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Autore: AllisonHermioneEverdeen    05/11/2016    1 recensioni
Una ragazza che vaga per il mondo, in fuga.
Il Capitano e la sua ricerca di Bucky.
L'HYDRA, davvero dura a morire.
Segreti mai svelati, dimenticati da chi li custodisce.
Se volete saperne di più, non vi resta che cliccare sul titolo.
Ma vi avverto: non si torna più indietro...
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Capitolo nove



Fingere di star benissimo quando in realtà le scoppiava la testa, il fianco le bruciava e aveva la nausea non era la cosa più semplice del mondo, ma stringendo i denti Faith riuscì a passare il check in e salire su quel maledetto aereo.
In aereo si disposero così: Faith tra Esther e Steve, Sam e Natasha davanti a loro. I primi dieci minuti li passarono a controllare chi saliva, e quando le porte si chiusero e il volo cominciò sospirarono di sollievo: niente HYDRA a bordo.
Faith passò il tragitto a sonnecchiare, anche se scattava in continuazione, o si svegliava per il dolore alla spalla o alla coscia ( o entrambe! ). Per ben due volte Faith e Natasha dovettero andare in bagno per risistemare la fasciatura. Esther era preoccupata: ogni attimo che passava la ragazza era sempre più pallida. Quando si accorgeva dello sguardo preoccupato della signora, Faith abbozzava un sorriso. - Sono stata peggio - affermava. Peccato che questo non rassicurava affatto Esther...

Finalmente arrivarono in America, all'aereoporto nel centro di New York. Recuperarano a fatica i bagagli in mezzo alla calca di gente, poi uscirono all'aria aperta. Faith era pallidissima e barcollava, ma continuava ad insistere di stare bene.
- Arriviamo da questa dottoressa e basta - diceva.
- Va bene... forza, è qui vicino - sospirò Natasha. La dottoressa Cho viveva a due isolati dalla Stark Tower, per arrivarci non ci misero molto. Per fortuna: Esther aveva dovuto sorreggere Faith nell'ultimo tratto.
Arrivati a destinazione ( un appartamento al secondo piano di un edificio ) Steve suonò. - Si? - chiese una voce delicata.
- Dottoressa Cho, sono io... mi servirebbe aiuto - rispose il Capitano. La porta d'ingressò suonò e il gruppetto entrò.

Per Faith le due rampe di scale che avevano dovuto fare erano state un inferno: ogni scalino la coscia le bruciava da morire, e non era più riuscita a nascondere il proprio dolore, finendo con il farsi trascinare da Esther e Natasha. Odiava essere un peso, ma le forze la stavano abbandonando.
La dottoressa Cho aprì subito, invitandoli ad entrare. Non fece domande: non c'era tempo. Ordinò di stendere Faith sul divano, correndo a prendere il necessario per curarla.
- Ehi... resta con noi, va bene? - sussurrò Esther alla ragazza. Faith si sforzò di rimanere sveglia: doveva riuscirci, doveva tenere gli occhi aperti... per Esther... ma le palpebre erano così pesanti... così pesanti... Il buio la inghiottì.

La dottoressa Cho si avvicinò alla ragazza svenuta armata di bende e disinfettante, ma appena provò a sfilarle la maglietta, Faith scattò e le schiaffò il braccio indietro. La dottoressa rimase immobile. Pareva che la ragazza fosse più pericolosa da svenuta che da sveglia.
- E' il suo istinto di protezione - affermò Natasha - dobbiamo tenerla ferma - . Ci vollero Steve, Sam e Natasha per riuscire a non farla muovere: era esile, ma cavolo se aveva forza! Quando la dottoressa le disinfettò la spalla Faith si dimenò, gemendo dal dolore.
- Non posso fare più delicatamente di così - disse a mò di scuse Cho. Esther annuì, anche se vedere la ragazza in quelle condizioni era terribile per lei.
Un'ora dopo, la dottoressa aveva ripulito, disinfettato e messo bende pulite sulle ferite di Faith, che ora dormiva sul divano, priva di forze ma salva.
Steve, Natasha e Sam andarono in cucina a spiegare alla dottoressa la situazione.
- Quindi quell'esile ragazzina era un'arma dell'HYDRA? - chiese flebilmente Cho.
- Si, siamo arrivati a lei troppo tardi, purtroppo l'organizzazione l'aveva già presa e ferita - spiegò Steve.
- Siete fortunati ad avermi trovata in casa, lavoro quasi a tempo pieno alla Stark Tower, ormai - confessò Cho. - Non dovreste informare anche il signor Stark della situazione? -
- Tony è impegnato nelle ristrutturazioni della Torre - tagliò corto Steve. Natasha sapeva il vero motivo per cui il Capitano preferiva non coinvolgere Stark, ma restò in silenzio.
- Ehi... si è svegliata - li interruppe Esther entrando in cucina. Il gruppo tornò in sala.
Faith era seduta sul divano, sudata ma già meno pallida di prima.
- Ti sei ripresa finalmente - la accolse la dottoressa.
- Sembra sia stato grazie a lei - sorrise flebilmente la ragazza. - Comunque - riprese rivolta ai suoi tre salvatori - Credo sia arrivato il momento delle spiegazioni: Esther mi ha detto che vi ha incontrati a Chicago e siete accorsi per salvarmi... ma cosa ci stavate facendo lì? - . Steve, Sam e Natasha si scambiarono uno sguardo: potevano fidarsi?
- Sapevamo che c'era una base dell'HYDRA, volevamo controllare se era ancora utilizzata o no - affermò Sam. Gli altri due si affrettarono ad annuire.
- Anche voi date la caccia all'HYDRA rimasta? - disse Faith.
- Cosa intendi con " anche " ? - chiese Natasha.
- Beh, se ne sta già occupando il Soldato d'Inverno - .

   
 
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