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Autore: johnlockhell    14/05/2009    7 recensioni
Non riusciva a non guardarla. Quella sottile linea rossa che scorreva lungo la coscia di Artù per un paio di centimetri. Quel piccolo graffio, taglio superficiale, ma dalle radici profonde. Non era disavvezzo a vedere sbucci e ferite deturbare il corpo perfetto del principe guerriero e cacciatore. Ma questa volta si trattava di una preda diversa. Mai avrebbe immaginato di poter essere capace di fare una cosa simile. "Farò tutto quello che mi chiederete di fare, signore, sono il vostro servo."
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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myffslashmerlin

Titolo: Dialettica servo-padrone

Autore: Harry_x_Hermione_4ever

Rating: NC17

Pairing: Merlino/Artù

Trama: Non riusciva a non guardarla. Quella sottile linea rossa che scorreva lungo la coscia di Artù per un paio di centimetri. Quel piccolo graffio, taglio superficiale, ma dalle radici profonde. Non era disavvezzo a vedere sbucci e ferite deturbare il corpo perfetto del principe guerriero e cacciatore. Ma questa volta si trattava di una preda diversa. Mai avrebbe immaginato di poter essere capace di fare una cosa simile. "Farò tutto quello che mi chiederete di fare, signore, sono il vostro servo."


^*^





DIALETTICA
 SERVO-PADRONE


Non poteva farne a meno.

Non riusciva a non guardarla. Quella sottile linea rossa che scorreva lungo la coscia di Artù per un paio di centimetri. Quel piccolo graffio, taglio superficiale, ma dalle radici profonde. Non era disavvezzo a vedere sbucci e ferite deturbare il corpo perfetto del principe guerriero e cacciatore. A volte poteva preoccuparsi per la sua incolumià. A volte gli facevano effetto. Spesso le prede si rivelavano parecchio combattive prima di lasciarsi catturare. Ma questa volta si trattava di una preda diversa. Mai avrebbe immaginato di poter essere capace di fare una cosa simile. 

E non riuscì a trattenersi dal toccarla. Senza neanche accorgersene, Merlino fece passare il suo pollice lungo la piccola cicatrice. Un fremito percorse il corpo di Artù. Appena si rese conto di essersi lasciato andare, ridestatosi dai suoi pensieri, Merlino scostò subito la mano, e avampò.

Il ricordo, e l'imbarazzo, dell'accaduto era ancora fresco. Non sapeva neanche come e perchè era successo. Non era una situazione dissimile da quella, dal solito, come sempre Merlino stava aiutando Artù, il suo padrone, a vestirsi. Così come quest'oggi si era soffermato decisamente troppo su quella camba, su quel taglio, l'altro giorno doveva aver indugiato eccessivamente su quel petto poderoso, sfiorando ogni muscolo teso mentre stendeva le vesti, doveva essersi attardato troppo su quei polpacci robusti e veloci, allacciando i calzari, doveva aver esitato eccessivamente su quelle mani grosse e forti, infilando i guanti, doveva aver destato il sospetto, titubando nell'allacciare la cintola, mentre il suo sguardo cadeva al di sotto. 

Artù lo aveva fermato, lo aveva allontanato. E anche allora Merlino aveva preso ad ardere in volto, vergognandosi di se stesso, del suo comportamente, della sua dannata mente perversa. E mentre Merlino compiangeva se stesso, Artù lo aveva colto di sorpresa, prendendogli il volto tra le mani. E gli aveva chiesto:

- Lo vuoi? -

- Farò tutto quello che mi chiederete di fare, signore, sono il vostro servo. -

- Ma lo vuoi? -

- ... Sì...- aveva soffiato

- Allora nessuno farà domande, sei il mio servo, e il padrone può fare quel che crede col suo servo.-

Quindi Artù aveva preso a slacciarsi la cinta, a togliersi quei vestiti che con tanta fatica Merlino aveva tentato di mettergli addosso. E Merlino non aveva saputo se dover fare lo stesso o meno, ma Artù lo aveva tolto da ogni impiccio, mettendolo in una posizione che non avrebbe mai osato, donandogli in bocca il suo stesso seme. 

E lo aveva fatto accomodare sul suo caldo letto regale, e gli aveva prestato attenzioni come nessuno mai in vita sua, baciando e leccando le sue labbra, il collo, fino allo snello torace, liberato dalle umili vesti. E gli aveva riservato cure che non avrebbe mai preteso, massaggindo la sua intimità, preparandolo con cautela e dovizia ad un piacere più forte e profondo. E lo aveva sentito più vicino che mai, pelle contro pelle, uniti uno dentro l'altro. E lo aveva fatto sentire importante e amato, preoccuandosi di soddisfare ogni sua voglia e tacita richiesta, diventando, da padrone, servo. Un brivido caldo aveva percorso il suo corpo, un flusso che minacciava di liberarsi, mentre Merlino raggiungeva l'orgasmo, riversandosi sul ventre dell'amante stretto a lui, che di lì a poco lo avrebbe seguito. Ma lui, schiavo maldestro ed irrispettoso, nel turbine delle emozioni aveva afferrato con troppa veemenza quelle morbide fiere carni, e le aveva deturpate rozzamente.

Nella foga, avvertì un colpo più forte, più reale.

E Merlino si svegliò, rendendosi conto di essere riverso sopra il banco, in procinto di cadere dalla sedia.

- Ohi, ti eri addormentato!- lo bacchettò Artù, il suo vicino di banco.

- E c'era bisogno di tirarmi un pugno sul braccio, asino! - ribattè Merlino ancora confuso ed assonnato.

- Non volevi svegliarti, stavo iniziando a pensare che ti fosse preso un attacco. Hai fatto le ore piccole ieri sera, eh?! Cosa hai combinato, maialone! -

Merlino si stropicciò gli occhi, osservando le equazioni su suo quaderno sbiadire per la chiazza di saliva con cui lo aveva macchiato durante il sonno. Sperò che quella fosse l'unica cosa che aveva macchiato. Avvertiva una tensione, una pressione sul suo basso ventre, una pressione piacevole. E lo sguardo ammiccante di Artù confermò il suo timore. Cercò di accavallare le gambe, per nascondere l'erezione, ma il banco stretto lo rendeva ancora più ridicolo.

- Doveva essere proprio un bel sogno, ah, quasi ti invidio - lo punzecchiava Artù sorridendo compiaciuto, - a chi stavi pensando? - rise.

- Ma di cosa stai parlando...- fu l'unica cosa che riuscì a mugugnare Merlino imbarazzato, cercando di nascondersi con la maglietta.

- Eddai che ti ho visto, dimmelo! -

Fortunatamente Merlino fu salvato dalla campanella, e, cautamente ma repentino, si alzò in piedi per uscire dall'aula. Artù lo seguì a ruota, tirandogli un altro buffetto sull'esile spalla.

- Ah, Merlino, sei un vero porco...- continuava a prenderlo in giro.

- Uff... cretino! Sei proprio un insopportabile spaccone Artù...- Merlino finse di respingerlo, mentre Artù sornione lo avvicinava a se passandogli un braccio dietro il collo, ancora scosso dalle risate.

E così i due amici si gettarono nella folla di ragazzi che riempiva il corridoio per raggiungere la prossima classe.






^*^

Note: Chi avrebbe pensato che la mia diretta esperienza personale (leggasi il graffio sulla mia gamba) sarebbe diventata una fanfic del genere! XD

Spero che la storia sia stata di vostro gradimento. Preciso che solitamente non scrivo ne leggo Alternative Universe, perchè in linea di massima non mi piacciono. Cioè, se leggo una storia su un qualche fandom è perchè mi piace la storia originale e i personaggi come sono, quindi preferisco che rimanga più in character possibile. Altrimenti leggo fic originali. Devo ammettere però che ho un vero debole per le commedie scolastiche adolescenziali, e ci vedevo troppo bene Merlino e Artù in questo contesto *-* così ho deciso di sperimentare! 

Fatemi sapere cosa ne pensate. Ciao! ^__^

P.S.: Mi scuso con Hegel per il titolo! xDDD

  
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