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Autore: Elsinor    30/10/2016    2 recensioni
«Non fatelo uscire da qui!» ordinò la ragazza con voce stridula, e con un gesto della bacchetta sbatté la porta della camera. Sentii un «Colloportus!» soffocato a conferma che ci aveva chiusi dentro.
Un elfo domestico, un Magonò e un Molliccio con la faccia del capo.
Buon Halloween, bastardi!

5 capitoli, uno al giorno fino al 31 ottobre.
[Spin off - Speciale di Halloween! - precedente alla mia storia Accio bitch, no problem anche se non la si è letta!]
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Ora che eravamo tutti rinchiusi in una cameretta color pastello piena di peluche avevamo tempo di conoscerci meglio, così mi accorsi che il signor Molliccio Pinkerton aveva un cencio rosa in mano.
A guardar bene era un vestitino, c'erano su dei fronzoli tipo merletto.
Finora non ero stato proprio sicurissimo che non si trattasse del vero signor Pinkerton, Materializzatosi apposta per licenziarci, ma il fatto che si limitasse e tendere il vestitino verso Guzzle senza sbraitarmi contro lo tradiva.
A proposito di Guzzle, lui era sempre accovacciato sul letto, faccia in giù, l'altra estremità su.
Forse pensava che il Molliccio sparisse non guardandolo.
Mi spostai cautamente da dietro la nicchia dell'armadio guardaroba dove mi ero riparato.
«Guzzle, sarebbe ora che facessi quell'incantesimo, sai.» suggerii sommessamente «Coraggio, amico, è facile, lo so persino io: Riddikulus
«Guzzle non sa come si fa!» piagnucolò lui, mentre il signor Pinkerton digrignava i denti e sventolava il vestitino «Guzzle non usa incantesimi! Guzzle è un bravo elfo domestico, non fa cose di maghi!»
«Ma cazzo,» presi la spazzola da terra e la tirai dritta in testa al Molliccio Pinkerton, che strabuzzò gli occhi e si girò verso di me, il collo un po' troppo mobile «avevi detto "portati Guzzle", oh, lui sì che sa usare la magia, invece volevi solo che mi ammazzassi, infame bastardo!» ok, non era il vero signor Pinkerton, ma non capitava tutti i giorni la possibilità di dirne quattro al capo.
Avrei avuto ancora qualche insulto da buttare, ma il Molliccio aveva già cominciato a confondersi: i capelli sbiadirono e diventarono biondo-arancio, la sclera degli occhi affogò nel nero e per finire iniziò a riempirsi di piume.
Guzzle ne approfittò per saltar giù dal letto e dare la scalata al termosifone nel tentativo di raggiungere la finestra.
«Ehi, dove pensi di andare!» sbottai, correndo ad afferrarlo per la collottola «Ora cerchiamo di uscirne insieme, altrimenti ti ci spedisco io fuori dalla finestra, e giuro che arrivi fino in Galles senza scopa! Che fai di solito contro i Mollicci?»
«No, no, padrone, no vestiti!» stridette Guzzle, fissando il Molliccio con gli occhi più a palla del solito. Non so come facesse a riconoscere ancora il signor Pinkerton, ora sembrava più che altro una di quei tristi personaggi che pubblicizzano le crocchette di pollo fuori dai fast-food babbani.
Il vestitino tra le sue mani (zampe) era diventato color pergamena con il sigillo di Hogwarts a mo' di fiocco.
«Guzzle, concentrati, quello non è il capo. Se lo buttiamo nel water va bene?»
«Silas non butta nel water il padrone!»
«'Fanculo, hai ragione, come facciamo a farcelo entrare tutto? Idea!»
Mollai Guzzle e mi allungai sul letto. Presi un cuscino e una pecora di peluche che tirai addosso al Molliccio, saltellandogli sempre più vicino.
«Ehi, aletta piccante, tocca a me! Sbrigati a trasformarti! Crepo di paura!»
CRAC!
Il barbagianni spiccò il volo, facendo dondolare pericolosamente il lampadario con un colpo d'ali.
Lanciai il cuscino a Guzzle, con un po' troppa veemenza: la forza dell'impatto lo spostò contro la parete.
«Vai Guzzle, togli la federa! Ci mettiamo un'imbottitura nuova!»
«Il Molliccio di Silas è stupido come Silas!» gemette Guzzle, però, benedetto Merlino, mi diede retta.
Avevo già sbottonato l'estremità della federa, e mentre Guzzle sfilava il cuscino il Molliccio mi inseguiva attraverso tutta la stanza, sbattendo contro lampadario, armadio e pareti, cercando di consegnarmi la maledetta lettera.
Io saltavo avanti e indietro sul letto, calpestavo peluche e gli lanciavo contro quel che trovavo in giro, libri, vestiti, reggiseni. Feci centro solo col bottiglione del Solvente Magico. Grazie, Nonna Acetonella!
Il barbagianni stramazzò.
«Foderalo, Guzzle! Ora!» esclamai, entusiasta a dir poco.
Guzzle aveva finito di svuotare la federa e la fece addirittura volare, acchiappando il Molliccio prima che toccasse terra.
Il cuscino imbottito di Molliccio rimase a mezz'aria per un attimo, contorcendosi. L'estremità della federa si annodò, l'interno aveva già perso forma, sembrava un fluido molto irrequieto. Riprese a cadere.
Io ero già pronto con il secchio.
La serratura della camera scattò e la porta si aprì...












Angolo dell'autrice: in questo capitolo abbiamo imparato l'importanza del lavoro di squadra e del saper imbottire le federe. Quale sarà la lezione di domani? Cosa apparirà dietro la porta? Meno un giorno a Halloween e al prossimo (e ultimo) capitolo!
   
 
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