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Autore: Robigna88    31/10/2016    1 recensioni
CROSSOVER TRA The Originals/The Vampire Diaries/Supernatural/Constantine
Terza parte della serie The Family Business, sequel di The Family Business - The coven
Sono passati tre mesi da quando Allison ha preso il comando della Strige, affiancata da Tristan che sembra esserle fedele in tutto e per tutto. Il suo cambiamento e le sue scelte hanno colto alla sprovvista la famiglia Originale che di lei si fidava ciecamente e che ora la considera una nemica. Il più toccato da tutta questa storia sembra essere Elijah che di Allison è innamorato, ricambiato, e che si sente responsabile per il profondo mutamento della bella cacciatrice.
Quanto della vecchia Allison è rimasto dentro la nuova? Basteranno l'amore di Elijah, l'amicizia dei Winchester e di Constatine, dei Salvatore, di Castiel e di chi le vuole bene, a riportare ogni cosa al proprio posto?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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NDA: Cosa ha sognato Allison?
Piccola nota: non ho ancora finito la stagione 3 di The Originals quindi questo capitolo probabilmente si discosta parecchio dalla storyline dello show e da come sono andate le cose. Spero vi piaccia comunque. Un abbraccio, Roby.


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24.

 

 

 

 

 

Allison entrò nella stanza attirata da quegli strani rumori che somigliavano tanto a dei gemiti. Il suo cervello le stava suggerendo che qualunque cosa stesse succedendo all’interno non erano affari suoi, le stava urlando di non fare un altro passo. Il resto di sé però, i suoi sensi, il suo cuore, una forza primordiale che non sapeva classificare, le stavano dicendo di entrare ed aprire gli occhi.

Pensò che quella era la camera di Elijah e quindi in fondo era anche sua, in qualche strano modo lo era. Sospirò e avanzò ma rimase immobile sulla porta mentre quello che sperava di non dover mai vedere si consumava davanti al suo sguardo ferito.

 

 

 

La cacciatrice aprì gli occhi e sobbalzò appena sentendo la schiena scricchiolare su quello scomodo sedile posteriore. Lei, Elijah e Finn erano in viaggio da ore, diretti a Mystic Falls dove Valerie aveva rintracciato Freya quando era stato chiaro che le era successo qualcosa. Non sapevano ancora cosa, l’incantesimo della sua amica era stato capace di dire loro dove trovarla ma non come stesse. Era di certo viva, essendo immortale, ma non era dato sapere loro se stesse bene o se fosse ferita. Allison immaginò che quantomeno avesse paura.

Non era ancora chiaro chi l’avesse portata a Mystic Falls, ma se l’avessero chiesto ad Allison tutti i suoi sospetti sarebbero ricaduti sul nuovo reggente di New Orleans; era sparito da quando si erano perse le tracce di Freya e con la sua convinzione che la città andasse difesa dal male e quindi dai Mikaelson, sembrava quello con il movente più solido. Non aveva fatto accuse però, troppo impegnata com’era stata a spiegare a Will tutto quello che c’era da sapere sul soprannaturale, a spiegargli perché nonostante si fosse opposto con tutte le sue forze, aveva finito con lo spararle mentre la portava in una stazione ferroviaria in disuso e guardava Lucien fare l’inspiegabile e infine chiuderla in una cassa di legno.

Non sapeva neppure come era riuscita a convincere Elijah a farla partecipare a quella piccola missione di salvataggio, o meglio lo sapeva anche se non credeva possibile che fosse stato così facile; erano bastate poche parole, un discorso breve che comprendeva le frasi sono più al sicuro con te e sono certa che Tristan mi terrà al sicuro fino al tuo ritorno, e il suo bell’Originale aveva fatto posto per lei sull’auto. A patto però che rimanesse in disparte se le cose si fossero fatte troppo complicate.

Allison ridacchiò pensando a quanto gli uomini fossero facili da gestire. Bastava sapere quali tasti premere e lei quelli di Elijah li conosceva tutti oramai. Quel sogno che aveva appena fatto però…

“Quest’auto è davvero scomoda” mormorò alzandosi piano a sedere, mettendosi seduta dritta nel centro del sedile posteriore. “Quanto manca a Mystic Falls?”

Elijah le sorrise guardandola nello specchietto retrovisore. “All’incirca un’ora. Hai bisogno di fermarti un po’?”

“Non abbiamo tempo di fermarci, nostra sorella è chissà dove in mano a chissà chi” puntualizzò Finn scuotendo il capo e voltandosi a guardare poco Allison. “Se pensavi di non farcela…”

“Affascinante come sempre” lo interruppe lei con tono sarcastico. “Non ho bisogno di fermarmi né di riposare. Sto benissimo.”

“Fantastico!” esclamò Finn. “Direi che potremmo occupare l’ora di viaggio rimasta parlando di come ci riprenderemo Freya. Ogni idea è bene accetta, persino le tue” continuò rivolto di nuovo alla donna. “Per quanto trovi… discutibili le tue amicizie e le tue scelte di vita, ho sempre pensato che fossi una donna in gamba. Anche troppo, a volte.”

“Oh, e lo hai pensato prima o dopo aver provato ad uccidermi?”

Finn ridacchiò. “Quello è il passato, erano situazioni e circostanze differenti.”

“E suppongo che questo sia il tuo modo gentile di dire che anni fa, visto che stavo mettendo i bastoni tra le ruote a te e a quella folle di Esther ero da eliminare, mentre adesso, visto che ti torno utile nella ricerca della tua amata sorella, sono una risorsa.”

“Possiamo metterla così. Ma non sopravvalutarti mia bella cacciatrice, non sei insostituibile.”

“È una minaccia per caso?” parlò Elijah e lo fece con tono gelido senza rallentare e senza voltarsi a guardarlo.

“Oh no, una semplice considerazione.”

 I tre ricaddero nel silenzio, Allison con gli occhi fermi sulle sue mani, inconsapevole dello sguardo di Elijah poggiato, preoccupato, su di lei.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Mystic Falls era esattamente come Allison la ricordava, eccetto per il fatto che quasi tutti gli abitanti erano stati soggiogati affinché lasciassero la città oramai qualche tempo prima. Il Mystic Grill era ancora lì, intatto, la torre con l’orologio anche, la grande piazza principale, la scuola, la stazione di polizia… La cacciatrice rammentava con affetto lo sceriffo Forbes, donna straordinaria che se ne era andata troppo presto. Non metteva piede in quella città da parecchio tempo, più precisamente da quando Alaric e Jo si erano sposati… più o meno.

Non che le mancasse quella bizzarra cittadina, New Orleans offriva di per sé già parecchie stranezze, ma doveva ammettere che l’aveva sempre trovato un posto affascinante, se non altro, intimo eppure così variegato…

Scese dall’auto e si stiracchiò cercando di scacciare dalla mente ogni pensiero che non fosse come ritrovare Freya, ma si accorse che era incredibilmente difficile. Finn le lanciò una rapida occhiata, infine si guardò intorno in ascolto di qualcosa che ad Allison non era dato sentire. Elijah invece si avvicinò proprio a lei e le accarezzò il viso con una mano.

“Stai bene?” le domandò e quella domanda la colse completamente alla sprovvista.

“Sì” rispose vaga. “Perché me lo chiedi?”

“Ti ho osservata in auto, sembravi… preoccupata.”

“Lo sono” confermò lei. “Per Freya ovviamente. Se tutto questo è opera di Lucien allora non sappiamo davvero cosa aspettarci e Freya è in un enorme pericolo. Abbiamo visto cosa il nuovo Lucien è capace di fare.”

“Sì, lo abbiamo visto” Elijah annuì sistemandosi meglio il cappotto. “Ma non sappiamo ancora se sia opera di Lucien o di qualche altro nemico che vuole colpire la nostra famiglia.”

Allison accennò una risata scuotendo il capo con fare rassegnato.

“Cosa c’è?” le chiese l’Originale con un lieve sorriso.

“Non è incredibilmente inquietante che l’idea di avere un nuovo nemico in qualche modo ci rincuori? Le nostre vite sono strane, parecchio strane.”

“Lo sono” lui le prese le mani. “Ma rimaniamo uniti e questo è l’importante” si piegò per darle un bacio leggero sulle labbra e lei respirò a fondo abbandonandosi a quel contatto.

“Bene bene, se quello non è il caro Matthew Donovan!” esclamò Finn. E il bacio si interruppe.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Tu dovresti essere morto” mormorò Matt guardando Finn Mikaelson.

“Dovrei ma non lo sono.”

“Matt” si fece avanti Allison, posizionandosi davanti al suo amico, dandogli un attimo di tempo per metabolizzare la loro presenza.

“Allison?” chiese lui perplesso mettendo giù il fucile e avanzando a braccia aperte verso di lei per abbracciarla. Non vedeva la sua amica da moltissimo tempo, da quelle terribili settimane in cui era stata in coma e per la prima volta da quando la conosceva aveva seriamente temuto per la sua vita. Era felice di vedere che stesse bene, sorpreso di vederla ancora insieme ai Mikaelson; sperava che fosse rinsavita e si fosse allontanata da loro il più possibile, non era successo.

“Matt, abbiamo bisogno di aiuto.” Allison ruppe l’abbraccio e sospirò. “Freya è qui da qualche parte ma non sappiamo dove. Crediamo che sia stata rapita ma non sappiamo da chi.”

“Chi è Freya?”

“È la maggiore dei Mikaelson. Una strega ha fatto un incantesimo di localizzazione e pare che sia qui ma ci servirà una mano per trovarla” spiegò Allison. “Hai notato qualcosa di strano nelle ultime quarantotto ore?”

L’uomo scosse il capo. “No, niente.”

“Stai prendendo la verbena vero?”

“Sì certo.” Matt sospirò. “Allison, con chi abbiamo a che fare?”

“Non ne siamo sicuri anche se abbiamo qualche sospetto. Se abbiamo ragione, è meglio che tu sia pronto” la cacciatrice fece un grosso respiro. “C’è qualche telecamera di sorveglianza che mostra le auto che sono entrate in città negli ultimi due giorni?”

“Sì” annuì l’altro. “I filmati sono alla centrale.”

“Bene” Allison raggiunse Elijah e lo abbracciò forte, infine lo baciò dolcemente. “Vado alla centrale con Matt mentre voi cercate, magari riuscirò a scoprire chi ha preso Freya. Fai attenzione, okay?”

Elijah annuì prima di baciarle la fronte. “Anche tu.”

“Ti amo El.”

“Anche io ti amo.”

Allison sorrise, poi seguì Matt alla centrale.

   
 
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