essere morta a causa dei lupi era solo una delle tante, anzi, era morta una seconda volta. La cosa che maggiormente la sorprese fu che era stata la madre di Sesshoumaru a riportarla in vita. Anche di lei Hasu non aveva raccontato proprio delle belle cose.
 Nemmeno il gruppo con cui era stato Shippo se l’era cavata meglio.  
«E tu Moriko? Da dove vieni?» le domandò curiosa Rin.
«Io? Non ho nessuna storia particolare»
«Però non sei nemmeno una persona comune» puntualizzò la ragazza.
«In effetti … e va bene vi racconterò di me» i due si fecero attenti «sono stata adottata da una famiglia benestante che non aveva figli, quando ero ancora una neonata. Ho vissuto fino all’età di quattordici anni con i miei genitori, poi ho avuto la fortuna di incontrare Hasu che mi ha preso come sua allieva» Moriko spiegò frettolosamente e senza troppo entusiasmo.
«Rin mi ha detto che hai un potere straordinario. L’hai sempre avuto?»
«Per quel che ricordo sì, l’ho sempre avuto. E’ come se avesse sempre fatto parte di me ma fino a quando non incontrai Hasu, lo tenevo nascosto. Le altre persone mi temevano e spaventava anche i miei genitori. Loro non furono molto contenti quando decisi di andare via con una youkai» raccontò un po’ addolorata a ricordare il passato.
«E li vedi più i tuoi genitori?» domandò piano Shippo temendo di rattristare la donna.
«Sì, ogni tanto. Col tempo hanno accettato la cosa e, poiché sono felice così, non è più un problema. All’inizio temevano per la mia vita o che diventassi crudele e spietata. Tutto questo non è avvenuto, quindi sono tranquilli»
«Di certo non hai avuto una vita tanto comune» osservò Shippo.
Stettero a chiacchierare del più e del meno tra loro ancora per un po’, godendo del bel tempo.
Improvvisamente si sentì un ululato non troppo distante. Immediatamente Rin si mise in allarme, inquieta a sentire quel verso.
«Tranquilla Rin! E’ Noumu».
Un altro ululato e videro balzare nel giardino il grosso okami youkai con in groppa qualcuno.
«Inuyasha!» esclamò Shippo e Rin sorpresi di vederlo arrivare in quel modo.
Moriko tirò un sospiro di sollievo nel rivedere l’hanyou, si avvicinò di corsa a Noumu e lo accarezzò con affetto, fiera del suo operato.
Inuyasha scese dalla groppa dello youkai, traballante. Moriko e Rin accorsero in suo aiuto, offrendosi come appoggio.
«Stai bene Inuyasha?» le chiese Rin preoccupata.
«Sì, sì sto bene! Sto ancora smaltendo il veleno»
«Veleno? Che cosa ti è accaduto?» Shippo intuì subito che doveva trattarsi di qualcosa di pericoloso.
«Colpa di uno youkai calabrone che ho incontrato lungo la via … piuttosto voi cosa ci fate qui?» Inuyasha finalmente mise a fuoco che, quei due con cui stava interloquendo, non dovevano trovarsi al palazzo di Sesshoumaru.
«E’ una storia lunga. Piuttosto a te è successo qualcosa di grave, non è così?» disse Moriko decisa a non essere estromessa dalla faccenda.
«Non ho nient’altro da dirti. Sono stato attaccato da uno youkai. Fine!» Inuyasha non aveva alcuna intenzione di rilevare nessun dettaglio e i suoi pensieri sull’accaduto. «Hasu e Shireiyama sono qui?»
«No!» sbottò Moriko. Non aveva gradito quell’evidente estromissione.
«Inuyasha! Vedo che l’okami youkai è riuscito nel suo compito» era arrivato anche Sesshoumaru alle loro spalle.
«Sesshoumaru, dobbiamo parlare!» Inuyasha si fece avanti, liberandosi della morsa degli altri tre.
«Non ora! Aspetteremo Hasu e Shireiyama. Mi sembra che i fatti siano evidenti ad entrambi, non c’è bisogno di sprecare parole» disse con il suo solito tono inespressivo. Non riteneva l’hanyou così stupido da non rendersi conto della natura dell’attacco subito. Poi puntò il suo sguardo su Moriko.
«Seguimi!» le ordinò, si voltò e si diresse verso il palazzo, sicuro che la donna lo avrebbe seguito. Moriko restò per un attimo ferma, poi il suoi occhi divennero seri e gli andò dietro.
«Ehi! Voi due aspettate!» li richiamò inutilmente Inuyasha «Tsk! Non mi ascoltano» l’hanyou non aveva la forza di corrergli dietro e non poté che lasciarli andare.
«Inuyasha cosa sta accadendo?»
«Nulla che vi riguardarvi. Invece ora mi spiegate come siete arrivati qui?» i sensi di colpa di Rin riemersero tutti in un colpo e la costrinsero ad abbassare gli occhi e tormentarsi le mani, preparandosi ad essere rimproverata anche dall’hanyou.

***

Sesshoumaru aveva condotto Moriko nell’ala del palazzo a lui riservata. La donna era già stata in quegli ambienti, senza volerlo, dai quali era sta gentilmente scacciata. La fece entrare in una piccola stanza, facendola accomodare al tavolino basso che ne occupava il centro. Moriko eseguì con calma le sue indicazioni, nascondendo una certa curiosità e tensione. Con la stessa calma Sesshoumaru prese posto di fronte a lei.
«Che idea ti sei fatta?» Moriko comprese immediatamente che Sesshoumaru si stesse riferendo al branco di suru youkai, con il quale avevano avuto uno spiacevole incontro, e l’attacco ai danni di Inuyasha.  
«Ritengo che siamo caduti in una trappola o qualcosa di simile. Siamo stati indotti a dividerci per poterci tendere un agguato singolarmente. Temo che il loro intento fosse quello di ucciderci, o meglio uccidere voi fratelli. Il mio intervento non penso sia stato prevedibile. Inuyasha deve essersela cavata per puro miracolo, vedendo in che stato è, in fine credo che qualcosa di simile sia stato preparato anche per Hasu-sensei e Shireiyama» Sesshoumaru si compiacque dell’acume della donna. Desiderava sempre più averla con se.
«E’ quello che penso anch’io … non sei preoccupata per Hasu e Shireiyama?»
«Conosco la loro forza ma ammetto che preferirei che fossero qui» lo youkai parve approvare.
«La pietra di Kinkou la porti con te?» Moriko annuì, toccandosi una tasca interna del kimono « tienila sempre vicino»
«Sesshoumaru-sama, pensate che possano attaccarci anche qui?»
«Se dovessero provarci, non troveranno altro che la morte ad attenderli ma non ho intenzione di aspettare le loro mosse. Sono convinto che anche Hasu sia arrivata alla stessa conclusione, di conseguenza rimarresti sola. Restare nel mio palazzo è la soluzione più sicura. Farò erigere una barriera dei miei servitori e la pietra che hai conquistato, saranno sufficienti a garantire la salvezza tua e quella di Rin» Moriko provò una sensazione di piacere nel sentire lo youkai elaborare soluzioni per garantire la sicurezza sua e di Rin. Di certo le motivazioni, che spingevano a preoccuparsi anche di lei, erano totalmente diverse da quelle della ragazzina. Per lo youkai non doveva essere che una pura curiosità, un vantaggio in battaglia, alla stregua di un’arma nuova mentre per Rin provava come minimo affetto. Ne era conscia ed era ciò che la frenava l’accettare la sua richiesta. Non si era fatta di certo abbindolare da qualche gesto che, fatto da Sesshoumaru, poteva classificarsi come gentile.
«Mi sembrano delle giuste precauzioni» Moriko non fece trapelare alcuno dei suoi pensieri né  dal tono di voce né dal suo sguardo.
«Inoltre vorrei affidarti un compito» finalmente Sesshoumaru poté ritenersi soddisfatto nell’espressione sorpresa e, in un certo senso, contenta della donna.
«Davvero?» lo youkai annuì.
«Miyoga è venuto a consegnarmi un rotolo nel quale è custodito il segreto per poter sigillare l’Hakaitsume» spiegò, consegnandole il rotolo. Moriko lo aprì con cura e lesse frettolosamente il contenuto.
«Sembra una sorta di profezia» non ci capì perfettamente nulla di quello che stava scritto.
«Dovrai trovare il significato di quelle parole. Il metodo usato da mio padre per sigillare la naginata è inutilizzabile. Questo sembra l’unico che possa essere efficace» Moriko rifletté attentamente e rilesse con maggiore attenzione il rotolo.
«Posso consultare altri testi?»
«Avrai libero accesso a tutto il materiale presente nel palazzo»
«Bene! Mi metterò presto all’opera. C’è altro?»
«No, nient’altro» Moriko si alzò e lo salutò cortesemente. Nel ritornare dagli altri, continuava a rileggere il testo ma la sua mente andò altrove. Sesshoumaru in qualche modo l’aveva coinvolta, rendendola partecipe dei sui pensieri e affidandole la ricerca del significato del rotolo, un compito sicuro ma allo stesso tempo importante. Voleva forse dire che poteva ritenersi più di una semplice arma? O era un modo come un altro per testare quanto le sarebbe stata utile? Si sentiva combattuta: accettare la proposta dell’inu youkai significare poter fare una vita tanto simile a quella che sognava in relativa sicurezza ma significava anche essere uno strumento nelle sue mani. Avrebbe mai potuto fargli cambiare idea?

***

Quella sera Hasu e Shireiyama si congiunsero ai compagni nel palazzo di Sesshoumaru. Le speranze dei due youkai, di trovare una situazione migliore, furono immediatamente cancellate. Al loro arrivo Inuyasha non era al massimo della forma e Sesshoumaru non perse tempo a confidare gli ultimi eventi. Così i tre fratelli e Shireiyama con la presenza di Miyoga, si riunirono per definire le azioni da intraprendere da quel momento in poi.
Le conclusioni a cui era giunto Sesshoumaru erano pienamente condivise e, con le informazioni della coppia di youkai, avevano preso una forma definita.
Per cominciare il washi youkai responsabile dell’aggressione ai danni di Moriko, si chiamava Kyoufuumaru, un potente youkai proveniente dal nord dell’Hokkaido. Egli, usufruendo dei poteri spirituali di un houshi, si era impossessato di un pezzo dell’Hakaitsume. Da qualche tengu, prima che morissero, i due daiyoukai riuscirono ad avere una vaga idea dei piani di Kyoufuumaru. Il washi youkai voleva espandere il proprio dominio sulle terre dell’Ovest e realizzare l’ambizione del padre, per il quale era stato addestrato. Trovato il modo di sfruttare l’immenso potere della naginata, voleva eliminare uno alla volta i discendenti di Inu no Taisho, l’odiato avversario del padre. Ma per qualche motivo, non ancora chiaro, Kyoufuumaru aveva abbandonato il progetto iniziale. Aveva fatto sì che seguissero le sue orme fino al villaggio dei tengu per farli cadere in un’imboscata, inoltre la speranza che si separassero si realizzò e poté mandare altri suoi scagnozzi per eliminarli. Evidentemente aveva sottovalutato i tre fratelli, che anche se qualcuno con difficoltà, avevano avuto ragione degli youkai inviati da Kyoufuumaru. Non sapevano esattamente dove cercarlo ma lo avrebbero fatto, questa volta uniti, convinti che il washi youkai avrebbe tentato ancora una volta alla loro vita. Ultimo dettaglio ma non di minore importanza,  riguardava il sigillo dell’Hakaitsume. Miyoga si era ricordato che il sigillo adoperato da Inu no Taisho, non poteva essere riutilizzato ma era a conoscenza di un altro metodo, le cui istruzioni per realizzarlo, erano riportate in un antico rotolo enigmatico.
«Ho affidato il rotolo a Moriko»
«Hai fatto bene! Tenendola impegnata non le salterà in testa di seguirci»
«Io resterò qui a vegliare sulle due ningen. Indubbiamente hai pensato bene a come proteggerle ma mi sentirei più sicuro a occuparmene di persona» disse Shireiyama un po’ inquieto al pensiero di lasciare Moriko da sola.
«Noi tre bastiamo e avanziamo per battere questo Kyoufuumaru, non è così onee-chan?» la inu youkai annuì in accordo con Inuyasha.
«Diamoci tempo per delineare gli ultimi dettagli, dopodiché  partiremo» propose Hasu alzandosi e decretando la fine della riunione. Gli altri la seguirono.
«Miyoga mi faresti un favore?» chiese a un tratto Inuyasha al vecchio youkai sulla sua spalla.
«Certamente signorino Inuyasha»
«Vai al villaggio e informa Kagome e gli altri che starò via ancora per molto e che Rin e Shippo si trovano al sicuro al palazzo di Sesshoumaru»
«Nessun problema!»
Inuyasha pensò cupamente che li attendevano ancora diverse battaglie a cui non poteva sottrarsi, altrimenti avrebbe corso il rischio di coinvolgere Kagome e i suoi amici.   



Angolo dell'autrice:
Salve! Al limite della puntialità ma eccomi ancora qui.
Capitolo di stallo, non accade nulla di particolare ma finalmente i nostri eroi hanno finalmente chiaro contro chi dovranno scontrarsi. Nel prossimo ci saranno sviluppi "sentimentali" tra un certo inu youkai e una ningen ... vi apsetto.
Mi congedo con il solito disegno: clicca qui
Alla prossima ;)
  
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