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Autore: SheilaPhoenix    27/10/2016    2 recensioni
Ricordate la storia di OnePiece ? Bene, dimenticate solo per un istante di Sanji, lui non c'è mai stato dall'inizio della storia, lui è rimasto un Vinsmoke non è mai scappato, ma dentro di se c'è un buon cuore, non si sente di appartenere a quella famiglia spietata di assassini, un giorno qualcuno glielo farà capire e quel qualcuno saranno Rufy
e la sua ciurma.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanji, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Nami
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Sanji non era riuscito a dormire per due notti, certo in quella posizione, legato ad un palo con tutta la pioggia della notte passata, come poteva farlo.
Suo padre, alla fine lo aveva tenuto legato per due notti e due giorni, ma ancora non si faceva vedere per liberarlo, alla fine lui aveva fatto come gli era stato chiesto, perchè trattarlo così, forse perchè aveva osato mostrargli il disappunto nell'aver ucciso qualcuno senza volerlo.
Alla fine, ancora non riusciva a concepire quello che era successo, anche con tutta la pioggia, Sanji riusciva a vedere la macchia di sangue di Paty, si trovava proprio di fianco a lui, era come se quel corpo si trovasse ancora steso a terra, e Sanji sentiva come un dolore strano, che non riusciva a spiegare, partirgli dal petto fino a risalire in gola.
<< Vedo che le forze non ti mancano ancora, fratellino >>.
Reiju aveva interrotto i suoi pensieri mentre in silenzio si avvicinava a lui, gli mise entrambe le mani sulle spalle prima di sfilare quella maschera dal suo volto, quello che vide furono due occhi gonfi, probabilmente aveva pianto, non sembrava neanche Sanji.
<< Hai pianto, vero ? >>
<< ... >>.
Sanji non le rispose, sembrava che fosse arrabbiato con lei, anche se non c'entrava nulla in tutto questo schifo.
<< Sono usciti tutti, per questo sono venuta a  portarti qualcosa >>.
Reiju mise avanti alla bocca di Sanji una polpetta di riso, lo vide guardarla in silenzio prima di decidere di dare un morso, l'espressione del fratello fu di disgusto.
<< Scusa, l'ho preparata io e di sicuro farà schifo >>.
Disse lei quasi in imbarazzo, Sanji si rese conto per la prima volta che sua sorella era molto simile a lui e a... Loro madre.
<< Va bene così >>.
Rispose cercando di sorridere, anche se le labbra non riuscirono ad inclinarsi verso l'alto, Reiju continuò quindi a far mangiare suo fratello.
<< Ricordo ancora quando eri piccolo, portavi da mangiare a nostra madre quando lei era quasi... Gli ultimi giorni della sua vita era sorridente, più del solito, perchè diceva che tu le preparavi certi pranzetti ottimi, Non te l'ho mai detto, ma un giorno ho assaggiato di nascosto una delle tue pietanze, faceva davvero schifo sai ? >>.
Reiju si mise a ridere, e anche Sanji dentro di se aveva voglia di ridere a quelle parole.
<< Capì solo dopo la sua morte perchè lei amava i tuoi pranzi, nonostante fossero disgustosi, senza sapore, mamma li amava perchè eri tu a prepararli, ci mettevi il cuore per lei, e noi figli non siamo mai andati a trovarla, neanche il giorno stesso che ci stava lasciando... Non sai quando ho sofferto, di sicuro lei non ci amava come amava te, io andavo a trovarla poco e niente, e quando lo facevo mi chiedeva spesso di te. Perchè non eri andato a trovarla, se eri malato, io allora rispondevo che stavi poco bene, non potevo dirle quello che faceva nostro padre... Mi spiace Sanji, eri solo da piccolo e lo sei anche ora, non riesco a salvarti >>.
Reiju si dava tante colpe, vedeva suo fratello subire tanto dolore a causa del padre e dei loro fratelli, solo lei gli era vicino, ma non faceva nulla per difenderlo.
<< Ho ancora fame >>.
Disse Sanji cercando di mettere fine alle lacrime della sorella, quella era l'unica cosa che poteva fare in quel momento, visto che era legato.
Mentre Reiju gli passava altro cibo, Sanji non poté non ringraziarla.
<< Grazie... E comunque, mamma nonostante tutto amava anche voi, mi chiedeva spesso come stavi o come stavano gli altri, dicevo sempre che eravate occupati a studiare con nostro padre >>.
Reiju ringraziò mentalmente il fratello per ciò che le aveva detto, in un certo senso le serviva sapere che loro madre non si era scordata di loro e che non gli odiava per non essere mai andati a trovarla durante la malattia.
<< Reiju posso chiederti una cosa ? >>
<< Si, dimmi >>.
Rispose guardandolo negli occhi.
<< Come fai tu... A chiamarlo papà, io non lo so più, e a volte vorrei proprio che non fosse mio padre >>.
Lei non rispose subito, forse perchè neanche lei lo sapeva, tuttavia mentre stava per dire qualcosa, Reiju allarmata rimise di tutta fretta la maschera di ferro a Sanji.
<< Credo siano tornati, Sanji ti prego, cerca di non perdere tutte le forze >>.
Sanji osservò la sagoma della sorella sparire così com'era apparsa, almeno per un breve momento non si era sentito completamente solo.
 
Reiju raggiunse il padre e i tre fratelli all'entrata del loro castello.
<< Padre >>
<< Reiju... >>.
L'uomo la guardò con aria interrogativa, sembrava quasi che avesse capito qualcosa.
Quando l'uomo la superò, Reiju lo seguì prima in silenzio, poi decisa a chiedergli di liberare Sanji.
 
Nel frattempo, nelle celle sotterranee...
<< Non capisco, come mai il padre l'ha trattato in quel modo >>.
Nami si era arrampicata sull'unica finestrella che dava loro l'aria, era riuscita a scorgere la sagoma di qualcuno incatenato, riconoscendo quasi subito Sanji, il loro rapitore.
<< Ha ucciso Paty, sinceramente non me ne importa di lui >>.
Disse Zoro guardando la navigatrice.
<< Ma... L'ha legato ad un palo con una strana maschera, non gli portano cibo da due giorni e due notti >>.
Si lamentò ancora scendendo dalla finestra, Robin le sorrise appena.
<< Ti sta tanto a cuore il ragazzo ? >>
Nami distolse lo sguardo dall'amica, scosse subito la testa negativamente.
<< Che ti salta in mente ? Quello... E' solo un crudele assassino >>.
Rispose, eppure ricordava ancora la prima volta che lo sguardo di Sanji si era posato sul suo , non sembrava così cattivo, sembrava per lo più, quello di un ragazzo in gabbia, come loro in quel momento.
Nami si soffermò a guardare i suoi compagni, Chopper aveva nascosto il viso tra le braccia e le gambe, Robin gli era seduta accanto voleva consolarlo, era ancora scosso dalla morte di Paty mentre Zef non parlava più, il clima era teso, se solo Rufy fosse lì con loro.
 
Quando qualcuno venne a sciogliere le catene, Sanji cadde pesantemente sul terreno bagnato e fangoso, si mise in piedi liberandosi dalla maschera di ferro, la prima cosa che vide, fu una lunga spada accanto al suo viso.
<< Nostro padre ha detto di liberarti, voleva mandare una guardia, ma ho preferito farlo io per vedere la tua faccia contraffatta dal dolore... E' divertente sai ? >>.
Ichiji, il gemello più grande di Sanji e Niji se ne stava lì a guardarlo divertito, la gamba alzata, pronta a picchiarlo di nuovo, lo colpì al petto facendolo cadere, ma nonostante il dolore Sanji non fiatò, anzi si lanciò contro di lui tirandolo per i fianchi, quando Ichiji si ritrovò a terra assieme a Sanji non ebbe modo di difendersi che il fratello gli assestò un pugno sul viso e poi un altro, lo vide tirare su un terzo colpo, ma privo di forze andò a vuoto, Sanji colpì il terreno facendo saltare il fango sui loro volti.
<< Fermi voi due >>.
Yonji il fratello più piccolo di Sanji e gli altri due gemelli si era avvicinato  mentre stavano litigando, sospirò stanco di ritrovarsi quasi sempre a dividerli.
<< Certo che siete peggio di cane e gatto, Ichiji lo sai che preferisco quando lo picchiamo tutti e tre >>
<< Zitto, sai benissimo che se voglio posso farvi fuori tutti insieme >>.
Ichiji si mise a ridere di gusto.
<< Ah davvero, Perchè non lo fai allora ? >>.
Sanji si mise in piedi lasciando andare il fratello, gli sorrise soddisfatto per quello che stava per dire.
<< Non voglio sporcarmi le mani, con delle fecce come voi >>.
Yonji sentendo quelle parole s'infuriò e provò a colpire Sanji, al quale bastò  solo alzare la gamba per non farsi toccare da lui.
<< Tutto qui quello che sai fare, da piccolo credevi di essere più forte di tutti e ora appena mi tocchi >>.
Sanji lo spinse via, prima di tornare dentro il castello avvertì loro di lasciarlo in pace, da solo, non voleva sentire neanche le loro luride voci.
<< Credo che dovresti andare a controllare nostra sorella >>.
Ichiji sorrise quando dopo aver detto quella cosa, Sanji si era precipitato nel castello senza neanche guardare avanti se stava travolgendo qualcosa o qualcuno.
  
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