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Autore: DryJ    03/11/2016    1 recensioni
La Francia, era questa la meta, tutto quello che i pochi soldi racimolati con fatica dal padre avevano permesso loro di scegliere. Ed ora quella terra, nuova e sconosciuta a cui si erano preparate per mesi per apprenderne la lingua, le stava attendendo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donna Barrat, Etienne de Sancerre, Ian Maayrkas aka Jean Marc de Ponthieu, Isabeau de Montmayeur, Nuovo personaggio | Coppie: Etienne/Donna, Ian/Isabeau
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo X

 

<< I due piccioncini avranno passato una buona notte, secondo voi? >> chiese Nicolas, addentando del formaggio con foga dettata dalla fame mattutina.
Sèlene si sedette vicino al giovane Sancerre, sembrava stranamente di buon umore e rubando un pezzo di carne secca a Marc e un pezzo di fontina dalla mano di Nicolas, lasciando quest’ultimo a bocca asciutta, disse << Secondo me si stavano sognando a vicenda, per non dire altro ovviamente >> sorrise addentando la carne e alzando le sopracciglia in un’espressione di lasciva intesa.
Marc annuí trattenendo una risata.
I tre osservavano Michel e Cassandra che ancora dormivano beati, coricati su di un lato e rivolti l'uno verso l'altra, con le fronti che si sfioravano teneramente.
<< Dovremmo svegliarli però, non possiamo lasciarli dormire ancora per molto >> aggiunse la ragazza rivolta a Marc.
Iui si sporse verso Michel, stese il braccio e lo scosse con vigore toccandogli la spalla. Questo si svegliò lentamente nonostante le maniere brusche del fratello. Aprì piano gli occhi cercando di abituarsi alla luce e non appena vide davanti a sé Cassandra, così vicina e angelica, sorrise dolcemente. Le accarezzò una guancia dandole un leggero pizzicotto << Buongiorno >> mormorò. Non si accorse dell'espressione a metà tra lo stupore e il divertimento dei tre compagni di viaggio, svegli li vicino.
Lei si destò piano, aprendo gli occhi e sbattendoli più volte, sorrise di rimando al giovane ricambiando il suo saluto, anche per lei era come se gli altri tre non esistessero. Fissò il bellissimo cavaliere davanti a se e il desiderio di baciarlo si presentò più forte che mai, ma Nicolas si schiarì la gola per disturbare volutamente quel momento così romantico.
Michel sgranò lentamente gli occhi arrossendo di botto, sollevò il busto poggiando sul gomito e guardando gli altri tre diede il buongiorno anche a loro, mascherando il suo imbarazzo alla bell'e meglio.
Cassandra scattò seduta a sua volta e guardò i presenti con gli occhi sbarrati e il viso rosso.
<< Potete fare le porcherie in un secondo momento, adesso è il caso che voi facciate colazione e vi prepariate- disse Marc, prendendosi gioco dei modi pudici dei due- Torniamo a Parigi >>.
La giovane strega si alzò in piedi sistemandosi il vestito << Si, si ora sarà meglio rientrare >> si sedette vicino alla sorella che le scarmigliò i capelli con affetto facendola diventare ancora più piccola << You should eat something honey moon and obviously you can take my meat >> le disse porgendole la sua porzione di carne secca. << Thanks sister >> rispose dolcemente lei mentre addentava la carne lanciando di sottecchi non pochi sguardi a Michel che ricambiava con altrettanti sorrisi trasognanti.
Una volta terminato di prepararsi soffocarono il fuoco con della terra in modo da evitare che si sollevasse del fumo e non permettere a qualche malintenzionato di localizzare con facilità la loro posizione.
Si avviarono, ognuno col proprio mantello ad eccezione di Cassandra che si riparava dal freddo con quello di Michel, assieme a lui.
Erano in viaggio da poche ore quando una bufera di pioggia e neve li sovrastò con tutta la sua violenza.
<< Dobbiamo trovare un posto sicuro se non vogliamo morire affogati >> disse a voce alta Sèlene per farsi udire nonostante il frastuono provocato da pioggia, vento e tuoni.
Quel temporale non aveva nulla di normale, come era possibile che potesse nevicare e piovere assieme, tra l'altro con una tale intensità?
Marc era preoccupato per il suo gruppo, quel contrattempo non ci voleva affatto e non potevano permettersi di rimanere troppo tempo in quelle foreste selvagge.
Cassandra si era stretta forte al busto di Michel come se fosse la sua sola ancora di salvezza e lui cercava di proteggerla dal freddo in mille modi.
Erano tutti fradici dalla testa ai piedi e i cavalli faticavano a procedere.
<< Non troveremo mai un riparo con questa tempesta!- gridò questa volta Nicolas- La forza del vento sta aumentando sempre di più, l'unico posto sicuro era la grotta! >>.
<< Nessuno poteva prevedere una cosa del genere! Dobbiamo procedere, non possiamo tornare indietro ora! >> rispose Marc, anche lui cercando di farsi sentire il più possibile
.<< Dobbiamo muoverci e cercare di superare il fiume altrimenti sarà impossibile la traversata, non possiamo nemmeno aggirarlo >> continuò Sèlene imperterrita.
Più i minuti passavano più la situazione diventava critica, dei fulmini caddero a poca distanza da loro scagliando la loro potenza su alcuni alberi, mandandoli a terra in fiamme e spaventando a morte i cavalli tra cui quello di Nicolas che disarcionò il suo padrone per poi finire schiacciato sotto il peso di un altro albero.
Il giovane Sancerre emise un grido strozzato, c'era mancato davvero poco, sarebbe finito anche lui sotto quella trappola mortale.
Marc afferrò Sèlene per un braccio tenendola accanto a sé, in questo modo aveva la situazione sotto controllo, Michel teneva Cassandra davanti a loro e Nicolas era in testa. Questo non si era voltato dopo l'incidente ma non per questo non soffriva per la perdita del suo adorato destriero. << Sarà inutile!- disse voltandosi per farsi sentire- Ci metteremo troppo anche correndo, siamo al buio! Provare ad attraversare il fiume sarà un suicidio! >>.
<< Proviamo a seguire la luce allora! >> urlò a sua volta Cassandra, aprì la mano e come sempre la piccola fiammella uscì fuori adagiandosi sul suo palmo
<< Non va bene Cassy, lei è troppo debole come illuminazione e ci serve qualcosa di più grande! Riesci ad ingrandirla? >>. << Ci provo! >> disse di rimando la ragazzina, si concentrò per quanto potè e la pallina s'ingrandì di poco, Cassandra la guardò delusa.
<< Muoviamoci non possiamo stare fermi qui come stoccafissi, moriremo! >> continuò Sèlene a gran voce.
Ripresero il cammino, i cavalli erano sempre più affaticati e spaventati dai tuoni, dalla tempesta e dai fulmini che cadevano sugli alberi provocando violente esplosioni di fuoco. Nonostante i lampi illuminassero macabri la zona intorno ai ragazzi mostrando la pericolosità alla quale andavano incontro, grazie a quella fiammella riuscivano a proseguire con meno problemi, anche se per brevi tratti.
Giunsero al fiume durante la sua piena più terribile, attraversarlo sarebbe stato rischioso, la corrente li avrebbe spazzati via come ramoscelli.
Sèlene istintivamente afferrò la mano di Marc mentre con occhi spaventati guardava il corso d'acqua che imperversava violento e trascinava via qualsiasi cosa osasse interferire con il suo cammino.
Cassandra si strinse di più alla vita di Michel se doveva morire almeno lo avrebbe fatto affianco all'uomo che amava.
<< Dobbiamo trovare un modo! >> disse Sèlene stretta alla mano di Marc.
Questo guardò i cavalli poi il suo gruppo. Un'idea gli attraversò il cervello come un lampo: si sarebbero salvati tutti o forse nessuno ma doveva comunque provare. << Nicolas, libera i cavalli da ogni ingombro! Devono essere leggeri per la traversata! >> ordinò e il giovane obbedì, nel mentre Ponthieu si era tolto il mantello e con la spada prese a tagliarne lunghe strisce.
Michel capì subito il suo piano e, dopo essersi scusato con Cassandra, fece lo stesso. I ragazzi poi arrotolarono a due a due quei pezzi di stoffa creando delle corde di fortuna abbastanza resistenti anche grazie al fatto che fossero totalmente inzuppate. Si fecero aiutare dalle streghe a legarle tra loro per le estremità e in seguito se le legarono alla cintura. << Ragazze, legatele strette in vita. Nicolas, tu sarai con me e Sèlene. Tu Michel sarai con Cassandra >>
<< Marc stiamo andando verso morte certa! Questa cosa non è sicura! Ci sono mille e uno possibilità che i nodi cedano e che il tessuto si sfrangi >> urlò Sèlene in preda al panico stringendosi al suo braccio.
Cassandra fece lo stesso con Michel pregando tutti gli dei che conosceva.
Marc si voltò verso di lei e le strinse in malo modo il nodo << Non si sfrangerà perché è bagnato, è più resistente perché ne abbiamo unito due. Fidatevi di me >> la baciò con forza poi procedette forzandola a camminare, dietro di loro Nicolas recitava il Padre Nostro.
Michel e Marc misero piede in acqua per primi, il primo quasi perse l'equilibrio ma poi prese un respiro profondo concentrandosi sulla meta e sull'incolumità di Cassandra, il secondo incitava i compagni a resistere e procedere, l’acqua gelida penetrava fin dentro le ossa strappando non pochi lamenti ad ognuno di loro.
La corrente proveniva dalla loro destra, quindi decisero di tenere i cavalli a sinistra per evitare di venire trascinati da essi nel caso in cui non avessero resistito alla potenza dell'acqua.
Un primo nitrito disperato si levò al di sopra del fracasso provocato dal fiume in piena e dal temporale. Anche il secondo destriero venne trascinato dalla corrente.
Marc sbottò, ringhiando per la rabbia, quest'ultima alimentò l'adrenalina che sprigionò più forza scaricandola nelle gambe.
Nicolas avanzava imprecando e Michel cercava di tenere Cassandra sopra la superficie dell'acqua essendo assai bassa di statura e questa, per quanto poteva, cercava di controllare un minimo la corrente recitando un susseguirsi di parole, lo stesso faceva Sèlene per darle manforte ma la tempesta era troppo forte per loro due e non riuscirono ad ottenere grandi risultati.
Dall'altra sponda del fiume assisteva alla scena la spia invitata da Karl, imprecò più volte perché non poteva permettersi di lasciar morire i ragazzi. Si controllò addosso ed ebbe un'idea: prese la sua corda e si avvicinò alla roccia più appuntita che riuscì ad individuare con l'unico occhio buono. Si accovacciò li accanto e la sfregò contro la superficie, un taglio di coltello si sarebbe riconosciuto mentre una corda rovinata e sfrangiata poteva passare per un puro miracolo piovuto dal cielo, così in tutta fretta la rovinò all'estremità e l'assicurò alla base di quella roccia per poi gettarla vicino alla sponda sperando che i ragazzi la notassero. Rimase lì in attesa nel buio.
<< Siamo salvi! >> esclamò Michel indicando una fune poco distante da lui e da Marc.
Questo acquistò speranza e sforzandosi ancora a trascinare i due dietro di sé e combattere contro la corrente, la afferrò tirando più che potè, ferendosi le mani. Michel dopo qualche passò si voltò verso Cassandra, l'afferrò e la trascinò con forza verso a sé tenendola in vita con un braccio poi si aggrappò alla cintura di Marc, spingendolo per aiutarlo a risalire la riva franante permettendogli in questo modo mettersi in salvo.
Il giovane Falco agguantò la mano del fratello e quella di Sèlene tirandoli entrambi con forza, i muscoli dell’addome e delle braccia si gonfiarono per le sforzo immane, strinse i denti soffocando per metà un grido molto più simile ad un ringhio.
Sèlene riuscì a mettersi in salvo per seconda e Michel dopo di lei gettando sulla riva Cassandra.
La sponda cedette in una frana che colpì le gambe di Nicolas facendogli perdere l'equilibrio, questo si ritrovò con la testa sott'acqua e la corda di fortuna che lentamente si allentava a causa del suo peso.
Dall'altra parte i ragazzi gridavano per farsi sentire da lui e tiravano assieme.
Un lembo di ciò che una volta era il mantello di Marc si srotolò.
Sancerre lottò contro la corrente riemergendo e prendendo il fiato a grandi boccate. L'ultimo lembo di tessuto che legava la sua cintura alla salvezza si slegò rimanendo in mano a Marc e gli altri.
Nicolas gridò per lo spavento ma Michel lo afferrò per una manica sporgendosi al limite, con una mano teneva l'amico e con l'altra la cima legata alla roccia.
Sèlene ne vide chiaramente i filamenti saltar via, quell'ancora di salvezza probabilmente sarebbe stata la causa della morte di due di loro se non di tutti e tre.
Michel tirò con energia, il fratello afferrò l'avambraccio dell'amico con due mani e tirò con tutta la forza che riuscì a trovare in quel momento tanto disperato.
Nicolas riuscì a mettere il busto sulla riva e in quel momento la corda trovata poco prima si spezzò rimanendo in mano al giovane Falco. Era in salvo, tutti erano in salvo.
Cassandra si gettò tra le braccia di Michel stringendolo con vigore << Ho avuto paura di perderti >> sussurrò spontaneamente al suo orecchio ricevendo poi a sua volta un lungo abbraccio.
Sèlene posò la testa sulla spalla di Marc e lentamente scoppiò in una risata euforica tremando da capo a piedi. << Te la sei vista brutta Sancerre >> disse tra le lacrime.
Lui la guardò poi si voltò verso il fiume rabbrividendo, la violenta corrente aveva portato via i loro cavalli e stava per fare lo stesso con loro ma soprattutto con lui, se non fosse stato per i suoi amici. In ogni caso sarebbe stata un'avventura da raccontare.
<< È il caso di andare >> ordinò subito Marc.
Tutti concordarono e si misero in piedi continuando a procedere, Sèlene si affiancò al suo cavaliere e disse << Dobbiamo trovare un riparo e far asciugare i vestiti, di questo passo prenderemo una polmonite fulminante >> si voltò a guardarlo, Cassandra concordò con lei, in effetti non aveva tutti i torti.
<< Se troveremo un'altra caverna in cui trovare riparo, si. Ma finché la tempesta non si arresterà e finché non saremo fuori dalla foresta non potremo fermarci- rispose indicando con un movimento del braccio tutto ciò che li circondava- Qui non è sicuro! >> come conferma a pochi passi da loro, su un gruppo di alberi, cadde un’ennesimo fulmine strappando alla terra un boato di sofferenza.
Cassandra strinse il suo povero bagaglio e annuì nonostante il freddo le stesse penetrando e congelando ossa e arti.
Camminarono per ore sotto la tormenta.
Un branco di lupi li osservava silenziosi e invisibili, approfittando del caos della tormenta. Quando fu il momento uno di loro saltò fuori sovrastando Nicolas con la sua mole notevole, Cassandra urlò facendo voltare tutti e il suo grido venne seguito da quello di dolore del ragazzo.
Il lupo aveva azzannato la spalla del giovane e puntava gli altri con i suoi occhi rosso sangue. Intorno a loro ne comparvero altri accerchiandoli.
Le ragazze in quel momento capirono, si guardarono e all'unisono dissero con voce tremante dalla paura, avendo realizzato la situazione << È lei! >>.
Michel di tutta risposta scoccò una freccia che però un’improvvisa folata di vento fece schiantare contro un albero.
Marc sguainò la spada subito dopo, avvicinandosi lentamente alla bestia e cercando di distrarla gridandole addosso.
Il fratello ebbe il tempo di scegliere una postazione per avere il vento a favore e scoccò una seconda freccia centrando il lupo sul collo.
La creatura strinse la presa sulla spalla di Sancerre, sembrava che quell'attacco non lo avesse nemmeno scalfito.
<< Marc devi tagliarli la testa, fallo! Così lei perderà il contatto fallo! >> gridò Sèlene nella sua direzione lanciando un palla di fuoco nero addosso ad un’altro lupo, le fiamme gli si attaccarono subito al pelo.
<< Perché non si muove?! >> urlò Nicolas dopo un secondo grido di dolore.
Marc approfittò dell'insolita immobilità dell'animale per scattare su di lui con un fendente secco. La testa rotolò giù liberando Nicolas che portò la mano opposta sulla spalla come per contenere il dolore.
Michel corse verso di lui e rassicurandolo lo aiutò a sollevarsi.
Cassandra scattò in avanti e raggiunse Nicolas << Fammi vedere la ferita >> gli disse spostandogli di poco la mano.
Sèlene diede un calcio al corpo del lupo e disse a denti stretti << Bastarda! Adesso agisce da sola?! >> si voltò a guardare il bosco scorgendo nel buio altri occhi. << Siamo circondati >> aggiunse con un tuffo al cuore guardando Marc.
Altri lupi infatti avanzarono pronti ad attaccare.
"Dannazione, di questo passo non rientreremo mai" pensò la donna in nero nascosta nell'ombra. Si acquattò meglio salendo agilmente su un albero pregando che non crollasse sotto un fulmine, tirò fuori dalla tasca della sua giubba una cerbottana e vi inserì un dardo avvelenato, mirò e centrò il primo lupo approfittando della battaglia che Marc aveva ingaggiato contro uno di loro.
Alla fine caddero uno ad uno, tra le frecce di Michel, la spada di Marc e i dardi della spia. Quando la situazione poté definirsi nella norma la donna scese dal suo nascondiglio e avanzò precedendoli, silenziosa e veloce.
Ripresero la loro marcia nuovamente a passo spedito, guardandosi più volte le spalle per accertarsi di non dover ripetere l'esperienza di Sancerre.
<< A chi vi riferivate prima? >> chiese Marc alle ragazze, probabilmente era il momento meno opportuno per domandare una cosa del genere ma lui doveva sapere.
<< Alla gran sacerdotessa- rispose prontamente Sèlene che procedeva accanto a lui, alla sua stessa andatura- Lei è la fondatrice della setta che ha sterminato e prosciugato quasi tutta la magia esistente nelle nostre terre. È una donna crudele, nessuno l'ha mai vista ma desidera ucciderci e prendere i nostri poteri da anni ormai- fece una pausa col fiato corto- Lei è detentrice di un potere dalla forza inesauribile e altrettanto terribile, per quello siamo fuggite. Non abbiamo avuto il tempo nemmeno di seppellire nostro padre >> sussurrò quell'ultima frase con dolore guardando dritta davanti a se.
Nessuno rispose, nemmeno Nicolas che avrebbe voluto imprecare a voce alta, ma tacque per rispetto. Avrebbero comunque avuto tutto il tempo di parlarne con tranquillità a Parigi, sempre che fossero tornati vivi e vegeti.
La tempesta continuava imperterrita, la fiammella di Cassandra ancora attiva indicò loro una via dove, nascosta tra gli alberi caduti, vi era una grotta abbastanza grande per tutti, certo Marc non si sarebbe potuto ergere in tutta la sua statura ma meglio di nulla. Entrarono lì dentro e Cassandra accese un fuoco al centro della cavità, era bello, vivace e azzurro, come lei.
Marc fece sedere Nicolas accanto a quella particolare fonte di luce chiedendogli di spogliarsi in modo da fargli controllare la ferita alla spalla, ovviamente lo aiutò essendo anche il giovane impossibilitato a muoverla più di un certo tanto a causa dei dolori lancinanti.
Michel intanto era rimasto davanti a quella bellissima magia, incantato dal colore, era un fuoco così bello da aspettarsi fosse stato creato da Cassandra ma al contempo così pericoloso da dubitare fosse proprio opera sua.
Cassandra si avvicinò a Sancerre, lo fece sedere accanto al fuoco e disse con occhio critico << Posso aiutarti almeno un minimo, non ti garantisco una guarigione totale ma smetterà di sanguinare e ti farà meno male, ma promettimi che non andrai in escandescenza >> e senza perdere altro tempo mise le mani sopra la ferita senza toccarla direttamente. Rimase in silenzio con gli occhi chiusi e piano piano una luce rosata apparve sotto le sue mani.
Nicolas fu invaso da una sensazione di calore e benessere data dal dolore che lentamente diminuiva nonostante guardasse la scena con occhi sbarrati, la fuoriuscita di sangue si era ormai arrestata. << Facesti lo stesso con quel piccolo uccello a Chatel-Argent >> le disse, attirando così l'attenzione dei presenti.
Michel si voltò con una strana espressione, "Quando mai hanno avuto la possibilità di condividere qualcosa all'insaputa di tutti?" si domandò.
Cassandra arrossì visibilmente << Bhe diciamo che è la stessa cosa anche se per un uomo richiede più energia, comunque ho quasi finito >> rispose a disagio per cercare di sviare l'argomento, sentendosi gli occhi di tutti puntati sulla nuca.
<< Grazie >> mormorò lui distogliendo lo sguardo da quella magia che lo disturbava così tanto, nonostante le fosse grato.
Nel frattempo Michel aveva tolto dalla sacca fradicia le ultime provviste posizionandole davanti al fuoco, Marc aveva fatto lo stesso e in seguito aveva tolto gli abiti per farli asciugare e scaldarsi.
Il più giovane dei Ponthieu si avvicinò a torso nudo a Cassandra mostrando una quasi inaspettata muscolatura ben allenata << Devi mangiare qualcosa davanti al fuoco >> le disse porgendole una mano per invitarla a seguirlo.
Lei arrossì alzandosi dopo aver finito con Nicolas, rimase a fissarlo titubante, gli mise una mano sul petto, si avvicinò e alzandosi in punta di piedi posò le labbra sulla sua guancia per poi allontanarsi rapida << Grazie, mi hai salvato la vita non so quante volte oggi, ti devo tutto >> disse a bassa voce andando poi accanto al fuoco.
<< Non avrei mai potuto lasciarti al tuo destino >> le sorrise dolcemente lui, raggiungendola e accarezzandole il mento con un dito, avrebbe voluto baciarla ma quello non era ne il luogo ne il momento, sarebbe stato troppo squallido per una creatura meravigliosa come Cassandra e lui non era come Marc.
Quest'ultimo, avendo udito i ringraziamenti della ragazzina, disse a sua volta << Dimentichi che non siete nella vostra terra, in mezzo a quei farabutti pronti a gettar fango su chi ha più bisogno d'aiuto. I nostri genitori ci hanno abituati a dare una mano al prossimo, esattamente come Dio comanda >>.
<< Già, soprattutto se costoro rispecchiano appieno i vostri gusti amorosi >> disse a sua volta il giovane Sancerre ancora seduto, demolendo il discorso dell'amico e prendendosi gioco di lui e del fratello.
Di tutta risposta Sèlene gli batté una mano sulla spalla ferita, chinandosi alla sua altezza e continuando a battere sul punto dolente << Oh povero Nicolas, sei geloso perché loro due hanno trovato qualcuno con cui fare coppia mentre tu rimani a bocca asciutta? >> disse esibendosi in una faccia tutt'altro che dispiaciuta.
Cassandra sorrise ancora a Michel unico elemento che le interessava. Si avvicinò al fuoco tremando a causa dei vestiti fradici appiccicati addosso.
<< È il caso che si spogli, Michel. Si prenderà davvero un accidente se rimarrà con quegli abiti >> disse Marc al fratello mentre Nicolas e Sèlene in sfondo discutevano, punzecchiandosi a vicenda.
Il giovane arrossì visibilmente e rispose, rivolgendosi però alla ragazza accanto a sé << Non appena si sarà asciugato il mantello di Nicolas, userai quello per coprirti. Ora però dovresti dare retta a mio fratello >>.
<< E anche Sèlene dovrebbe spogliarsi e scaldarsi davanti al fuoco! >> avanzò ancora Marc, questa volta alzando la voce per farsi sentire dalla diretta interessata e bloccare al contempo quella stupida discussione.
Sèlene si voltò verso di lui << Quindi ci dobbiamo spogliare e rimanere nude davanti a voi tre dato che nulla di quello che abbiamo può servire per coprirci a parte il mantello mio, quello di Cassy e quello di Sancerre che sono ancora fradici?- rispose alzando un sopracciglio e indicando con il braccio quello che avevano- Io non ho problemi se a riscaldarmi sei tu ma, ahimè, non siamo soli >> aggiunse con una smorfia contrariata storcendo il naso.
Cassandra nel frattempo evitando di guardare i presenti aveva iniziato a slacciarsi i lacci del corsetto.
<< Non si mette problemi lei e lo fai tu?- le rispose Marc indicando con il pollice ciò che la sorella già faceva- Noi tre abbiamo già messo ad asciugare le camicie quindi non ci vorrà molto prima che possiate metterle per coprirvi, dovreste solo togliervi la parte più pesante del vostro abbigliamento >>.
<< Non vi toccheremo neanche con un dito, promesso >> disse a sua volta Michel con una mano sul petto, rosso in volto. Cassandra li accanto si spogliava e lui non aveva idea di come comportarsi ne da che parte guardare per evitare di apparire ancora più impacciato.
Questa, più rossa ancora, aveva continuato a slacciare i lacci per togliersi poi l'intero abito carico d'acqua, rimase con i mutandoni bianchi e il corsetto intimo, stando rannicchiata davanti al fuoco evitando di incrociare lo sguardo di qualcuno dei ragazzi, Sèlene rimase sconvolta da quella rivelazione e senza aggiungere altro si spogliò anche lei sedendosi accanto alla sorella, guardandola divertita per poi guardare Michel.
Chi non aveva mangiato nulla lo fece in quel momento, conversarono soprattutto per abbattere la tensione che si era creata a causa della semi nudità delle due sorelle.
Una volta che le camicie dei giovani Ponthieu si furono del tutto asciugate, finirono addosso alle ragazze per coprirle ulteriormente.
Attesero che tutti i capi tornassero asciutti prima di coricarsi e dormire.
Come di rito, i tre giovani impugnarono le armi tenendole sul petto o accanto a sé e facendo stare le fanciulle accanto al fuoco ma dalla parte opposta rispetto all'entrata della caverna.
Sèlene sgattaiolò accanto a Marc attaccandosi a lui e facendogli mettere un braccio intorno alla vita, si assicurò che tutti dormissero prima di baciarlo con passione più volte e si addormentò tra le sue braccia con il rumore sordo della pioggia a fare da sottofondo.

***

La notte seguente i cinque varcarono le mura più esterne di Parigi. I ragazzi avevano aiutato Sèlene e Cassandra a coprire grossolanamente i capelli sotto il cappuccio del mantello.
La corte più esterna era deserta, la popolazione si era già ritirata nelle abitazioni dopo la solita sfrenata giornata di lavoro pesante. I comignoli della maggior parte di esse già fumava da un pezzo e da alcune imposte aperte fuoriusciva un delizioso profumo di cibo.
I compagni di viaggio non mangiavano decentemente da giorni ormai e quella moltitudine di odori provocò in loro un'incontrollabile fame che si manifestò tra acquolina e crampi allo stomaco.
<< Come faremo ad entrare dentro il castello? >> esordì Sèlene accostandosi a Michel e Marc e guardando entrambi curiosa di sapere il loro piano infallibile.
Michel le sorrise galante e disse << Non è poi così difficile, le guardie ci riconosceranno >>.
<< Riconosceranno soprattutto Marc- aggiunse Sancerre con saccente sicurezza- È stato qui a Parigi per due anni in qualità di cavaliere di Luigi IX >>.
Il giovane Falco infatti si era fatto riconoscere senza troppi problemi, elencando anche chi viaggiava con lui.
Non ebbero troppe difficoltà quindi ad accedere al castello nonostante l'assenza dei cavalli avesse lasciato perplessi i soldati a guardia delle mura.
I ragazzi furono fatti accomodare nei loro alloggi, un servo corse verso la camera del conte e bussando con discrezione disse attraverso la spessa porta << Mio signore, perdonate l'ora ma i suoi figli sono rientrati! >>.
Ian saltò giù dal letto letteralmente vestendosi in fretta e furia, uscì dalla stanza e incontrò Etienne, avvisato anche lui del rientro di Nicolas.
I ragazzi erano nel salone davanti al fuoco, infreddoliti e provati.
<< Cosa vi dice il cervello? >> tuonò a gran voce il Falco rivolgendosi in tono severo a tutti e cinque.
Cassandra sussultò mettendosi in piedi e rivolgendogli un profondo inchino << Vi prego mio signore, é solo colpa mia e di mia sorella se i vostri figli e il figlio del conte Sancerre si sono allontanati senza avvisare, volevano aiutarci e la colpa è solo nostra. Vi prego non punite loro >> disse alzando la testa e tenendo le mani strette a pugno davanti al petto.
Ian, sorpreso dalla difesa che Cassandra aveva preso dei ragazzi tacque. La osservò torvo, osservò anche Sèlene allo stesso modo e in seguito gli altri << Mangerete e vi riposerete, domattina ne parleremo bene >>.
<< Nicolas è ferito >> disse Michel.
Etienne rimase a guardare il figlio cercando di mantenere il controllo, gli avrebbe voluto chiedere di raccontargli ogni cosa nutrendo la sua sete di curiosità << Forza figliolo, ti porto da tua madre >> disse invece.
Nicolas infatti si allontanò augurando con riverenza una buonanotte a Ian e a quelli che fino a qualche minuto prima erano stati i suoi compagni di viaggio.
Donna andò incontro al marito e al figlio stringendo quest'ultimo al petto << Ho sentito che sei stato ferito! Vieni dentro e fammi vedere immediatamente! >> disse in tono rabbioso ma non per questo non preoccupato. Gli mise una mano sulla schiena facendolo entrare nella stanza sua e di Etienne.
Sèlene e Cassandra fecero altrettanto congedandosi nei loro appartamenti, lasciando soli Marc e Michel davanti al furioso sguardo del Falco.
<< Avete compiuto un gesto nobile ma altrettanto sconsiderato. Andate nelle vostre stanze. Parleremo dopo la colazione, domani >> e fu così che anche i giovani Ponthieu filarono ognuno nella propria camera consci di ricevere, tra non molte ore, una strigliata con i fiocchi.

Dopo una dormita goduta a fondo, dopo giorni passati sul pavimento duro e al freddo, i ragazzi si destarono e prepararono per partecipare alla prima messa e in seguito all'abbondante colazione che li attendeva.
Le sorelle si fecero trovare già accomodate al tavolo, capi coperti, pulite e vestite di tutto punto. Temevano l'arrivo del Falco e la loro sorte non appena l'uomo avesse aperto bocca. << O ci uccide, o ci caccia per sempre, o ci fa schiave e ci vende al mercato >> disse Sèlene alla sorella mentre addentava una fetta di crostata ai mirtilli. Questa si limitò a mangiare il suo pezzo di dolce in ansia.
Giunsero i tre ragazzi e Noelle dietro di loro che accelerò il passo per raggiungerle più velocemente, si sedette accanto a Cassandra << Dovete assolutamente raccontarmi per filo e per segno ciò che è accaduto >> disse, in preda alla curiosità.
Marc e Michel si esibirono in un elegante inchino dedicato alle due giovani, sui loro volti si dipinse un sorriso e stranamente quello di Marc era dolce almeno quanto quello del fratello.
Giunsero anche Ian ed Etienne con le rispettive consorti.
<< Ed ecco qui riuniti i compagni d'avventura!- disse Etienne, carico come sempre- Ebbene mie signore, mi piacerebbe conoscere la vostra versione dei fatti, come si è comportato mio figlio? >>.
Donna non poté fare a meno di sorridere davanti all'allegria del suo amato.
Sèlene si alzò in piedi seguita da Cassandra per salutare i feudatari e risedendosi disse << Mio signore, per quello che ho potuto vedere è stato molto coraggioso, ha rischiato di affogare, per un pelo non è stato schiacciato sotto il peso di un albero crollato per causa di un fulmine, è stato disarcionato dal suo cavallo ed è stato azzannato da un lupo- sorrise sarcastica voltandosi verso l'amico- Però a lui non dispiaceva affatto la situazione! >> concluse portandosi alla bocca una mora.
Donna fulminò Nicolas con lo sguardo ma questo non la notò nemmeno, sfoggiando anzi il suo sorriso più fiero.
Il padre di tutta risposta rise, fiero anch'esso degli avvenimenti che il figlio aveva superato portando a casa solo "qualche insignificante graffio".
<< Ciò non toglie siano stati degli incoscienti, nessuno escluso >> disse Ian a sua volta, dando un secondo assaggio di ciò che avrebbe detto ai ragazzi da li a poco.
Infatti dopo la colazione convocò i suoi figli e il giovane Sancerre che dovette subire doppia razione di rimproveri, dopo quelli di sua madre.
<< Come ho già detto, siete stati incoscienti >>.
<< Non avevamo altra scelta, padre >> disse Marc in risposta.
<< Voi eravate alla riunione con il re- aggiunse Michel- Abbiamo fatto ciò che era in nostro potere e le abbiamo portate in salvo >>.
<< Avete fatto una cosa nobile ma stupida al contempo. Potevate portare con voi qualcuno per darvi manforte, un gruppo più solido probabilmente avrebbe evitato di ridurvi in questo stato. Senza contare che qualcuno di molto potente cerca Sèlene e Cassandra e se aveste avuto a che fare con loro per voi sarebbe stata la fine, ma immagino lo sappiate già >> aggiunse Ian, ora più cupo e severo.
I tre tacquero, omettendo di proposito la questione della donna che, secondo le giovani streghe, avrebbe tentato di ucciderli attraverso quella serie di eventi verificatisi durante il viaggio di ritorno.
Passò altro tempo prima che Ian lasciasse andare i ragazzi, facendo quasi scoppiar loro la testa con la sua paternale.
Una volta liberi, i tre si separarono ognuno per la propria strada.
In seguito vennero convocate Cassandra e Sèlene.
Le due si presentarono al cospetto del Falco, Cassandra si guardava la punta dei piedi e si tormentava le mani con angoscia, Sèlene invece era più turbata che mai, Marc aveva detto a suo padre del villaggio? Che cosa le avrebbe riservato il conte in quel caso? La sua mente vorticava in un turbine di pensieri facendole scoppiare la testa. Guardò Ian pronta ad affrontare la situazione.
<< Perché siete scappate? >> chiese secco Ian, mentre guardava fuori dalla finestra con le mani dietro la schiena.
<< Perché volevo salvare Cassandra da me stessa, non volevo mi seguisse, ho agito per come il mio cuore mi ha consigliato >> disse Sèlene prontamente, fissando la schiena di Ian.
<< Salvarla da cosa di preciso? >> chiese nuovamente secco.
Forse le domande poste in questo modo facevano parte di una tattica o forse l'uomo era davvero troppo arrabbiato per permettersi qualche pausa di riflessione.
<< Salvarla da Gerka, da quello che sono. Non vi ho mai detto che tipo di magia aleggia dentro di me- si morse le labbra- Distruzione, oscurità, morte, io sono questo mio signore >> disse ancora continuando a fissarlo, strinse i pugni per darsi coraggio, Cassandra la osservava attonita.
<< Perché allora non sei scappata prima?- si voltò verso di lei- Hai provocato tu l'incendio che ha distrutto buona parte del castello e portato via con se vite innocenti? >>.
<< No mio signore, non sono stata io, ero con Cassandra in quel momento lei può confermare. Due degli assassini che ci hanno inseguito fino in Francia si sono intrufolati qui portando le divise delle vostre guardie e di quelle dei Sancerre. Io li ho uccisi e per poco non uccisi anche lei- indicò la sorella- Non sono scappata prima perché ero convinta di non arrivare a tanto. Ma quando ho visto Cassy in pericolo ho ceduto alla rabbia e così Gerka è uscita >> sudava freddo, vederlo così serio e perentorio la spaventava.
Ian si avvicinò continuando a tenere le mani dietro la schiena << Ragazze, vi costa molto essere chiare almeno con me? Siete sotto la mia protezione e per poter adempiere a questo compito devo essere a conoscenza di qualsiasi cosa, ne va della mia faccia. Ora dovete dirmi tutto ciò che non mi avete mai detto e pretendo la verità. Sedetevi >> detestava essere preso in giro, soprattutto da chi lui stesso aiutava.
Le ragazze si sedettero.
<< Cosa volete sapere di preciso? >> azzardò Cassandra con voce timorosa e sottile.
<< Tutto ciò che sapete, tutto ciò che avete scoperto e tutto ciò che non mi avete detto per timore. Voglio sapere di questa Gerka, voglio sapere tutto, voglio essere preparato a qualsiasi altro evento futuro >> si sedette davanti a loro in attesa, i suoi occhi puntati ora su Cassandra ora sulla sorella.
<< Gerka sono io mio signore, la chiamo così perché nella nostra lingua significa "orrore", quando lei esce io sono inerme e assopita, può distruggere qualsiasi cosa senza il minimo sforzo- strinse le mani l'una all'altra, nervosa- Quando uscii dal palazzo due uomini mi raggiunsero in breve tempo. Scappai per seminarli e mi rifugiai nel villaggio di Saint Marcus. Mi nascosi per un po' e quando pensai si fossero allontanati mi presero alle spalle, ingaggiammo battaglia e quello che accadde dopo che Gerka uscì non lo ricordo. So solo che il villaggio ora non esiste più, insieme ai suoi abitanti >> Sèlene abbassò la testa facendosi piccola piccola.
Ian deglutì, davanti a sé aveva una ragazza che non sapeva controllare se stessa, un pericolo pubblico. Se solo avesse perso il controllo avrebbe potuto annientare Parigi e i suoi abitanti, probabilmente in meno di un'ora. << Quindi non appena l'istinto di sopravvivenza o qualche emozione forte provoca in te la perdita del controllo, fuoriesce questa cosiddetta Gerka. Che tu sappia, vi è qualche modo per contenerla o eliminarla del tutto? >> aveva abbassato la voce per evitare che qualcuno potesse sentire anche un minimo quella conversazione così altamente pericolosa.
<< Per eliminarla del tutto bisognerebbe uccidermi. Io non posso farlo da sola, c'ho provato in passato ma Gerka me l'ha impedito- alzò le maniche del vestito mostrando a Ian le cicatrici bianche e nette che aveva sui polsi- Per controllarla mi è stato impresso sulla pelle un sigillo ma credo stia perdendo tutto il suo potere >> disse ora, voltandosi e mostrandogli il tatuaggio dietro il collo.
Lui si alzò e la raggiunse per vedere meglio sia le cicatrici che il simbolo << Ripassando in qualche modo il sigillo oppure creandone uno nuovo o più potente si può risolvere? >> chiese sempre più preoccupato.
<< Si certo credo proprio di sì, ma non saprei a chi domandare, bisogna essere esperti e molto potenti per eseguire un simile rito. Non è cosa da poco, lo chiedemmo ad un Druido, l'ultimo della sua specie ma è stato ucciso dalla Gilda della sacerdotessa alcuni giorni prima della nostra partenza >> continuò Sèlene mantenendo salda a stento la sua ansia.
<< E immagino che ormai non sia sopravvissuto nessuno in grado di fare una cosa del genere, nella vostra terra >>.
<< Da quello che sappiamo non esiste più nessuno, a parte la Gran Sacerdotessa, lei è al di là di ogni immaginazione. Persone che hanno assistito ad un assaggio del suo potere sostengono che sia persino più forte di Dio >> disse Cassandra guardando Ian dritto negli occhi.
<< Questo è perché si hanno i dubbi su quali siano i limiti del potere di Dio, nostro Signore- rispose stizzito ma profondamente impressionato dalle parole della giovane- In ogni caso conoscete il nome di questa donna? Sapete dove trovarla? >>.
<< No conte, non sappiamo che aspetto abbia e nemmeno il suo nome. In pochissimi l'hanno vista ma non hanno mai avuto il coraggio di descriverla >> continuò lei tenendo le mani sul grembo.
<< Dobbiamo assolutamente trovarla, manderò qualcuno in Irlanda per far in modo di chiederle aiuto sotto compenso >> rispose deciso. Voleva aiutare a tutti i costi Sèlene e la sorella ma soprattutto evitare che si ripresentasse la parte maligna della giovane per creare così scompiglio e mettere in pericolo se stessa e gli altri.
<< Questo è impossibile, la Gran Sacerdotessa è più malvagia dello stesso demonio, lei vuole ucciderci e c'ha provato di suo pugno quando eravamo dentro la foresta. Il temporale, i lupi, era tutto controllato da lei, ne siamo certe >> disse questa volta Sèlene guardando il suo signore con decisione.
Lui s'incupì ulteriormente, una forza inumana aveva attentato alla vita delle sue protette, dei suoi figli e di Nicolas e poco si poteva fare per contrastarla se non usare magia ancora più potente, immaginò. << Perché quel lupo ha attaccato Nicolas e non voi? >> chiese.
<< Non sappiamo il perché ma sicuramente era un'avvertiment, e il fatto che si sia spinta lei personalmente a farlo non ci fa stare tranquille, chi ci dice che non decida di presentarsi qui? >> continuò lei più tra se che rivolta ad Ian.
Il Falco annuí << O addirittura a Chatel-Argent. Dovete sapere che domattina partiremo per tornare a casa, potrebbe anche presentarsi li >>.
"Casa?" Pensarono contemporaneamente le ragazze, il conte aveva appena dichiarato il suo castello come casa davanti a loro due, includendole in qualche modo nella famiglia. Si guardarono e non poterono non sorridergli.
<< Grazie >> mormorò Sèlene con sincerità, riferendosi alla sua uscita.
Dopo qualche secondo passato a domandarsi quale fosse il motivo di quei ringraziamenti, comprese e sorrise di rimando. L'aveva detto spontaneamente e con estrema onestà, le sentiva più simili a sé di chiunque altro e non poteva lasciarle al loro destino in quel mondo pericoloso e crudele. << Ora andate a riposare e non osate più fare nulla di avventato >>.
Le streghe s'inchinarono con rispetto e sollevate andarono nella loro camera per rilassarsi un poco.

   
 
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