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Autore: ClosingEyes_    03/11/2016    3 recensioni
Si sa che il successo porta altro successo, ma cosa accade se durante questo successo qualcosa si mette in mezzo fino a far intoppare tutto e creare un grandissimo.. Disastro?
Le avventure della nostra Rin non sono ancora finite, cosa accadrà ora?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Kagome secondo me il Gate è da questo lato-.
-Rin ti dico per la seconda volta che è di qua-.
-Ma non c'è scritto Gate F , maledizione mi vuoi ascoltare!-.
-Deve esserci dritto Parigi, maledizione!-.
-Fatemi indovinare, non sapete dove andare non è così?-.
-Zitto Inuyasha, io dico che è da questo lato, secondo me Rin sta fusa-.
-Io vado dall'altra parte!-.
-Comunque non vorrei dire ma sta scritto qui Gate F ed ha ragione Rin-.
Un santo sceso dal cielo, Sesshomaru che finalmente mi da ragione, un miracolo.
Mio padre ormai era disperato, era esausto di sentire le nostre urla esaurite da neo mamme/ neo spose.
Per fortuna tutt'e le valigie erano ormai in stiva, avevamo solo la solita borsetta comoda per viaggiare.
-Sesshomaru sono stanca-.
-Rin ci siamo quasi dai, poi ti prendo qualcosa-.
-Ma io ho fame-.
-Non incominciare-.
Non era per capriccio ma ormai non potendo più bere caffè o fumare, dovevo sfogare il mio nervosismo in altro, dunque ho optato per la fame ossessiva compulsiva.
Il mio spuntino preferito era la cioccolata con le nocciole dentro, anche il solo sentire l'odore mi mandava in estasi, Sesshomaru infatti dopo il lavoro me ne portava sempre una tavoletta considerato quanto mangiassi e quante volte Kagome si è presa il mio toccasana .
-Senti il tuo pargolo vuole mangiare, quindi dammi ora quello che già sai, lo so che lo hai nella tasca della giacca, muoviti-.
Sesshomaru si girò guardandomi sorpreso, non si aspettava che io potessi accorgermi della cioccolata, ma sapesse che l'ho visto mentre al riponeva nel taschino interno del cappotto.
Sbuffando arrivammo al Gate e finalmente  per mia gioia mangiai il mio pre- pranzo. 
-Ma secondo te farà freddo?-.
-Non leggi sullo schermo? Ci sono tre gradi, tonta!-.
-Kagome non iniziare!-.
-Ti sei portata mezzo armadio, qualunque clima faccia non vedo dove sia il problema!-.
-Proprio tu che hai preso 3 valigie in stiva , a me almeno sono due!-.
-Considerato che però una buona parte della mia valigia è occupata dalle tue cose- disse Sesshomaru.
-Zitto! Ma che stai facendo, invece di pensare a me!-.
-Sto facendo le ultime chiamate di lavoro e se non la smetti di esaurirti finirò con l'ignorarti tutto il giorno-.
Da una parte avrei tanto voluto ucciderlo, considerando che la causa di tutto questo nervosismo era non solo per il matrimonio ma anche perché essendo incinta i miei ormoni solo altalenanti.
-Benvenuti sul volo Japan Airways per Parigi,  i signori passeggeri sono pregati di avvicinarsi al Gate mostrando carta di identità e carta di imbarco. Il bagaglio a mano consentito è uno, se non rispetta la grandezza stabilita dalla compagnia verrà messo gratuitamente in stiva. I passeggeri che hanno la priorità di imbarco sono le famiglie con i bambini fino a 10 anni, le donne in gravidanza e persone affette da Handicap, il Gate chiuderà alle 14:05-.
Finalmente era il momento di partire, non vedevo l'ora di tornare a Parigi.
Ci alzammo e andammo per primi al Gate, considerando che io e Kagome eravamo incinta, avevamo la priorità.
Imbarcati in aereo già incominciai a fare la sofferente; mi guardavo intorno con lo sguardo, vedevo tutte le singole persone che entravano nell'aereo, i bagagli che venivano sistemati negli appositi scomparti, insomma un po' di tutto.
Avevamo preso il biglietto per uno di quei aerei con la cabina all'interno, erano talmente grandi che a guardarli dall'esterno facevano paura.
-Kagome sono così preoccupata-.
-Andiamo Rin andrà tutto bene, rilassati-.
Ero molto tesa, la testa iniziava a farmi già male, puntualmente succedeva quando non avevo vicino a me Sesshomaru che mi tranquillizzava.
Lui si trovava nella cabina di fronte insieme ad Inuyasha, io ero capitata con Kagome.
Avevo da affrontare 14 ore di viaggio, considerato che la distanza dal Giappone alla Francia non era poca.
-Buonasera e benvenuti sul volo Japan Airways per Parigi, io sono Kevin ed insieme ai miei colleghi renderemo questo vostro viaggio più confortevole possibile, vi chiediamo di allacciare le cinture e di seguire le istruzioni di salvataggio, l'orario di arrivo previsto sarà alle 04:30, il tempo di volo previsto è di 14h ,grazie per l'attenzione e buon volo-.
Guardai, incurante delle istruzioni di salvataggio, fuori dal piccolo finestrino; la pista era immensa, illuminata da delle piccole luci laterali.
L'idea di dormire in aereo non mi ha mai entusiasmato tanto, non so, il non potermi muovere, non avere una vera e propria privacy, non essere libera di fare quello che voglio , non so se avrei resistito molto.
Finalmente decollammo e non appena si spensero le luci della cintura di sicurezza, non perdi tempo a spacciarla, mi premeva troppo sulla pancia e non mi faceva bene.
Sesshomaru si alzò , facendo un cambio con Kagome, aveva chiaramente percepito la mia tensione e sicuramente aveva capito che avevo bisogno di lui.
-Rin ti ricordi? Quando siamo saliti su questo aereo, volevi a tutti i costi cambiare posto, con me non volevi proprio starci-.
Aveva trovato un giusto modo per distrarmi, ottima idea.
-Si ricordo bene, non volevo proprio vedere la tua faccia, è diverso-.
-Appena atterrati ti rifiutavi di farmi portare la tua valigia e stavi rischiando di cadere a terra per la tua testardaggine-.
-Ma tu mi hai preso subito, per evitare che cadessi e alla fine mi hai preso la valigia-.
-E poi quando entrammo in hotel ci chiesero se eravamo una coppia e tu subito hai detto " Assolutamente no, ma le pare che io e questo soggetto possiamo stare insieme?"-.
-E tu infatti ti sei messo a ridere, chiedendo semplicemente la chiave-.
Per me era inconcepibile il poter stare con una persona che non solo  era nel mio stesso ambito lavorativo ma niente di meno il ko acerrimo nemico, ma è pur sempre stato il mio sogno proibito che , ora, non lo è più.
-Hai preso coraggio e alla fine non hai resistito a baciarmi-.
-Ti sei sbottonato la camicia di proposito, mentre ti accendevi quella dannata sigaretta-.
-Anche tu hai aperto la tua-.
-Mi hai tentato, me lo ricordo bene, anche di quando hai preso un'altra camera-.
-Era perché non avevo capito cosa volevi tu-.
-Volevo te , solo te, volevo fare l'amore con te, volevo che fossi solo mio-.
-Ora lo sono, mi avrai sempre-.
Mi venne in mente quando usò una buona scusa per allontanarsi per comprarmi la borsetta , me la fece trovare in mezzo alle varie buste dello shopping.
Ricordo che quando mi aprì la porta era a petto nudo, con i capelli bagnati dall'acqua calda della doccia, il suo profumo così forte da inondarmi le narici.
Forse la doccia con lui l'avrei fatta sul serio volentieri.
-Sei stato un bastardo, hai aperto la porta semi nudo di proposito-.
-Fosse stato per me ti avrei tirata dentro e ti avrei sbattuta nella doccia, eri davvero invitante-.
Si avvicinò a me, posandomi un bacio dolce sul collo, provocandomi  brividi lungo la schiena, avevo una dannata voglia di farlo, in quel momento, in quell'aereo.
-Sesshomaru smettila ti prego-.
-Dio Rin, quanto mi manchi..-.
Le sue mani scesero lungo i miei fianchi, stringendoli delicatamente , le sue labbra erano ormai in pieno possesso del mio collo, tremavo dal piacere. 
-Ti ricordi quella volta che tornasti a casa senza avvisare?-.
-Certo, non potrei dimenticarlo-.
-Sbattuta contro il muro sei davvero bellissima, avevi i capelli leggermente scompigliati, le spalle scoperte e quel tuo solito visetto arrogante, piena di se, ma dannatamente sexy-.
Le sue mani salirono fino alla mia testa, passando dolcemente fra i capelli e inchiodando il suo sguardo nel mio.
-Baciami-.
Un bacio chiesto quasi per favore, pieno di voglia di fare l'amore, la passione che c'era fra noi era qualcosa di enormemente speciale, non c'era nulla che non era bellissimo , anche le litigate erano belle, perché dopo per fare pace si faceva l'amore, ma l'amore quello vero.
Quell'amore che ti fa sciogliere senza neanche toccarti, che ti fa perdere la testa senza neanche guardare, un amore che non si vede eppure c'è.
-Voglio farti mia, ti voglio, ti desidero-.
-Dio Sesshomaru non dirmi così che il posto più strano dove lo possiamo mai fare è proprio qui-.
Mi guardò di sottecchi,sorprendendosi di tanto coraggio, ma negò davvero frustrato, non era una cattiva idea ma farlo con tutti i parenti intorno era abbastanza imbarazzante.
-Non vorrei che le tue urla di piacere possano disturbare gli altri passeggeri-.
-Lo sai vero che mi fai impazzire?-.
Mi sussurrava le parole come se fossero fuoco vivo, come quello che aveva negli occhi e anche qualcos altro nel basso ventre.
-Meglio che vado -.
Si alzò e fugacemente mi diede un altro bacio, poi uscì facendo entrare Kagome per non lasciarmi sola.
-Rin ma perché sei così rossa in faccia?-.
-Per una volta non chiedermelo-.
-Va bene, come vuoi-.
Non era cosa di tutti i giorni spiegare a tua sorella che ti era venuta la brillante idea di fare l'amore sull'aereo.
-Dimmi un po', che effetto ti fa tornare a Parigi?-.
 Sapessi Kagome che effetto che mi ha fatto fino e adesso.
-Strano, considerato che neanche ci volevo andare all'inizio-.
-Sai, è stato bello però-.
-Che intendi?-.
-Vi siete innamorati partendo dal tuo odio verso di lui, direi che conoscendoti come miss ghiaccio , mi hai sorpreso che ti sei sciolta così subito-.
-Andiamo Kagome non sono mica così cattiva come credi-.
-Non hai mai avuto uno sguardo da innamorata così come ti vedo-.
-Ma tu sei felice?-.
-Si che lo sono, ma forse abbiamo fatto tutto di fretta Rin, ho paura-.
-Ei, ci sono io-.
Le strinsi le mani e lei mi scoppiò a piangere fra le braccia, finalmente poteva sfogarsi.
-Grazie Rin, davvero-.
-Sono tua sorella, devo proteggerti-.
-Vorrei che la mamma fosse qui-.
-Anche io vorrei, ma ora basta non pensiamoci se no fai salire le lacrime anche a me-.
Ci guardammo in faccia e non so per quale strana magia scoppiammo a ridere, mentre Kagome tentava di asciugarsi le lacrime senza far sbavare il trucco.
Era davvero buffa, con quel pancione, le due trecce lunghe che ricadevano morbide sul suo petto e i suoi occhi così grandi da scrutarti in meno di due secondi.
-Vado da papà , aspettami qui-.
Mi alzai per raggiungere mio padre, per vedere come stava, considerando che lui non aveva mai amato gli aerei.
Nel percorrere il corridoio, improvvisamente una perturbazione colpì l'aereo, facendomi cadere a terra, sfortunatamente sulla pancia.
Rimasi terrorizzata e chiamai Sesshomaru che mi vide a terra dolente.
-Rin!!-.
Mi alzò dolcemente , controllando che non mi fossi fatta nulla.
-Sono caduta di pancia, ti prego dimmi che nostro figlio sta bene-.
Sesshomaru mi sfiorò il ventre, notando che effettivamente non vi era nulla di anomalo e poteva percepire il battito del bambino regolare.
-Va tutto bene, tranquilla-.
Mi portò da mio padre che parlava tranquillamente con mio suocero e non appena vide la mia faccia terrorizzata, si allarmò.
-Rin tesoro che è successo?-.
-Niente Himoto, è caduta ma non si è fatta nulla, sta bene-.
-Rin ma sei proprio sbadata!-.
-Guarda che sono venuta per vedere se stavi bene, non per sentirmi una predica!-.
-Va tutto bene, Inu mi sta facendo distrarre raccontandomi i suoi caso più bizzarri-.
-Vi lascio parlare di lavoro allora-.
Mi allontanai, accompagnata sempre da Sesshomaru e rientrai nella mia cabina, dove Kagome mi attendeva con le braccia conserte.
-Questo è perché dovevi proteggermi, mi sa che è il contrario!-.
-È stata la perturbazione!-.
-Si certo, ora hai un pancino, dopo quando avrai una mongolfiera come fai a tenere l'equilibrio!-.
-Zitta balenotto che anche tu non sei da meno!-.
-Io almeno non cado-.
-Perché Inuyasha ti mantiene di continuo! Proprio perché non hai equilibrio-.
Iniziò una vera e propria guerra di parole , ma che finì semplicemente in risate e scherzi vari.
Ritornare a Parigi?
Ma si!







   
 
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