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Autore: MaryFangirl    25/10/2016    1 recensioni
Ian scopre che Mickey è uscito di prigione ma non vuole vederlo. Potrà continuare a fingere che Mickey non sia stato importante per lui?
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ian entrò nel bar per primo; il locale era completamente tranquillo, o lo sarebbe stato, a parte il gruppo di ragazzi dietro di lui che rideva. A prescindere da quante volte li vedeva, non avrebbero mai smesso di sorprenderlo. Non sarebbe mai riuscito a capirlo, ma sembravano tutti così diversi da quelli che si aspettava fossero gli amici di Mickey.
"Yo! Ehi, guardate ragazzi, il rossino carino è tornato! Vieni qui, amico, Mick dovrebbe arrivare presto, scommetto che adorerebbe vedere il tuo culetto sexy"
Ian rise al commento di Jake e scosse il capo.
"Mi sto già godendo la visuale, grazie comunque" disse Mickey apparendo improvvisamente dietro a Ian, posando per un secondo il braccio intorno alle sue spalle e sorridendo. "Andiamo, culetto sexy, ti offro una bibita" rise Mickey raggiungendo gli amici. Ian lo seguì scrollando le spalle.
"Beh, salve ragazzi, vi divertite?" li salutò Mickey.
"Oh sì, sai, è divertente osservare questi idioti che tentano di fare colpo sulla barista carina. Ma lei non abbocca" scherzò Jake. Mickey rise, "Vuoi che le chieda il numero per te, Steve? Ci so fare con le ragazze"
Ian fece una risatina nasale, mentre quello che si chiamava Steve si voltò confuso.
"Da quando, Milkovich, da quando?" disse scuotendo il capo.
"Da sempre" disse Mickey come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Sei tornato a nasconderti o cosa" rise Kyle da un angolo.
"Cosa c'entra il fatto che sono gay?" sbuffò Mickey. Continuarono a blaterare per un minuto finché Ian non si alzò e Mickey lo guardò.
"Fighette" fece dirigendosi al bancone.
Ian si piegò in avanti e guardò la ragazza, era davvero molto bella. Quei tizi non avevano possibilità, lei non sembrava il tipo da crollare ai piedi di idioti che si approcciavano con stupide frasi stereotipate, e Ian pensò che fossero proprio ciò che le avevano rifilato.
Prima che lei potesse voltarsi, stava già sospirando.
"Qualsiasi sia la tua frase a effetto, non sono interessata" disse e Ian rise.
"Non ti preoccupare, tesoro, nemmeno io"
Lei si girò e gli sorrise. "Scusa, pensavo fossi Kyle"
Ian rise. "Tranquilla, quelli sono piuttosto determinati. Penso che Steve, laggiù, si sia preso una cotta" disse sorridendo. Lei scosse il capo.
"Nah, sta solo facendo a gara con le stronzate di Kyle" fece lei sollevando le spalle e accigliandosi leggermente.
Mickey osservò Ian attentamente.
"Che sta facendo?" sussurrò Jake. Mickey fece spallucce.
"Chi lo sa? Magari a lei piacciono quelli alti, rossi e gay"
"I tuoi stessi gusti, eh Milkovich?" Jake diede una gomitata a Mickey.
"Oh, fanculo" disse lui con un sorrisetto. Poi esclamò, "Ehi, Trish, quello è mio, tu puoi avere questi uomini di Neanderthal, tutti quanti" e rise, Ian si voltò e sorrise.
"Tuo, eh?" disse Jake e Mickey spalancò gli occhi. Lo aveva davvero fatto? Osservò Trish che scribacchiava qualcosa su un foglietto, poi Ian tornò con un ghigno.
"E' così, ragazzi, che si ottiene il numero di una donna" disse, e i due ragazzi eterosessuali sbuffarono.
"Ma che cazzo, Trish!" gridò Kyle. "Sgancia, cowboy" disse poi rivolto a Ian, ma questi fece di no con la testa.
"Nemmeno per sogno" rispose lui, tornando accanto a Mickey.
"A cosa ti serve? Per chiederle consigli sul trucco?"
Mickey rise. Ian si rivolse invece a Steve che lo guardò sconvolto e si avvicinò.
"Cosa?" grugnì ovviamente deluso. Ian gli porse il foglietto. Kyle allargò gli occhi.
"Perché diamine glielo stai dando?" fece Mickey ridendo fragorosamente.
"Mi ha detto di dirti che hai 24 ore per usarlo, e se ti presenti con qualche frase a effetto da quattro soldi, l'offerta non sarà più valida"
Steve sembrò arrossire vistosamente, e guardò la barista che sorrise leggermente prima di voltarsi. Tutto il tavolo scoppiò a ridere.
"Come ci sei riuscito?" fece Kyle.
"Sono un Gallagher, è nel mio dna"
In seguito, Ian osservò Mickey giocare a biliardo con Kyle, gli altri ridevano e facevano battute.
"Che intenzioni hai con il mio ragazzo?" disse Jake, scivolando sulla sedia accanto a Ian. Ian guardò Jake, poi Mickey, che si allungava sul tavolo del biliardo.
"Qualsiasi cosa voglia lui" disse senza pensare.
"Qualcuno lo ha conciato per le feste, sai? È una brava persona, anche se non lo fa vedere"
Ian annuì tristemente. "Come se non lo sapessi" disse senza preoccuparsi di far capire che era stato lui a conciarlo per le feste. Spettava a Mickey rivelarlo, non a lui. Notò che Jake stava per chiedere altro ma fu interrotto.
"Che succede, ragazzine, smettetela di spettegolare come un branco di checche" lo chiamò Mickey.
"Fottiti, Milkovich" disse Ian, mostrandogli il dito medio. Mickey gli sorrise e stette al gioco. Jake andò a fare una partita con Steve. Per un momento Ian si domandò come Jake non avesse capito chi lui fosse, non aveva mai visto il tatuaggio di Mickey? Non aveva prestato attenzione la prima sera al bar? Oppure lo sapeva, e per l'appunto si stava assicurando che Ian sapesse quanto aveva fatto star male Mickey? Ian non ne era sicuro ma una cosa era certa, Jake era protettivo nei confronti di Mickey.
Mickey si girò quando la sua partita finì. Ovviamente vinse, Kyle non sapeva giocare. Per quanto fingesse di essere strepitoso, non poté fare a meno di sorridere verso Ian che sembrava perso nei proprio pensieri.
"Gallagher!"
Il ragazzo sollevò lo sguardo.
"Coraggio, tocca a te, vieni qui e mostrami che sai fare"
Ian rise appena, scrollando le spalle. "Se insisti". Tutti risero.
"Non so che intenzioni hai, amico, Milkovich pulirà il pavimento servendosi di te" disse Steve da un angolo.
"Pff, non è così bravo" disse Jake. Ian sorrise guardando Mickey.
La partita fu intensa, non perché Mickey e Ian si equivalessero ma perché il flirt diventava sempre più acceso. Mickey lo stiava chiaramente seducendo, di fronte ai ragazzi, ed era estremamente stimolante. Tutto ciò a cui Ian riusciva a pensare era di piegare Mickey su quel dannato tavolo da biliardo, e soltanto quella fantasia gli fece mancare gli ultimi due tiri.
"Dannazione" disse leggermente frustrato.
"Qualcosa non va, Palle di fuoco? Ti stai distraendo?" ghignò Mickey, incitando una risata degli amici.
"No. Soltanto un paio di errori, non pensare neanche per un secondo che vincerai"
"Ah sì? Vuoi scommettere?" disse Mickey alzando le sopracciglia.
"Di che tipo di scommessa stiamo parlando, Mick?" chiese Ian intrigato.
Mickey ci pensò per un momento, scrollando le spalle. "Che cosa vuoi se vinci?" gli chiese preparandosi per il tiro.
"Te, stanotte"
Mickey spalancò gli occhi, praticamente cadendo sul tavolo, lo aveva davvero appena detto? Jake rise.
"Dannazione, ragazzi, tirate fuori le palle e scopate" disse.
Mickey guardò Ian. "D'accordo, diciamo che accetto, Casanova, che succede se vinco io?" ghignò, perlopiù perché non riusciva a trovare motivo per vincere. Non poteva negare di desiderare Ian da morire, a prescindere dal passato, a prescindere dalle stronzate che si erano causati a vicenda, riusciva solo a pensare a rendere suo Ian ancora una volta, anche solo per una notte, o più di una, chi poteva saperlo.
"Mmh, tu cosa vuoi Mick, se vinci?"
"Questi due la stanno tirando troppo per le lunghe" rise Kyle. "Perché non ammettete che non importa chi vince, stanotte scoperete entrambi" e rise della propria battuta. Mickey non poté trattenersi dal ridere a sua volta.
"No, no...se vinco io..." e si fermò per un istante prima di affermare semplicemente, "Un appuntamento"
Ian praticamente sputò la bibita che stava sorseggiando e tossì violentemente. Jake gli diede una leggera pacca sulla schiena.
"Ehi, respira!" disse ridacchiando. Ian lo mandò a cagare.
"Cos'hai appena detto?" chiese poi a Mickey, aveva appena suggerito un appuntamento? Ora Mickey sogghignava.
"Un appuntamento. Sai cos'è, Gallagher? Insomma, mi passi a prendere, mi porti fuori in un bel posto, uno di noi paga per il cibo, chiacchieriamo, ci conosciamo, blabla, poi io tento di palparti e tu mi dici che non sei quel tipo di ragazza"
Tutti ormai stavano ridendo come degli isterici, incluso Mickey.
"Hahaha, che spiritoso, so cosa cazzo è un appuntamento, sono sorpreso che lo sappia anche tu" disse Ian incrociando le braccia davanti al petto.
"Beh, se vinco, scoprirai quanto ne so degli appuntamenti"
"Non capisco, amico, lui ti offre una scopata e tu vuoi un appuntamento? È una cosa da gay? Perché se una tipa si offrisse di darmela, direi di sì, diamine" disse Kyle.
"Non è una cosa da gay. Non pensare che siamo tutti come questo scemo. Ha perso la testa. Mick, amico, ti sei mai gustato un bel pisello? Cioè, davvero un bel pisello? Perché in tal caso..." e Jake scoppiò a ridere.
"Siete dei coglioni e delle sgualdrine. Dov'è il vostro senso del romanticismo, non è facile portarmi a letto, grazie tanto" sbuffò Mickey ridacchiando. Oramai Ian stava rotolando dalle risate, ma si fermò bruscamente quando Mickey gli posò una mano sul fianco. "Qualcosa di divertente, Gallagher?" chiese seducente.
Ian quasi soffocò e squittì, "No, nient'affatto".
 
 
"Ultimo giro, ragazzi!" esclamò Trish. Tutti annuirono.
"Ce ne stiamo comunque andando. Questi due mi stanno facendo star male" disse Kyle trangugiando la sua birra. "Io vado, gente, buona fortuna con l'appuntamento" disse poi afferrando la giacca e mostrando il segno della pace.
Mickey sorrise perché aveva vinto, a stento, ma aveva vinto. Non poteva dire di non essere un po' deluso, sarebbe stato più che felice di portare Gallagher a casa e di scopare con lui fino a non farlo camminare più. Il pensiero lo fece gemere interiormente.
"Vado anch'io, ragazzi. Ho una signora su cui fare buona impressione" disse Steve sorridendo a Trish, che ricambiò.
Mickey si spostò dietro Ian, mettendogli il braccio intorno alla vita per un secondo. "Sei pronto, rossino?" gli sussurrò all'orecchio. Ottenne un cenno.
"Oh, scommetto che non vedete l'ora per quell'appuntamento, eh? Però questo sembrava già un appuntamento. Beh, piccioncini, io vado, ho uno scopamico che mi aspetta. È stato bello rivederti Ian" disse Jake salutandolo.
Ian si voltò a guardare Mickey, mentre questi gli metteva un braccio intorno e lo dirigeva verso la porta. La serata era stata perfetta e Ian non voleva che finisse, non avrebbe mai voluto che finisse. Andarono a casa di Mickey e fu allora che giunsero le difficoltà. Ian voleva rimanere ma non lo dava per scontato. Decise di far finta di niente perché, dopotutto, la sua divisa era ancora nell'appartamento di Mickey, no?
 
 
 
Mickey fissò il ragazzo che recuperò la sua divisa dal pavimento. Se ne stava davvero andando? Mickey non l'avrebbe permesso, non ancora, afferrò il cuscino e la coperta e li lanciò sul divano. Sperava di non doverlo dire, e non dovette farlo, Ian si fermò e annuì, iniziando a spogliarsi. Dannazione, perché doveva fare così.
Mickey era del tutto pronto a entrare in camera sua, andare a dormire e abituarsi a tutta quella faccenda con il suo ex ma tutto cambiò quando Ian si ritrovò in piedi, nel suo salotto con addosso nient'altro a parte le mutande. Mickey desiderò che togliesse anche quelle, voleva solo dare una sbirciata. Invece di voltarsi e andare in camera, salì sul divano, sorprendendo Ian, e lo spinse giù. Sentì un proprio basso ringhio, si stupì da solo mentre gli si metteva a cavalcioni. Baciandolo con forza.
Ian spalancò gli occhi per la sorpresa, non che si stesse lamentando, ultimamente gli erotici momenti passati a baciare Mickey erano decisamente nella sua lista di cose da fare, e in quel momento c'era brama pura, gli piaceva. Gli piaceva anche quando Mickey perdeva leggermente il controllo, era fottutamente sexy.
Ian gli morse il labbro, ricevendo un altro ringhio, e un'erezione che aumentava, da entrambe le parti.
"Non potevi tenerti addosso i vestiti per altri due minuti, vero?" sentì Mickey esalare, e Ian rise.
  
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