Film > Zootropolis
Segui la storia  |       
Autore: WriteMary    04/11/2016    3 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La volpe rientrò in sala d’attesa, restituendo il cellulare al lupo seduto al divano.
“L’alto comando ci ordina di rientrare.”
“L’alto comando?” chiese Andersson inclinando leggermente la testa.
“Ma si, la piccola dalle orecchie lunghe, quella che dice a tutti come sarebbe meglio agire.”
Il lupo non seppe trattenersi, e rise mentre s’alzava per seguire Nick lungo il corridoio.
L’ospedale era frenetico, scandito dalle voci degli altoparlanti che precedevano un flusso continuo di animali in camice bianco, pazienti e famigliari ansiosi.
Andersson notò in una camera uno sciacallo confinto in un collare elisabettiano, assistito da un infermiera che lo esortava a non grattarsi.
“Quanto odio quei collari” disse superando la stanza.
“Difficile trovare qualcuno che non li odi” confermò la volpe. “Da piccolo dovetti indossarne uno, sbatteva ovunque, e mangiare era pressoché impossibile.”
“Già…” rispose con tono assente.
Nick lo guardò con la coda dell’occhio, aveva portato le orecchie leggermente indietro.
 
“Non ti dispiace se guido?” chiese il lupo come resosi conto di avere le zampe sul volante.
“Continua pure, non amo particolarmente la strada.”
“Scusa, e che Thor non mi lascia mai guidare.”
“Thor?” chiese la volpe alzando un sopracciglio.
“Oh, è cosi che chiamo Thorley.”
“Come il leone in quei film di supereroi?”
“Thorley disse lo stesso, ma quella non è che una grossolana interpretazione, io mi riferisco al tradizionale caprone del tuono delle mie parti.”
“Le tue parti? Non sei di Zootropolis?”
“Ci siamo trasferiti qui quando ero ancora cucciolo, ma gran parte della mia infanzia l’ho passata a Hjärtaiga, nel nord.”
“Questo spiega il tuo nome.”
“Ridi se dico che Ulv significa lupo?” Disse col tono di chi è già pronto a subire.
“Non mi permetterei mai, purché tu non faccia grigio di secondo nome.”
Ulv rise, assicurando che fosse stato così, sarebbe corso all’anagrafe tempo fa.
Il traffico non era dei più scorrevoli, ma riuscirono a raggiungere Savana Centrale senza troppi problemi.
Il Lupo lasciò l’auto il più vicino possibile all’ingresso del dipartimento di polizia, complimentandosi con se stesso della buona manovra.
Varcarono la soglia dell’atrio, avvicinandosi alla segreteria per chiedere specifiche a Clawhauser che però era alle prese di un tasso del miele fuori controllo.
“Per quanto ancora mi negherete risposte!”
“Si calmi per favore.”
“Calmarmi! Mi chiamate sul lavoro, mi fate arrivare di corsa, mi dite che il mio amico è morto! E’ mi dite pure di stare calma!”
Il ghepardo cercava di nascondersi dietro una confezione di ciambelle, mentre la furente mellivora alzava i pugni al cielo come una manifestante.
“Che sta succedendo Benjamin?” Intervenne Nick avvicinandosi con le zampe in tasca.
“Oh Wilde, Andersson grazie al cielo siete arrivati, vi prego fate qualcosa.”
La mellivora si girò di scatto, guardando la volpe con la peggiore delle espressioni.
Era alta circa settantacinque centimetri, con zampe corte ma robuste, rafforzate da pelliccia
nera e irsuta, coperta da jeans sporchi di terra e canottiera a fantasia militare.
Al collo portava una catenella metallica, che richiamava il dorso argenteo dalla coda fino alla sommità della testa, dove Nick poté notare i segni di una pentita tinta viola, mentre l’animale marciava verso di lui con passo deciso.
“E lei chi sarebbe?!” Disse premendo ripetutamente il dito sul petto della volpe. “L’agente che dovrebbe mettermi a tacere!”
“Signora la prego di calmarsi.”
“Cos’è il vostro nuovo slogan! Dov’è finito il servire e proteggere!”
Il tasso del miele si sporse sempre più verso l’agente, che abbasso le orecchie mentre curvava indietro la schiena a ogni colpo.
“Ora la smetta.” intervenne Ulv fissando intensamente l’animale con i suoi gelidi occhi azzurri.
“Superiamo il metro d’altezza e ci crediamo invincibili lupo!”
“Le ricordo che sta parlando a un agente di polizia.” rispose rizzando lievemente il pelo.
“E lei con un’onesta cittadina che paga le tasse!”
“Faccia silenzio!” Tuonò Thorley sopraggiungendo alle spalle del lupo.“Quante volte dovrò ancora ammonirla!”
La mellivora si zittì, guardando l’alta tigre a braccia conserte con il più tetro degli sguardi.
Farfugliò qualcosa a bassa voce, poi andò a sedersi a testa alta accanto a un opossum.
“Hai fatto colpo Thor.” Disse Ulv sorridendogli.
“Avrei voluto darle un colpo.” Specificò lui.
Judy sopraggiunse nell’atrio a passo svelto, mentre gli animali che si erano fermati a guardare la scena, ripresero le loro direzioni come fosse calato il sipario.
“Nick, Andersson, finalmente. Stava diventando ingestibile.”
“Stava?” chiese la tigre alzando un sopracciglio.
“Che problema ha quella?” chiese Nick rassettandosi l’uniforme.
“Insisteva nel voler sapere cos’è successo al suo amico” rispose Clawhauser ancora semi nascosto dietro la scrivania. “Ma non sapevo a cosa si riferisse.”
“Quella è Melanie Ratèl.” Disse Judy indicandolo con lo sguardo “Una dei testimoni assieme a Dick Barnes, l’opossum alla sua destra.”
“Abbiamo già iniziato con la lontra, aspettavamo voi per procedere con gli altri.” Puntualizzò la tigre.
“Ci spartiamo i testimoni quindi?” chiese Nick.
“Lasciate a me la Mellivora, voi…”
“No Thorley, finirebbe male” intervenne Ulv. “Ce ne occupiamo io e Nicholas. Voi finite pure con la lontra.”
“Che? Sei matto!” disse Nick agitando le braccia in assoluto dissenso “cosi finirà male per noi.”
“Come preferisci Ulv.” Acconsentì la tigre.
“Bene, se siamo tutti d’accordo vi aggiorno su quello che sappiamo.” Disse Judy estraendo il taccuino.
“No frena Carotina, chi ha detto che sono d’accordo?”
 
Nick entrò per primo nella stanza, seguito dal lupo grigio.
Di fronte a loro Melanie Ratèl era seduta a un tavolo a braccia conserte, col muso di profilo in atteggiamento superiore.
La stanza degli interrogatori era spoglia, priva di qualunque possibile distrazione, solo il tavolo dava testimonianze dei precedenti colloqui, inciso com’era dai numerosi segni d’artigli ancora visibili sotto un’imprecisa smaltatura.
Nick e Ulv si sedettero di fronte alla mellivora che solo allora volse il capo in loro attenzione.
“Posso sapere che cos’è successo a Aiden ora?!”
“Aiden Bentley è deceduto questo pomeriggio al Zootropolis Central Hospital, si è presunta un’intossicazione alimentare, ma stiamo aspettando conferme.” le rispose Ulv.
“Aiden morto… quel diavolo.”
“Era un suo caro amico?” chiese Nick. “Da come ha reagito…”
“Aiden era un animale da tirare sotto!” affermò Melanie con cruda risolutezza.
La volpe restò basita, scambiando un occhiata al lupo che condivideva la sua stessa reazione.
“Come scusi?” chiese fingendo di non aver capito.
“Era viziato, arrogante e superbo” sottolineò lei.  “Si meritava di certo una lezione ma non certo la morte.”
Il lupo inclinò leggermente la testa come fosse necessario per comprenderla. “Se le stava così antipatico, perché fermarsi a pranzo con lui, siete colleghi di lavoro?”
“Vasta Fauna No! Sono una botanica, lavoro in un vivaio nelle Meadowlands; lui era un architetto. Ho pranzato con lui solo perché c’erano anche Dick e Logan.”
“Logan la lontra giusto?” chiese la volpe
“Si lui… se avessi saputo le sue intenzioni l’avrei preso a sberle!”
“Logan?”
“Ma no! Aiden, e presti attenzione per cortesia.”
Nick guardò il lupo con chiara rinuncia alla conversazione, lasciandosi sostenere dallo schienale con lungo sospiro.
“Cosa intende con intenzioni?” chiese Ulv.
“E’ stato lui a invitarci, diceva che ci saremmo ritrovati tutti e quattro come ai vecchi tempi. Ha prenotato a nome suo e ha pure offerto il pranzo. Bel gesto no? Se non fosse che quando sono arrivata, al tavolo cerano solo Aiden e Dick, perché Logan lavorava come cameriere. Quella zecca… doveva aver scoperto dove lavorava, e si è presentato con noi per prenderlo in giro.”
“Perché fare una cosa del genere?” chiese Nick riacquistando interesse.
“A certi animali basta poco per essere dei cran scarti d’evoluzione” rispose Melanie come sul punto di sputare. “Logan era suo compagno alla facoltà di architettura, ma ha abbandonato gli studi, cosa che Aiden non ha mai digerito. Non perdeva occasione di invitarlo a sedere ogni volta che portava un piatto, come a sottolineare la sua evitabile posizione. Sapeva quanto Logan fosse emotivo, sapeva come colpire.”
Nick si fece scuro in volto, sapeva bene cosa significasse essere vittima di bullismo.
“Capisco.” Affermò il lupo finendo di trascrivere le note sul suo taccuino. “Mi dica, è stata male dopo il pranzo?”
“In verità si.” Rispose facendo rizzare le orecchie dei due agenti. “Tornata a casa ho avuto dei leggeri dolori addominali, ma ci ho dormito sopra, è quello che succede quando pranzi con qualcuno che vorresti solo che gli andasse il cibo di traverso.”
“Ha mangiato qualcosa di particolare, qualcosa che magari ha mangiato anche la vittima?”
“Io odio il bambù!” Disse schifata. “ho ordinato una tagliata onnivora accompagnato con del idromele”
“Idromele?” chiese Nick incuriosito.
“E un alcolico, prodotto dalla fermentazione del miele.” Rispose Ulv col tono di chi la sapesse lunga. “Qui non è comune, ma da dove vengo è…”
Il lupo fu interrotto, tre colpi battuti alla porta attendevano risposta.
“Avanti.”
Il capitano Bogo si sporse oltre la porta.
“Wilde nel mio ufficio, ora.”
 
Bogo entrò per primo, impedendo a Nick di vedere oltre la soglia.
Solo quando l’imponente stazza  del bufalo aggirò la scrivania, la volpe poté notare Judy scostarsi per far passare il capitano.
Lui le sorrise entrando e solo in un secondo momento s’accorse della cerva seduta di fronte alla scrivania.
Indossava un tailleur dal taglio elegante composto da una giacca e gonna a tubino che ne risaltava la figura slanciata.
“Lei è Diana Rowe, del Ministero della salute.” la introdusse Bogo accomodandosi. “A quanto pare ha preso a cuore il caso ispettrice.”
“Prendo sempre a cuore il mio lavoro capitano, soprattutto quando ci sono simili risvolti.”
“Che genere di risvolti” chiese la coniglietta accostandosi a Nick.
 “Ho chiesto ai medici legali di poter consegnare i primi risultati dell’autopsia del corpo di Bentley. Pare abbiano rinvenuto tossine ofidiche, nel sistema digestivo della vittima.”
“Tossine di cosa?” chiese la volpe portando la testa indietro.
“Veleno agente, Aiden Bebtley è stato assassinato.”
“Questo cambia le priorità.” disse Bogo restituendo alla cerva il fascicolo clinico.
“Cosa dobbiamo fare con i testimoni capitano?” chiese Judy
“Quei mammiferi sono ora sospettati di Animalicidio.” Rispose il bufalo. “Applicheremo delle misure coercitive, mentre voi finirete col raccogliere le loro deposizioni.”
“Si signore.” Risposero all'unisono mentre il bufalo li congedava alla porta.
“Temo dovrai prendere la metro Nick, ho ancora le dichiarazioni di Barnes. ”
“No Carotina, ho anch’io le mie cose da finire.”
“Di piuttosto che non hai voglia di tornare a casa a piedi.” Rispose colpendolo col gomito.
“Oh, quindi tratti così chi ha sentito la tua mancanza?”
“Ah, quindi ti sono mancata?”
“Quel poco, Ulv è a posto, non è eccessivo e imprudente come qualcun’altro.”
“Parli di me come fossi una maledizione adesso?”
“Una piacevole maledizione.”
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Zootropolis / Vai alla pagina dell'autore: WriteMary