Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: ClosingEyes_    22/10/2016    3 recensioni
Si sa che il successo porta altro successo, ma cosa accade se durante questo successo qualcosa si mette in mezzo fino a far intoppare tutto e creare un grandissimo.. Disastro?
Le avventure della nostra Rin non sono ancora finite, cosa accadrà ora?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella mattina mi sentivo creativa, avevo voglia di pasticciare con qualunque tipo di impasto che mi capitasse sotto al naso.
Tra muffin, pancake, torte di tutti i tipi, mi sono messa all'opera.
Davanti ai miei occhi si materializzarono delle fragole, ribes e ciliegie, ero decisamente in paradiso.
-Ora faccio esplodere la cucina-.
Guardai l'orario e devo dire che era abbastanza presto, le sei del mattino, infatti tutti dormivano.
Incominciai dai muffin, facili da fare, se tralasciamo che degli schizzi di impasto mi finirono nei capelli, ma erano buoni.
I pancake per fortuna andarono bene e anche la torta al cioccolato fondente aromatizzati agli agrumi.
Per la precisione passarono la bellezza di tre ore ed era tutto pronto: i pancake con lo sciroppo d'acero, panna e ribes, torta al fondente e agrumi e muffin alla mela e fragola.
Le ciliegie contornavano dolcemente la torta, senza stonare nei sapori e il profumo di dolci inondò la casa, svegliando i pigroni.
-Buongiorno dormiglioni!-.
-Sento odore di dolce , Rin hai fatto qualco...-.
Kagome strabuzzò gli occhi nel vedere quella tavola bella sistemata e piena di cose buone da mangiare.
-Sapevo che mia figlia era così brava in cucina-.
Mio padre si avvicinò a me, dandomi un dolce bacio sulla guancia e scompigliandomi i capelli dolcemente.
-Rin mi mangerò tutto sappilo!- disse Inuyasha pronto a lanciarsi sul tavolo.
-Impara a condividere , Inuyasha-.
Eccolo lì, con il suo solito atteggiamento persuasivo e sensuale, con quella camicia semi aperta, i capelli maledettamente in ordine, quei occhi palesemente assonnati ma brillanti.
Mi abbracciò dolcemente, lasciandomi una scia di baci sul collo, finalmente era arrivato anche il mio di buongiorno.
-Rin ma la tua pancia!-.
Guardai stranita mia sorella, che intendeva dire? Mi bastava sentirmi grassa, ora ci mancava solo lei con le sue stupide paranoie.
-Rin credo che questo pargolo nascerà prima del solito-.
-Ma che state dicendo-.
Alzai leggermente la sottoveste e vidi un pancino diventare panciotto, giusto per non dire pancione.
-Ma potevo mai avere una gravidanza normale io?-.
-Anche io sembro una balena tranquilla-.
-Kagome tu sembri peggio-.
Prima che iniziasse una vera e propria guerra a suon di parole, mio padre calmò pacificamente le acque, gustandosi i miei dolci.
-Stamattina che intenzioni hai?- chiese Inuyasha a Sesshomaru.
-Penso che andrò in tribunale a presentare la perizia-.
-Vengo pure io- dissi.
-Non penso, ne abbiamo già parlato-.
-E io ti ho già detto che voglio venire, non contraddire tua moglie-.
-Ah giusto, i neo sposini..- disse Kagome divertita.
-Fa come ti pare- solita risposta di Sesshomaru, se ne lava le mani.
Sorrisi beffarda e corsi in camera a prepararmi: notai con grande dispiacere che qualunque cosa tentassi di mettere mi andava particolarmente stretta, maledizione anche il mio completo preferito.
Come potevo mai andare in tribunale se non mi entrava un piffero di nulla.
-Problemi Rin?-.
Per tua grande gioia si Sesshomaru, non so che cavolo mettere perché non mi entra niente a causa tua.
-Ho bisogno di fare shopping, portami- dissi poggiando le mani sui fianchi.
-Rin dovrai iniziare a vestirti da neo mamma, come pensi che ti vanno i completi ogni mese?-.
-Sei cattivo-.
-Questo mai, piccola-.
Ecco di nuovo accanto a me, con le sue labbra sul mio collo e il suo sospiro eccitato, lui sentiva più astinenza di me.
-Tu resti qui-.
Mi girò verso di lui e mi diede un dolce bacio , finalmente , aspettavo questo piccolo momento di intimità da tutta la mattinata.
-Va bene però non fare tardi-.
-Tranquilla -.
Uscì di casa in meno di mezz'ora, con il suo completo marrone  scuro che gli stava da dio.
Costrinsi in tutti i modi Sesshomaru a portare la perizia che avevo scritto insieme a mio padre e presentarla urgentemente al tribunale, c'ero riuscita.
Ero rimasta solo io a casa: mio padre era a lavoro, Kagome era scesa con Inuyasha per andare a comprare le cose per i futuri gemelli.
Che ansia , io ancora non avevo pensato a nulla, neanche alla probabile culletta da mettere in una probabile stanzetta in un probabile appartamento lussuoso.
Mi armai di tanta pazienza e presi il giornale, sfogliando le pagine delle varie riviste per neo mamme , trovando stranamente qualcosa di interessante.
Tra culle e copertine, c'erano degli articoli che ti spiegavano come affrontare la gravidanza, cosa mangiare, cosa non mangiare, il famoso " baby shower" per scoprire il sesso del bambino.
A pensarci, Kagome ancora non aveva parlato di questo baby shower, forse ero ancora in tempo a salvarmi.
Se fosse stato un maschio, avrebbe preso dal carattere del padre, questo era scontato, il glaciale figlio di Sesshomaru.
Se fosse stata femmina , avrebbe preso del carattere della mamma, pazza isterica , insomma in entrambi i casi una disperazione.
-Che noia!- mi dissi fra me e me.
Improvvisamente squillò il telefono e con molta calma andai a rispondere, tanto non aspettavo nessuno.
-Pronto, casa Setzuna-.
-Ancora non ti arrendi, non è così?-.
Quella voce, stridula e snervante, fastidiosa come le unghie strusciate sulla lavagna, come un fischio imperterrito nelle orecchie.
Mi girò lo stomaco per l'orrenda sensazione di panico che mi si calò addosso: reggevo a stento il telefono di casa e da lì a poco si sarebbe staccata la presa, con una mano tentavo di mantenermi in piedi , poggiandomi sulla penisola della cucina, ma le gambe mi tremavano da morire.
-Lasciami in pace-.
-Non fin quando Sesshomaru non torna da me-.
-Louise non tornerà, mi ha chiesto di sposarlo, rassegnati-.
Staccai la chiamata e tentai in tutti i modi di recuperare il numero che aveva rintracciato la mia abitazione dal registro delle chiamate ricevute.
Ma nulla, c'era scritto sconosciuto e sul telefono così rimase, ma non nella mia testa.
L'inferno iniziò a piccoli passi, a partire da una pietra lanciata da giù alla finestra, rompendo il vetro, alla lettera di minaccia sotto la porta.
Io ero un avvocato, non mi facevo certo intimidire da lei, potevo sbatterla in galera senza problemi.
Sesshomaru non sapeva più cosa doveva fare, passavano i giorni e io non dormivo per la paura, l'ansia, il timore che potesse succedere qualcosa alla mia famiglia.
Dopo una settimana di atti intimidatori, Sesshomaru era riuscito finalmente ad avere il giorno per la causa contro Louise, ma ovviamente insisteva sul fatto che io non dovessi partecipare, da avvocato ovviamente.
-Io ci devo essere lo sai-.
-Si ma non da avvocato, cerca di tenerti buona quando il padre di Louise ti interroga-.
-Mi atterrò al protocollo-.
Avevo indossato una camicia abbastanza larga , bianca con dei bottoncini sullo scollo del seno, dei pantaloni beige, ballerine, una giacca rossa e la sciarpa , faceva davvero freddo.
Nonostante i miei guanti di cavallino, non riuscivo a scaldarmi, faceva così tanto freddo che anche il naso era congelato.
Entrammo in tribunale e neanche li il freddo migliorò, anzi , sembrava il freddo del cimitero.
Vidi Louise seduta affianco a suo padre, con quel suo sorriso beffardo e soddisfatto.
-La signorina Rin Setzuna è chiamata ad essere interrogata-.
Mi alzai barcollando leggermente, meritandomi una stretta forte sul polso di Sesshomaru, era decisamente preoccupato ma tentai di rilassarlo con un sorriso accennato.
Era davvero strano trovarsi dall'altra parte, ora capisco cosa si prova ad essere alle strette, in quel buco di posto, con una sedia scomodissima e quel banchetto odioso.
Quando giuri di dire niente altro che la verità, tutta la verità, sai che non puoi più pararti la situazione, devi saper rispondere, leggere il linguaggio dei segni, osservare chi cerca di incastrarti è il modo migliore per non finire al freddo.
-Buongiorno signorina, ci rincontriamo-.
-Avvocato Chatelier vorrei dire che è un onore vederla-.
-Allora, io fra le mani ho una perizia, mi dica , lei accusa mia figlia di minacce e violazione eccessiva della privacy?-.
-Si-.
-Ne è sicura?-.
-Indubbiamente-.
-Ha mai pensato che forse lei si è appropriata di qualcosa che non è suo?-.
-Vostro onore obiezione, è fuori discussione!-disse Sesshomaru alzandosi in piedi.
-Accettata, avvocato Chatelier , si attenga al protocollo-.
-Avvocato, l'amore non è un oggetto, ma lei dopotutto cosa ne sa. Non è qualcosa che ci si appropria in modo aggressivo e prepotente, ma si fa crescere come un fiore. Io ho coltivato, non ho strappato. Si ricordi che lei sta parlando con un avvocato, non ci provi a girare la tesi-.
-E le minacce? Lei come ha mai pensato di scrivere una cosa simile?-.
-Sono stata prelevata da casa con la forza, nonostante fossi incinta ed era necessario essere delicati e calmi, per prevenire una probabile crisi di nervi, ma ho ricevuto minacce telefoniche di cui ho prove e le ha anche lei fra le mani, c'è il registro, è stato lanciato un sasso nella finestra , a rischio di colpirmi e fare male al bambino e infine le lettere sotto la porta, allora mi dica lei avvocato, le sembra poco?-.
Mi guardò quasi senza parole, non credeva a tanta crudeltà , ma ovviamente non poteva darmi ragione, doveva difendere sua figlia a tutti i costi.
-Lei ha giurato di dire la verità Setzuna, perché afferma il falso?-.
Stava giocando sulla perizia consegnata in tribunale qualche settimana fa, Louise aveva affermato che io avevo testimoniato il falso.
-E dunque lei , avvocato Chatelier, arriva a conclusioni senza una giusta causa, accusandomi di falsa testimonianza, rovinando la mia carriera, senza neanche pensare che io potrei rovinare la sua? Forse lei non ricorda con chi sta parlando, vero, avvocato?!-.
Mi alzai in piedi, guardandolo con occhi di sfida, pronta a fare la pazza se solo avesse detto una singola parola.
-Vostro onore questa è una minaccia! Inaccettabile- disse dalle retrovie quell'oca di Louise.
-Dunque tu parli di minaccia? Proprio tu che me ne hai fatte a morire? Ti ho detto cara Louise, non metterti contro di me!-.
-Giudice io ho finito, non devo sapere altro- Chatelier si allontanò da me, sedendosi dietro a quel tavolo di legno pieno di carte, apparentemente inutili.
-Che si faccia avanti la testimone Louise Chatelier, prego-.
Sesshomaru ti prego fa del tuo meglio, non deludermi.
-Dunque signorina Chatelier, il suo fascicolo racconta di varie truffe su alcune cause, erro?-.
-Non so di cosa sta parlando-.
-Immaginavo.-
-Perché mai ha accusato la mia cliente di falsa testimonianza se fra le firme dei presenti lei non c'era? Non leggo la sua firma qui-.
Sesshomaru le mostrò il fascicolo e lei sbiancò in nulla, le sembrò che il mondo stava andando contro le sue aspettative e presto avrebbe perso.
-La mia firma è stata cancellata-.
-Non vedo cancellature signorina, ho finito vostro onore-.
Sesshomaru tornò al suo posto, vedendo il mio viso leggermente soddisfatto, stavo avendo la mia vendetta a piccoli passi.
-Bene, ora i giurati ed io ci riuniremo per il verdetto finale, altre obiezioni?- chiese il giudice.
Nessuno fiatò, c'era un silenzio tagliente nell'aula, l'unica cosa che riempiva quella stanza era la speranza che la verità uscisse a galla.
Ora capisco cosa si prova, cosa significa avere l'ansia di essere giudicati da persone che apparentemente non conosci, quanto possano influenzare le parole , anche una sola sbagliata e ti manda tutto in rovina.
Un'ora interminabile, quasi sembrò che il tempo si era fermato per una infinità, ma quando tutto stava per mancare ecco che si aprì quella dannata, ma pur sempre benedetta, porta.
Ci alzammo come da protocollo all'ingresso del giudice ed ecco che i giurati prendevano i loro posti.
Uno di loro si alzò in piedi, esponendo le loro ragioni per attribuire la causa ad uno di noi due.
-Riteniamo che, in mancanza di dati concreti sulla signorina Setzuna, la signorina Louise è condannata a dieci anni di fermo per falsa accusa e minaccia verso l'avvocato Setzuna, inoltre si instaurerà un controllo nelle forze dell'ordine per evitare eventuali problemi di corruzione. L'avvocato Chatelier è messo sotto indagine per favoreggiamento di sua figlia stessa, non seguendo il protocollo giudiziario. Dunque la causa è vinta dall'avvocato Taisho e l'avvocato Setzuna-.
Lo sguardo di Louise era tremendamente frustato e maledettamente arrabbiato che sbattè le mani sul tavolo.
-Non potete farmi questo, io sono un avvocato di fama mondiale!-.
Cacciò da dentro la borsetta una pistola, maledizione ma i controlli li facevano prima di entrare in aula!
Sesshomaru mi parò con il suo corpo e io mi feci piccola piccola dietro di lui.
-Louise ma che  cavolo stai facendo?!- disse Chatelier preoccupato.
-Papà io non sono pazza!-.
-La smetta con questo teatrino signorina! Guardie fermatela immediatamente!- urlò il giudice.
Le guardie si fiondarono su di lei, bloccandola sul tavolo e mettendole le manette, stava davvero dando i numeri.
-Setzuna non finirà mai! Ti perseguiterò!- disse mentre la portavano via.
Poco ci credevo al fatto che da dietro le sbarre mi avrebbe fatto del male, potevo dire che finalmente ero in pace.
-È tutto finito Rin-.
-Si Sesshomaru è tutto finito-.
Troppo stress per i miei gusti, era il momento di lasciarsi andare.
Mi aggrappai con la forza che avevo alla giacca di Sesshomaru e il mio corpo scivolò a terra, sorretto dalle sue braccia.




Qualche mese dopo , scoprimmo che Louise era ricoverata in una casa di cura per problemi mentali, spesso aveva illusioni e amava mettere nei guai le persone, a tal punto di aver buttato sotto con la macchina una persona di proposito.
Il padre di Louise , l'avvocato Chatelier , ancora mi chiedeva scusa per quello che era successo, per fortuna nonostante le indagini non era uscito nulla di compromettente per la sua carriera.
Per quanto riguarda me, la mia pancia lievitava sempre di più ed ero ormai vicina alla data del matrimonio.
Fra due giorni saremo partiti per andare a Parigi, mi sono detta che li avrei trovato il mio abito da sposa.
Kagome ed Inuyasha erano sempre più nervosi per il grande giorno  ma considerando che era un matrimonio a quattro, non mancavano il sostegno mio e di Sesshomaru.
A piccoli passi saremo diventate una grande famiglia, con dei pargoli che gireranno per casa urlando e piangendo.
Al lavoro continuavo con le solite cause piccoline, niente di impegnativo, per quelle ci pensavano Sesshomaru e papà , io aiutavo solo nel caso si dovesse scrivere una perizia più complicata.
A casa non c'era mai la pace, ma ,dopotutto , siamo sempre stati una famiglia incasinata.
-Pensi di prendere due abiti?- chiesi a Kagome.
-Beh, uno già l'ho preso, stavo pensando a quello del ricevimento, magari più corto, tu invece?-.
-Ancora non so Kagome, vorrei ma dipende molto dal l'abito che scelgo, non voglio dissanguarmi-.
-Beh te lo compra Sesshomaru giusto? Di cosa ti preoccupi?-.
-Ma non voglio approfittare!-.
-Ma infatti mi pare che già a Parigi hai approfittato eh?-.
Forse un abito non sarebbe bastato.






 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: ClosingEyes_