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Autore: telesette    26/10/2016    0 recensioni
Scaricata per l'ennesima volta dal Joker, salvata in extremis da Batman, Harley Quinn prova seriamente a riflettere su ciò che la vita ha ancora in serbo per lei e ciò che le interessa davvero...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman, Harley Quinn, Joker, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Per quanto estese fossero le ricerche, sia come Bruce Wayne che come Batman, trovare Harley Quinn era come cercare un ago in un pagliaio.
Naturalmente Batman aveva passato al setaccio tutti i possibili luoghi dove costei, in passato, era solita rifugiarsi: sobborghi, vicoli di periferia, vecchi luna-park abbandonati... ma stavolta niente. Nemmeno Poison Ivy, interrogata più e più volte, seppe fornire al Cavaliere Oscuro sia pure una qualche utile informazione.

- Ti ho detto e ti ripeto che non lo so - sbottò Ivy, liberandosi selvaggiamente dalla morsa con cui Batman le serrava il polso. - Non ho idea di cosa passi per la mente a quella ragazza!
- Eppure tu e lei andate molto d'accordo, a quanto mi risulta!

Lo sguardo di Ivy andò verso alcuni vecchi ritagli di giornale spiegazzati.
Nelle foto, ormai ingiallite dal tempo, lei e Harley Quinn venivano descritte dai cronisti come le "Regine di Gotham". Non erano lontani i giorni che le avevano viste insieme protagoniste di grandi rapine di successo, riuscendo a mettere in scacco sia Batman che la polizia e a surclassare in poche settimane gli stessi profitti annuali dell'intera mala di Gotham...
Ma erano comunque ricordi passati.
Anche Poison Ivy aveva finito per affezionarsi a quella adorabile squinternata di Harley, sia pure a suo modo, ma proprio non riusciva a mandare giù quella sua morbosa ossessione per un pagliaccio detestabile come Joker.

- Stai sprecando il tuo tempo, Batman - sospirò lei, lisciando una delle foto agli angoli. - E' da quando sono evasa da Arkham che non la vedo, e comunque non è mai venuta a trovarmi...
- Non hai proprio idea di dove possa essere?
- Vediamo: eh già, è difficile immaginare dove possa andare a cacciarsi la "veneratrice" di un clown psicopatico... Tu che ne dici, Batman?

Batman strinse gli occhi e serrò le dita saldamente nel pugno.
Poison Ivi deglutì, non appena ebbe percepito con chiarezza tutta la tensione e la rabbia che scaturiva attraverso gli occhi dell'altro.
Non gli aveva mai visto quell'espressione.
Mai.
E non appena il suono raggelante di quelle nocche ebbe finito di riecheggiare nella serra, e il pugno di Batman calò violentemente su un vaso vuoto di coccio sbriciolandolo, l'ecoterrorista capì che non era affatto il caso di punzecchiare il pipistrello con l'ironia.

- A... Andiamo, Batman... Non fare così, io... io scherzavo...
- Non sono in vena di scherzi - sibilò l'altro con voce tagliente quanto una lama affilata.
- Davvero, non lo so dove sia Harley in questo momento, te lo assicuro - aggiunse Ivy, mettendo al sicuro una pianticella dalla sua portata. - Sarà tornata da Joker, è evidente, lo sai anche tu che per lei è come una droga!
- Lo so - ammise Batman. - E so anche che Joker non è in città in questo momento, perché sono stato io ad ordinarglielo, l'unica a sapere dove trovarlo in ogni momento è Harley Quinn... E anche se sei sincera, non credo affatto che tu mi stia dicendo tutta la verità!
- Va bene, d'accordo: mi ha piagnucolato "vita" "morte" e "miracoli" di quel buffone fino alla nausea ma, se avessi tenuto a mente tutto quello che andava farneticando su di lui, ora avrei la testa più gonfia di un cactus!
- Ma un piccolo indizio, un particolare di poco conto, qualcosa insomma... Dimmi solo quello che sai, non importa cosa, e io in cambio ti lascerò tranquilla per questa volta!

Poison Ivy rifletté un momento.
Batman era un odioso e detestabile ficcanaso, ma anche un uomo di parola. Se spremersi le meningi su un qualche dettaglio che Harley aveva avuto modo di raccontarle tempo fa era sufficiente a soddisfare la sua curiosità, tanto valeva accontentarlo, così da avere la certezza di toglierselo dai piedi senza colpo ferire.

- Ricordo che Harley accennava spesso agli spostamenti che facevano assieme lei e Joker, quando dovevano assentarsi da Gotham per un certo periodo, le "villeggiature" come le chiamava - spiegò Ivy, non senza un pizzico di acido sarcasmo. - Purtroppo il nome del posto non me lo ha mai detto, o se anche me lo ha detto devo averlo dimenticato, ma ricordo per certo che mi fece una grande rabbia perché il posto di cui parlava era una fabbrica... Uno schifoso e dannatissimo complesso industriale, senza filtri depuratori, i cui scarichi inquinanti hanno lasciato una specie di gigantesca palude melmosa nel bacino idrico a fianco anche quando la fabbrica ha smesso di funzionare!
- Ti ha detto anche la zona approssimativa?
- A sud, mi sembra - rammentò lei. - Nel cuore delle Stonewoodmire, dove la vegetazione ha ceduto il passo a fango e ad alberi scheletrici... Perfino io incontrerei difficoltà a bonificare un posto del genere!
- Ho capito!

Batman non aveva dubbi sulla sincerità di Poison Ivy.
Ella infatti detestava troppo Joker, per potergli reggere il sacco con qualsivoglia bugia, e oltretutto non le conveniva troppo accrescere ulteriormente la collera del pipistrello rischiando così di ritornare ad Arkham con un biglietto di sola andata.
Quando Batman si voltò per andarsene, costei gli disse un'ultima cosa.

- Batman, fammi solo un favore, se puoi - esclamò. - Dà un pugno a quel pagliaccio da parte mia e... Sì, insomma, salutami Harley!

***

Tornato alla Batcaverna, Batman pareva come ossessionato dal rimorso e dai sensi di colpa.
Proprio non riusciva a mandare giù il fatto che, se Harley era tornata a farsi manipolare da Joker, gran parte della responsabilità era sua. La stessa sera in cui Harley era scappata, tornato a casa per raccontare agli altri l'accaduto, Bruce Wayne si era dovuto sorbire infatti uno schiaffo sia fisico che morale da una Veronica Vreeland molto più infuriata del solito.

- Bruce Wayne, se esistesse un premio per la stupidità, tu lo vinceresti a pieno titolo - gli aveva detto allora Veronica in preda alla rabbia.

Bruce non aveva avuto il coraggio di replicare.
Secondo Veronica, se Harley aveva reagito a quel modo, certo doveva essere colpa del noto "milionario playboy" di Gotham City e della sua palese incompetenza in fatto di sensibilità femminile. Logicamente Bruce non poteva spiegarle che quella del playboy era solo una copertura per meglio celare il segreto di Batman. Ciononostante il peso delle parole di Veronica, unito al dubbio di non aver fatto proprio la cosa giusta nei confronti della povera Harleen Quinzel, lo aveva profondamente intaccato.
Neppure Alfred o Dick erano in grado di scrollargli di dosso quell'idea.

Risultati immagini per bruce dick animated- Bruce - mormorò Dick, vedendolo tanto abbattuto. - Per quanto ancora intendi colpevolizzarti in questo modo?

Silenzio.

- Andiamo, non puoi dare tutto questo peso alle parole di Veronica! Lei non sa che...
- Non si tratta di cosa pensi o non pensi Veronica - sottolineò Bruce amaramente. - Harleen stava seriamente ricominciando a farsi una vita, ad avere fiducia nelle persone, ci stava riuscendo... O almeno finché io non ho rovinato tutto!
- Ma non è stata colpa tua - ribatté Dick. - Non puoi dire ad una persona di amarla, se non è vero!
- No, certo - riconobbe l'altro. - Ma in questo modo l'ho praticamente spinta a riavvicinarsi a Joker, cioé proprio quello che più speravo di evitare... Pensi che questo sia meglio?
- Bruce, tutto questo non ha senso - osservò Dick con veemenza. - Ti stai addossando colpe che non sono tue: posso capire che ti dispiaccia, dispiace anche a me per la sua condizione, ma è stata lei a scegliere di tornare a stare con quel pazzo!
- E io ho forse fatto qualcosa per impedirlo?
- Ma come avresti potuto, andiamo, cerca di ragionare!
- No Dick - tagliò corto Bruce. - La verità è che mi ero assunto un impegno: aiutare la dottoressa Quinzel a ritrovare sé stessa, o perlomeno ad allontanarla da quel maniaco squilibrato, ma non sono stato capace di mantenere il mio proposito!

Dick tacque.
Sapeva che era inutile cercare di convincere Bruce, ormai lo conosceva troppo bene, neppure la maschera di giustiziere notturno poteva celare la sua bontà d'animo o la sua grande sensibilità. Bruce era sempre stato dalla parte delle vittime, facendo il possibile e l'impossibile per aiutarle, e certo questo dipendeva dalla profonda  sofferenza che a distanza di anni ancora gli bruciava nel sangue come lava incandescente.
Del resto anche Dick conosceva quel dolore.
Se non fosse stato per Bruce, probabilmente, non ce l'avrebbe fatta a superare il trauma per la perdita dei propri cari. Lui era fatto così: viveva per gli altri e, se il caso lo avesse richiesto, certo sarebbe addirittura morto per gli altri; non era tipo da abbandonare le persone al proprio destino, questo perché lui più di chiunque altro comprendeva il valore della vita umana, perciò gli era così difficile accettare che Harley Quinn finisse i suoi giorni come niente di più che uno strumento in mano a Joker e ai suoi folli progetti.

- Bruce, io...

Ma prima che Dick potesse finire la frase, il Bat-Computer si sintonizzò automaticamente su una frequenza pirata che un misterioso segnale stava trasmettendo in diretta su tutte le reti televisive della città. L'immagine che apparve sullo schermo mostrava una Harley Quinn legata e imbavagliata sopra una gigantesca vasca colma di acido ribollente e, facendo riecheggiare come sempre la sua inconfondibile risata, Joker lanciò pubblicamente un messaggio rivolto a Batman.

- Mi senti, Batman? - esclamò. - Certo che sì, non ho dubbi che tu sia in ascolto in questo momento! Bene, ti comunico che presto avremo il piacere di riprendere il nostro discorso proprio dove lo avevamo interrotto: come promesso, lascerò andare Harley... O meglio, la lascerò andare "definitivamente", giù per lo scarico industriale della vecchia fabbrica abbandonata a sud di Gotham!

Sia Bruce che Dick impallidirono.
Quel demonio era sufficientemente folle da fare una cosa del genere, visto che non aveva avuto alcuna esitazione nel precipitare quella poveretta nel vuoto. A prescindere da cosa avesse in mente di fare, Harley Quinn rischiava comunque di fare una fine orribile, se ciò rientrava nei suoi piani.

- Hai esattamente tre ore di tempo per raggiungermi, dal momento in cui questo messaggio verrà trasmesso a reti unificate, dopodiché... Beh, in effetti ora che ci penso, l'abito nero da lutto lo porti già! AH-AH-AH-AH-AH-AH-AH-AH-AH-AH-AH-AH-AH !!!

La comunicazione si interruppe, lasciando gli schermi della città in preda ad interferenze dovute alla momentanea assenza di ogni altro segnale, tuttavia Batman comprese che non c'era un minuto da perdere. Subito si allacciò in vita la cintura, dando un'occhiata veloce all'arsenale, e si diresse al centro della caverna dove era posteggiata la sua vettura.

- Batman - esclamò Dick. - Non avrai intenzione di andare là da solo, vero? E' chiaramente una trappola, lo capirebbe chiunque!
- Lo so - ammise l'altro. - Ma non posso fare altrimenti: c'è comunque in gioco la vita di una persona...
- Ti sei completamente fuso il cervello? E' Harley Quinn quella nel video, non è una vittima, Joker non le farebbe mai una cosa del genere!
- Joker non è tipo da fare minacce a vuoto - fece notare Batman. - Ha già distrutto la vita e la reputazione di Harleen Quinzel per gioco... Chi può impedirgli dunque di porre termine ai suoi giorni, se la voglia di giocare gli è semplicemente passata?

Dick non seppe cosa replicare.

- Al diavolo - imprecò. - Comunque io vengo con te, volente o nolente, non ti lascerò andare da solo in quella trappola!

Ciò detto, Dick fece per agguantare il mantello e l'arsenale di Robin.
Tuttavia, prima che questi potesse accorgersene, Batman gli assestò un poderoso cazzotto alla bocca dello stomaco per tramortirlo. Dick boccheggiò un attimo per l'improvvisa mancanza di fiato, gli occhi sgranati dallo stupore, dopodiché si accasciò privo di sensi.

- Perdonami Dick - fece Batman, adagiandolo delicatamente sulla poltrona della Batcaverna. - E' una faccenda che devo sbrigare da solo, cerca di capire! 

continua )...

   
 
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