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Autore: Rinalamisteriosa    04/11/2016    0 recensioni
Il 31 ottobre 2016, Erika e Viktor hanno entrambi il giorno libero e decidono, di comune accordo, di passare il pomeriggio e la sera nella casa in cui convivono da tre anni, beati e tranquilli, rinunciando alla festa di Halloween in cui li hanno invitati alcuni amici.
La cugina con origini giapponesi di Erika, Shizuka, non vi rinuncia, anzi è ben felice di vivere una nuova esperienza e questo significa che l’appartamento è tutto per loro.

{Partecipante all’iniziativa “Notte stregata! - Halloween Special” indetta dal forum Torre di Carta}
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Doc

Titolo: Dolce e piccante

Prompt: Costume

Raiting: Arancione

Storia originale

Note: Seconda one-shot partecipante all’iniziativa “Notte stregata! - Halloween Special” indetta dal forum Torre di Carta.

Personale sperimentazione dell’avvertimento lime. Il raiting non credo sia rosso, perché in genere non entro nei particolari, mi imbarazzo già ad aver scritto tutto questo xD

I personaggi mi appartengono e ogni riferimento ad altri è puramente casuale (per esempio, ho già scritto su un personaggio che si chiama Erika, ma di carattere sono opposte xD). Se non sono delineati chiaramente, è perché mi sono concentrata più sull’esperimento. Chiedo scusa in anticipo ^^

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Il 31 ottobre 2016, Erika e Viktor hanno entrambi il giorno libero e decidono, di comune accordo, di passare il pomeriggio e la sera nella casa in cui convivono da tre anni, beati e tranquilli, rinunciando alla festa di Halloween in cui li hanno invitati alcuni amici.

La cugina con origini giapponesi di Erika, Shizuka, non vi rinuncia, anzi è ben felice di vivere una nuova esperienza e questo significa che l’appartamento è tutto per loro.

Così, quando lei finisce di prepararsi – con il trucco, la parrucca color ebano e il lungo vestito di Morticia Addams – ed esce salutandoli con un largo sorriso che poco si addice al personaggio di cui si è mascherata, si ritrovano da soli, a festeggiare la ricorrenza a modo loro.

Per fare una sorpresa al suo Viktor, Erika tira fuori dall’armadio il costume da diavoletta sexy che ha rassettato con le sue manine per settimane e nascosto qualche giorno prima, all’insaputa del fidanzato.

Poi si chiude in bagno con la scusa di farsi una doccia veloce, in realtà vuole semplicemente prepararsi a dovere per la sorpresa.

A lavoro ultimato, si guarda compiaciuta allo specchio e si complimenta mentalmente con se stessa.

Apre la porta, esce dal bagno e a passo felpato raggiunge la cucina, dove apre una credenza e tira fuori i biscotti che ha preparato la sera precedente. A forma di piccole bare, teschietti, fantasmini e zucche, i dolcetti si adattano perfettamente all’atmosfera di Halloween, anche se lei spera solo di usarli come mezzo per addolcire Viktor prima di poter amoreggiare con lui.

 

 

Intanto, il ragazzo sta passando il tempo giocando a un videogioco a sfondo horror che aveva momentaneamente preso in prestito dal negozio di un amico.

È concentrato a guardare lo schermo e a pigiare freneticamente i tasti del joystick, finché l’attenzione non viene catturata dalla sua avvenente fidanzata, che proprio in quel momento gli passa davanti ancheggiando in modo provocante e portando con sé un vassoio pieno di biscotti, per poi sedersi al suo fianco sul capiente divano.

Lui la guarda a bocca aperta, come se la vedesse per la prima volta. I capelli neri le scendono in eleganti boccoli, acconciati con un cerchietto con le corna appuntite. Il trucco è leggero, con sfumature di rosa e di viola. Il vestitino corto e aderente, un tubo viola con le spalline nere, scende sensualmente modellando le forme perfette della sua ragazza, dal petto femminile fino alle cosce. La scollatura generosa è ritagliata a forma di cuore. E per finire, ai piedi calza stivaletti di pelle con i tacchi alti.

Subito, lei poggia il vassoio invitante sul tavolino basso e usa le sue manine affusolate, con le unghie smaltate di viola, per togliergli il joystick dalle proprie e mettere da parte l’oggetto al momento inservibile. Lui spegne con il telecomando la televisione, mentre il gioco andrà in stand-by automatico da solo, se nel frattempo non verrà più utilizzato.

 

 

Condividono felicemente i biscottini preparati amorevolmente da Erika, che è bendisposta a imboccarlo e a ridere con lui. Si scambiano effusioni, carezze e confidenze intime.

«Sei sporca, sai? Proprio qui», mormora lui a un tratto, leccando via, con studiata furbizia, il colorante rosso di un biscottino dall’angolo delle sue labbra vellutate coma la buccia di una pesca.

Invitanti e irresistibili, un richiamo al quale difficilmente può sottrarsi e la sua ragazza lo asseconda, inspira, chiude gli occhi, si fa più vicina.

Quando si staccano, lei nota che è avanzato dello zucchero a velo, maliziosa prende la sottilissima polverina con un dito e con lo stesso si tocca il collo niveo, scendendo fino alla scollatura formosa. E strofina la mano sopra il provocante costume.

Il suo ragazzo recepisce il messaggio subliminale, le cinge i fianchi e la fa stendere. Misto al profumo della pelle morbida di lei, lo zucchero è ancora più dolce, ma egli non si limita a lasciare una scia umida sulla parte interessata. A pensare ancora ai biscotti rimasti, quando può gustare qualcosa di meglio.

Lei inarca la schiena, lui trova la zip e l’abbassa, le sfila il costume che, ormai, fatta la sua parte è divenuto superfluo, si priva della maglietta a maniche lunghe e si mette a cavalcioni su di lei. Anche il reggiseno nero di pizzo fa la stessa fine del costume e della maglietta, finendo a terra.

Entrambi rimangono mezzi nudi ed esposti, sanno già dove andranno a parare e sono eccitati dal risvolto piccante che la giornata ha preso.

Erika non può chiedere di meglio, il suo desiderio erotico si sta per realizzare e galeotti sono stati il costume da diavoletta sexy e i biscottini di Halloween.

Si baciano a lungo, si liberano delle scarpe e degli ultimi indumenti, e presto il salottino si riempie di mormorii bassi e rochi, sussurri suadenti, schiocchi di baci lascivi, ansiti concitati e gemiti sempre più forti. Persino il divano sembra stridere, mentre i due corpi bollenti combaciano alla perfezione, si uniscono, affondano ripetutamente sui cuscini di pelle.

Accaldati, sudati, stesi insieme, dimenticano il mondo che li circonda. Non è più un giorno libero, non è più Halloween, è una dimensione unica. Esistono loro due e l’amore che li lega. Profondamente e completamente.

 

 

Dopo il sesso, i due si sono appisolati uno accanto all’altra, senza scollarsi dal loro nido d’amore, il divano.

Passa un’ora, poi diventano due, tre, forse quattro.

Erika, la prima ad aprire gli occhi, si risveglia rabbrividendo e sposta la copertina per coprirsi meglio. Poi, sbadigliando e facendo un verso che pare più un miagolio, si volta a guardare intenerita il suo Viktor. Lui ha ancora la faccia premuta sul guanciale usato per poggiare la testa tutta arruffata, dato che le ciocche bionde sono sparate da tutte le parti.

«Certo che oggi mi hai sfiancata più del solito», mormora divertita, per poi dare un’occhiata all’orologio da parete e stupirsi sinceramente.

«Amore, mi senti? È quasi ora di cena. E non ho preparato nulla, mi sa che ci conviene ordinare una pizza», suggerisce, scrollandolo un poco.

Lui mugugna parole incomprensibili, prima di far capire che si è svegliato. Solleva appena la testa e dichiara di non avere appetito al momento.

«Ti capisco. Nemmeno io ho fame, in effetti», ammette di rimando. Cerca di mettersi seduta, vuole alzarsi in piedi e cercare il cellulare per vedere se nel frattempo Shizuka le ha scritto qualche messaggio, ma lui, rianimandosi, si sposta sopra di lei, bloccandola sul divano prima che abbia il tempo di compiere queste semplici azioni.

I due si fissano tacitamente, occhi negli occhi. Castano nel blu.

Le loro mani si cercano, le dita si intrecciano, sopra i capelli corvini e scomposti di lei.

«Altri dieci minuti…» pretende lui, roco. Lei capisce cosa intende e ridacchia.

«Stiamo correndo il rischio di diventare genitori prima del tempo, lo sai», soggiunge flebilmente, e tace. Non perché non ha altro da aggiungere – in verità hanno già parlato di questi fatti privati, a volte sono così presi dall’atto irrazionale da non pensare alle precauzioni necessarie, si comportano da giovani incoscienti, dovrebbero andarci piano – ma il cervello va in black-out quando le loro bocche si congiungono. Un’altra parola, un altro avvertimento, se prima c’era, ora è tutto dimenticato.

Non badano alla copertina leggera, che scivola a terra.

Coinvolti nell’ennesimo bacio appassionato, i due innamorati non si accorgono di quando si accende la luce nelle scale esterne.

Sono ancora avvinghiati quando la porta d’ingresso si apre senza il minimo cigolio – oliata di recente.

A Erika, inconsapevole, scappa un gemito mentre lui, ignaro e preda di un impulso irragionevole, si struscia su di lei, contro di lei.

Non odono nemmeno i passi leggeri che entrano in cucina, che tornano indietro e attraversano il corridoio prima di fermarsi a pochi metri da loro, mentre Viktor stringe possessivo i fianchi sinuosi della sua Erika.

La posizione inequivocabile in cui li ritrova la cugina di lei quando arriva di soppiatto nel salotto e li sorprende è palese.

Come è scontato che i due siano trasaliti simultaneamente e si siano staccati con la stessa rapidità, scambiando la ragazza per un’apparizione, o per un fantasma.

Il fatto degno di nota, in realtà, riguarda la reazione di Shizuka.

Con nonchalance, come se non fosse la prima volta che avviene una scena simile, si volta, posa la finta pianta carnivora sopra una sedia, appoggia la macchina fotografica, sfilandosela prima dal collo, sul tavolino basso accanto al vassoio, prende un biscotto, lo assaggia e dice, in tono spiazzante: «Ora capisco perché avete rifiutato l’invito alla festa, pensavate di procreare proprio oggi, che ironia».

I balbettii confusi e imbarazzati che seguono questa frase arguta, mentre i due corrono a lavarsi e dopo a rivestirsi, dimostrano ancora una volta che è lei la più assennata del trio, e Shizuka spera che il pargoletto, se ci sarà, abbia più autocontrollo e sia più furbo dei suoi genitori.

Ma forse, chiudersi a chiave nelle camere da letto non va più di moda.

 

 

«Comunque siamo ancora in tempo ad andare alla festa notturna tutti insieme. Ero tornata apposta, per vedere se per caso posso farvi cambiare idea».

«Io accetto, ma a una condizione: Erika deve cambiare costume, non voglio che la vedano con quel vestitino sexy, sono geloso!».

«O mio Vicky, quanto sei sexy quando fai il geloso! Dai, se ti fa piacere, mi metto un vecchio lenzuolo bucato di sopra e vengo travestita da fantasma, ma tu mi starai accanto per evitare che me lo tolgano. Ci stai?».

 

 

 

 

  
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