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Autore: Sel Dolce    01/11/2016    3 recensioni
[Fem!Stiles | Season 3 | Leggermente OOC | Rating Arancione | Sterek ]
Tutto inizia in una notte tranquilla, con due giovani che si addentrano nel bosco.
Tra licantropi e pericoli vari - un pericoloso Kanima - i protagonisti della storia non sembrano trovare pace in quanto sembra che un branco di Alpha si sia piazzato in città con intenzioni non proprio pacifiche.
Una Stiles ragazza, un Derek meno scorbutico e un Isaac tenero.
Dal capitolo 11:
Poteva definirsi un koala stretto contro l'albero d'eucalipto, le gambe e le braccia strette attorno al corpo del suo Compagno come se avesse paura che potesse scappare se non l'avesse tenuto per bene al guinzaglio. La prima cosa che fece dopo essergli saltato addosso fu di morderlo sul collo, proprio dove si era formato il Marchio, e fu solamente per puro istinto che lo fece, lei non era tipo da mordere i colli. Ricevette lo stesso trattamento e un brivido di piacere le percorse la schiena quando sentì le mani di Derek sulle sue cosce nude per sorreggerla evitandole una rovinosa caduta.
« Mi sei mancato. »
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Il branco, Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta fanfiction Fem!Stiles'
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Capitolo undici


Love is like a shot gun




Stiles si sistemò le protezioni da lacrosse guardando eccitata verso gli spalti, era la grande partita della stagione e lei giocava come titolare, sentiva di poter svenire da un momento all'altro dalla felicità. Scott ed Isaac la guardavano ridendo sentendo la gioia che emanava.

La giovane salutò nervosamente il padre seduto vicino a Melissa sugli spalti e all'improvviso si ritrovò Lydia davanti affiancata da Allison, sorridevano e quello poteva solo portare male « Stiles! » la salutò « Dopo la partita andiamo a ballare – sempre se ne uscirai viva, sia chiaro! – quindi io ti ho portato un cambio decente, saremo solo noi ragazze. Ora vado ad avvertire tuo padre! » disse senza darle possibilità di replicare.

La Stilinski rimase immobile cercando di capire cosa stesse succedendo, come c'era finita in quella situazione? Si sedé tra Scott e Isaac osservando i giocatori dell'altra scuola, erano tutti ragazzi robusti e con bei muscoli.

Istintivamente si toccò il Marchio pensando a Derek che non sentiva da due giorni, era abbastanza preoccupata, ma il Legame la tranquillizzava facendole capire che era vivo e stava bene. I Beta non avevano preso tanto bene la notizia, additando Derek come un traditore perché nessuno – nessuno! – doveva permettersi di rubare loro l'attenzione della Pack Mom. Insomma, teneri cuccioli gelosi e Stiles li adorava. Lydia e Allison avevano solamente sorriso e la rossa aveva battuto le mani annunciando che sarebbero andate a fare shopping per festeggiare. Peccato che dopo, tutti, dopo aver saputo della partenza di Derek abbiano iniziato a dare di matto, dicendo più o meno le stesse cose del padre.

« Stilinski subito qui! » l'urlo del coach la richiamò nel mondo reale, lasciando perdere i ricordi, e scattante si presentò davanti al suo allenatore « Ragazza, sei come una figlia per me – sentiti libera di chiamarmi Cupcake quando non ci sono gli altri – ed è per questo che devo dirtelo: i nostri avversari ti hanno già adocchiata, preferirei non farti giocare. » disse lanciando occhiate furiose verso il coach della squadra della scuola di Sacramento. L'aveva sentito dire ai suoi ragazzi di mettere fuori gioco il numero 24 e lui non poteva lasciare la sua unica giocatrice femmina farsi eccessivamente male.

« Ma coach! » sbottò Stiles mentre il coach iniziava a scuotere la testa« Io voglio giocare! » aggiunse mettendo su il broncio e, diamine!, funzionò.


Dolore. Ovunque. L'avevano semplicemente massacrata, ma aveva segnato il punto della vittoria. Certo, era stato un puro caso, aveva la palla nella racchetta e quando il 05 le aveva fatto lo sgambetto, la palla era semplicemente volata fino ad entrare nella porta.

« Hai tutto le ossa al posto giusto, tesoro? » chiese il padre che subito dopo il fischio finale era sceso dagli spalti per raggiungere la figlia. Era stato straziante vedere la sua bambina finire a terra numerose volte nonostante i tentativi di Scott ed Isaac di spianarle la strada.

« Non ne sono sicura. » rispose poggiandosi con tutto il suo peso contro Scott sapendo che aveva la forza necessaria per sorreggerla. Sorrise pensando che aveva avuto una fortuna sfacciata a far vincere la sua squadra per puro caso.

Lydia e Allison si avvicinarono, la prima sorridendo, l'altra guardandola preoccupata. La Martin sventolò una busta e la lanci praticamente contro il petto di Stiles « Vai a farti una doccia e indossa quello che c'è dentro. » ordinò ricevendo uno sguardo dubbioso dallo sceriffo Stilinski « Ti aspettiamo nella mia macchina nel parcheggio. Sceriffo, lei può riportare la Jeep a casa, vero? » domandò al padre della ragazza ricevendo una conferma dall'uomo che ancora si chiedeva come sua figlia potesse essere amica di una ragazza del genere.

« Lydia, torna qui! » urlò Stiles quando guardò all'interno della busta, ma la rossa era già lontana insieme ad Allison « Oddio, io la uccido se ha messo le mani nel mio armadietto. » borbottò ritrovando tutte le forze, facendosi strada fino agli spogliatoi dove c'erano i ragazzi che si stavano cambiando e alcuni sotto la doccia, ma come sempre non fecero caso a lei. Altra cosa che sconvolse il padre: sua figlia si cambiava davanti ai ragazzi? Sentiva di non potercela fare, lui che pensava la sua bambina non sapesse nemmeno quale fosse la forma dell'apparato riproduttore maschile!

Invece no, si era sposata con un licantropo, aveva appena realizzato che si cambiava lì dentro da quando aveva iniziato il liceo (e, veramente, non voleva sapere se anche alle medie lo faceva) e il sovrannaturale era reale. No, non poteva farcela e fu per questo che la salutò e decise di tornare a casa.

« Ragazzi, Lydia mi ha fregato i vestiti! » si lamentò la giovane girandovi verso i due Beta che la guardavano sorridendo, sicuramente complici del suo Diavolo personale.

« Oh, vi odio! » esclamò afferrando la busta che le aveva dato la Martin per poter andare nello spogliatoio femminile per potersi fare una doccia in santa pace senza aspettare che tutti finissero, non era mai un bene far attendere Lydia. Salutò i due e si diresse alla porta accanto.

Si levò lo sporco di dosso e si lavò con cura i capelli. Una volta fuori dalla doccia si asciugò e riluttante entrò nei vestiti che l'amica le aveva portato. Dio, non aveva mai indossato una maglietta così scollata in vita sua e dei pantaloni così corti, possibile che arrivassero a malapena a metà coscia? Almeno le scarpe erano comode, delle semplici Converse nere. Si guardò nello specchio sopra i lavandini e si trovò ridicola, amava i vestiti larghi perché coprivano ogni sua singola forma, mentre ora tutta la “mercanzia” era in mostra. Derek l'avrebbe uccisa, ne era certa. Provò a chiamarlo perché si sentiva in qualche modo in dovere di informarlo della sua serata, anche se non sarebbe stato d'accordo poco importava. Non ascoltava suo padre, essere il suo Compagno non gli dava certo più importanza.

Di nuovo partì la segreteria telefonica e si chiese se non fossero in qualche pericolo, tipo un'altra donna che l'aveva sedotto riuscendo ad aggirare il Legame. Insomma, con tutta la magia nel mondo era anche possibile!

« Stiles? » la voce di Allison la raggiunse dalla porta e si sbrigò a raccogliere la sua roba « Eccomi! » rispose prima di fermarsi a guardarsi un'ultima volta allo specchio. Dio, era ridicola.


Lydia si era seduta sui sedili posteriori con lei lasciando guidare Allison. L'aveva truccata e aveva preteso di sistemarle i capelli facendola sembrare ancora più ridicola « Andiamo, rideranno di me! » disse Stiles cercando di fuggire al pennello della rossa che si abbatteva contro la sua guancia cercando di darle del colorito « Stilinski taci e ferma. » le ordinò la Banshee « E non rideranno di te, forse stasera perderai la verginità se tutto va bene. » aggiunse sorridendo maliziosa.

« Lo sai che non posso, sono legata a Derek. » rispose la castana mettendo il broncio, finalmente aveva un ragazzo con cui poter fare tante cose – aveva una lista sotto il letto, per la miseria – ma il sopracitato ragazzo era in un altro Stato. Fortuna stile Stilinski.

« Sei legata emotivamente a Derek, non fisicamente. » si aggiunse Allison mentre svoltavano per entrare in una strada priva di luci che portava verso il quartiere industriale di Beacon Hills « Ora stai ferma o rovinerai il trucco. » le ordinò Lydia prima di coprirle gli occhi con una cravatta e a Stiles venne da ridere. Perché l'avevano bendata?

« Perché ho paura che mi stiate portando in qualche locale pieno di spogliarellisti. Per vostra informazione non sono ancora pronta per vedere un uomo nudo. » disse la giovane giocatrice di lacrosse suscitando una risata nelle altre due « Okay, forze per quello di Derek sono pronta. » ammise sentendo le guance surriscaldarsi, stava forse arrossendo? Dio, sembrava così stupida.

Quando un quarto d'ora più tardi si fermarono Lydia non le tolse la cravatta da sopra gli occhi « Ora stai attenta ai gradini. » l'avvisò la Banshee guidandola con una mano verso l'interno di un edificio che puzzava in modo indecente « Mi hai portato in un bordello? » provò a scherzare Stiles una volta entrata in quello che doveva essere un ascensore, ma non ricevette risposta « Mi avete conciata così per farmi diventare una prostituta, ragazze? Sai, non è molto carino, nope, per niente. Ci tengo alla mia VCard. » continuò a parlare anche se le altre due sembravano non intenzionate a risponderle « Fa un freddo cane qui dentro, rivoglio i miei jeans e la mia felpa indietro, Martin. » borbottò abbracciandosi per riscaldarsi le braccia.

Quando finalmente l'ascensore arrivò a quello che doveva essere l'ultimo piano la ragazza stese il braccio per farsi prendere e guidare da una delle ragazze, ma venne afferrata da una mano grande, ruvida e maschile « Allison per caso Scott ti ha morsa? » domandò cercando di spiegarsi quella lieve peluria che sentiva a contatto con il suo braccio, prima quella di Lydia era stata certamente più femminile e priva di peli.

Sentì la mano spostarsi fino al retro della sua testa e sciogliere il nodo della cravatta, quando finalmente riuscì a vedere quasi non le venne un infarto « Al diavolo la VCard. » disse rimanendo piacevolmente colpita da chi si ritrovò davanti.


Poteva definirsi un koala stretto contro l'albero d'eucalipto, le gambe e le braccia strette attorno al corpo del suo Compagno come se avesse paura che potesse scappare se non l'avesse tenuto per bene al guinzaglio. La prima cosa che fece dopo essergli saltato addosso fu di morderlo sul collo, proprio dove si era formato il Marchio, e fu solamente per puro istinto che lo fece, lei non era tipo da mordere i colli. Ricevette lo stesso trattamento e un brivido di piacere le percorse la schiena quando sentì le mani di Derek sulle sue cosce nude per sorreggerla evitandole una rovinosa caduta.

« Mi sei mancato. » gli disse prima di baciarlo, non lo vedeva solamente da una settimana, e aveva avuto troppi pochi baci per lasciarsi sfuggire una possibilità come quella. Non fu il loro solito bacio a stampo, Derek prese più iniziativa passando la lingua sul labbra inferiore della giovane chiedendole l'accesso per approfondire e Stiles certamente non glielo vietò.

Rimanendo tra le sue braccia e in completa balia di mille emozioni riuscì a capire appena che si stavano spostando, ora solo una mano di Derek a tenerla stretta a lui mentre l'altra andava a chiudere la porta scorrevole del loft. Aprì gli occhi quando si staccarono e rimase sorpresa nel trovarsi davanti il loft completamente pulito, con una quindicina di candele ad illuminare il posto e un tavolo – uno di quelli piccoli adatti per due persone con tanto di tovaglia – al centro della grande stanza.

« Anche tu mi sei mancata. » disse l'uomo carezzandole le guance con i pollici, gli occhi verdi persi ad ammirare la sua Compagna. Non pensava di poter diventare così romantico, Stiles gli aveva completamente sconvolto la vita, solo qualche anno prima l'avrebbe uccisa e gettata nel fiume senza pensarci più di tanto. Avendo sentito le sue lamentele nell'ascensore si allontanò per andarle a procurare una coperta con cui coprirsi mentre preparava la cena.

Derek dovette ammettere di essere rimasto senza fiato vedendo come Lydia aveva conciato la sua fidanzata, insomma, non aveva mai visto Stiles con così pochi vestiti addosso – se non per l'episodio della doccia – e si era ritrovato preso alla sprovvista. Scosse la testa pensando che tanto non avrebbe fatto nulla perché era ancora una sedicenne e si scambiavano ben nove anni di differenza. Era già tanto se lo sceriffo non gli era andato dietro per riempirlo di pallottole allo strozzalupo.

« Tieni. » le disse passandole la coperta e invitandola ad accomodarsi sul divano mentre andava in cucina per prendere la pizza che aveva ordinato. Romantico sì, cuoco ancora no.

« Resterai? » domandò la ragazza stringendosi nella coperta, quel posto era tremendamente freddo « No, domani parto per tornare da Cora, ancora non si è sistemata. » rispose sinceramente il licantropo, non voleva darle false speranze e non voleva iniziare la serata con una bugia o evitando di risponderle.

« Qualche ricorrenza speciale ti ha riportato qui oggi? » chiese accigliata la ragazza non capendo allora perché si trovasse a Beacon Hills. Era forse l'anniversario dell'incendio? No, se lo ricordava bene, era stato in estate, non in inverno.

« Diciamo che Lydia mi ha chiamato dicendomi che avresti giocato la tua prima partita da titolare senza nessuna minaccia sovrannaturale a distrarti e che dovevo esserci. » disse l'uomo tornando nell'open space con i due cartoni di pizza in mano e una bottiglia di Coca–Cola per lei e per lui una birra anche se non aveva alcun effetto grazie alla licantropia.

Stiles arrossì nascondendo il viso tra le mani « Non ci posso credere che ti sei fatto tutta questa strada solo per vedere una stupida partita. » disse cercando un modo per scomparire dall'imbarazzo, avrebbe ucciso Lydia, ne era certa, forse stava già urlando percependo la sua morte.

« Non è stata una stupida partita, Stiles. » Derek le offrì la mano per farla alzare e accomodare a tavola prima di tornare in cucina a prendere i bicchieri « Sei stata brava, comunque. » aggiunse.

« Certo, hai visto la tua ragazza venir sbattuta a terra milioni di volte. Veramente, un toccasana per la mia autostima. » borbottò la Stilinski aprendo il suo cartone di pizza vedendo che conteneva quella al suo gusto preferito e si domandò se fosse opera di Lydia o se Derek avesse fatto tutto da solo.

« Alla fine hai fatto vincere la tua squadra, è questo l'importante. E poi penso che quelli di Sacramento non siano ancora sulla strada di casa. » ghignò l'uomo facendole cenno con la testa di guardare verso l'angolo buio del loft. Stiles ci mise poco a capire che lì, nel buio, c'erano le ruote del bus con cui erano venuti gli avversari. Si girò verso il suo Compagno per dirgliene quattro, ma venne fermata dalle sue labbra « Nessuno ti butta a terra senza pagarne le conseguenze. ».

Stiles sorrise di nascosto, non volendo fargli vedere quanto fosse realmente contenta che si fosse preso cura di quel branco di barbari. Finse di essere ancora contrariata da quello che aveva fatto, ma immaginò che Derek sentisse perfettamente le sue emozioni, era felice e doveva ringraziare Lydia con un regalo degno di tale nome per averle permesso di passare una notte con Derek.

Mangiarono raccontandosi quello che avevano fatto durante le due settimane di lontananza, il licantropo le raccontò della casa dove aveva vissuto Cora per tutti quei anni e del branco che l'aveva ospitata senza mai chiedere nulla in cambio.

« La prossima settimana è il tuo compleanno. » esordì Derek quando erano ormai alla fine della loro cena « Diciassette anni, eh? ».

« Già, diciassette, un bel traguardo considerando tutti i pericoli che ho corso da quando Scott è stato morso. Mi meraviglio anch'io. » rispose Stiles spezzando la crosta della pizza in piccoli pezzi per mangiarla meglio. Lo guardò attraverso le ciglia chiedendosi perché se ne fosse uscito con il suo compleanno e trovò la risposta quando al posto del cartone di pizza del suo Compagno trovò una piccola scatola rossa.

« Oddio. » borbottò mandando giù l'intero bicchiere di Coca–Cola, quello era il primo regalo da parte di Derek ed era dannatamente emozionata.

« Dato che non potrò essere qui per quel giorno ho pensato di dartelo adesso. » disse l'uomo spingendo con le nocche la scatola verso la ragazza che liberando le braccia si affrettò a prenderla « Non dovevi, mi bastava una telefonata. » Stiles voleva sembrare una persona modesta, infondo era una forma di cortesia dire il tipico “No, ma non dovevi!” quando in realtà si era felici come delle iene che avevano appena rubato la carcassa di un'alce a un ghepardo.

Aprì la piccola scatola trovandoci dentro un anello in oro bianco con un rubino a forma di goccia. Lo guardò rapita e notò l'incisione all'interno “Questa è proprietà privata” rise pensando che quella scritta lì era la prima frase che Derek le aveva rivolto. Vedendola in difficoltà il Beta prese la situazione in mano, letteralmente, e le infilò l'anello al dito apprezzando il contrasto tra la pelle chiara di Stiles e il rosso del rubino.

« Io... » iniziò la ragazza guardandosi la mano sinistra, dove ora sull'anulare c'era l'anello più bello che avesse mai visto « Io non ho parole. » concluse facendo ridere Derek « Evento storico, Stiles Stilinski senza parole! » disse l'uomo sporgendosi per poter catturare le labbra della ragazza in un bacio.

Stiles gli circondò il collo con le braccia intenta a non lasciarlo andare e in meno di due minuti finirono nella stessa posizione in cui la serata era iniziata: Stiles imbraccio a Derek.

« Perché un anello? » chiese la Stilinski staccandosi dal bacio, la curiosità che vinceva sulla voglia di non staccarsi mai più dal suo uomo.

« Ti ho praticamente sposato, per quanto riguarda le leggi di noi licantropi. » iniziò l'Hale carezzandole il Marchio con il dorso della mano « Ogni sposa deve avere un anello all'anulare, ora anche gli umani capiranno che sei mia. » spiegò e con la mente tornò a quel pomeriggio, quando era andato dallo sceriffo per chiedergli il permesso di donare a Stiles quell'anello ricevendo il suo consenso. Era stato il quarto d'ora più difficile della sua vita, il padre della sua Compagna sembrava pronto a infilargli del vischio giù per la gola.

Tornarono a baciarsi spostandosi verso il divano, Derek dovette combattere contro ogni suo istinto per tenere le mani al loro posto, cosa che Stiles non stava facendo. Provò a fermarla, ma non ci mise abbastanza convinzione, e finì nel giro di pochi minuti a petto nudo.

« Dovremmo fermarci. » biascicò distratto dalla piacevole sensazione delle labbra di Stiles sul suo collo « Nha. » rispose quest'ultima mentre le mani scendevano verso il bordo dei suoi jeans. Il licantropo voleva veramente fermarsi, ma l'odore dell'eccitazione della ragazza lo stava stordendo. Aveva l'età del consenso, no? Forse potevano, forse...

« Per favore. » mugugnò Stiles mordicchiando il collo nelle vicinanze del Marchio e tutto il suo autocontrollo cadde in mille pezzi. La sollevò posando le mani aperte sul suo sedere, stringendolo un po', facendosi strada verso le scale a chiocciola e poi verso la sua camera da letto e ringraziò mentalmente Isaac per aver tenuto pulita anche la sua stanza. Stiles sorrise nel bacio, alzando le braccia per raggiungere l'elastico per capelli lasciandoli cadere a onde oltre le spalle arrivando con le punte a sfiorare le mani di Derek.

La posò delicatamente sul letto ricordandosi che quella era la sua prima volta e non doveva correre. Perse tempo a baciarla prima di afferrare la maglietta con l'intento di levargliela, la guardò negli occhi alla ricerca del consenso che arrivò. Si godé lo spettacolo delle guance di Stiles farsi di un rosso acceso e sfiorò con le dita la pancia piatta muovendosi verso la schiena, alla ricerca del gancio del reggiseno.

« Io... » la voce di Stiles ruppe il silenzio e Derek la guardò « Vuoi fermarti? » domandò togliendole le mani di dosso, come se fosse stato scottato e la giovane sorrise perché il suo Compagno aveva talmente tanto rispetto nei suoi confronti da allontanarsi alla sua prima insicurezza senza forzarla in nulla.

« No, no » si affrettò a dire la giovane prima di distogliere lo sguardo « Ma hai... be' sì, hai un preservativo? » domandò arrossendo ancora di più « Mio padre non accetterebbe tanto facilmente una gravidanza – non che io sia pronta, tra l'altro – e potrebbe ucciderti se vogliamo dire la verità. » prese a parlare per il nervosismo, lo faceva sempre, e Derek la placò con un bacio e la rassicurò che sì, ne aveva uno in quanto Lydia era stata così gentile da lanciarglielo prima di riscendere con l'ascensore dopo che aveva preso Stiles per la sua sorpresa. Quella ragazza era il Diavolo, Derek ne era sicuro, come faceva a sapere che sarebbero finiti in quella situazione?

Ripresero a baciarsi, dolcemente, senza alcuna fretta perché avevano tutta la notte. Quando Stiles finì per rimanere senza alcun vestito addosso, mentre Derek aveva ancora i boxer, provò a coprirsi imbarazzata oltre ogni limite. Non poteva crederci nemmeno lei, stava veramente per fare l'amore per la prima volta con la persona che l'avrebbe accompagnata per tutta la vita? Sì e fu così felice di non aver perso la verginità anni prima con un qualsiasi altro adolescente che l'avrebbe lasciata dopo il ballo, come nei peggiori film americani.

Derek la guardò ammagliato, aveva la sua Compagna vestita solamente del suo anello che scintillava nella notte sotto il suo corpo. La trovò bellissima, non riuscì a trovare le parole per descriverla, era come vedere Venere nascere dal mare in tutto il suo splendore.

Stiles abbassò con mani tremanti d'emozione l'intimo di Derek guardando verso il soffitto perché, diamine, non era ancora pronta a vedere cosa c'era lì sotto. Si morse il labbro non sapendo cosa fare, infondo aveva zero esperienza. Avrebbe dovuto allargare le gambe in quel momento? Avrebbe dovuto toccarlo prima di passare al sodo? Dove doveva mettere le mani?

« Hey, rilassati. » la voce di Derek la distolse dalle sue mille domande « La... la prima volta fa male, devi rilassarti o sarà peggio. » le consigliò carezzandole il fianco sentendo la pelle liscia sotto le dita, aveva così tanti nei sullo stomaco che Derek desiderò baciarli tutti « Sempre se vuoi continuare. » aggiunse allontanando i loro corpi per non farle pressione.

« Dio, Derek, se me lo chiedi un'altra volta ti strappo la gola, con i denti. » sbuffò la giovane nascondendo il viso nell'incavo del collo del Compagno sentendosi ancora imbarazzata per essere nuda davanti ai suoi occhi.

Derek fece tutto con calma ubriacandosi dei gemiti di Stiles, espolarando ogni centimetro della sua pelle, e quando le fu dentro sentì il suo lupo emettere un basso rugito da fargli tremare la cassa toracica. Lavò via le lacrime di Stiles catturandole tra le labbra, rimanendo fermo per permetterle di abituarsi all'intrusione.

Stiles sentiva la pelle andarle in fiamme, aveva fatto tremendamente male che aveva versato qualche lacrima, eppure non poteva immaginarsi niente di meglio per la sua prima volta. Respirando profondamente diede il via libera a Derek di muoversi e presto il dolore fu sostituito dal piacere.


Stiles era abituata ai risvegli bruschi, tra il padre che le buttava dell'acqua addosso quando non voleva saperne di alzarsi e lo squillare del suo cellulare per questioni lupesche ormai aveva compreso che i risvegli dolci e naturali non sarebbero stati più alla sua portata. Però non era certamente abituata a svegliarsi sentendo due persone urlare – un urlo di gioia mentre l'altro sembrava terrorizzato – e tanto meno quello di essere nuda in un letto che non era il suo.

Sentì immediatamente due braccia stringerla facendola aderire contro il petto – il petto nudo di Derek – e poi la sua schiena venire coperta dal leggero lenzuolo color cobalto per impedire ai due intrusi di vederla. Stiles rise pensando a quanto fosse sfigata, chi diavolo era alla porta?

« Isaac, Lydia, fuori di qui! » ruggì il Beta stringendola ancora di più, il suo lupo geloso che qualcuno potesse anche solo per un secondo di più vedere la sua Compagna in quello stato. Una volta rimasti soli Derek la baciò velocemente per poi alzarsi cercando i suoi vestiti che la notte precedente Stiles aveva tolto « Mi sbarazzo di loro e torno subito, tu rimani a letto. » le ordinò con un piede già fuori dalla porta.

La ragazza rimase immobile cercando di portare alla memoria tutti gli avvenimenti delle ultime dodici ore, venendo a capo solamente di un'unica cosa: non era più una vergine. Si sentì euforica, finalmente aveva fatto l'amore con Derek e per quanto doloroso fosse stato ne era valso ogni singolo secondo. Si rigirò nel letto aggrovigliandosi nel lenzuolo, il viso premuto contro il cuscino che aveva il forte odore di Derek. Quando provò a mettersi seduta una forte fitta di dolore la costrinse a tornare nella sua posizione precedente, si coprì gli occhi con il braccio stringendo i denti per non emettere nemmeno un verso di dolore, aveva due licantropi dall'udito sopraffine a meno di dieci metri, sarebbero corsi nella stanza al primo rumore sbagliato.

Senza rendersene conto si riaddormentò cullata dal calore del letto e per la stanchezza della notte appena passata. Fu Derek a svegliarla, un vassoio con la colazione in una mano, Stiles questa volta riuscì a sedersi tenendo ben stretto il lenzuolo al petto per coprirsi, come se Derek non avesse già visto cosa si nascondeva sotto.

Si sistemò i capelli in uno chignon fatto male, il minimo necessario per poter mangiare senza rischiare di ingoiare i suoi stessi capelli. Fece posto a Derek che le si sdraiò accanto, il quale le circondò le spalle con un braccio posandole un bacio sulla fronte.

« Non dovresti essere già in Messico? » chiese la ragazza dopo un po' quando ormai la colazione era stata interamente consumata e le labbra gonfie di baci « Teoricamente sì. » rispose Derek sfiorando con il naso tutta la lunghezza del collo della Compagna « Però sarei stato un colossale stronzo a lasciarti sola dopo aver fatto l'amore. » spiegò baciando il marchio e Stiles termò, un poco eccitata e un poco spaventata: ancora non era pronta per il secondo round.

Fortunatamente Derek sembrò capirlo perché si ritrasse « Ti accompagno a casa, tuo padre ti starà aspettando. » le disse prendendo dalla sedia quelli che sembravano essere i suoi vestiti. Stiles li riconobbe, la sua camicia verde, i jeans larghi, erano loro!

« Lydia ha pensato che a tuo padre sarebbe venuto un infarto vedendoti con gli altri vestiti addosso e allora è passata a portare questi. » rivelò spiegando così la visita della ragazza « Isaac invece era qui per sapere come stava la sua Pack Mom dopo la partita di ieri. ».

« Spero di non averlo traumatizzato, il mio povero Isaac. » borbottò la giovane cercando con lo sguardo il suo intimo e quando lo individuò all'angolo della stanza scese dal letto avvolta dal lenzuolo, imbarazzata di farsi vedere nuda alla luce del giorno. Quando fu completamente vestita Derek l'attirò a sé per donarle un bacio passionale « Stai bene? » le chiese riferendosi ovviamente alle eventuali fitte di dolore nelle parti basse. Stiles annuì contro il suo petto, le mani aperte sulle spalle del suo Compagno, era così bello essere lì con lui.

« Ti riaccompagno a casa, poi partirò per il Messico. » le disse passandole una mano tra i capelli ancora sciolti da renderla talmente sensuale che Derek desiderò farla nuovamente sua, ma sapeva che la ragazza non era ancora pronta, quindi si limitò a sorriderle carezzandole una guancia.

« Io ti aspetterò. » rispose la giovane perima di staccarsi per tenersi i capelli in una coda alta e poi creare uno chignon. Si baciarono, nuovamente, con una promessa dettata dalle loro stesse labbra: si sarebbero visti presto.









Angolo autrice:

Here we are! La Sterek si è realizzata anche sul lato fisico!

So di non essere scesa nei dettagli, ma non ne sono proprio capace e ho preferito evitare, ma l'importante e che hanno fatto l'amore!

So, vorrei ringraziare tutti voi che seguite la storia e chi recensisce.

Tranquilli, non è finita qui la storia, c'è ancora tutta la 3B da scoprire!

A presto,

Sel

   
 
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