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Autore: Lilith_and_Adam    01/11/2016    2 recensioni
Naruto è un ragazzo normale ossessionato dalla morte dei genitori e Sasuke è normale ragazzo invischiato nella Yakuza per colpa della sua famiglia. In una città che risucchia l'anima da ogni suo abitante si intrecceranno le storie di questi due ragazzi alle prese con una vita che non lascia spazio alla felicità.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hinata Hyuuga, Karin, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Suigetsu | Coppie: Hinata/Naruto, Karin/Suigetsu, Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 3. A volte cupido prende strane forme!


Quel pomeriggio, Nagato trovò Naruto sciolto sul divano con un fumetto sulla faccia. Erano momenti rari, l’iperattivo Naruto che dormiva era un ricordo da conservare. Si inginocchio al fianco del divano per vederlo meglio e lo svegliò tirandogli una piccola ciocca di capelli. Naruto sussultando gli fece finire il fumetto sulla testa, era ancora mezzo addormentato ma vedendo la sua faccia così vicina si alzò di scatto, gli occhi di Nagato non gli piacevano, sembravano sempre che potessero guardargli dentro.
«Esco per una paio d’ore e ti trovo già in questo stato!» Nagato rideva mentre Naruto rimetteva in ordine il piccolo salotto.
«Veramente non mi ero nemmeno accorto che eri uscito...»
«Dormivi così bene che non ho voluto svegliarti. Sono passato a prendere qualcosa di pronto.» Nagato appoggiò la busta sul tavolo e Naruto iniziò a prendere qualche piatto e le posate.
«Buon appetito! Comunque... Dov’è che sei stato?» Naruto lo guardava con la coda dell’occhio, era raro che lo zio uscisse a quell’ora quando non doveva lavorare.
«Dovevo incontrare una persona.»
«Una persona eh...»
«Si, un vecchio compagno di studi. A proposito, mi ha invitato ad una festa questo sabato, perché non vieni anche tu?»
«Io? Ma sono tuoi amici, sarebbe scortese.»
«È in un locale, potresti portare qualche amico, o magari una ragazza...» Nagato lo guardava con aria complice, erano un paio di mesi ormai che erano lì, non sarebbe stato strano trovarlo con una ragazza. «Perché mi sembra che ce ne sia una, vero?»
«Scemo! Comunque... no, non c’è.»
«Scusa, ultimamente sei sempre distratto.»
È di chi è la colpa secondo te? Idiota! «C’è una carina...» Decise di assecondarlo per un po’, infondo c’era davvero qualcuna che gli piaceva.
«Allora è deciso. Chiamala!» Nagato finì di mangiare alla svelta e si alzò da tavola ritirandosi in camera sua con dei documenti in mano.
Come se fosse facile...
Naruto continuò a giocare con il cibo per un po’. Si era trasferito così tante volte che si era ripromesso di non illudersi più, le ragazze con cui era stato ci rimanevano sempre male quando lui andava via e lui non aveva più la pazienza. Decise comunque di mandare un messaggio a Hinata quella stessa sera. Era un’alunna della scuola femminile di fronte la sua, non era raro incontrarsi all’uscita, in più era la cugina di un suo senpai. Gli era sembrata subito carina e decisamente meno rumorosa delle sue amiche, stava diventando una buona amica.
 

Nel frattempo, dall’altra parte della città, Suigetsu e Karin erano appostati in un piccolo bar di fronte l’enorme locale notturno di Orochimaru.
«Uffa. Non succede niente!» Suigetsu si stiracchiò annoiato.
«Forse dovremmo provare ad entrare...»
«Sei matta? Quelli sono tipi che sparano a vista!»
«Scusa, almeno io propongo idee!»
«Smettetela, siete in un luogo pubblico.» Sasuke apparve dietro di loro, mettendo fine all’ennesima lite. «Allora? Come sta andando?»
«È entrato un paio di ore fa con due delle nostre esche.» Suigetsu gli mostrò le polaroid. «Dopodiché calma totale, nemmeno un cliente.»
«È strano per un locale del genere... Ok, andiamo.»
«Andiamo dove?» Chiese Karin confusa.
«A vedere.» Sasuke pagò il conto per loro, poi si avviarono.
Entrarono nello stretto spazio tra i due palazzi in cerca della porta secondaria, ma dovettero nascondersi dietro il cassonetto. Di fronte la porta in ferro c’era un energumeno tutto muscoli dai capelli tinti di arancione che controllava il passaggio. Vari uomini dall’aspetto losco gli mostravano una specie di bigliettino da visita per poter entrare.
«Da qui non si entra...» Disse Suigetsu scattando qualche foto.
«Sasuke guarda lì!» Karin indicò una finestra del palazzo da cui si riusciva a vedere chiaramente una luce accesa, l’unico problema era che si trovava al terzo piano.
«Uh uh! Guardate cosa abbiamo qui! Tre mocciosi nel nostro territorio!» I quattro teppisti, armati di mazze da baseball gli arrivarono alle spalle.
I tre li ignorarono continuando a parlare tra di loro. «Forse è meglio tornare domani, sta iniziando ad essere affollato qui.» Suigetsu rimise a posto la macchina fotografica nel piccolo zaino.
«Già, nel frattempo cerchiamo di trovare un modo per guardare dentro.»
«Ohi! Voi! Smettetela di ignorarci!» Il capo della squallida banda fece l’errore di strattonare Sasuke per la spalla. Non appena la mano lo toccò, gli afferrò il polso girandosi, rivoltò quel braccio come un guanto finché non si spezzò. Karin era apparsa dietro il ragazzo tappandogli la bocca. «Saremmo grati se faceste silenzio.» Il sorriso inquietante di Karin fece ridere perfino Sasuke.
«Odio quelli come voi che continuano a giocare a fare i teppisti.»
«C-capo!Guardagli il collo!» Nel girarsi, la collana con il simbolo del ventaglio gli uscì dal colletto.
I quattro scapparono con la coda tra le gambe.
«Karin sei sempre più inquietante.» Suigetsu le porse un fazzoletto per la mano che sanguinava.
«Non fanno che mordere quando cerchi di farli stare zitti!»
 
Il giorno dopo, Sasuke e Suigetsu stavano cercando di risolvere il problema nel piccolo studio di casa Uchiha.
Karin entrò con un tablet in mano. «Ho trovato qualcosa.» Disse posandolo sul tavolo basso.
«La pubblicità di un love hotel?» Suigetsu scorreva la pagina confuso.
«È proprio di fianco al locale di Orochimaru e una delle camere ha la finestra di fronte a quel piano, è perfetto.»
«Magari anche troppo...» Sasuke rifletteva girando la penna tra le mani. «Come facciamo a sapere se quella camera sarà libera?»
Karin sbatté sul tavolo una piccola ricevuta sorridendo soddisfatta di sé stessa. «È un hotel di lusso, ho prenotato! Con pagamento anticipato, spero che il capo non si arrabbi del costo.»
Suigetsu guardò con cura il pezzo di carta. «Sarebbe pericoloso andarci da sola però...»
«Non sarà certo da sola.»
Suigetsu fissò l’impassibile volto del compagno cercando di trarne altri indizi. «Aspetta! Volete andare in tre in un love hotel?» Arrossì sconvolto.
Karin gli si avvicinò togliendosi gli occhiali. «Che c’è, Suigetsu-chan, paura di fare nuove esperienze?» Si avvicinò ridendo al compagno che continuava ad indietreggiare imbarazzato. Il rumore della porta che fece sbattere Sasuke li fermò.
«Mi sa che si è arrabbiato...»
 
Avevano lasciato la luce della camera spenta e montato l’enorme fotocamera vicino la finestra, aspettavano solo che quella luce si accendesse di nuovo.
«Sembra un vecchio film di spie!» Karin sembrava la più eccitata di tutti.
La luce si accese all’improvviso. Sasuke si avvicinò alla fotocamera per riuscire a vedere meglio.
Per fortuna la finestra era larga e si riusciva a vedere gran parte della stanza. Sembrava un normale locale per uomini, con tanto di pali e specchi, ma non si sentiva musica e non c’erano ragazze, almeno non ancora.
Passarono un po’ di minuti, Sasuke si mordeva le labbra mentre sbirciava da quella finestra.
«Ecco perché le ragazze non tornavano più...» Sasuke si allontanò dalla fotocamera prendendo il telefono.
Approfittandone Karin curiosò. «Quel vecchio sadico!» Infuriata uscì dalla camera prendendo qualcosa dal suo zaino.
Sasuke la vide uscire ma non fece in tempo a finire la conversazione. Gettò per terra il cellulare e la seguì per il corridoio, correva davvero veloce.
La bloccò per il braccio. «Fermati Karin!»
Cercava di divincolarsi ma la presa del ragazzo era troppo forte, cadde per terra come una bambina. Aveva i pugni chiusi e un ghigno di rabbia stampato in viso. «Abbiamo fatto macellare quelle due povere ragazze! È solo un bastardo! Avrei dovuto farlo fuori quel giorno!»
«Calmati ora!» Sasuke la fece tornare in sé con un forte schiaffo sulla guancia. «Dalla a me!»
La faccia le bruciava, ma almeno così aveva smesso di pensare. Prese la pistola da dietro i pantaloni e con riluttanza la mise nella mano di Sasuke. «Mi spiace... ho agito senza pensare...»
«Come sempre.» Suigetsu da dietro aveva visto la scena. «Vedila così, ora che le ha uccise il capo può tranquillamente farlo fuori.»
Sasuke si alzò e lo prese per la camicia. «E questo secondo te dovrebbe farla sentire meglio?»
Suigetsu sghignazzò un po’ prima di tirargli un gran pugno sul naso. Fu come colpire un muro. «E tu non osare mai più toccarla!»
Sasuke era ancora chinato in preda al dolore, ma si sentì la sua risata. «Era ora...» Alzò la testa tenendosi il setto nasale con le dita, fulminò Suigetsu con lo sguardo, poi semplicemente tornò nella stanza.
Karin rise come mai prima. «Che volevi fare? Credi di essere il mio salvatore o cose del genere?»
«No! Volevo solo... Mi ha fatto irritare, ecco tutto!» Suigetsu continuava a guardarla, si avvicinò e si inginocchiò di fianco a lei. «Smettila di ridere...» La fece smettere lui baciandola come avrebbe sempre voluto fare.
 

Naruto era appena uscito dal cancello sommerso dai pensieri, ma una voce lo fece voltare.
«Naruto-kun!» Hinata lo raggiunse correndo. «Mi dispiace non averti risposto ieri sera, ero alla scuola preparatoria.»
«Non preoccuparti, scusa tu se ti ho disturbata.»
«Comunque... cosa volevi dirmi?» Hinata abbassò lo sguardo imbarazzata.
«Se sabato ti andava di venire in un posto. Un amico di mio zio darà una festa, non volevo andarci da solo, così ho pensato...» Si sentiva un po’ impacciato lì per strada, in più aveva intravisto Sakura e Ino spiarli da dietro un angolo e sghignazzare.
«Davvero?» Si sentiva quasi svenire. «Volevo dire... va bene, verrò con te.» Sfoggiò un gran sorriso facendo arrossire Naruto.
«Allora passo a prenderti con l’auto, alle otto.»
Hinata annuì prima di sparire con il viso coperto di rosso.
 
 
 
   
 
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