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Autore: DarkViolet92    23/10/2016    1 recensioni
DESCRIZIONE DELLA STORIA:
Può un trasferimento, causato da un lutto improvviso, sconvolgere radicalmente la vita di una persona?
TRAMA DELLA STORIA:
Violette Greco, dopo un incidente d’auto al ritorno dalle vacanze estive con i genitori, diventa sfortunatamente orfana.
L’adozione da parte dello sceriffo di Stilinski la costringe a fare “armi e bagagli” e a trasferirsi dalla base militare di Jacksonville (Colorado) a Beacon Hills (California).
La ragazza però non è al corrente che la città in cui si trova a doversi rifare una vita sia piena di creature sovrannaturali, come non sa nemmeno del legame tra lei, i suoi genitori biologici, il suo nuovo fratello e il suo padre adottivo.
Violette non è nemmeno consapevole di avere lei stessa dei segreti sul proprio passato da studentessa di un’accademia militare…
Genere: Commedia, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Aiden, Altri, Il branco, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO UNO: UN RITORNO DALLE VACANZE TRAGICO.

POV VIOLETTE

Apro gli occhi con molta fatica quando mi risveglio, non riesco nemmeno ad agguzzare la vista per inquadrare il luogo in cui mi trovo, che subito sono investita da una dolorosa scarica di tosse che mi scuote tutta dalla cima ai piedi.
Devo essermi fatta molto male, penso tra me e me, accorgendomi di essere sdraiata su una brandina e di essere fasciata su tutto il torace, nelle braccia ho infilate delle cannule e ho anche delle bende sulle gambe.
Ho la testa dolorante, oltre che in completa confusione, l’ultima cosa che mi ricordo con chiarezza, era di essere seduta composta sul sedile posteriore dietro a quello di mia madre, poiché mio padre stava guidando la macchina, poi mi sono addormentata. 
Quando finalmente riesco a mettere a fuoco la stanza, capisco d’essere all’interno di un ospedale.
Tuttavia, non ho molto tempo per riflettere e formulare ipotesi al riguardo, infatti, pochi attimi dopo, un medico, assieme ad un’infermiera e al mio Superiore, entrano nella stanza in questo momento.
È proprio quest’ultimo a rivolgermi per primo la parola con sguardo impassibile: ”Ti sei risvegliata soldato”.
Io mi limito ad annuire, intanto il medico e l’infermiera procedono a visitarmi rapidamente, dopo aver ricevuto la sua autorizzazione.
“C’è stata un’esplosione, mentre tu e i tuoi genitori rientravate nella base militare; loro due sono morti sul colpo, tu invece, tra tutte le vittime che ci sono state, sei quella che si è procurata meno danni fisici” mi comunica di nuovo, sempre con un tono di voce fermo e privo di emozioni, il mio Superiore.
Io sono ancora sotto shock dalla notizia che lui mi ha appena dato, anche se non manifesto apertamente le mie emozioni, (merito anche dell’addestramento ferreo impartitomi fin dal mio primo giorno all’accademia militare di questa base), mentre quest’ultimo è intento a firmare i documenti della mia dimmissione dall’ospedale che il medico gli porge.
Invece, l’infermiera mi ha aiutata a lavarmi e a indossare la mia uniforme da recluta, perché i vestiti civili che indossavo al momento dell’incidente li tiene in mano il mio Superiore, all’interno di una busta di plastica trasparente.
La donna mi passa anche delle stampelle per permettermi di reggermi in piedi autonomamente, prima di congedarsi assieme al medico e a lasciarmi da sola nella stanza, col mio Superiore.  
“Ti accompagno all’accademia militare a liberare la tua stanza, un sottufficiale poi ti accompagnerà a bordo di una Jeep fino alla casa dei tuoi genitori” mi comunica l’uomo, mentre ci muoviamo lungo il corridorio principale dell’ospedale.
Il tragitto a bordo del suo fuoristrada fino all’accademia è silenzioso e dura un’intera ora, poiché lungo la strada ci sono un sacco di pattuglie di militari e di agenti di polizia, oltre anche a dei pompieri, che sistemano le macerie e controllano nello stesso tempo i documenti di tutti i conducenti.
Una volta che finalmente entriamo nell’accademia militare e mi trovo davanti alla porta della mia stanza, il mio superiore mi porge la busta con i miei vestiti civili e la chiave, prima di allontanarsi di qualche passo e di impartirmi un ultimo ordine: ”Hai due ore e mezzo per svuotarla del tutto, fai in fretta”.


POV SERGENTE JACOB JOHNSON

Mentre la recluta Violette Greco si muove a fatica nella sua stanza, per svuotarla accuratamente, incarico un altro sergente fidato di spedire con massima priorità dei fascicoli che la riguardano personalmente allo sceriffo Stilinski di Beacon Hills, così come suo padre mi aveva chiesto privatamente, qualche anno fa.
Il sottufficiale Cho si è appena messo in posizione con la Jeep, davanti all’ingresso dell’accademia militare.
“Mi raccomando sottufficiale Cho, massima discrezione e tatto, nel riportarla nella sua dimora e nel sorvegliarla per tutta la notte” gli comunico brevemente e a bassa voce tramite la ricetrasmittente prima di spegnerla, poco prima di sentire la recluta aprire la porta della propria stanza, carica di scatoloni e valigie. 
   
 
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