Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Clairy93    25/10/2016    5 recensioni
Ogni famiglia ha i suoi segreti.
Il modo migliore per nasconderli?
Ostentarli.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Contraddire la Carabiniera a proprio rischio e pericolo



Dopo una lunga, lunghissima e rigenerante doccia bollente per riprendermi dall’estenuante corsa in compagnia di zia Amy (promemoria di Nadia per il futuro: la corsa non fa decisamente per te), scendo al piano di sotto per la colazione.
Il profumino di pane tostato che s’insinua nelle mie narici genera uno sconsolato brontolio nel mio stomaco.

Che c’è? E’ risaputo che fare attività fisica stimoli l’appetito!

Affamatissima, faccio capolino nella sala da pranzo ma, non appena distinguo la rossa chioma di nonna Lavinia, il cuore mi sale in gola.
Compio un passo indietro ma il mio piano di fuga fallisce miseramente…
“Ciao Nadia!” mi saluta zia Ortensia, la bocca piena di plum-cake ai mirtilli.
Non mi resta che entrare nella stanza.
Inutile dirvi che il mio ingresso viene calorosamente accolto da mia nonna che, manco avesse la vista a raggi x, mi scandaglia da capo a piedi con i suoi occhi di ghiaccio.
Distolgo subito lo sguardo anche se, mentre mi accomodo al mio posto, continuo a percepire i suoi occhi fissi su di me, come registrassero ogni mia mossa.
Dopo la nostra discussione dell’altra sera non so proprio come comportarmi con lei.
Nonna mi ha praticamente sbattuto in faccia quello che è il suo diabolico progetto: approfittarsi di mia mamma per porre le mani sull’eredità di papà e, nel caso io volessi in qualche modo oppormi, investirmi con la forza di un caterpillar.
Alfredo mi riempie la tazza di caffè, lasciandomi lì vicino il bricco del latte caldo.
Nemmeno l’inconfondibile e pungente aroma della mia bevanda riesce a sciogliere la tensione che avverto sulle spalle.
“Questa mattina giungeranno alcuni giornalisti della redazione del quotidiano locale.”
Per un attimo non mi rendo conto che nonna Lavinia stia parlando con me. E’ zia Ortensia che, con una potente gomitata che quasi mi fa rovesciare il caffè, attira la mia attenzione.
“Ah…”  
“Vogliono proporci un’intervista.” spiega nonna “Poiché tua madre non riuscirà a partecipare, saremo noi due a presenziare.”
“…Va bene, ci sarò.” farfuglio, dubbiosa e già nel panico.

Ora, fermiamoci un secondo: ma con tutte le persone che vagano per questa maledetta casa, nonna Lavinia doveva scegliere proprio me?
L’intervista sarà una strategia per farmela pagare? O magari per mettermi per l’ennesima volta in ridicolo?
“Vestiti in modo adeguato, per piacere.”
Lancio una rapida scorsa al mio abbigliamento. Non mi sembra di essere messa così male: una camicetta a righe bianche e azzurre, un paio di jeans e le mie Converse che, questo glielo concedo, in effetti hanno visto tempi migliori.
Incrocio lo sguardo di zia Ortensia in cerca di supporto, tuttavia la sua espressione esitante non mi è di grande aiuto: non capisco se è dello stesso parere della nonna o è un modo gentile per farmi capire che, in ogni caso, è meglio non contraddire la Carabiniera.
Insomma, non insisto ulteriormente. Mi limito ad affondare il viso nella mia tazza fumante scottandomi la punta della lingua ma, a dirla tutta, non ci faccio neanche troppa attenzione.
“C-come sta la mamma?” chiedo in un flebile ed imbarazzatissimo sussurro, tanto da temere che nonna non mi abbia neanche sentito.
“Meglio.” risponde lei, invece.

Non c’è che dire, una risposta lapidaria!

Mi mordicchio il labbro inferiore, tesa.
Inoltre, avere di fianco zia Ortensia che sgranocchia imperterrita frollini al burro non è che sia d’aiuto…
“Allora più tardi andrò a trovarla.” dico.
“Nadia, non mi pare il caso di disturbare tua madre. Virginia deve riposare e recuperare le forze.”
Il gelo che trapela dagli occhi di nonna mi frastorna come lo stridio delle unghie su una lavagna.
Chino il capo all’istante. Solo dopo mi rendo conto di quanto sia ridicolo comportarmi come una ragazzina impaurita.
Il trambusto di una sedia trascinata sul pavimento spezza il silenzio: nonna si picchietta gli angoli della bocca con il tovagliolo e, senza dire una parola, lascia la stanza.
E’ solo in quel momento che mi sembra di ricordare come si fa a respirare.
“Ma cosa hai combinato, Nadia? Tua nonna sembra davvero furiosa…” dichiara zia Ortensia, indirizzandosi al ricco buffet per un secondo giro.

Non è che sembra, lo è.


Mentre mi dirigo nella mia camera per cambiare quello che nonna Lavinia ha bocciato come “abbigliamento non adeguato”, avverto movimenti sospetti dietro di me.
Il corridoio, tuttavia, è deserto.

E se qualcuno volesse colpirmi alle spalle?!

Sono sola e,
dato che sono tutti scesi per la colazione, non sono nemmeno sicura che qualcuno sentirebbe le mie urla .
Dopotutto cosa ci vuole a farmi fuori e togliere così di mezzo l’unico, fastidioso impiccio all’eredità Montalto?
 
Non essere stupida, Nadia!

Ok, non sbarellare. Concentrati sulle parole di zia Amy: nessuno sta architettando un complotto contro di te! Sei solo paranoica, tutto qui.
Ma è quando distinguo chiaramente dei passi avvicinarsi che il mio cuore inizia a martellare all’impazzata.
Piego un poco le ginocchia e predispongo la posizione di karate che la mia amica Serena mi ha insegnato.
Se vogliono farmi secca, almeno proverò a difendermi.
Mi volto di scatto, pronta a sferrare il mio miglior gancio destro, ma non appena riconosco la figura misteriosa mi sfugge un grido e compio un immenso sforzo per indirizzare il mio pugno altrove.
“Alfredo! Dio, non farlo mai più! Mi hai terrorizzata!”
“Sono mortificato, signorina Nadia. Mi sono preso un bello spavento pure io...” ammette il maggiordomo, ancora scosso da quel cazzotto che, se io non avessi virato, lo avrebbe centrato in pieno “E' per caso impaurita da qualcosa?”
“Ma no, cosa vai a pensare!” mento “E’ solo che non sono più abituata ad attraversare questi corridoi… sono davvero inquietanti! Avevi bisogno di qualcosa, Alfredo?”
“So che ha l’intervista a cui pensare adesso e non l’avrei disturbata se non fosse stato urgente. Ho appena ricevuto conferma: domani mattina è attesa all’azienda di suo padre.”
Spalanco gli occhi.
“Cosa?! Io?! E chi mi attende?”
“Il Signor Viscardi, il collaboratore di lunga data di suo padre.”
Infilo le mani nei capelli, tirandoli forte.
“Qualcosa non va, signorina Nadia?”

Tutto non va, mannaggia!

Già me lo vedo questo Viscardi: un altro vecchio bacucco che, dopo aver manifestato tutta la sua disapprovazione nei miei confronti, finirà con un (per nulla scontato): una donna non sarà mai adatta a gestire l’azienda!
Che, per carità, avrebbe pure ragione dato che ancora non ho capito di cosa si occupasse mio padre…
Però non sono psicologicamente preparata per sostenere un’altra mandria di lupi inferociti, pronti a scannarmi e farmi sentire inadeguata.
“Alfredo, mi sta salendo un po’ di agitazione...”
“Non deve preoccuparsi, signorina. Il signor Viscardi è una persona a modo, glielo assicuro. Farete un giro dell’azienda e lui sarà a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento.” un sorriso tenero illumina il suo viso, poi soggiunge “E’ il momento che inizi ad avvicinarsi al mondo di suo padre, Nadia.”
“…E se non volessi?”
Alfredo inarca un sopracciglio.
“Non vuole o non si sente pronta?”
Esito.
“Forse più la seconda...”
“E’ normale
non sentirsi all’altezza in una situazione del genere, ma non si convinca sia davvero così. La paura è causata dal fatto che sta affrontando tutto questo da sola. Ma lei è più forte di quanto immagina, signorina.”
Sollevo lo sguardo, rivolgendogli un sorriso complice.
“Me lo ripetevi sempre da piccola.”
“Ero sincero. E più che mai lo sono ora. Nadia, lei ha tutte le potenzialità. Deve solo crederci un po’ di più. Ho grande fiducia in lei.”
Stringo le sue mani bitorzolute tra le mie.
“Sei l’unico, sai?”
“No, anche suo padre credeva in lei.”
Faccio spallucce, sconsolata.
“Mi sembra sempre di essere sull’orlo di un dirupo e di stare per perdere l’equilibrio. Solo che non c’è nessuno ad afferrarmi…”
Alfredo mi sfiora la guancia con il pollice.
“Io sono qui, signorina. E, finché il Padre eterno me lo concederà, mi assicurerò che non le accada niente di brutto. E’ una promessa.”


Angolino dell’Autrice: Ciao miei piccoli brownies alla nutella!
Eccoci qui, seppur con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia, con un nuovo capitolozzo! Il padre di Nadia è ancora avvolto da un alone di mistero ma ci stiamo avvicinando a quelle che potrebbero essere scoperte interessanti.
Intanto vi ringrazio per essere sempre al mio fianco, il vostro sostegno è il regalo più prezioso.
Ve amo ‘na cifra!
Vostra Clairy


Pagina Facebook --> https://www.facebook.com/Clairy93-EFP-400465460046874/?ref=aymt_homepage_panel
 
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Clairy93