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Autore: DryJ    23/10/2016    1 recensioni
La Francia, era questa la meta, tutto quello che i pochi soldi racimolati con fatica dal padre avevano permesso loro di scegliere. Ed ora quella terra, nuova e sconosciuta a cui si erano preparate per mesi per apprenderne la lingua, le stava attendendo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donna Barrat, Etienne de Sancerre, Ian Maayrkas aka Jean Marc de Ponthieu, Isabeau de Montmayeur, Nuovo personaggio | Coppie: Etienne/Donna, Ian/Isabeau
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo VIII
 

Precedentemente la sorella, poi lei. Non potevano lasciarsele scappare.
Prima di uscire dalla città i tre si fermarono per chiedere conferma a qualche paesano e si, due persone minute con i cappucci calati sul volto erano uscite da Parigi in momenti distanti l’una dall’altra. Correvano, ma forse non era ancora troppo tardi per recuperare la più piccola.
Una volta fuori dalle mura cercarono delle tracce che fortunatamente la nevicata improvvisa non aveva ancora del tutto cancellato, portavano alla foresta. Spingendo i cavalli al galoppo l'avrebbero trovata subito.
Non ci misero molto ad intravedere l'esile figura di Cassandra, nonostante il poco lasso di tempo si era allontanata con una certa velocità e si stava dirigendo proprio in quella selva che al buio pareva essere inquieta.
Anche lei seguiva delle invisibili tracce quando sentì dei cavalli avvicinarsi e timorosa si diede alla fuga. Corse più veloce che poté, si infilò nel bosco sperando non si addentrassero per seguirla. Si appoggiò ad un albero in preda al panico, il fiato le mancava per il forte sforzo e un dolore lancinante al fianco la fece accasciare a terra stroncandole ogni forza rimastale, non aveva avuto abbastanza tempo per riprendersi del tutto dall'ultima brutta esperienza avuta a causa della sorella.
Il rumore di zoccoli in quel momento si unì al battito veloce e nervoso del suo cuore.
<< Cassandra! Cassandra sono Michel! >> gridò il giovane sul cavallo che rimaneva sulla destra.
Lei alzò di scatto il capo riconoscendo quella voce, si voltò di poco per scorgere oltre gli alberi i tre cavalli, poggiò la schiena sul tronco che l'aveva sorretta. La paura era sparita, ma una nuova angoscia si impossessò di lei. Tutto quello che aveva cercato di fare era di evitarlo una volta per tutte e adesso avrebbe dovuto parlarci per chissà quanto tempo. << Cosa siete venuti a fare qui? >> si limitò a chiedere lei non appena i tre ragazzi si furono avvicinati.
<< Siamo venuti a salvare te e tua sorella >> rispose Nicolas. Questo si era sempre tenuto a debita distanza da Cassandra e Sèlene ma quell'esperienza non se la sarebbe persa per nulla al mondo, un'avventura che sperava potesse dargli emozioni forti.
Michel saltò giù da cavallo e la raggiunse afferrandola per le spalle << Stai bene? >> le chiese, ma senza attendere risposta la sollevò tra le braccia per poi issarla sul destriero.
Lei non seppe cosa dire o fare, se non guardare i ragazzi che erano venuti in suo soccorso, apprensiva. << Vi ringrazio monsieur ma posso camminare, il bosco è fitto e fra poco dovremmo continuare a piedi >> disse lei rivolta principalmente a Michel, cercando di mantenere alto il muro che si era creato tra loro.
Lui sospirò tra se, aveva illuso una giovane senza volerlo, solo con i suoi modi gentili. << Finché sarà possibile userete il cavallo, avete bisogno di molto riposo >>.
<< Sapete dove è andata vostra sorella? >> chiese poi Marc, intimando a Michel con lo sguardo di rimontare a cavallo.
<< No, ancora non lo so con certezza- rispose lei voltandosi verso Marc- In ogni caso non possiamo restare esposti per molto, dobbiamo trovare un posto dove passare la notte e non ci rimane più molto tempo >> si strinse nel mantello rabbrividendo a quelle parole.
Procedettero fino a quando il bosco consentì loro la traversata a cavallo.
Cassandra si affrettò a scendere ignorando l'aiuto di Michel, riportò il cappuccio sulle spalle, si guardò intorno alla ricerca di qualcosa. "Non ho altra scelta" si disse e senza preoccuparsi ulteriormente delle conseguenze aprì la mano e una leggera fiammella azzurra si gonfiò nel suo palmo prendendo le sembianze di una pallina di fuoco grande quanto una mela. Sussurrò qualcosa verso la creatura per poi lasciarla andare, quella fluttuò in aria per qualche secondo e poi decisa si avviò per la sua strada. Cassandra si voltò verso i suoi compagni << Dobbiamo seguirla, lei ci condurrà in un posto sicuro qui nel bosco, così potremmo riposare senza problemi >> disse incamminandosi per prima.
I tre rimasero li impalati a guardare ora la ragazza, ora la fiammella azzurra che si allontanava. Michel si fece il segno della croce e gli altri due lo imitarono senza pensarci due volte.
<< Lo dicevo io che sono delle streghe calzate e vestite! >> disse Nicolas deciso rompendo il silenzio per poi avviarsi nella direzione della giovane, portando con sé il cavallo tenuto per le briglie.
Marc ricordò l'aspetto di Sèlene, le sue braccia, il suo volto, ricordò le sue parole ed iniziò a pensare che effettivamente Nicolas potesse avere ragione. Cassandra, stando a ciò che la sorella maggiore aveva confessato, aveva rischiato di morire a causa di una perdita di controllo. Lei, al contrario, ancora non aveva dato dimostrazione di crudeltà e temeva non ci sarebbe voluto ancora molto.
Il giovane si mosse dopo Michel che teneva d'occhio la ragazzina, aveva deciso, le avrebbe chiesto spiegazioni.
Dopo una mezz'ora di cammino arrivarono in uno spiazzo, la pallina di fuoco galleggiò ancora pigra nell'aria per poi raggiungere la sua padrona scomparendo dentro il palmo della sua mano.
<< Possiamo accamparci qui stanotte, è sicuro e protetto >> affermò lei andando a poggiare il suo sacco ai piedi di un grande albero. Questi erano disposti in cerchio intorno ai ragazzi e i rami robusti ed alti coprivano loro le teste con una cascata di foglie.
Cassandra si sedette vicino al suo bagaglio in silenzio senza guardare direttamente nessuno dei tre.
Marc si apprestò ad accendere il fuoco al centro di quella sorta di sistema di fortificazione naturale, guardava Cassandra di sottecchi e notò subito che il fratello faceva lo stesso, fino a quando non decise di alzarsi e sedersi davanti a lei, porgendole della carne secca e del formaggio aromatizzato alle erbe. << Non credevo avessero ragione le serve quando parlavano della vostra natura magica >> le disse piano, per evitare che gli altri due sentissero.
Lei sollevò lo sguardo su di lui, titubante allungò una mano accettando quello che le offriva. Si portò un pezzo di carne alla bocca masticandolo lentamente, non rispose alle sue parole, effettivamente non sapeva cosa dirgli oltre ad un << Grazie >> appena sussurrato, riferito al cibo.
Lui rispose con un cenno del capo e un sorriso titubante. << Siamo i soli a sapere della vostra natura? Quale è la verità, Cassandra? >> le chiese timidamente addentando il formaggio e sistemandosi meglio sull’erba.
Lei continuò a mangiare in silenzio poi si fece coraggio e disse << Si siete gli unici insieme a vostro padre, vostra madre, dama de Sancerre e Noelle, ma non comprendo di quale verità parliate >> lo guardò scostandosi di poco il cappuccio dal viso.
<< Voi siete giunte sin qui dall'Irlanda solo per mia sorella? O c'è dell'altro? >> le domandò avvicinandosi di poco, si sporse impercettibilmente inclinando il capo di lato per cercare guardarla in viso.
<< Siamo giunte nel vostro feudo per puro caso, siamo delle normali contadine, ci stavano inseguendo e ci siamo nascoste all'interno delle mura della bassa corte con la speranza che non ci seguissero. La figlia di un'anziana, che ci ospitò la notte del nostro arrivo, ci denunciò per stregoneria la mattina dopo, ovviamente dopo aver frugato nei nostri bagagli e notando le ampolle con le erbe che ci portiamo dietro da quando siamo partite. Vostro padre ci ha ascoltate e ha deciso di proteggerci, ancora non so perché e così c'ha dato una copertura, ma invece quegli uomini sono riusciti ad intrufolarsi dentro il castello e ci avrebbero ucciso se Sèlene non l'avesse fatto con loro per prima >> disse lei tutto d'un fiato per poi riprendere a mangiare.
Lui annuí tornando alla posizione originaria e abbassando lo sguardo << Nostro padre a volte sembra avere dei segreti molto grandi che condivide solo con nostra madre e ogni volta che essi riaffiorano dai ricordi lui diventa cupo. Era esattamente così quando siete arrivate voi, immagino che vi abbia salvate e protette per questo motivo. Credo trovi qualcosa in comune tra la sua e la vostra esistenza. Nessuno pensa siate cattive persone- sollevò nuovamente lo sguardo su di lei- Soprattutto per quanto riguarda te, si vede che sei una creatura pura >> Michel arrossì all'istante, le aveva dato istintivamente del tu e nonostante tutto la cosa non gli dispiacque, lo fece anzi sentire più vicino a lei.
Di tutta risposta Cassandra annuí, poco convinta dalle sue parole. Lo squarcio che aveva sul cuore era davvero troppo doloroso. << Vi ringrazio per le vostre parole monsieur, siete sempre stato buono e gentile con me. Tuttavia ho da rimproverarvi una cosa- lo fissò con intensità penetrandolo fino all'anima- Avrei gradito sapere per tempo che voi siete di un'altra donna, sarebbe stato più semplice per me >> concluse senza smettere di guardarlo. Soffriva terribilmente e glielo si leggeva in faccia.
Lui annuí << Si, hai ragione, mi rendo conto di aver agito scioccamente- rispose- Non mi sono accorto del sentimento che nutrivi per me e ti avrei comunque dovuta tenere a distanza, nonostante il mio temperamento e il mio carattere siano questi con chiunque, nessuno escluso >>. "Perché proprio con lei doveva capitare?", pensò Michel, dopotutto non era colpa sua se la ragazza era stata ingenua e lui, dal canto suo, non aveva fatto nulla per farle credere di essere interessato. O forse lei l'aveva colpito sin dal primo istante e lui non l'aveva voluto ammettere? La situazione si complicava.
Lei rimase a fissarlo per poi distogliere lo sguardo e puntarlo sullo sfondo alla sua sinistra, asciugandosi velocemente una lacrima capricciosa. << Mi dispiace, ma questo accade quando nessuno ti da affetto e non appena trovi una persona buona e gentile ti viene difficile non legarti ad essa, desiderando di averla tutta per te. Non ho mai conosciuto il calore di mia madre perché ci lasciò quando ero molto piccola, mio padre a casa non c'era mai perché lavorava lontano e rientrava ogni tanto e ora che è morto rimpiango ogni singolo momento che non ho potuto passare con lui- fece un respiro profondo, le lacrime erano diventate incontrollabili- Speravo di poter vivere tranquilla e condurre una nuova vita in questa terra straniera, non pretendevo di vivere normalmente ma almeno in pace. Invece non ho trovato che dolore e rifiuto >> chiuse gli occhi lasciandosi andare a quell'enorme tristezza.
Lui non poté più resistere, doveva abbracciarla e così fece, stringendola al petto. << Finché sarò in vita nessuno ti farà del male >> quelle parole gli uscirono spontanee seguendo il corso dei pensieri, il cuore prese a battergli forte nel petto e lei poté percepirlo.
Marc, dopo quella scena, non ebbe il cuore di disturbarli, voleva potessero mangiare tutti e quattro assieme attorno al fuoco ma preferì lasciarli a quella conversazione intima.
Cassandra fu spiazzata da quel gesto, restò con gli occhi sbarrati e le mani bloccate a mezz'aria. Percepiva il suo cuore, il suo calore e il suo profumo. Chiuse gli occhi, posò le mani sulla sua schiena per qualche secondo poi lentamente lo allontanò << Fa male. Per favore....per favore...non è giusto >> disse con voce flebile e roca.
Lui volle baciarla e stringerla ancora tra le sue braccia ma si rese conto di non potere, non in quel momento. Doveva riconquistare la sua fiducia ma non sapeva come, sapeva ci sarebbe voluto molto tempo ma doveva riuscirci, nonostante il timore che lei potesse allontanarsi ancora si faceva più forte.
<< Voi due colombelli, venite a mangiare insieme a noi! >> disse a quel punto Nicolas, nauseato da quella cornice.
Cassandra spostò lo sguardo su Sancerre e Marc e senza farselo ripetere si alzò, con passo leggero si sedette tra loro due davanti al fuoco << Domani mattina cercherò di rintracciare mia sorella in modo da poterla trovare e raggiungere in breve tempo, il solo pensiero che ora lei sia da sola chissà dove mi angoscia >> disse guardando Marc.
<< Angoscia tutti >> le rispose lui ricambiando il suo sguardo.
<< A me no, sono cavoli suoi se si caccia nei guai- sbottò Nicolas guardando Cassandra- Senza offesa >>.
<< Non sia mai che tu pensi una volta a ciò che dici! >> lo rimproverò Michel.
<< Prima di dormire metterò in ulteriore sicurezza la zona, così ognuno di noi potrà dormire tranquillo >> concluse lei troncando la conversazione.
I ragazzi prepararono i loro giacigli per la notte mentre Cassandra, alzandosi in piedi aveva preso a passeggiare per un poco percorrendo il perimetro di quello spiazzo protetto. Dopo qualche attimo alzò le mani chiuse gli occhi ed evocò una barriera di cristallo trasparente che avvolse tutta la zona. << Vi auguro una buona notte>> disse poi rivolta ai ragazzi e si avvicinò nel giaciglio che aveva scelto accoccolandosi tra le radici dell'albero stringendosi nel mantello. Rannicchiata in quel modo aveva le stesse dimensioni del suo bagaglio.
Nicolas si mise dalla parte opposta rispetto alla ragazza, Marc accanto al fuoco e Michel tra questo e la postazione di Cassandra girato verso di lei per tenerla d'occhio, timoroso potesse accaderle qualcosa nonostante la resistente protezione magica a cui lei aveva dato vita.
Dopo quella creazione i tre erano rimasti ancora più turbati ma Michel aveva cercato di mantenere il sangue freddo e vedere Cassandra per ciò che realmente era, non una strega malvagia ma una buona, fragile e dal cuore immenso.

Al suo risveglio Cassandra si ritrovò accanto al fuoco, Marc era già sveglio e pronto a ripartire mentre gli altri due ancora dormivano.
Lei sbatté più volte le palpebre per abituarsi alla luce. Si alzò domandandosi come avesse fatto ad allontanarsi così tanto dalla sua postazione durante il sonno. << Buongiorno >> disse ancora assonnata rivolta a Marc già in piedi, aprì il suo bagaglio togliendo fuori un vestito, lo stesso che indossava il giorno della sua partenza. << So che c'è un lago qui vicino, andrò a fare un bagno ma non ci metterò molto, ho bisogno di rinfrescare la mente perciò non lasciatemi qui >> aggiunse con un sorriso mentre si dirigeva nella direzione che le occorreva.
Non appena fu sparita tra gli alberi, Marc lanciò un sassolino a Michel centrandolo in testa. << Hey, la tua bella è andata a fare un bagno, vuoi approfittare della situazione, si o no? >> gli disse in tono canzonatorio non appena il fratello ebbe sollevato il capo per la sorpresa.
<< Sei un cafone Marc, non smetterò mai di dirtelo. Sveglia Nicolas! >> disse Michel infastidito.
<< Sancerre, hai russato tutta la notte >> lo rimproverò Marc.
<< Ho dormito male >> rispose il giovane con la bocca impastata, già sveglio.
Riuscirono a prepararsi e fare colazione prima che Cassandra tornasse.
Questa rientrò quando ormai i giovani avevano ultimato il loro pasto. Si chinò sulle ginocchia, i capelli bagnati le inumidivano la stoffa, piegò il vestito vecchio infilandolo nuovamente dentro la sacca e si alzò guardando i ragazzi. << Io sono pronta, appena siete disponibili possiamo ripartire >> disse rivolgendo loro un caloroso sorriso.
Tutti e tre si alzarono prendendo i cavalli, Marc le porse del cibo involto in un panno bianco << Non bisogna mai saltare il primo pasto della giornata >>.
<< Da che parte andiamo adesso? >> chiese Nicolas dopo aver bevuto un sorso di vino dalla borraccia.
Lei gli sorrise di rimando prendendo il panno bianco, lo svolse e ne addentò timidamente il contenuto poi si voltò verso Nicolas e disse << Ora vi mostrerò la via >> ripiegò il panno conservandolo nella sacca. Raggiunse i resti del focolare, prese un ramo quasi totalmente bruciato e iniziò a tracciare dei segni nel terreno intorno a se. Una volta terminato il disegno del sigillo allungò le mani in avanti, i palmi uniti stando con la sinistra sotto e la destra sopra, chiuse gli occhi e iniziò a parlare in quella lingua sconosciuta. Gli alberi mossero le loro fronde come scossi dal vento e un lamento antico aleggiò nell'aria. Quando fu il momento aprì gli occhi divenuti completamente bianchi, insieme ad essi aprì le mani e una sottile striscia d'aria si condensò tra di esse proiettando un susseguirsi di immagini viste dall'alto per poi precipitare in un punto preciso.
Sèlene si stava muovendo verso nord ma non era sola, qualcuno la seguiva standole a debita distanza.
Cassandra si riscosse sentendosi prosciugata da tutte le forze recuperate durante il sonno, si asciugò con la manica del vestito il rivolo di sangue che le fuoriuscì dal naso e disse << Nord, dobbiamo andare a nord e dobbiamo fare in fretta >> si alzò raggiungendo nuovamente i ragazzi.
Nicolas avanzò per prima distanziando Cassandra, lo seguì Marc sempre più sconcertato da tutta quella magia e infine Michel. Quest'ultimo però si era avvicinato prima alla fanciulla porgendole un fazzoletto << Immagino che sia uno sforzo immane ciò che fai >> le disse, poi le prese il bagaglio appendendolo accanto al proprio sul cavallo.
Lei gli accennò un sorriso << Una magia come quella richiede molta concentrazione e una quantità d'energia altrettanto importante, io ho potuto mantenere il collegamento per poco tempo poiché non mi sono ancora del tutto ristabilita e tra la barriera e questo sono praticamente a secco >> rispose tamponandosi con il fazzoletto. Si guardò intorno non sapendo su quale cavallo salire.
<< Allora devi evitare di affaticarti, ti prego di salire sul mio destriero >> le rispose aiutandola, aveva soprattutto colto la palla al balzo vedendo la titubanza di lei nei confronti dei tre mezzi di trasporto.
Cassandra si fece issare sulla sella, si calò il cappuccio sul viso.
Dopo molte ore di camminata e il pranzo passato a cavallo, la ragazza intimò ai ragazzi di fermarsi. << Più avanti c'è un fiume e dovremmo attraversarlo quando gli animali saranno più in forze, perciò consiglio di accamparci qui >> disse poi, scendendo dalla groppa dell'animale e facendo vagare lo sguardo alla ricerca di uno spiazzo che potesse accoglierli.
Una volta trovato poco distante dalla rotta presso una grande e antica quercia, i quattro poggiarono i propri averi attorno a quello che sarebbe stato il punto per il falò che Marc si accingeva a preparare.
Nicolas guardò il cielo e disse << Tra non molto tramonterà il sole, io ho bisogno di un bagno perché stamane non ho fatto in tempo dato che la signora qui presente ci ha messo una vita! >>.
<< Ti sei svegliato tardi come al solito, se non fosse stato per Marc saremmo partiti senza di te >> rispose Michel infastidito dalla faccia tosta dell'amico, per aver incolpato ingiustamente la giovane.
<< Concordo con Michel ma anche con te- aggiunse Marc- Un bagno ti serve amico mio, il mio cavallo in confronto profuma di rose >> un sorriso da sbruffone fece capolino sul suo volto, mentre soddisfatto aggiungeva legna al fuoco che bruciava vigorosamente.
<< Spero tu non stia insinuando ciò che penso, Ponthieu! Questo è odore di uomo vero!- rispose Nicolas puntando il dito contro l'amico- Ma non mi sorprende che tu non lo conosca! >> era evidente stesse perdendo le staffe e Marc si divertiva nel vederlo così, la gente non scherzava quando diceva fosse la versione giovane di Etienne De Sancerre.
<< Non fate gli spacconi di fronte a una fanciulla, animali! >> li ammonì Michel, bloccando ogni tentativo di entrambi di continuare quella discussione insensata e infantile.
Cassandra non poté fare a meno di sorridere davanti ad una scena del genere e ringraziò mentalmente Marc per aver cominciato. << Andate tutti io preparo qualcosa da mangiare, così quando ritornerete potrete godere un po' di cibo caldo >> disse rivolgendo ai presenti un dolce sorriso. Così fece infatti, si prodigò a prendere delle provviste rubate dalle cucine e le mise sul fuoco.

I tre giunsero al fiume. Quel tratto era piuttosto tranquillo e libero da correnti e il rumore dell'acqua che scorreva placidamente era piuttosto rilassante.
Nonostante il freddo ci si tuffarono senza ripensamento alcuno, lasciando gli abiti in riva e rimanendo totalmente nudi. Dopo un breve nuotata decisero di uscire tornando sulla terraferma tramite un'insenatura rocciosa che facilitava l'uscita dall'acqua.
Marc allora colse l'occasione per informarsi sulla situazione sentimentale del fratello, quindi mentre si accingeva ad indossare nuovamente i pantaloni chiese di getto << Come va con Cassandra? >>.
Il respiro di Michel si bloccò prima poter rispondere dando così la possibilità a Nicolas di precederlo << Perché gli hai chiesto come va con Cassandra e non con Célèste? >> la curiosità l'aveva portato a rallentare ciò che stava facendo, osservando prima l'uno poi l'altro.
La risposta di Michel venne interrotta nuovamente, questa volta da quella del fratello << Devi sapere che il signorino qui presente prova qualcosa per la nostra dolce fattucchiera. Me ne parlò pochi giorni fa >>.
<< Michel! Il senno ti sta abbandonando?- sbottò il giovane Sancerre, scioccato- Sapendo di essere stato promesso a madame De Grandprè ti innamori di una strega inglese? >>.
<< Prima di tutto è irlandese. E comunque si, credo di provare qualcosa di profondo per lei- mise la camicia e poi il mantello, terminando di vestirsi- Quando osservo Célèste non sento lo stesso, Cassandra mi scalda il cuore quando mi guarda e la sua risata cristallina mi rende felice ogni volta che la sento, soprattutto quando son consapevole di essere stato io a farla ridere in quel modo >> arrossì visibilmente e se ne rese conto, per cercare di nasconderlo quindi calò il cappuccio sulla testa.
Nicolas alzò gli occhi al cielo e rispose laconico << Pregherò per te giovane Ponthieu, perché ne avrai bisogno non appena sarà libera di vivere la sua vita e vorrà la sua libertà lontana dalla sorella >>.
Michel sospirò pesantemente, non gli serviva affatto quella discussione e la cosa che lo infastidiva di più era di certo il fatto che fosse stato Marc ad aprirla, sapendo quanto fosse delicata per lui quella situazione. Sollevò il viso verso il fratello e sbottò << E a te come va con Sèlene, caro fratello? >>.
Marc perse il suo sorriso e Nicolas si voltò verso quest'ultimo per squadrarlo da testa a piedi con una smorfia di sdegno disegnata sulla bocca ed un'espressione sconvolta comunicata dagli occhi << Marc, avresti almeno potuto scegliere una signorina un tantino più femminile da corteggiare! >> gli disse.
<< Corteggiare? Oh, ma lui ha già approfondito la conoscenza in maniera impeccabile con quella fanciulla >> rispose Michel, prendendosi lui questa volta gioco del fratello.
Nicolas, ancora a torso nudo, aprì le braccia in cerca di spiegazioni da accogliere.
<< Credo di essere sulla stessa barca di Michel ma a differenza sua io non credo di poter più rimediare. Adesso torniamo da Cassandra >> Marc aveva dato una risposta secca alimentata dal senso di colpa, dalla rabbia e dalla preoccupazione che nutriva nei confronti di quella ragazza scapestrata e indomabile. La doveva salvare a tutti i costi.
Cassandra si era spostata per raccogliere altra legna e cercare qualche fungo da unire alla carne e alle patate, il vociare proveniente dalla riva del fiume l’aveva attirata e senza farlo del tutto intenzionalmente si era trovata ad ascoltare, nascosta, i discorsi dei tre futuri feudatari, distogliendo poi lo sguardo imbarazzata nel vederli seminudi.
La ragazza però era rimasta a bocca letteralmente aperta, le parole che aveva sentito pronunciare da Michel l'avevano sconcertata e avevano aumentato il suo senso di disagio nei suoi confronti. Si affrettò a tornare sui suoi passi precedendo i ragazzi per evitare di farsi trovare nei paraggi e risultare sconveniente e, probabilmente, anche maleducata.
Al loro ritorno i giovani la trovarono intenta a cucinare della carne con contorno di patate, funghi e alcune bacche succose.
<< Vi sentite meglio ora? >> chiese lei cercando di sembrare il più naturale possibile.
Tutti e tre si sedettero attorno al fuoco per finire di asciugarsi e scaldarsi.
Intanto Marc aveva annuito e Nicolas si era complimentato con lei per il delizioso profumo di quella cena che prometteva davvero bene.
Cassandra si sentì osservata da Michel ma quando se ne accorse, lui ormai aveva già distolto lo sguardo.
Il ragazzo, dopo aver parlato più o meno apertamente con gli amici, sentiva la mente più libera e le idee più chiare. Voleva riconquistarla, sperando non fosse troppo tardi.
Lei cercò di non mostrare il suo imbarazzo per aver origliato. "Sono comportamenti da Sèlene questi" si disse contrariata con se stessa. Si avvicinò noncurante alla postazione di Michel e disse allungandogli la borraccia e un po' di quello che aveva cucinato << Sarai affamato >> disse con un mezzo sorriso.
Lui annuí << Grazie Cassandra >> le rispose guardandola direttamente negli occhi.
<< Credo tu ci debba delle spiegazioni >> le disse però Marc serio.
Michel lo guardò storto per fargli comprendere che non era il momento adatto ma l'altro era irremovibile.
La ragazza annuí con un sospiro, si sistemò meglio nel suo posto, li osservò e disse << Sono a vostra disposizione per rispondere ad ogni domanda vorrete pormi >> era chiaramente a disagio, sperava di non dover mai affrontare quel discorso ma era giunto il momento e loro meritavano di sapere.
Marc e Nicolas le fecero domande sulle sue origini, sul motivo per il quale lei e la sorella fossero al castello e altre spicciole per sopprimere qualche altra piccola curiosità, ricevendo come risposta tutto ciò che Ian, Isabeau, Donna e Noelle già sapevano a insaputa dei giovani.
Date quelle notizie l'atmosfera si fece più tesa, conoscere tutta la verità era decisamente diverso dal vivere in mezzo ai dubbi.
Michel la guardava di sottecchi percependo il suo disagio, posò una mano su quella piccola e morbida di lei accarezzandone il dorso con il pollice, il suo sguardo valeva più di mille parole. Voleva tranquillizzarla e proteggerla dal suo stesso stato d'animo << Hai un animo gentile, sappi che nessuno di noi ti considera una minaccia >> le disse, "Soprattutto io" pensò.
La ragazzina sussultò nel sentire la mano calda e grande del giovane sulla sua, Michel si stava rendendo sempre più audace nei suoi confronti. Si voltò di poco verso di lui << È raro se non impossibile trovare persone buone come voi, ci avete accolto senza badare alle conseguenze. Come già spiegai ai vostri genitori, io non posso fare del male a nessun essere vivente, la mia natura me lo impedisce, posso curare, proteggere e tanto altro di affino, non dovete temere nulla da me >> disse guardando prima l’oggetto dei suoi sogni e del suo dolore e poi anche gli altri due.
Nicolas rise tra se, vedere Michel in quelle condizioni era esilarante, sapendo soprattutto quanto fosse ingenuo per non rendersi conto che tra loro non sarebbe stato possibile costruire un futuro: un nobile e una contadina, i loro genitori non gliel'avrebbero mai permesso.
Marc pensava alla stessa cosa ma a differenza del giovane Sancerre era preoccupato per il cuore del fratello e della ragazza.
Cassandra, una volta terminato il pasto, si alzò per erigere una nuova barriera e in seguito fare due passi, perdendosi nei suoi pensieri. Era rimasta colpita dal discorso di Michel e non avrebbe mai pensato che uno come lui potesse interessarsi ad una come lei. "Forse, magari, potremmo stare insieme" pensò, ma l'immagine di Célèste la travolse come una mandria impazzita, "Smettila! Non essere stupida, è solo confuso, non è me che vuole in realtà. E poi siamo di due ranghi diversi, lui è nobile e io non sono niente" si disse con rabbia mentre si tormentava le mani nervosamente.
Passarono la notte intorno al fuoco e i tre ragazzi, nonostante la protezione magica, con le armi strette in pugno come era abitudine per un guerriero fare. Di tanto in tanto si svegliavano per tenere tutto sotto controllo mentre Cassandra si lasciava cullare dalla sua fiammella, l’unica capace di non farle pensare a nulla, aiutandola a sprofondare in un sonno, per sua fortuna, senza sogni.


*Nota delle Autrici*
Ciao a tutti, siamo J e G e finalmente siamo giunti all'VIII capitolo (che fatica XD!!)
Questa è la nostra prima FanFiction e siamo felici di vedere che alcuni di voi hanno recensito dei capitoli (grazie infinite U_U)
Continuate a commentare per farci sapere le vostre opinioni, noi ve ne saremo riconoscenti!!! 
Ci vediamo settimana prossima con il IX, stay tuned e buona lettura 

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