Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: LilyOok_    24/10/2016    4 recensioni
Estratto dal capitolo 6:
Si alzò e fece scorrere lo sguardo sulla Compagnia finché non si rese conto della sua assenza.
Se ne era andata chissà dove, portandosi via la coperta che gli aveva messo sulle spalle la sera precedente.
L’aveva trovata a tremare dal freddo, nel sonno, e non aveva resistito. Il suo corpicino minuto, velato da quella vestaglia bianca e tutto rannicchiato su se stesso gli aveva fatto una tale tenerezza, così come anche il suo viso disteso e addormentato.
Un sorriso gli nacque sulle labbra al ricordo di lei, ma dopo un attimo si rabbuiò ricordandosi di come gli aveva risposto a tavola, con quel tono spaventosamente incolore e gli occhi che sembravano lame affilate.
Si chiese come avrebbe reagito quando si sarebbero incontrati quella mattina, se gli avrebbe parlato, se si fosse mostrata arrabbiata o offesa da lui e si scoprì terrorizzato a quell’idea.
Non voleva affatto che lei provasse tali sentimenti nei suoi confronti.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dwalin, Fili, Kili, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2 – Una ricca dispensa.
 
“Vi prego, vi scongiuro, quello no!” Gridava il piccolo Hobbit, correndo a destra e a manca per tutto il suo buco Hobbit, cercando di preservare quanti più cimeli di famiglia poteva.
Quei Nani avevano fatto irruzione dentro alla sua casa e avevano creato una baraonda.
Avevano svuotato la sua dispensa, la sua ricca dispensa e lui non aveva potuto farci nulla.
Non era riuscito minimamente a contrastare la furia famelica di quei buzzurri irrispettosi e sembrava – inoltre – che a loro non importasse un fico secco della sua opinione nonostante fossero nella sua casa, mangiassero il suo cibo e bevessero le sue bevande senza il suo consenso.
“He, he, avanti, Bilbo! Goditi la serata come fanno tutti.” Lo canzonò lo stregone e lo Hobbit poté solo che pressarsi la radice del naso tra indice e pollice per evitare di lanciare insulti a quel vecchio che da piccolo lo faceva divertire tanto con i suoi magici fuochi d’artificio.
Certo, c’era da dire che il suo tanto amato buco Hobbit non era mai stato così affollato come allora, né così rumoroso e allegro. Sì, perché quei Nani strampalati e chiassosi erano anche allegri e questo alleviava di poco i suoi tormenti.
Non mancava di continuare a chiedersi mentalmente perché Gandalf li avesse portati in casa propria... Gli venne in mente che di certo non poteva essere solo per far fare loro piazza pulita della sua dispensa o distruggere le sue stoviglie che proprio in quel momento stavano volando per tutta la-
Giorni celesti! Le mie stoviglie! Fermi, feeeermi!!” Gridò il povero signor Baggins, mettendosi le mani nei capelli.
Per tutti Sackville-Baggins, quei Nani erano fuori di senno!
“Vi prego, vi scongiuro, quelle ceramiche erano di mia madre! Per favore!” Per poco lo Hobbit non svenne quando uno dei suoi preziosi piatti fu afferrato all’ultimo istante prima che si infrangesse sul pavimento.
Inoltre, Bilbo non poté non notare come tutti – compreso Gandalf – se la ridevano incuranti della sua abnorme preoccupazione, anzi, avevano intonato anche una filastrocca canzonatoria nei suoi confronti. Questo Bilbo lo detesta!, gridavano, ridendo e continuando a lanciarsi le sue stoviglie.
Quando quella tortura cessò, il padrone di casa tirò un sospiro di sollievo nel notare che tutti i suoi adorati piatti erano puliti, impilati in ordine e tutti intatti.
“Visto, Bilbo? Ti preoccupi troppo.” Rise lo stregone.
Non fece in tempo a ribattere, lo Hobbit, che dei colpi risuonarono alla porta.
Tutti si zittirono all’istante. A Bilbo non parve vero che le sue orecchie avessero qualche istante di riposo.
Lui è qui.” Disse Gandalf e spinse Bilbo ad andare ad aprire la porta.
Tutti si erano aspettati di veder entrare un Nano orgoglioso e fiero, dal portamento regale e lo sguardo di ghiaccio...
...quel che invece videro fu soltanto una giovane Nana con una lunga treccia bionda da un lato e due grandi occhi scuri che sorridevano, vestita da uomo e con qualche arma che fuoriusciva dal borsone che si portava dietro.
“Salve ragazzi, come andiamo?” Domandò, sorridendo davanti alle facce basite di tutti gli altri, posando a terra il pesante bagaglio con tanto di rumore metallico a contornare il tonfo che fece sul pavimento di casa Baggins.
“E tu chi saresti, prego?” Domandò lo stregone, dando voce ai pensieri dei Nani che invece erano rimasti a boccheggiare davanti alla figura di lei.
“Oh, scusate, che maleducata. Non mi sono presentata! Il mio nome è Larya, al vostro servizio!” Disse quella, facendo un lieve inchino per poi rialzare lo sguardo scuro e scrutare i volti scioccati che la guardavano.
“Cosa c’è? Ho qualcosa sul viso? Accidenti...” Mormorò, strofinandosi la faccia pulita “Il viaggio è stato lungo e non ho avuto molto tempo per guardare al mio aspetto. Va meglio così?” Domandò poi, sorridendo imbarazzata.
“Si può sapere da dove vieni, ragazza?” Fu Balin a parlare, rompendo l’incantesimo che aveva ammaliato tutti quanti.
Ora tutti avevano iniziato a guardala un po’ con sospetto, chi con curiosità e chi con un sorrisetto sornione che non prometteva nulla di buono.
Il vecchio Nano attese la sua risposta e quando lei spostò lo sguardo su di lui, ampliò il suo sorriso: “Provengo dalle Lande del Nord. Più precisamente da un paesino nelle Brughiere.”
“E qual buon vento ti ha portata fin qui? Sono armi quelle che hai nella borsa?” Chiese ancora Balin, guardandola con curiosità.
Lei annuì. “Sono qui per lo stesso motivo per il quale lo siete voi! Seguire Thorin Scudodiquercia nella missione ‘Riconquista Erebor – Uccidi il Drago’. Non mi sarei fatta tutta la strada che mi sono fatta solo per vedere che aspetto hanno gli Hobbit!” E così dicendo, si voltò sorridente verso Bilbo il quale arrossì sotto il suo sguardo, per poi cercare di ricomporsi.
“Un momento, quale Drago?” Domandò poi, assimilando le parole di lei ma nessuno fece caso alla sua domanda.
“Scusa, cosa ti fa pensare che porteremmo una donnicciola come te con noi?” Domandò d’un tratto la voce burbera di Dwalin.
“Primo, non sono una donnicciola. Non sapete nulla di me. Non ho passato la mia intera esistenza a imparare come cucire centrini per decorare i mobili! Mio padre mi ha addestrata personalmente e so maneggiare le armi alquanto bene e tirare con l’arco con una buona mira. Quindi penso potrebbero essere utili due braccia in più.” Rispose Larya, facendo un passo avanti. “Secondo, mastro Nano, trovami un’altra donnicciola come me dalle tue parti e poi riapriremo questo discorso.” Il sorriso non aveva mai abbandonato le labbra della giovane, seppur il suo tono era tagliente come le lame delle spade che teneva accuratamente custodite nel bagaglio ai suoi piedi.
“Come osi...” Stava per dire Dwalin, ma poi bussarono nuovamente alla porta. Questa volta doveva essere lui.
 
“Sc-scassinatore? Io? No. No, no, no, no! Ma come vi viene in mente? Io sono uno Hobbit per bene! Non potrei mai rubare o scassinare niente. Non sono nemmeno sicuro che sarei capace di farlo.” Ribatté il Mezzuomo dopo che il suo ruolo in quella stramba Compagnia era stato delineato.
“Gli Hobbit sono silenziosi, capaci di sfuggire al tuo sguardo senza che tu te ne accorga.” Disse Gandalf, cercando di convincerlo.
“Ma io non ho la stoffa adatta per fare questa cosa, Gandalf!” Si risentì lui, lasciandosi scivolare sulla panca accanto alla ragazza.
“Secondo me ce la potresti fare.” Disse lei, vicina al suo orecchio.
Bilbo scosse la testa e Thorin, il capo di quella folle spedizione puntò gli occhi chiari sul volto di Larya e ne scrutò i lineamenti sottili e dolci, ponendosi delle domande nella sua mente: “E tu come sei arrivata qui, di grazia?” Domandò soltanto, scegliendo la più semplice di quelle.
“Cavalcando un pony, ovvio. Se fossi venuta a piedi starei ancor attraversando il Decumano Est, arrancando per la stanchezza.”
La naturalezza con la quale Larya rispose al principe dei Nani scaturì in quest’ultimo una curiosità tale che dovette trattenersi per non farle domande su chi fosse, da quale famiglia provenisse, chi erano i suoi genitori e altre cose personali che uno come lui non si sarebbe mai sognato di chiedere ad una fanciulla dal viso tanto angelico come il suo.
Una cosa però gliela chiese: “Così, tu vorresti venire con noi, eh. E cosa dovrebbe spingermi a portarmi dietro una donna?”
La Nana roteò gli occhi, pur mantenendo il suo sorriso allegro. “Certo che ce l’avete con questa storia delle donne. Non vi sembrate un po’ maschilisti? Ad ogni modo...” Mormorò, facendosi su pensierosa “...ti dirò quello che ho detto al tuo amico pelato, poco fa.” Continuò, ignorando il borbottio indignato di Dwalin quanto si sentì appellare come pelato “Mio padre mi ha insegnato a maneggiare le armi e so cavarmela abbastanza bene anche con l’arco. Ho solamente pensato che poteva far comodo un membro in più a dare una mano contro la bestia.”
Per la seconda volta, Bilbo rizzò le orecchie all’insinuazione di Drago e bestia.
“Mi spiegate, di grazia, di quale bestia parlate?” E per la seconda volta, Bilbo fu ignorato completamente.
“Bene, sei la benvenuta, allora.” La voce di Thorin sovrastò il dissenso del piccolo Hobbit, mentre un mormorio si levò tra le voci dei Nani intorno a quel tavolo.
“Thorin...” Esordì il suo amico pelato, ma lui lo zittì con uno sguardo che voleva dire ‘so quel che faccio, amico mio’ anche se Dwalin non ne rimase poi tanto convinto.
Sembravano tutti essere stati abbindolati da quel faccino roseo con il sorriso sempre stampato sulle labbra, ma il Nano si ripromise di tenerla d’occhio. Non si fidava affatto di lei.
“Insomma, qualcuno vuole ascoltarmi?!” La voce concitata di Bilbo sovrastò il vociare dei Nani e ora tutti si erano voltati a guardarlo.
“Mio caro amico” Iniziò Gandalf, illustrando allora il completo quadro di quel piano di riconquista.
L’unica cosa che Bilbo vide, prima di svenire, fu il volto sorridente di Larya che insieme a Bofur se la rideva da matti mentre l’altro gli illustrava nei minimi dettagli cosa una fornace con le ali fosse capace di fare con le sue zanne aguzze e il suo fiato rovente.














-Angolino Autrice-

Allora, ragazzi, in primis prometto che come ho un istante di tempo vi rispondo alle recensioni.
Sono di frettissima che devo studiare e non vorrei che mi crepasse il pc mentre faccio matematica, quindi sarà breve e concisa: avevo fatto una lista di cose da dirvi ma me la sono dimenticata a casa quindi non mi ricordo cosa vi volevo dire di importante, lo dirò nel prossimo capitolo eventualmente, nel frattempo vi presento il primo nuovo personaggio, che è Larya ovviamente, e spero vi piacerà, a me piace tanto.
Scappo, scusate la nota autrice di m*rda ma veramente non ho un secondo da perdere perché non ho l'alimentatore appresso.
Vi ringrazio per aver letto e recensito il capitolo precedente e in anticipo anche questo! Ho ricontrollato e più o meno non dovrebbero esserci errori ma se li trovate non esitate a farmelo presente che correggo subito!
Spero di non deludere nessuno con questa nuova storia ^^
Saluti,
Juls!

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: LilyOok_