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Autore: GaiaFalba    25/10/2016    2 recensioni
"Non posso Alba, noi siamo i cattivi ricordi. Nessuno penserà mai altro di noi. Non voglio, non posso. No" ormai era impazzito completamente, quella ragazza gli aveva fatto rompere tutti gli schemi, aveva infranto ogni regola per lei. Era un cattivo ed i cattivi non hanno sentimenti. A 26 anni essere rinchiuso in un carcere di massima sicurezza era la prima priorità, sarebbe anche evaso. Era cattivo con la C maiuscola.
Aveva ancora 26 anni, ma improvvisamente ne voleva avere anche 27,28,30,40. Voleva una vita. No non sarebbe cambiato. Non per una ragazza, non per lei che era una cattiva come lui. Non lo avrebbe fatto senza una buona ragione.
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"La smetti di fuggire" urlò con tutto l'odio, o meglio amore, che aveva in corpo.
"Io non sto fuggendo" sbuffo
"Quella è la mia maglietta, è la 4ª maglietta che mi fai fuori"
"Noi due siamo nemici" osservò lei,
"Ora guardami negli 'occhi " teneva lo sguardo basso
"Vedi, dimmi che non è vero" era esasperato, lei alzò la testa. Ma quegli occhi verdi erano impossibili da resistere
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||ennesima storia che non finirò mai, non vi ci abituate. Limitatevi a leggere e se volete lasciare una recensione|| "tutti i personaggi"
Genere: Azione, Demenziale, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Jorge Blanco, Martina Stoessel, Maxi, Naty, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alba era appena uscita dalla doccia, si era messa dei pantaloncini, un top e si aggirava per il bagno alla ricerca di un phon.
"Alba" qualcuno bussò alla porta
"Posso entrare" chiese, la mora capí subito che era Facu, non sapeva perché ma si sentiva imbarazzata; avevano dormito insieme e abbracciati. Si sentiva protetta vicino a lui.
"Entra pure" il riccio entrò e fece un sorrisetto compiaciuto a vedere Alba in quel modo.
"Allora, volevi dirmi qualcosa?" Lo fissò insistente 
"E tu, mi devi dire qualcosa Navarro" Continuava a fare il disinvolto (riuscito male ovviamente) e questo era al quanto esilarante quanto tenero
"Non rispondere con un'altra domanda" alzò gli occhi al cielo
"Okay" prese fiato "mi stai molto simpatica... Si e, anche molto bella.. Ecco"
La ragazza chiuse gli occhi a due fessure e si sforzò a capire dove volesse andare parare l'argentino. Lui doveva essere il cattivo re del fuoco, e ora farfugliava cose a caso.
Rise spontaneamente e per due secondi si fermarono a guardarsi, due secondi come due minuti.
                               ***
"Bella la katana" disse Lodovica avvicinandosi al tavolo da scacchi
"Grazie" alzò a malapena gli occhi, poi la guardò meglio: non aveva ancora spiccicato parola con lei, la conosceva di vista ma così bella, non se la sarebbe mai aspettata.
La carnagione chiara, gli occhi color miele, i capelli lunghi e lisci come la seta.
"Anche la tua, di katana è bella" rise
"Giochiamo a scacchi?" Propose l'italiana, Tomas chiuse definitivamente il libro che stava leggendo. Tolse le statuine dal tavolo, girò la scacchiera e tirò fuori i dischetti 
"Preferisco la dama, più difficile, più competitiva" Lodovica si mise in posizione di sfida
"Nere" disse prendendo in mano una pedina facendo roteare la piattaforma verso di lei.
"Bene" rise, i due si scambiavano sguardi di intesa e ogni tanto partiva una risata.
Erano rimasti con le stesse pedine
"Aspetta" lo fermò lei "non abbiamo ancora deciso il premio"
"La soddisfazione !?" Domandó innocente Tomas, Lodovica alzó il sopracciglio 
"Tu credi che Martina mi abbia messo nella squadra dei criminali perché sono buona e giusta" rise. Si, era seriamente troppo bella.
"Allora scommettiamo" accenó un sorriso beffardo.
                                                         ***
"Diego mi sta chiamando, nel dormitorio, chissà che vuole." Marina uscì dalla porta e nel momento in cui Xabi entró iniziò a disegnare cuoricini con le mani alle spalle del ragazzo.
"Allora" il ragazzo inizio la frase avvicinando le mani ai fianchi della ragazza, la quale si sento sollevata a quel gesto 
"Tra Jorge e Tini c'è qualcosa?!" domandò poi rovinando il romanticismo del momento.
"Non lo so" disse tranquillamente la bionda
"Mercedes"
"Ma che vuoi che ne sappia, poi tu che centri nei discorsi tra me e Martina" lo fissò intensamente 
"Nulla, é che c'è della chimica tra loro" si grattò la nuca
"Ti vedo troppo sicuro, che ci stavi ascoltando!"
"Io, no!" Abbassó lo sguardo 
"Ponce De Leon!" La bionda fece due passi indietro "non ci credo!" Rise 
"Scusa, mi avevi chiesto di seguirti, Tini é stata più veloce..." 
"Quindi hai sentito anche quello che ho detto su di te!?" Rimase sconcertata
"Solo che sono diventato piú bravo, che ti senti protetta tra le mie braccia e che speri in un dormitorio solo per noi" si avvicinò nuovamente sorridendo 
"Ma sentilo! Visto che sei così modesto penso che stasera puoi fare benissimo da solo" gli morde il lobo dell'orecchio uscendo dalla stanza ridendo istericamente. 
Era pazza, ma era la sua pazza.
                                                          ***
Martina entrò nel dormitorio, una figura dietro di lei chiuse la porta, si girò di scatto ma non vide nessuno. Una mano attappó la sua bocca sbattendola alla porta.
Lei rigirò il braccio e la figura finì a terra.
"Tinita mi ucciderai così" Jorge si alzò da terra
"Ma porca puttana! Mi hai fatto prendere uno spavento!" Il messicano rise
"Dov'é Diego?" Domandó ancora frastornata
"Ero io che ti ho inviato un messaggio rubandogli il telefono"
"Addirittura Blanco, hai così bisogno di me che rubi un telefono" rise , un po' era imbarazzata. Conosceva bene il codice d'onore di Jorge e rubare per lei, anche così poco, la rendeva stranamente eccitata, e per una volta, non solo in senso fisico.
Lui la baciò, non sapeva che rispondere, dopo ieri notte aveva capito che quella 'ragazzina' stava diventando importante.
La mora rispose al bacio, e saltò in braccio al ragazzo.
                           ***
Diego vagava per l'aereo 
"Ciao" entrò nella stanza 2 dove Clara stava al computer, la ragazza alzò lo sguardo e gli sorrise. Diego si fermò ad osservarla incantato.
"Hai perso qualcosa?" Domandò Clari notando il suo sguardo perso 
"Non trovo il cellulare" si grattò la testa
"Beh, puoi usare il mio se è urgente" disse un po' tesa. La situazione tra loro due era sempre imbarazzante quanto semplice. Si piacevano e amavano il loro lavoro, ma se fossero usciti insieme sarebbe stato tutto troppo strano. Entrambi erano a conoscenza del rapporto tra Jorge e Tini. Li distruggeva. 
"No, volevo chiamare Martina ma se Jorge non sta con te..." Alzò gli occhi al cielo seguito da una risata della bionda 
"Comunque ho trovato delle cose" si alzò ma perse l'equilibrio e finí in braccio allo spagnolo che la tirò su diminuendo la distanza.
"Emh...ah,ah" rise istericamente fissando prima le labbra e poi gli occhi del ragazzo che faceva lo stesso.
Era inutile reprimere quella attrazione, sarebbe successo. 
Diego afferrò il fianco di Clara mentre con la destra le prese il viso. Lei si lasció trasportare da quei movimenti e prese l'iniziativa.
Aveva sognato tante volte le loro labbra unite, ma in quel preciso instante il cuore iniziò ad accelerare, le loro lingue si incontravano mentre le loro mani diminuivano la distanza ormai inesistente.
La porta si aprì lentamente ed i due ebbero il tempo per staccarsi
"Clara, qualche novità?" La bionda stava riprendendo fiato e con la nochalance più totale si rimise seduta facendo accomodare Eziquel.
Diego invece fece un cenno al capo e riprese con la ricerca del cellulare
Come se non fosse mai successo nulla.
                          
//eccomi, i capitoli d'ora in poi saranno così. Che ne pensate?
Che succederà, ditemelo con una recensione
Un beso alle mie scrittrici❤️//
   
 
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