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Autore: Antonio Militari    26/10/2016    0 recensioni
«I miei informatori non mentono mai»
«Nutre fiducia, nella sua rete» lo stuzzicò Frank, per divertirsi.
«Non conosco il significato di questa parola!» Fece stizzito l'altro.

Una giovane donna viene assassinata a sangue freddo, e nel caso sembra implicata la nobiltà. Il giovane Granduca di Verdebosco accompagnerà nuovamente il Tenente Frank nel cercare di fare luce su un mistero mistero sempre più strano.
P.s.: I fatti sono ambientati dopo quelli narrati nella One-shot Duke Master, ed è quindi presente un piccolo spoiler...
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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IV
«Boka, bastardo!» Urlò il Duca riprendendo improvvisamente i sensi, ponendosi a sedere sul grosso letto che lo ospitava. Di tutta risposta, Frank, che sonnecchiava sulla poltrona, sobbalzò aprendo gli occhi.
«Calmatevi, signorino, se vi alzate di scatto la pressione ne risentirà» borbottando oscenità che sorpresero il tenente, il Duca posò nuovamente la schiena contro il materasso.
Fece qualche respiro profondo e quindi riprese a parlare, quasi calmo «Dove si trova, ora, quel... quell'idiota?»
«In salotto... Si gusta due bignè ai frutti di bosco e prepara la scacchiera» rispose Frank non senza un pizzico di fastidio nel parlare del ragazzino
«Bene» disse l'altro, alzandosi lentamente dal letto «Per una volta ne sono contento»

La partita durò meno del previsto. Il duca, diversamente dal suo solito, non perse mai, neanche per un momento, di vista la scacchiera. Dopo pochissime mosse minacciava il matto, ma non si limitò a quello.
«Ti sei arrabbiato davvero così tanto?» chiese Boka con una smorfia di dolore sul viso, mentre il Duca toglieva dalla scacchiera l'ultimo Pedone bianco, il suo Re si ritrovava ad affrontare l'intero schieramento avversario da solo.
«Dimmi tu: avrei dovuto?» chiese il nobile, contento di aver potuto umiliare il coetaneo in maniera così schiacciante; Frank, lì dietro, ridacchiava sotto i baffi, ammirando la potenza del duca sul campo bicolore.
Boka sospirò «Va bene, me lo sono meritato, ma devo dire che la faccia che hai fatto è stata fantastica, direi che non aveva prezzo»
«Allora sei stato pagato due volte, in fin dei conti. Ora voglio le mie informazioni» Il Duca sembrava già essersi sciolto e più disponibile, evidentemente la partita a scacchi lo aveva soddisfatto parecchio.
Boka sospirò nuovamente, quindi iniziò a parlare, quasi sussurrando e piegato in avanti, come un cospiratore in miniatura «Il ragazzo è un garzone della terza strada, ma questo scommetto che lo sapevi già, come scommetto che sapevi già che aveva degli incontri segreti con la vostra vittima, e che era il padre del bambino che la donna portava in grembo»
«Qualcosa che non so?» Chiese annoiato il Duca
«Hai visto la situazione in cui si trovava?» al solo ricordo le facce del tenente e del duca impallidirono vistosamente.
«Avrei preferito di no» disse freddamente il ragazzo
«Dai, non te la prendere... Un esperienza del genere ti aiuterà a crescere e a maturare il tuo 'Io' personale»
«E da quando saresti uno psicologo?»
Il ragazzo alzò le spalle, con aria superficiale «Da sempre, credo... Comunque, non è stato un lavoro che potevano fare in molti, se è riuscito a far svenire l'impassibile e glaciale Duca»
«Aspetta, tu non lo hai visto?» Il Tenente non riusciva a crederci
«Ovviamente no! Dopo che me lo hanno raccontato ho rischiato di rimettere il pranzo, non sarei entrato in quella stanza neanche sotto minaccia!» Il Duca si trattenne vistosamente davanti a quel sorrisetto innocente «In ogni caso... quel tipo ha sofferto moltissimo prima di tirare le cuoia, è stata ovviamente una vendetta, o una punizione per qualcosa, guarda caso, poco dopo che la sua fidanzatina è stata fatta fuori in pieno giorno. Cosa ti fa pensare?»
«Non voglio ipotesi, solo informazioni» rispose duro il Duca...
L'altro sospirò... «Ecco la mia informazione: sono stato pagato per attirare la tua attenzione su Villa Marshall, e sono stato pagato mooolto bene»
«Come scusa?»
«Non capisci? Qualcuno mi ha chiesto di sviare le tue indagini verso villa Marshall... Pensaci: il conte ammazza l'amante e l'amante dell'amante. Sembra logico, e qualcuno vuole farti credere che sia vero, e lo fa tramite me»
«E perché mi stai dicendo questo se ti hanno pagato bene?»
Il ragazzo prese il proprio Re dalla scacchiera e lo mostrò all'altro «Se perdessi la tua fiducia non potrei più venire a giocare a scacchi con te»
«Io non ho fiducia in nessuno» si tirò indietro sulla poltrona il Duca, scontroso. E per la prima volta Boka e il tenente si guardarono sorridendo, complici.

«Sto decisamente rivalutando quel ragazzo» il tenente sembrava ora di buon umore, mentre tornava in salotto dopo aver accompagnato il monello alla porta, per non scomodare il maggiordomo ai fornelli.
«Fate male» il Duca era ancora accoccolato nella grossa poltrona, le ginocchia strette al petto «è un manipolatore senza alcun rispetto per le regole sociali, pensa solo a se stesso ed è più furbo di una maledetta volpe»
«Mi ricorda qualcuno di mia conoscenza» fece il tenente alzando le spalle
Il duca si limitò a grugnire, assorto nei suoi pensieri.
«A cosa pensate?» chiese il tenente, versandosi un buon whisky dal tavolino messo lì solo per bellezza.
«A colui che ha voluto darci un'informazione simile»
«Boka ha detto che non ne conosce l'identità, vero?»
«Così pare. Ma perché farci avere una pista del genere?»
«Perché sarebbe semplice: spiegherebbe molte cose»
«Appunto»
«Non capisco» concluse il tenente, agitando il bicchiere ancora mezzo pieno... «Cosa c'è che non vi convince?»
«Chi ci ha dato quell'informazione mi conosce, quindi sa che sono abbastanza intelligente per arrivare a Marshall e alla sua relazione con la vittima... Che bisogno c'è di attirare la mia attenzione?»
«Forse ha paura che scopriate il vero assassino»
«Ma allora sarebbe inutile indirizzarmi verso Marshall, lo troverei innocente lo stesso»
«E quindi?»
Il Duca rimase in silenzio per qualche attimo, poi continuò «Per ora ci concentreremo su Marshall, come se avessimo abboccato all'esca, ma non chiudiamoci alle altre piste»
Frank sorrise «Allora Boka è riuscito nel suo intento?»
Il Duca rispose «Ve l'ho detto che è un bastardo manipolatore»
   
 
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