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Autore: WarOnMars    05/11/2016    0 recensioni
Dal prologo:
"Se n'è andato con un lieve sorriso, quasi soddisfatto, sul volto. Un sorriso che io, invece, non credo di poter più mostrare. Non adesso che, voltandomi verso la figura al mio fianco, sento un impercettibile -È davvero finita?-
A questo punto... sì, è davvero finita."
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Nuovo personaggio, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Hell's Kitchen, Midgard.
1:03 AM

  Un uomo rivolse i suoi occhi azzurri ad un cielo costellato di stelle, dal tetto di quell'edificio malmesso pensava di non aver mai visto uno spettacolo simile, ma la sua mente venne presto soggiogata da altri pensieri. Sapeva che nell'ultimo secolo la scienza aveva fatto passi da gigante. Sapeva di altri mondi. Sapeva di esseri diversi. Aveva lui stesso incontrato una divinità. Rifletteva, in quell'attimo di lucidità, a quanto la Terra fosse insulsa e i suoi abitanti infimi, mentre il resto dell'Universo così infinitamente immenso. Si sentì una nullità. Un puntino nero al centro di uno sconfinato foglio bianco. Quell'uomo, dallo sguardo vitreo, osservava intensamente la volta celeste come se volesse raggiungerla, vagare in quello spazio immane. Ormai i suoi occhi vagavano tra i pianeti. Vagavano senza meta, quando all'improvviso iniziarono a girovagare alla ricerca di qualcosa, la stella più luminosa, un pianeta così familiare quanto sconosciuto. Senza rendersene conto, quasi meccanicamente, stava cercando Asgard.
 



Il regno di Asgard è un luogo mistico e antico posto sotto la protezione del dio Odino, le sue terre sono spazzate da un vento gelido costante. La gente vive sia in piccole comunità isolate che nella grande città ai piedi del palazzo del Celebrante ove si trova la statua di Odino.
Proprio tra le strade di quella città c'è Siham. Camminava tra la classica folla del mercato asgardiano. Le venditrici urlavano tra di loro aggiornandosi sulle vendite, altre, invece, ingannavano i clienti con parole suadenti per vendere loro qualche prodotto scadente, alcune di loro la salutarono, altre le concedettero un semplice cenno di capo. Una strana signora la attirò. Pur passando tutti i giorni tra quelle bancarelle non l'aveva mai notata. Si avvicinò a lei sorridendole e curiosando tra la sua merce. Vendeva una vastità di cianfrusaglie e ciondoli vari, ma qualcosa catturò la sua attenzione più del resto, una qualunque moneta all'apparenza.
La guardò incuriosita avvicinando il viso all'oggetto.

« Qualcosa ti incuriosisce, ragazza? »

Alzò subito il volto in direzione della donna per poi annuire. Prese la moneta in mano osservandola meglio: una faccia aveva un leggero rilievo raffigurante la testa di una capra all'interno di una stella capovolta, in basso inciso il nome "Morning Star" e in alto la frase: In God we're Damned; sul retro era inciso un crocifisso all'interno di un triangolo, in corrispondenza del davanti lo stesso nome e in alto la frase: In God we Trust. Tutto ciò la attrasse e la incuriosì e allo stesso modo la affascinò tanto da spingerla a domandarne il significato.

« Che significa? »
« Non è importante saperlo quanto lo è il suo potere, ma questo lo scoprirai da sola. »
« Come sai che lo comprerò?»
« Lo farai. In un modo o nell'altro tu otterrai quella moneta.»

Nel sentire quella frase le mostrò un sorriso di sfida, poggiò la moneta al suo posto per poi voltarle le spalle alzando una mano in segno di saluto e ritornando sulla sua strada. Durante il tragitto inserì le mani nelle tasche dei suoi pantaloni a causa di una lieve brezza gelida che da poco aveva iniziato a soffiare e sentì un oggetto rigido e freddo al tatto all'interno di una delle due. Incredula lo estrasse prendendolo in mano e, con grande stupore, notò che si trattava proprio di quella moneta. Si voltò di colpo verso il mercato indecisa se tornare indietro o meno, dopo averci riflettuto un attimo si accorse di essere in ritardo e Timeless ODIA aspettare. In fondo che sarà mai una semplice moneta? Decise di non pensarci e riprese a camminare intenta solo ad arrivare in tempo.

 

Dopo pochi minuti si ritrovò faccia a faccia con la sua mentore non molto contenta del solito ritardo.

« Sei sempre in ritardo, stupida mocciosa. Quante volte ti detto che il tempo è prezioso?! »
« Ho perso solo un minuto! »

A quell'affermazione le rivolse una delle sue occhiatacce gelide che la facevano rabbrividire, ma a cui era ormai abituata.

« Una donna mi ha fatto perdere tempo. Giuro che sono anche partita in anticipo.»

Alzò le mani in segno di difesa.

« Che non accada mai più. Ora prepara l'arco.»

Già... l'arco. Sfoderò le due estremità e le congiunse a creare un unico arco per poi osservarlo in silenzio.

 

« Coraggio, mocciosetta, vuoi essere allenata? Scegli la tua arma. »

Si trovavano all'interno dell'armeria. Aveva insistito tanto per convincerla del fatto che fosse pronta ad utilizzare un'arma. Girava per la stanza piena di armi di ogni tipo. Era molto disorientata ed eccitata al contempo. Fu subito attratta da un arco messo in un angolo, in disparte rispetto a tutti gli altri. Si avvicinò e lo prese in mano per poi mostrarlo a Timeless in cerca di consenso.

« È tua l'arma. Sei tu a decidere. »

A quella risposta sorrise e mise l'arco in spalla dirigendosi poi verso l'uscita insieme alla sua mentore.

 

« Che aspetti?! Ti ho appena fatto un discorso sul tempo e tu... tu perdi tempo?!»

Presa alla sprovvista alzò lo sguardo su di lei per poi ricomporsi subito posizionandosi di fronte al suo corpo metallico.

« Attenta a non far rimbalzare le frecce, il mio bel faccino ne risen...» non fece in tempo a terminare la frase che la vide sparire e poi riapparire proprio davanti al suo viso sul quale sferrò un destro abbastanza forte da farle sanguinare il naso. « Hey! Non ero ancora pronta!»

Si allontanò con un balzo per evitare i successivi attacchi. Impugnò l'arco tendendo una freccia nella sua direzione, ma, poco prima che la scoccasse, Timeless scattò verso di lei così velocemente da far sì che colpisse uno dei pilastri della stanza; a quel punto si rese conto che un arco era inutile nel combattimento corpo a corpo. Schivando gli attacchi della mentore divise la sua arma in due spade perfettamente simmetriche partendo finalmente al contrattacco. Da lì, iniziò una danza che vedeva come protagonisti i pugni di Timeless e le lame di Siham. Il suo sparire e riapparire altrove la metteva non poco in difficoltà, ma ormai sapeva leggere quasi ogni sua mossa così come conosceva i suoi punti deboli, tanto da prevedere la sua apparizione alle sue spalle e tirarle una gomitata sul ventre, una delle poche parti di lei ancora umane. Sapeva che si sarebbe piegata in due dal dolore, d'altronde la sua armatura era stata costruita con i metalli più resistenti e forti di Asgard. Sfruttò il suo attimo di debolezza per sferrarle un calcio in pieno volto in modo tale da farla cadere supina al suolo. Prontamente ricongiunse l'arco per scagliare una freccia contro l'orologio incastonato nel suo petto. La vide scomparire per poi sentire una strana presenza alle sue spalle. Cercò di voltarsi per potersi proteggere, ma un braccio attorno al collo la bloccò e glielo impedì. Timeless le stava puntando la sua stessa freccia al collo.
La donna lasciò cadere a terra l'oggetto allontanandosi.

« Per oggi abbiamo finito.»

La ragazza si girò e la guardò interdetta. In qualche modo riusciva sempre a stupirla e a prenderla alla sprovvista. La vide sedersi su una panchina e decise di raggiungerla. Restarono in silenzio per un breve lasso di tempo per poter avere la possibilità di riprendere le forze.
Siham interruppe quel momento di quiete solo per soddisfare una sua curiosità.

« Da dove vieni? Non ho mai visto ne sentito parlare qualcuno di un essere simile a te.»

Timeless non parlò, lo sguardo rivolto verso il basso. Si alzò facendo piccoli passi per poi fermarsi voltando leggermente il viso verso di lei.

« Vengo dalla crudeltà e dalla stupidità dei terrestri.»

La guardò allontanarsi per poi alzarsi sentendo la sua curiosità crescere maggiormente.

« Conosci Midgard?!»

In risposta ricevette semplicemente un « Torna a casa, mocciosa.» 

Siham si avviò sulla strada del ritorno mentre il sole pian piano svaniva all'orizzonte donando il suo ultimo saluto e baciando Asgard con i suoi raggi che resero i palazzi dorati ancora più splendenti. Il mercato era stato sgomberato e ognuno ritornava alla propria abitazione, pochi si aggiravano ancora per le strade. Imboccò una via sterrata che la portò ad una grotta buia, afferrò la torcia spenta all'ingresso per poi accenderla con un fiammifero e si addentrò nell'oscurità. Un piccolo lamento le fece capire di aver trovato chi stava cercando, puntò la luce verso di esso e un grande lupo le venne incontro buttandola giù. Gli accarezzò il muso e gli lasciò il suo pasto per poi accorgersi, dall'uscita della grotta, che qualche stella iniziava a costellare il cielo, si stava facendo notte. Salutò Fenrir lasciandogli un bacio sul capo e ritornò sul suo cammino per compiere gli ultimi metri rimasti, dopo alcuni minuti le luci dei lampioni le fecero capire di essere arrivata. 
Eccolo lì, illuminato da un semplice bagliore in grado di renderlo più divino di com'era già. La sua sola vista fece svanire ogni fatica e andar via ogni stanchezza, era come se un coro di angeli si fosse riunito in un'orchestra armoniosa proprio dentro di lei ed il suo cuore, con il suo battito, ne era lo strumento portante. Era lì, proprio sotto la sua abitazione con i suoi capelli di un biondo angelico e i suoi occhi blu come il mare in tempesta. Lui che a vederla si illuminò mostrando uno dei sorrisi più belli mai visti. È proprio lui, l'uomo al centro dei suoi pensieri: l'unico ed inimitabile Thor, suo zio. Ebbene sì, l'uomo più affascinante di Asgard, dio del Tuono e il centro delle fantasie di ogni donna era suo zio.
Poggiò una mano sul suo capo scompigliandole i capelli.

« Ciao piccola guerriera. Dove sei stata? »
« Ciao Tuono! Vengo da un lungo, interminabile e stancante allenamento con Timeless... ma per fortuna ci sei tu zietto, vero? »

Disse dandogli un buffetto affettuoso sul petto. Lui, in tutta risposta, rise di gusto mentre le circondava le spalle con un braccio e la stringeva a sé mentre lei apriva la porta. Una volta dentro la guardò sorridendo divertito.

« Puzzi di sudore! Vai a fare una doccia, ci penso io alla cena. »

Disse dandole una pacca sul sedere. Un gesto che la lasciò profondamente stupita, guardò l'uomo con gli occhi spalancati restando in silenzio per poi mostrargli un sorriso malizioso e saltargli addosso facendolo sbilanciare e girare un attimo prima di cadere sul divano sopra di lei. 
Un grande CRACK riempì la stanza, si guardarono in silenzio, entrambi con gli occhi sgranati, poi un rumore strano, come se qualcosa stesse strisciando sul pavimento, lo sguardo di Thor andò verso il marmo seguito subito dopo da quello di Siham. 
Uno dei piedi del divano rotolava indisturbato sotto i loro occhi. Nell'attimo in cui i due si resero conto di ciò che stava per accadere, un tonfo li spaventò a morte, poi il divano toccò il suolo dando ai due una sensazione di vuoto. Siham conficcò le unghia nelle braccia dello zio che la fissò per poi scoppiare a ridere prendendola in giro. Lei stanca della derisione del biondo iniziò a picchiarlo inutilmente e goffamente, costringendolo a dimenarsi e a farle il solletico. Afferrò un cuscino colpendolo poi ripetutamente al che lui lo prese dalle mani della ragazza piantandoglielo in faccia.

« Zio! Non respiro! »

Lui, allarmato, interruppe la sua tortura e lei, approfittando della situazione, lo colpì in pieno volto con un secondo cuscino finito poco prima sul pavimento a causa del forte impatto, da esso iniziarono a sprigionarsi centinaia di piume che li inondarono riempiendo l'aria; il colpo inaspettato gli fece voltare il capo e lei scoppiò in una fragorosa risata sotto lo sguardo tradito dell'uomo, dopodiché, non riuscendo più a resistere, scoppiò a ridere anche lui. Dopo alcuni minuti trascorsi tra risate uno strano rumore interruppe entrambi: lo stomaco di Siham. La risata del Dio aumentò di un'ottava.

« Okay okay... tu inizia a cucinare, io vado a lavarmi. »

La ragazza cercò di spingerlo via e lui, notando la sua fatica, si alzò da sopra di lei per poi andare in cucina a preparare la cena mentre lei si recò in bagno.

 

Durante la cena le ritornarono in mente le parole di Timeless dette alla fine dell'allenamento.

« Zio, tu sei stato a Midgard, vero? »

Lui, portando un pezzo di carne alla bocca, la guardò incuriosito.

« Sì... beh è sotto la mia protezione. Come mai questa domanda? »
« Timeless ha detto che gli umani sono crudeli, dice il vero? »

Thor poggiò le posate sul tavolo assumendo un'espressione seria.

« Siham, gli umani sono crudeli tanto quanto noi. Nessuno nasce cattivo, lo si diventa in base alle scelte che la vita ci pone davanti, sta a noi decidere quale strada prendere. »
« Quindi sono come noi? »
«Sono solo più deboli e strani. »
Lo guardò confusa. « Strani? Che intendi? »

Lui la guardò come sicuro di ciò che stava per dire.

« Non lanciano i bicchieri a terra quando desiderano altro da bere! »
Siham corrugò la fronte. « Zio, quello non lo faccio neanche io... »

Riprese a mangiare, ma un'altra domanda irruppe nella sua testa.

« E com'è Midgard? Voglio dire... l'ho studiata, ma com'è viverla? »
« Ci sono creature diverse dalle nostre, più deboli anch'esse. Le città più grandi e per le strade girano strani contenitori con le ruote che sputano fumo dal retro. »
« Contenitori di umani? »
« Sì, ce ne sono di diverso tipo: alcuni attraversano la terra ferma, altri sono in grado di stare negli abissi dell'Oceano e altri ancora sono in grado di volare! »

Con occhi sognanti cercò di immaginare ciò di cui parlava suo zio.

« E poi? Cos'altro hanno? »
« Scatole con all'interno immagini, umani in miniatura e riescono a comunicare con uno strano rettangolo di vetro. »
« Wow. Sarei curiosa di vedere tutte queste invenzioni. »
«Siham, potresti venire con me domani, Loki è fuggito, devo solo recuperarlo. Che ne pensi? »

Ci pensò su, ma in poco tempo aveva già la risposta.

« E me lo chiedi anche?! Quando partiamo? »
« In mattinata. »
« Perfetto, corro subito a prepararmi. Buonanotte, Nuvolina! »

Si alzò subito in piedi e corse in camera prima che Thor le potesse dare la buonanotte.
Dall'altra parte della casa lui mostrò un sorriso e dopo aver sistemato il disordine lasciato dalla giovane sussurrò un buonanotte lasciando l'abitazione.

 

« SVEGLIAAA!!! »

Quasi cadde giù dal letto andando ad aprire la porta, dopo essermi coperta con le lenzuola, ritrovandosi difronte Thor spazientito e al tempo stesso divertito dall'aspetto di Siham.

« Dovresti essere già pronta! »
« Va bene! Due minuti e arrivo! »

Qualche minuto dopo erano fuori dalla porta pronti a raggiungere Midgard per quella nuova avventura.

« Mi raccomando, tieniti forte. »
« Con piacere! »

Lui iniziò a roteare il martello e lei si aggrappò più forte che poté alla sua vita pronta a partire. Un attimo dopo stavano sorvolando i cieli di Asgard.


 

Lo so, questi asgardiani sono proprio stupidi 
Ringrazio 
BishamonYG per il suo contributo!
Se vi è piaciuto lasciate una recensione che sia critica o meno. Accetto tutto, anche un biscotto!

   
 
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