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Autore: Signorina Granger    31/10/2016    9 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
I Vincitori hanno votato: dopo la terza Edizione della Memoria ce ne sarà un'ultima... solo che a sfidarsi non saranno i ragazzi dei Distretti, bensì quelli di Capitol City.
Dicono che la vendetta vada servita fredda... e gli abitanti dei Distretti hanno aspettato per più di settant'anni; perciò che gli ultimi Hunger Games abbiano inizio, possa la fortuna essere sempre a vostro favore.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Alleanze 

 

“Già in piedi?”     

“Non riuscivo a dormire.”     

Erica sedette accanto all’enorme finestra che offriva uno spettacolo di una buona porzione della città ancora addormentata... di rado le era capitato di vedere Capitol senza le luci ad illuminarla, era quasi strano vederla così, sembrava una città come tutte le altre. 
Carly, nella sua stessa posizione ma dal lato opposto del vetro, teneva le gambe piegate contro il petto e le braccia allacciate sulle ginocchia, osservando il panorama con aria pensierosa.

“Nemmeno io.”    Il sussurro di Erica arrivò a stento alle orecchie della compagna, che non si voltò verso di lei e rimase immobile, riflettendo su quanti era già successo... e su quanto l’aspettava. 
I giorni di addestramento erano passati forse troppo velocemente... il giorno dopo ci sarebbe stata la Prova di Valutazione, ed entrambe faticavano a nascondere il nervosismo.

“Non pensi che stia andando tutto troppo in fretta?” 

“Credo che sia sempre così, quando non si vuole arrivare ad un determinato momento.” 


Erica sospirò, guardando la città con aria malinconica: era abbastanza certa che non l'avrebbe più vista... tanto valeva godersi il panorama, finché poteva farlo. 


*


“Davvero mi vorresti come alleata nell’Arena?”   Il tono sbigottito di Tonya la fece sorridere appena, guardandola con una luce quasi intenerita negli occhi: non avrebbe mai capito perché quella ragazza fosse tanto insicura e critica verso se stessa.

“Perché dovrei volere il contrario? Mi fido più di te di gran parte delle altre persone qui dentro...”  Faye si strinse nelle spalle mentre si versava nel caffellatte nella tazza, con gli occhi di Tonya ancora puntati addosso con aria perplessa, come se pensasse che la stesse prendendo in giro: non dubitava delle parole della compagna, ma non capiva comunque perché volesse affidarsi a lei. 


“Naturalmente nessuno ti obbliga, se non vuoi fare gruppo con me.” 

“No, ma certo che no... mi fa piacere che tu me l'abbia chiesto.”   Tonya sorrise debolmente, guardando la compagna quasi con gratitudine: ci aveva sperato in effetti, ma non aveva mai osato dire nulla sull’argomento... Faye sembrava però averle quasi letto nel pensiero, con suo gran sollievo. 

“E dimmi... tu vorresti allearti con qualcun altro?”    Faye inarcò un sopracciglio, voltandosi verso la compagna che si strinse nelle spalle di rimando:

“Non saprei... L’unica che conosco è Africa, a parte te.” 

“Non so se lei ci vorrebbe... non siamo mai state grandi amiche, ma di certo sa il fatto suo, su questo non ci piove. Ad ogni modo dobbiamo decidere in fretta Tonya, oggi è l'ultimo giorno di Addestramento.” 

Faye sospirò, guardando il suo piatto con aria malinconica: non si sentiva assolutamente pronta per la Prova di Valutazione... ne tantomeno per ciò che l'avrebbe seguita. 


                                                                            *


Imprecò a mezza voce nel completo silenzio della palestra, guardando quasi con odio il sacco di pelle marrone che penzolava dal soffitto, davanti a lei. 
Astrid si massaggiò le nocche, abbassando lo sguardo sulla mano destra e trovandola piuttosto arrossata... evidentemente, lo scontro fisico proprio non faceva per lei, se colpendo quel dannato affare si era persino fatta male. 

“Potresti provare a scaricare sui piedi, se fai fatica con le mani. E poi quello è piuttosto pesante, è normale che ti faccia male.” 


Quando era entrata nella palestra l'aveva trovata perfettamente deserta, cosa di cui non si era affatto stupita visto che era scesa ben prima rispetto al solito... era convinta di essere sola e per questo quasi sobbalzò, voltandosi di scatto per poi rilassarsi subito nel trovarsi davanti Sean, che la guardava quasi con aria divertita.


“Ah, sei tu... ciao. Che vuoi farci, non fa proprio per me questa roba.” 

“Non sei la prima e nemmeno l'ultima che ha un “diverbio” con quegli affari... perché invece non provi confrontandoti con una persona in carne ed ossa?” 

“È una proposta per avere la scusa di umiliarmi? Perché in quel caso passo, grazie.” 

Astrid inarcò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto con aria scettica mentre Sean invece abbozzava un sorriso, scuotendo appena il capo:

“Non ti voglio umiliare... ma ti servirà nell’Arena, no? Sei molto veloce e molto agile Astrid, ma saperti difendere di certo non ti farà male. Vieni, vediamo se riesci a mettermi al tappeto.” 

“Mi prendi in giro? Sei il doppio di me, come dovrei fare? Non ho superpoteri, nel caso non te ne fossi accorto!”   
Astrid sbuffò ma Sean la ignorò, prendendola delicatamente per un braccio e trascinandosela dietro fino allo spesso tappetone blu per la lotta libera, invitandola  a provarci.


Astrid esitò, ma alla fine acconsentì comunque: in fin dei conti, tanto male non poteva andare... alla peggio lui si sarebbe fatto quattro risate per la sua incapacità nel corpo a corpo. 

“Piuttosto... come mai sei già qui? È ancora abbastanza presto.” 

“Immagino per il tuo stesso motivo, non avevo sonno e non mi andava di starmene sul letto a non fare niente... almeno questo mi distrae, diciamo. Amanda non è dello stesso avviso, lei sta ancora dormendo della grossa.” 

Astrid sfoggiò un lieve, involontario sorriso nel parlare dell’amica, immaginandola chiaramente ancora sotto le coperte e invidiandola non poco... lei non riusciva a dormire decentemente da quando era arrivata al Centro di Addestramento. 
Sean però le sorrise di rimando, guardandola con una vena comprensiva, come se la capisse... e probabilmente Astrid avrebbe detto qualcos’altro ma il ragazzo inaspettatamente si lanciò verso di lei, afferrandola e mandandola dritta a terra con un solo movimento fluido delle braccia.

“Ma che diamine... come hai fatto?”   La ragazza sgranò gli occhi azzurri, stupita per la rapidità in cui il mondo era finito a gambe all'aria  osservando il compagno ridacchiare mentre le tendeva la mano per aiutarla a rialzarsi, guardandola con aria divertita negli occhi verdi:

“Se non altro hai imparato a non perderti in chiacchiere quando hai un avversario davanti Astrid... su alzati, ti faccio vedere come si fa.”  


                                                                          *


Wilhelm tamburellava le dita sul tavolo, aspettando che gli altri lo raggiungessero come avevano concordato il giorno prima. 
Il ragazzo si stava guardando intorno quasi con apprensione, non curandosi molto del vassoio col pranzo appoggiato davanti a lui: quella era l'ultima pausa pranzo che avevano tutti insieme prima dell’Arena... e non aveva alcuna intenzione di sprecarla, volendo invece sfruttarla al massimo per ultimare i dettagli dell’Alleanza.

Quando vide David entrare in mensa gli rivolse un cenno, invitandolo a raggiungerlo mentre anche Carly si avvicinava al suo tavolo con il suo vassoio in mano e Erica accanto.

“Ciao Wil... Salve ragazze!”   David rivolse alle due quasi coetanee un gran sorriso, che però non venne ricambiato del tutto da nessuna delle due: Wilhelm aveva la netta sensazione che a sua sorella David non andasse molto a genio, e anche se gli dispiaceva non aveva voglia di darci peso: voleva proteggerli entrambi nell’Arena, quindi se li sarebbe tenuti stretti. 

“Ciao fratellone.”   Carly guardò il fratello con sincero affetto negli occhi chiari, sedendosi di fronte a lui con Erica da una parte e David dall'altra. Le due bionde di scambiarono un’occhiata eloquente quando il ragazzino sedette accanto a Carly, intendendosi alla perfezione: se se ne fosse uscito con un altro dei suoi complimenti al limite del garbato, gli avrebbero rovesciato l'acqua in testa. 

“Ciao piccola... aspettiamo gli altri e poi possiamo cominciare.”   Wilhelm stiro le labbra in un debole sorriso, facendo di tutto per cercare di rilassarsi, anche se gli risultava davvero difficile farlo... sentiva una specie di adrenalina crescergli dentro man mano che il fatidico giorno si avvicinava... non sapeva se erano tutti nella stessa posizione o meno, ma sperava di non essere l'unico a non riuscire a stare tranquillo nemmeno per un attimo. 

“Continuo ad essere del parere che siamo un numero un po’ troppo grande.”  

“Dici? Secondo me più siamo e meglio è... insomma, se non altro non cominceremo con tre quarti dei Tributi contro di noi dal principio.”   David si strinse nelle spalle alle parole di Erica, mentre Wil annuiva come se fosse d'accordo con lui:

“Vero. E poi sapete già com’è andata: ho chiesto a Sean di allearsi con noi e ha detto di sì, ma ha espressamente sottolineato di volere anche Astrid. E se c'è Astrid, Amanda fa parte del pacchetto.” 


“Beh, il capo sei tu. Non voglio discutere, non certo ora... per me va bene, almeno sembrano persone affidabili.”  Carly si strinse nelle spalle quasi come se volesse tirarsene fuori: si fidava ciecamente del fratello maggiore, e se per lui andava bene così, anche lei sarebbe stata d'accordo. 

Il ragazzo le rivolse un sorriso carico di gratitudine mentre al tavolo si avvicinavano, chiacchierando, anche Astrid e Amanda. Sean le seguiva a leggera distanza, tenendo il vassoio in mano con aria pensierosa, come se avesse la testa da un’altra parte.

“Ciao... scusate se vi abbiamo fatto aspettare un po’.” 

Astrid rivolse un sorriso carico di scuse al gruppetto, appoggiando il vassoio davanti al posto accanto a David. Wilhelm le rivolse un cenno come a dirle di non preoccuparsi, mentre il ragazzino alzò lo sguardo su di lei per sfoggiare un gran sorriso, come proprio non riusciva a fare a meno di fare quando c'era una bella ragazza nei dintorni. 

“Salve a tutti.” 

Quando anche Sean e il suo laconico tono di voce si aggregarono al tavolo Wilhelm si mise dritto sulla sedia, smettendo finalmente di tamburellare nervosamente con le dita sul tavolo: potevano iniziare a discutere, finalmente. 


“Ok, visto che ci siamo tutti... direi di metterci d'accordo su come agire nell’Arena, o almeno nella prima fase.” 


                                                                 *


“Secondo me quelli stanno complottando qualcosa...”  Black inarcò un sopracciglio, osservando attentamente un tavolo poco distante rispetto a quello dove si era seduto lui: ben sette Tributi seduti allo stesso tavolo... era un gruppo troppo numeroso per non destare sospetti, o almeno per i suoi gusti. 

Caius però non sembrò curartene molto, continuando a mangiare quasi con noncuranza: 

“E tu lasciali complottare... poi vedremo nell’Arena, chi avrà tramato meglio.” 


Balcone sfoggiò un sorriso di fronte alla sicurezza e al tono noncurante del compagno, trovandosi improvvisamente sollevato di essere finito in stanza con lui: se non altro l'avevano sistemato con una persona simile a lui e con cui era subito andato piuttosto d'accordo... e alla fine avevano anche deciso di allearsi per l’Arena. 

Cyrus invece, seduto a capo tavola, guardò i due coetanei come se si stesse chiedendo che diamine ci facesse lì: non avrebbe mai pensato di finire alleato con Caius Gold solo due giorni prima, ma poi Julian gli aveva chiesto di fare squadra... e lui aveva subito accettato, non curandosi nemmeno di chiedere se qualcuno facesse già parte del gruppo: evidentemente, Aaron aveva coinvolto sia Black e Caius.

Non che quest’ultimo fosse molto più contento di lui: avevano passato il giorno precedente e lanciarsi occhiate seccate da una parte all'altra della palestra, rivolgendosi a malapena la parola anche durante i pasti in comune. 


“Quindi secondo voi hanno formato un’Alleanza anche loro?”  

Cyrus inarcò un sopracciglio, puntando gli occhi sul tavolo abbastanza affollato: lo trovava un gruppo abbastanza strano, in effetti... Ma mai quanto quello di cui si era ritrovato a far parte lui. Anzi, si chiedeva anche se non avrebbe dovuto guardarsi le spalle per prima cosa dai suoi stessi alleati, visto che nel gruppo era finito persino Kalem Schweinson, anche se non riusciva a spiegarsi ancora come. 

“Mi sembra ovvio... infondo è l'ultimo giorno, immagino che tutti quelli che stiano mangiando insieme abbiano fatto squadra, a questo punto.”  Il tono piatto e rilassato di Caius lo stupì per l’ennesima volta, a differenza dell’occhiata quasi seccata che gli rivolse, come se si stesse chiedendo perché fossero seduti allo stesso tavolo...

E Cyrus si rese conto che la convivenza non sarebbe stata affatto semplice, una volta nell’Arena. 


"Parlate delle alleanze?”  Kalem spuntò praticamente dal nulla accanto a Cyrus, sedendosi accanto a lui con aria rilassata: il moro lo guardò, chiedendosi da dove diamine fosse spuntato... possibile che gli comparisse sempre alle spalle? 


“Si... secondo noi tutti quelli seduti vicini si sono alleati. Tu che ne pensi?”   Black inarcò un sopracciglio, osservando il ragazzo seduto di fronte a lui. 

Kalem si strinse appena nelle spalle, rivolgendo una fugace occhiata ai compagni disseminati per i tavoli prima di concentrarsi di nuovo su Black:

“Immagino che sia così, ma non mi farei troppo problemi... credo che i più forti siano seduti a questo tavolo. Fatta eccezione per Wilhelm Grace e Sean Thorn, loro potrebbero darci qualche problema. Conosco Thorn, e non va sottovalutato anche se tende a restarsene lontano dai riflettori.” 

Kalem fece guizzare gli occhi cerulei sul suddetto ragazzo, studiandolo mangiare e parlare tranquillamente insieme ad una ragazza di cui non ricordava il nome, seduta di fronte a lui. 

Avevano la stessa età e avanti frequentato la scuola insieme, o almeno finché Kalem non era stato ritirato per volere dei genitori... era l'unico tra tutti a conoscere la sua storia, ma non sembrava che avesse spifferato tutto ai quattro venti. Non sapeva perché l'aveva fatto ma comunque lo apprezzava: magari ne avrebbe anche tenuto conto, una volta nell’Arena. 


“Beh, ne terremo conto... ma che fine hanno fatto Julian e Aaron, si stanno facendo la manicure per caso?” 

Caius sbuffò, guardandosi intorno con aria leggermente impaziente: non aveva nessuna voglia di sprecare tempo prezioso per parlare... eppure i due fratelli sembravano ancora presi dall’allenamento in palestra, visto che non si erano ancora fatti vedere nella mensa.

“Ne dubito, ma faremo a meno di loro... intanto possiamo cominciare a concordarci tra noi, con i Bradshaw parleremo dopo.” Black si strinse nelle spalle, liquidando il discorso con un gesto della mano prima di sfoggiare un lieve sorrisetto, quasi impaziente di cominciare:


“E ora... iniziamo a parlare di cose serie, se non vi dispiace.” 


                                                                           *


“Hole, Gold, Schweinson e i Bradshaw nella stessa squadra? Non invidio per niente Cyrus, per la miseria!”   Brittany strabuzzò gli occhi, osservando il tavolo occupato dal gruppetto di ragazzi. 

"Più che non invidiare Cyrus dovremmo preoccuparci per noi stesse, ho idea. Ho la sensazione che quella simpatica comitiva ci fornirà non pochi grattacapi.” 

Rubinia sbuffò appena, studiando il gruppo quasi come se volesse leggergli nel pensiero con la forza dello sguardo. 


“Io ne ho la certezza, altro che sensazione! Praticamente tutti i ragazzi sono nella stessa squadra, pessimo segno.”     Anche April sbuffò, abbassando lo sguardo sul suo pranzo quasi con aria sconsolata. 

“Poco male, non buttiamoci giù... se partiamo già negative, non finirà affatto bene e non deve andare così. Vorrà dire che ci faremo furbe e giocheremo qualche bel tiro ai maschietti, loro avranno anche i muscoli ma noi siamo indubbiamente più subdole, volendolo.” 

Rubinia si strinse nelle spalle quasi con nonchalance, come se l'avesse presa piuttosto bene... anzi, quasi sorrideva sotto i baffi mentre si versava dell'acqua nel bicchiere, immaginando già a quanto si sarebbe potuta divertire una volta nell’Arena... prevedeva un’edizione piuttosto interessante, agli occhi dei milioni di spettatori di Panem. 


April e Brittany se ne accorsero e si scambiarono un’occhiata accigliata, chiedendosi come facesse a starsene così tranquilla... nessuna delle due in effetti immaginava di come la compagna dalla chioma fiammante avesse preso i Giochi: una bella, difficile, intensa Prova da superare... e Rubinia Flaemus aveva la piena l'intenzione di mettercela tutta, a qualunque costo. 

Se poi ci sarebbe stata qualche complicazione tanto meglio: si sarebbe messa ancor più d’impegno. 


                                                                          *


Africa osservò le due ragazze sedute l’una di fronte all'altra, mangiando e parlando tra loro a bassa voce. 
Quasi sospirò mentre teneva il vassoio con il pranzo in mano, dicendomi che era arrivato il momento di decidere una volta per tutte: forse non le faceva molto piacere, ma non aveva poi molto scelta. 

Si mosse finalmente in direzione delle due coetanee, sentendosi quasi una stupida... e quella sensazione non le piaceva, proprio per niente. 

Quando le raggiunse entrambe di zittirono di colpo, sollevando lo sguardo su di lei quasi con aria incredula, come se fossero certe che avesse bevuto qualcosa di molto forte e che avesse preso una bella botta in testa durante l’allenamento... e invece era perfettamente lucida, anche se stentava a sua volta a credere a quello che stava per fare.

“Ciao, ragazze... posso sedermi?” 

Il sopracciglio di Faye s’inarcò notevolmente mentre la ragazzina osservava la coetanea con aria critica, come se stesse valutando se mandarla via o meno... Tonya però sembrava di avviso diverso, rivolgendole un debole sorriso e annusando, accennando alla sedia accanto a lei:

“Certo Africa... siediti pure.” 

“Grazie.”   La ragazza obbedì, sedendo accanto a Tonya e sistemandosi i lucidi capelli rosa sulla schiena mentre sosteneva lo sguardo scettico di Faye, sapendo a cosa stesse pensando la compagna. 

So a cosa stai pensando Faye... e credimi, sono incredula esattamente quanto te.












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Angolo Autrice:

Buonasera! Mi sono messa d’impegno e ho pubblicato prima del solito, contenti? Spero che il capitolo vi sia piaciuto, non è molto lungo ma è un po’ di transizione... spero che le alleanze del vostro OC vi vadano bene, in caso contrario... vi andranno bene lo stesso :P 

Seriamente, spero non mi odierete ma mi devo pur divertire, no? u.u

Domanda per voi in vista del prossimo capitolo, per favore rispondete al più presto: Cosa farà il vostro OC durante la Prova di Valutazione? 


Ci sentiamo, alla peggio, nel weekend con il prossimo capitolo, ma spero prima! 

Signorina Granger 

   
 
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