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Autore: Elsinor    28/10/2016    4 recensioni
«Non fatelo uscire da qui!» ordinò la ragazza con voce stridula, e con un gesto della bacchetta sbatté la porta della camera. Sentii un «Colloportus!» soffocato a conferma che ci aveva chiusi dentro.
Un elfo domestico, un Magonò e un Molliccio con la faccia del capo.
Buon Halloween, bastardi!

5 capitoli, uno al giorno fino al 31 ottobre.
[Spin off - Speciale di Halloween! - precedente alla mia storia Accio bitch, no problem anche se non la si è letta!]
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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«Janet! Janet, mi puoi chiamare il Nottetempo?»

Janet si fermò sul marciapiede e con un sospiro trafficò per estrarre la bacchetta da sotto il mantello. Era una mia collega chiatta sulla cinquantina, in genere abbastanza gentile.
«Grazie!» esclamai guardandola tendere la bacchetta verso la strada.
«Buon Halloween, ragazzo.» replicò lei, lanciando un'occhiata compassionevole a me e Guzzle.
«Guzzle lo fa solo per il padrone.» precisò Guzzle, cupo «Guzzle non vuole andare per strade babbane con Silas!»
Gli porsi la sigaretta a cui ero riuscito a dare due miseri tiri e lui la ciucciò con entusiasmo.
«Silas che fuma roba che non vale niente come Silas!» completò, tossicchiando e sputazzando.
Grazie a Merlino stava arrivando il Nottetempo.
Indietreggiammo tutti (tranne Guzzle, che starnazzò quando lo tirai per il retro del sacco) per non farci travolgere dalle ruote che erano montate sul marciapiede.

«Ehilà, Stan!» partii subito per interrompere la tiritera del mezzo di trasporto di emergenza per maghi e streghe in difficoltà eccetera.
«Ehi, Silas!» replicò lui dopo un attimo o due di sconcerto «Noi si lavora anche oggi, eh sì.»
«Già, faccio gli straordinari a Babbanolandia.» spiegai, salendo insieme a Guzzle che continuava a borbottare.
Stan fischiò «Dai, sai cosa abbiamo oggi? La cioccolata calda con spezie e zucca, allo stesso prezzo di quella normale, vero, Ern?» l'autista diede il suo silenzioso assenso «E te la diamo pure in una tazza buffa, poi però me la devi ridare, eh. Madama Palude ha detto che non è male!»
Se ricordavo giusto Madama Palude era l'habitué che vomitava sempre. Avevo qualche dubbio sull'affidabillità delle sue recensioni, e comunque costava sempre troppo quella fottuta cioccolata.
Io e Guzzle eravamo quasi gli unici scemi sul Nottetempo a quell'ora, a parte i pipistrelli vivi che avevano messo come decorazione, tanto per fare più casino durante gli sballottamenti.
Si capisce che ero piuttosto irritato?

La situazione non migliorò una volta scesi.
Era una strada Babbana in mezzo a due file di condominii dalle porte verde bottiglia, ed era piena di piccoli Babbani bradi. Penzolavano loro addosso cenci flosci dai colori vivaci che avrebbero dovuto trasformarli in mostriciattoli. Le streghe somigliavano un po' a mia nonna in abito da cerimonia, ma non c'era nessuna maschera di gomma più brutta della faccia di Guzzle.
In effetti facevamo un figurone: diversi marmocchi ci fissavano e bisbigliavano sonoramente tra loro. Gli feci un "Buu" e strillarono come Mandragole fresche.
Divertente, ma non pensavo di essere così spaventoso con addosso la tuta della Pinkerton.
Mi persi un po', del resto Guzzle non era di nessun aiuto quando si trattava di interpretare i numeri sulle porte, ma alla fine arrivai al campanello giusto.
Purtroppo il codazzo di mocciosi che ci era venuto dietro decise chissà perché di raggrupparsi alle nostre spalle. Li sentii trattenere tutti insieme il respiro mentre suonavo.
«Dolcetto o scherzetto!» urlarono una ventina di voci infantili.
Io avevo detto contemporaneamente "Buonasera, siamo della Pinkerton Magiche Pulizie" ma potevo contarci che si era sentito.
«A Guzzle non piace piccola feccia Babbana!» gemette Guzzle con le mani ad accartocciare le grosse orecchie.
La ragazza oltre la porta rimase a occhi sbarrati, ma ebbe comunque la forza di tendere un'insalatiera piena di caramelle su cui i bambini si gettarono rapaci.
Io rimediai una gomitata negli stinchi, e per poco una bambina non travolse Guzzle spalmandolo sullo zerbino.
«Pinkerton Magiche Pulizie!» gridai al di sopra del frastuono «Per quel problema del bagno!»
«Entrate!» gridò di rimando la ragazza, tirò via l'insalatiera (io mi presi un'unghiata da una manina volante) e si fece da parte, una mano sulla porta, il giusto per farci sgusciare dentro.

Fiù. La porta si richiuse, il silenzio ricadde e io ero riuscito a sgraffignare un lecca lecca. Lo nascosi in tasca per dopo.
«Quello è un elfo domestico vero?» chiese la ragazza, dopo aver squadrato Guzzle scettica «E tu non sei un po' giovane?» cavolo, le mancavano da criticare solo secchio, straccio, spugna e Solvente Magico di Nonna Acetonella. Lei non pareva molto più grande di me, comunque. Era una tipa alta e rotondetta in jeans e maglioncino peloso teso sulle tettone. «Il bagno è in fondo a destra! Dai, ché mi devi togliere il Molliccio prima che arrivi il mio ragazzo!»
«E non può toglierlo il tuo ragazzo quando arriva?» obiettai. Mentre parlavo stavo comunque andando in direzione del bagno, eh, non è che stessi facendo il culopeso.
«Il mio ragazzo è un Babbano! Qualcosa in contrario?» replicò lei, bellicosa.
Alzai le spalle. Avrei aggiunto un "chissenefrega", ma se quella diceva al capo che ero maleducato era la volta buona che mi licenziavano.
«E non puoi toglierlo tu?»
«No, ho paura, e poi a Difesa contro le Arti Oscure non ce l'hanno mai spiegato! È un casino questa cosa che cambia il prof ogni anno! Silente dovrebbe fare qualcosa, non ti pare?»
Mi seguì per tutto il corridoio (breve) fino al cesso, rimanendo dietro di me con le braccia conserte. Quando mi accostai alla porta indietreggiò un altro po'.
«Guarda che il mio Molliccio non fa tanta paura.» la rassicurai «Be', quello di Guzzle in effetti non lo so, ma probabilmente è una bottiglia di Burrobirra vuota. Amico, sei pronto, sì?»
Guzzle tirò su col naso, astioso.
Lo presi per un sì e aprii la porta.














Angolo dell'autrice: in questo capitolo emerge l'importanza della continuità nella didattica, ma non è che fosse colpa di Silente, alla fine. Quale sarà l'aspetto della creatura al di là della porta? Lo scoprirete domani, nel prossimo spaventoso capitolo! Seguite e lasciate pure una spaventosa recensione!


   
 
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