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Autore: Lady Reina    01/11/2016    9 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction, quindi siate clementi! Si tratta di un'AU fantasy in cui ci sono creature "ibride" appartenenti a specie differenti: Inuyasha è sempre un mezzo demone, mentre Kagome è per metà demone e per metà maga (i maghi sono creature dai tratti somatici simili a quelli degli elfi, ma con poteri straordinari). Il titolo si riferisce alla costellazione che si chiama appunto "Triangolo Australe", che guarda un po', ha la forma di un triangolo! E a livello amoroso, che forma geometrica sono Inuyasha, Kagome e Kikyo? Già questo la dice lunga! Comunque, Kagome e Inuyasha sono amici di infanzia e vivono nel mondo comune agli esseri dai poteri sovrannaturali, tuttavia Kagome sarà costretta ad andare a vivere nel mondo degli umani. Prima di salutare Inuyasha decide di confessargli i suoi sentimenti per lui.
Dalla partenza della ragazza passeranno diversi anni, ma un giorno Kagome tornerà nel suo mondo di origine... come andrà a finire? E soprattutto perché ha dovuto viaggiare fra i due mondi?
Ringrazio la mia beta supersara!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ryan Isoshi


 



Kagome se ne stava pigramente sdraiata nel suo letto a fissare il soffitto. Erano già passati tre anni da quando aveva lasciato il suo mondo per vivere fra gli esseri umani. Tre anni dalla sua prima delusione amorosa per quell’affascinante mezzo demone.

Si rigirò su se stessa, mettendosi prona e prese il cuscino fra le braccia stringendolo come se volesse stritolarlo. Ancora ci pensava nonostante fosse passato molto tempo. Spesso se ne vergognava anche: possibile che non riuscisse a lasciarsi alle spalle il passato? A volte, nei giorni in cui si sentiva più triste e fragile, al solo pensiero, calde lacrime solcavano le sue gote, costringendola ad asciugarle brutalmente mentre si dava della stupida. Ebbene sì: anche se erano già passati tre anni, lei non aveva mai dimenticato Inuyasha, l'unico ragazzo che avesse mai fatto breccia nel suo cuore.

-Ehi Kagome, sbrigati a prepararti! Dobbiamo andare a scuola!- La voce di Sango la riscosse dai suoi pensieri, facendola arrossire per l’imbarazzo -Nel frattempo io vado a chiamare gli altri due! Ah! Prima o poi mi faranno impazzire!- La sua amica non notò affatto l’inquietudine che si era impadronita di lei: aveva troppa fretta in quel momento per poter far caso alle emozioni di Kagome. Quest’ultima tirò un sospiro di sollievo: detestava mostrare la sua debolezza alle altre presone, specialmente se il motivo del suo malessere era una delusione amorosa avuto a tredici anni! D’altra parte Sango, quando non aveva altri pensieri per la testa e poteva dedicarsi a lei al cento per cento, sapeva essere parecchio invadente, talvolta persino irritante, anche se la sua curiosità era dovuta soltanto al fatto che si preoccupasse per lei. In quella casa di depravati, Sango era senza dubbio la sua migliore amica.

-Sono quasi pronta!- Le assicurò mettendosi in piedi e guardandosi allo specchio. No, non era pronta per niente: indossava la gonna verde della divisa scolastica, che stando nel letto si era stropicciata, e una grande felpa con cappuccio nera, rubata dall’armadio di Koga: adorava gli indumenti maschili, erano comodissimi. Dato che non aveva la minima voglia di cambiarsi, decise che come outfit poteva andar bene e saltò dentro i suoi mocassini marroni, sistemando malamente le calze, per poi costringersi a dare una spazzolata ai lunghi capelli scuri.

Dopo una manciata di colpi di spazzola si accontentò del risultato, e fissò per qualche secondo la sua immagine riflessa. Erano già tre anni che aveva quell’aspetto, eppure faceva ancora un effetto strano: in particolare quegli occhi marroni erano davvero inquietanti.

Afferrò lo zaino di stoffa e se lo caricò con poca grazia sulle spalle, raggiungendo Sango, Koga e Miroku, che l’aspettavano sul ciglio della porta.

A quel punto uscirono e si avviarono verso il loro liceo e, per quanto si fossero mossi in tutta fretta da casa, Kagome si rese conto del fatto che si trovassero notevolmente in anticipo.

-Ragazzi, ma perché siamo partiti così presto? Manca quasi un’ora all’inizio delle lezioni!- Fece notare.

Koga sfoderò un sorriso sghembo e le rispose: -Vogliamo fare colazione al caffè vicino alla scuola!- Kagome non riuscì a nascondere l’espressione contrariata: non aveva affatto voglia di sedersi in un bar a chiacchierare e fingersi una persona allegra! Koga sembrò percepire il suo scarso entusiasmo, e ci restò male, mentre Sango alzò gli occhi al cielo, ormai abituata al fatto che spesso Kagome fosse poco propensa a passare del tempo con i suoi stessi amici.

-Scusate ragazzi, ho già mangiato a casa, e poi non ho tanta voglia. Preferisco andare direttamente in classe.- Fece avviandosi con una certa fretta verso il liceo.

-Ehi!- Koga la raggiunse a tutta velocità sbarrandole la strada -Non essere così asociale! Ci metteremo poco!-

Kagome lo osservò per qualche secondo: i capelli corti erano malamente ingelatinati, gli occhi di un azzurro comune, poco valorizzati dagli occhiali da vista che indossava regolarmente, i lineamenti non erano poi tanto male, ma nell’insieme Koga risultava essere un tipo normale, né bello né brutto. Chissà se senza il sigillo il suo aspetto sarebbe stato diverso da quello che conosceva Kagome. Tutti loro avevano addosso il sigillo, che tratteneva le auree e camuffava la loro vera forma: si trattava di un tatuaggio tribale che gli permetteva di passare per semplici esseri umani.

-Scusa Koga… è una giornata no.- Si limitò a dire superandolo.

Lui, per nulla entusiasta di quel comportamento le gridò dietro: -Non ti presterò mai più le mie felpe!-

La corvina, avviandosi a scuola, decise di prendere una strada desolata: voleva rimanere da sola.

Solo il giorno prima aveva avuto la notizia dal Ministero Demoniaco che sarebbe dovuta tornare a casa entro due settimane. Era felice, ma allo stesso tempo anche triste e amareggiata: non voleva lasciare i suoi amici, la sua vita...

Già, la sua vita… era basata sul falso! Chiunque la conoscesse, al di fuori dei suoi amici demoniaci, la vedeva come la Kagome imbranata, bassa, cicciottella, asociale e soprattutto secchiona. In realtà lei non era affatto così, né fisicamente né caratterialmente, ma non poteva mostrare il suo vero aspetto, altrimenti l’avrebbero trovata e uccisa.

Persa nei suoi pensieri, urtò contro qualcosa, anzi qualcuno, e finì scaraventata a terra.

-Ahi! Ehi tu, fai più attenzione!!!- Esclamò con una voce a dir poco furiosa perché, grazie alla sua solita fortuna, era stata catapultata in una pozzanghera di fango.

"Una giornata invidiabile" Pensò massaggiandosi il lato B, sporco e dolorante.

-Sei tu che devi stare più attenta!- Ribatté infastidito il ragazzo contro cui aveva urtato, che poi guardandola bene aggiunse in tono beffeggiante: -Brutta racchia!-

Kagome lo fulminò con lo sguardo, ma restò stupita quando lo vide allungare la mano per aiutarla ad alzarsi. Sorrise amabilmente e andò ad afferrarla, senza riuscire a fare a meno di stringerla e tirarlo verso di sé con tutta la forza che aveva in corpo, ottenendo come risultato che anche lui cadde a terra, anzi, cadde nella pozzanghera.
- Così siamo pari!- Spiegò Kagome godendosi la scena di lui che cercava di sporcarsi i jeans il meno possibile, facendo pressione sulle braccia per tenersi sollevato -E poi hai osato darmi della racchia! Dico, ma ti sei visto?- Lo schernì.

In realtà c’era poco da prendere in giro in quel ragazzo. Guardandolo bene, Kagome si rese conto che non era affatto male: era alto e muscoloso, tanto che le ricordò Inuyasha, i capelli biondi non erano troppo corti per essere quelli di un ragazzo, e sembravano essere folti e morbidi, inoltre aveva due irridi color ametista che Kagome non aveva mai visto in nessun altro essere umano. I suoi occhi erano davvero particolari, ma non solo per il colore e il taglio ferino: sembrava ti volessero scrutare l'anima. C’era poco da fare: era davvero carino.

-Stupida! Non solo ti aiuto ad alzarti, ma mi fai anche sporcare i jeans nuovi!- Si lamentò il ragazzo con fare scocciato.

"Carino e scontroso non c'è che dire." Si disse internamente Kagome, ritrovandosi a pensare che sarebbe stato bello conoscerlo e farci amicizia.

-Ehi ragazzina! Sai che fare scena muta non è buona educazione, vero?- Le urlò contro il biondino mettendosi carponi.

La ragazza si riscosse dai suoi pensieri e smise di fissarlo con insistenza.

-Eh…beh…- Farfugliò alzando le mani come per arrendersi -Sì, ecco… è solo che il tuo modo di fare mi ricorda Inuya... ehm no! Lascia stare!- Non sapeva nemmeno lei quello che stava dicendo: ormai era chiaro che i suoi sentimenti continuavano a torturarla anche nel mondo degli umani, un mondo del tutto diverso dal suo.

Si ritrovò inevitabilmente a pensare alla sua casa, a quello che si era lasciata alle spalle… gli esseri umani andavano in giro portando con una corda dei piccoli esseri chiamati "cani", così come tenevano nelle loro case degli scorbutici “gatti”, non conoscevano alcuna arte magica, non concepivano nulla che fosse diverso da loro, non sognavano, anzi degradavano coloro che si facevano guidare dalla fantasia, ma soprattutto la cosa più brutta era il loro cielo: una cascata d’inchiostro senza nessuno spiraglio di luce, rischiarata da stelle così lontane che erano ridotte a semplici puntini distanti. Nel suo mondo invece il cielo era un arcobaleno di colori, i pianeti si scorgevano tranquillamente a occhio nudo, così come i meteoriti e le stelle cadenti che lo attraversavano… le mancava vedere la loro costellazione, ma una parte di lei continuava a ripetersi che era giusto che fosse così, che non aveva più il diritto di vederla, perché non era più sua e di Inuyasha, bensì di Inuyasha e un’altra ragazza...

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Era un giorno caldo e afoso, ed erano passate solo due settimane da quando la ragazza aveva lasciato il suo mondo per andarsi ad accucciare sopra il letto di una casa fra gli esseri umani.

Aveva da poco conosciuto quelli che poi sarebbero diventati i suoi migliori amici. Erano stati gentili con lei, e riuscivano a capirla: anche loro erano soltanto dei ragazzi strappati al loro mondo.

Kagome sentì la voce di Sango alterarsi dal piano di sotto. Ne era sicura, aveva nominato un nome molto familiare: il nome del suo primo amore.

-Koga no! Non possiamo farle questo! Non ti sei accorto che la sua vita si è letteralmente fermata al giorno in cui lui l’ha rifiutata?- Lo rimproverò cercando di darsi un contegno per non essere udita, ma Kagome si era già messa a origliare dalle scale da tempo.

- Sango, lo capisco, ma dobbiamo dirglielo! Non merita di soffrire per un idiota!- Replicò il demone lupo, nascosto dietro le sembianze di un semplice umano.

-Va bene, diglielo! Ma sappi che la distruggerai! E soprattutto che io non sono d’accordo!- Disse la ragazza con una nota di rammarico.

-Koga! Sango!- Li chiamò Kagome, decisa a interrompere quella discussione -Cosa dovrei sapere?- Aveva intuito che quello che le avrebbero detto non le sarebbe piaciuto, perché era ovvio che si trattasse di Inuyasha.

-Beh Kagome... ehm… come posso dirtelo- iniziò a balbettare il ragazzo che si trovava in seria difficoltà: si era affezionato subito a Kagome, e detestava il fatto che soffrisse per uno che non solo l’aveva rifiutata malamente, ma che per di più, neanche due settimane dopo, si faceva vedere con un’altra! Si fece coraggio e decise di essere chiaro: -Ieri, quando sono tornato nel nostro mondo per prendere le mie ultime cose, ho visto Inuyasha con Kikyo… erano nel vostro posto segreto, quel vecchio palazzo abbandonato di cui ci hai parlato! Si… si stavano baciando proprio dopo aver indicato la vostra costellazione.- Sussurrò le ultime parole con il cuore che scalpitava per l’agitazione: si rendeva conto che in quel preciso istante alla sua amica crollò il mondo addosso, e senza fare domande, diede loro le spalle e scappò via.

Kikyo era una sacerdotessa della stessa età di Inuyasha: si erano conosciuti a scuola, ma mai avrebbe pensato che ci fosse qualcosa fra loro.

Aveva perso lui e tutto ciò che avevano fatto insieme, tutto ciò che era stato loro… in quel momento voleva solo dimenticare tutto.
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-Ehi ragazzina, stai bene?- La voce del ragazzo che aveva gettato nella pozzanghera la fece tornare alla realtà in un sussulto.

-Beh, comunque io sono Ryan Isoshi- Si presentò.

-S... sì, tranquillo sto bene!-

-Beh, allora io vado, ragazzina!- Disse alzandosi e superando Kagome, che era ancora seduta a terra.

La ragazza, prima che lui potesse essere troppo lontano, lo afferrò per un braccio e gli disse con enfasi: -Io sono Kagome Higurashi!-

Era molto tempo che non si sentiva così felice: quel ragazzo le aveva migliorato la giornata in qualche modo, anche se era stato scorbutico, maleducato e cafone… ma del resto non ci poteva fare niente: a lei piacevano le persone come lui.

-E tanto per la cronaca, non sono una ragazzina!- Fece fingendosi offesa -E poi perché dovresti chiamarmi così proprio tu? Avrai la mia stessa età!-

Lui sorrise riconoscendo il tono scherzoso e, afferrandole con decisione la mano con cui lei lo stava trattenendo, la tirò su senza il minimo sforzo dicendo: -Bene, Kagome! Amici?-

Lei continuò a stringere la sua mano senza ritrarsi.

Gli sorrise e annuì con convinzione.
 
 
 
 
 




 
 
 
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Note dell’autrice: Salve a tutti gente! Non so davvero come ringraziarvi: non mi sarei mai aspettata di ricevere così tante recensioni *^* sono commossa, mi avete resa davvero felice con le vostre parole e il vostro sostegno <3 spero vivamente di non deludervi in futuro! Ci tenevo a fare una precisazione per quanto riguarda questo capitolo: Kagome dice di trovare inquietanti i suoi stessi occhi, nonostante nell’opera originale siano proprio come quelli descritti, ovvero semplici e marroni. In questa ff sono diversi, così come altre parti del suo corpo, perché non è umana, ma ha addosso un sigillo che la fa sembrare tale (lo stesso vale per Koga, come avrete potuto notare). Che dire? Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto! Cosa ne pensate di Ryan? Io devo ammettere che mi ci sono affezionata!
Ringrazio la pagina facebook "Il Giardino di EFP" per il bellissimo banner! 
E ovviamente ancora grazie infinite a tutti <3
   
 
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