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Autore: lobelia181    27/10/2016    6 recensioni
[solo i 19 anni dopo non esistono, il resto rimane invariato]
Severus Piton, nonostante abbia ricoperto il ruolo di preside per un solo anno, fa comunque parte dei quadri appesi alla parete dell'ufficio del preside ad Hogwarts. Hermione ormai conosce il passato del suo ex professore di pozioni: come si comporterà?
DAL CAPITOLO 3
«Dovrebbe essere intelligente…eppure alle volte si intestardisce così tanto… Dovrebbe vivere la sua vita e basta senza attaccarsi troppo a ciò che non potrà mai avere»
Silente rise di gusto.
«E’ strano Severus, è proprio ciò che cercavo di farti capire io, qualche anno fa».

DAL CAPITOLO 5
Si avvicinò al quadro con furia e lo staccò dal muro sotto lo sguardo divertito di Albus che aveva assistito alla scena nel più completo mutismo.
«Che sta facendo Granger?», ringhiò Severus, ma lei si limitò a rimanere in silenzio e prese a marciare verso l’uscita. Spalancò la porta e camminò a falcate lunghe, sotto gli occhi attoniti di alcuni ragazzi che la osservavano tenere fra le braccia il quadro adirato e non si fermò fino a che non arrivò alla torre, all’esterno del castello.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Hermione Granger, Minerva McGranitt, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 09
 
La ragazza ebbe un sussulto quando aprì gli occhi: Severus era seduto su una poltrona al suo fianco e leggeva la gazzetta del profeta.
«C-cosa…?», incominciò la ragazza, ma le parole le morirono in gola.
Il viso del professore si voltò verso di lei ed un’espressione di sufficienza gli si dipinse in faccia.
Hermione si schiacciò il più possibile contro la poltrona, come per allontanarsi da quella figura.
«Cosa…? C-chi? Che diavolo…?», riprovò l’alunna, gettando al vento quel poco di dignità che le era rimasta.
Una risata divertita si levò dalle labbra del professore, facendo arrossire Hermione di vergogna.
«Sta perdendo il suo mordente signorina Granger!», esclamò Severus –o qualcuno che gli assomigliava davvero molto-, provando a trattenere un’altra risata di puro divertimento.
Hermione, cercando di non rendersi più ridicola di quel che aveva già fatto, prese un respiro profondo e dichiarò «chi diavolo è lei?»
Il diretto interessato si guardò momentaneamente il corpo, poi alzando famigliarmente quelle sopracciglia, rispose «ha perso anche la vista ora, Granger?»
La ragazza si ritrovò a scuotere più volte la testa.
«N-non è possibile! E’ un sogno, deve essere un sogno! Lei è morto, quindi di certo non può trovarsi…qui!»
«Brillante deduzione Granger!»
Hermione sembrò rilassarsi contro la poltrona. «E’ un sogno quindi…» e sospirò.
«Oh. Non ne sia troppo contenta, mi raccomando»
«Io…io non…», di nuovo non riuscì a completare la frase.
Vedere il professore al suo fianco le aveva fatto desiderare che quella fosse la realtà, ma appena scoperto che non poteva che trattarsi di un sogno, si era nuovamente rattristata.
Quella stupida speranza che sembrava non volerla abbandonare.
«Oh Granger, non faccia quell’espressione, non poteva essere altrimenti»
Lei si imbronciò. «Si, ne sono consapevole»
«E allora perché continua ad avere speranza?»
Lei alzò lo sguardo verso di lui, aprì la bocca per rispondergli, ma poi la richiuse voltando gli occhi da un’altra parte.
Il professore piegò il giornale e lo poggiò sul tavolino di fronte a loro.
«Allora?», la incalzò.
Hermione per un istante, ebbe l’impulso di non rispondere a quella domanda poi, si disse, era solo un sogno, quindi poteva dire ciò che voleva. «Perché la amo e mi è impossibile credere che non vi sia una soluzione, dopotutto, questo è un mondo magico!»
Questa volta toccò a Severus rimanere in silenzio, sembrava addirittura non respirasse talmente era immobile.
Superato il momento di stupore, il professore si alzò in piedi.
«D-dove sta andando?», chiese la ragazza.
«Da nessuna parte Granger e…si alzi in piedi per Merlino!»
Hermione balzò in piedi come scottata da quelle parole.
Era strano, nonostante fosse un sogno, le sembrava che Severus fosse comunque reale, che fosse veramente lui e non solo un frutto della sua immaginazione.
«Allora, balla come me, Granger?»
Decisamente un frutto della sua immaginazione.
Lei arrossì e non poté fare altro che avvicinarsi a lui, attirata da quella figura scura.
Il professore posò una mano sul fianco di lei, mentre con l’altra le prese la mano e se la portò alla spalla.
Nonostante fosse –evidentemente– un sogno, Hermione era felice.
La vicinanza con Severus sembrava fuoco.
La ragazza si lasciò cullare da quelle mani, si abbandonò completamente a quel corpo e decise che in quel momento le andava bene così. La razionalità che da sempre la caratterizzava l’avrebbe lasciata un istante da parte.
Chiuse per un attimo gli occhi e si perse in quelle sensazioni.
Sentiva il profumo del professore avvolgerla, era completamente distratta da quelle braccia che la sfioravano e da quel corpo così vicino al suo.
Una lieve musica si propagò per la stanza e i due presero a seguirne il ritmo.
«Non immaginavo fosse così bravo a ballare, professore», disse lei sinceramente stupita.
«Dimentica che è un sogno Granger, posso essere qualunque cosa, qui», rispose lui.
Lei rise e si strinse maggiormente a lui.
Quel sogno era così reale che per un attimo desiderò non svegliarsi più.
Certo, il comportamento del professore era molto diverso dal solito, ma tutto il resto: il suo viso, i suoi occhi, il suo profumo erano quelli di sempre.
Non avrebbe davvero più voluto svegliarsi.
«Ha detto che può essere qualunque cosa, qui?», chiese Hermione.
«Esatto»
«Può anche fare, qualunque cosa?», domandò nuovamente lei.
Lui sembrò pensarci un attimo «immagino di sì».
«Allora mi dia un bacio» esclamò tutto d’un fiato la ragazza.
In quel luogo aveva perso tutta la sua timidezza e la sua razionalità, per una volta, si disse, avrebbe potuto essere anche lei in qualunque maniera.
Il professore per tutta risposta si limitò a stringerla di più a sé, senza eseguire ciò che lei aveva chiesto.
Hermione sembrò imbronciarsi.
Nemmeno un sogno le dava retta, quel professore era testardo ovunque.
Dopo che furono passati quelli che a lei sembravano minuti infiniti, abbassò le spalle in segno di resa, non avrebbe ricevuto quel bacio che tanto desiderava.
Si stava per staccare da lui, allontanandosi da tutto, ma lui la tenne stretta.
«Senta, se non ha intenzione di-», ma le parole di Hermione vennero interrotte immediatamente dalle labbra del professore.
La bocca di lui eliminò tutta la distanza che li separava ed andò a posarsi su quella della ragazza. Fu un bacio delicato, gentile.
Non abbastanza per Hermione la quale aprì le labbra per permettere un bacio più approfondito.
Fra le carezza e la lingua del professore, Hermione sentì dei brividi di piacere propagarsi per tutto il corpo.
Stretta in quel bacio, si ritrovò a sorridere.
Finalmente aveva potuto avvicinarsi a Severus.
Si abbandonò a tutte quelle sensazioni, fino a che tutto attorno a lei divenne buio.

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» ERRIECCOMI! Non ero scomparsa no, chi mi segue su facebook probabilmente aveva letto che per un periodo sono stata malata...bè ecco, quel periodo è durato tre settimane di raffreddore e tosse e mal di testa e mettermi sul computer era l'ultimo dei miei pensieri. Poi ho trovato un lavoro anche nel fine settimana, così passo praticamente tutti i giorni a lavoro. *rotola* Oggi però ho deciso di concludere il capitolo! Un po' breve, ma spero sempre gradito ♥♥
Come avevo già detto, probabilmente non manca tanto per la fine, intanto, godetevi questo aggiornamento comunque! ;)
» Passerò anche a leggere i capitoli delle ff che seguivo, come dicevo, non ho proprio avuto tempo per nulla ultimamente!! >_<
» ALLORA? E' piaciuto anche a voi il bacio?! -a presto, spero, con il nuovo capitolo-
  
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