Signor Taguchi,
si comporti da adulto…
Quel
giorno dopo essere uscito da scuola mi stavo lentamente avviando verso
casa,
per quanto lentamente in realtà la mia casa era molto
vicina, così dopo qualche
minuto cominciai a vedere il vicinato e un mio vicino di casa che
sembrava
aspettare qualcuno. Mentre mi avvicinavo cominciò a guardare
nella mia
direzione e mi fece un cenno con la mano, a quanto pare stava
aspettando me e
credevo di poter indovinare cosa voleva. Si chiamava Kou Kibiki e aveva
finito
la scuola da qualche anno. Era un ragazzo strano e portava dei vestiti
alquanto… antiquati… Sembrava una brava persona,
ma era di poche parole, di
solito entravamo in contatto solo quando aveva difficoltà a
far funzionare
qualche “complicato aggeggio tecnologico” o quando
ne rompeva uno. Anche da
questo punto di vista era antiquato, ma lo trovavo simpatico in un
certo senso.
-Buongiorno
Taguchi…- mi salutò, notai subito che, proprio
come avevo immaginato, teneva
una telecamera in mano. -Allora, a scuola com’è
andata?- mi chiese, penso che
sentisse il bisogno di scambiare due chiacchiere prima di arrivare al
dunque,
probabilmente si sentiva in colpa per tutte le volte che mi aveva
chiesto di
aggiustare qualcosa, non ero certo un esperto, ma tutto sommato me la
cavavo…
sicuramente più di lui.
-Ne hai
rotta un’altra?- gli chiesi sorridendo.
-Beh, sì…
O meglio, credo che me l’abbiano venduta già
rotta. L’ho comprata da poco, ma
non riesco a farla funzionare…- cercò di
spiegarmi.
-Si, può
essere…- in realtà ero abbastanza sicuro che
fosse lui a non capire come
usarla, ma preferì tenermi questi pensieri per me. -Per
curiosità, a cosa ti
serve?- gli chiesi curioso. Sembrava una telecamera professionale, cosa
voleva
farci?
-Per il
mio lavoro, o comunque, futuro lavoro. Voglio riprendere fenomeni
paranormali,
indagarci sopra e scrivere dei libri a riguardo.- sembrava parecchio
entusiasta
per suo progetto.
-Wow.-
esclamai interessato.
-Si, ma…
Ah, se continua così dovrò cercare qualcuno che
faccia le riprese al posto
mio.- non provai a dissimulare il mio entusiasmo, mi sembrava una
grande
occasione dato che da adulto avrei voluto fare il cameraman.
Sì, con ogni
probabilità non sarei stato retribuito per il momento, ma mi
fidavo delle
capacità di Kibiki, era stato capace di convincere anche mia
madre
dell’esistenza dei fenomeni paranormali.
-Beh,
potrei farti io da cameraman.- gli proposi.
-Mi
faresti veramente un gran favore.- sembrava stare per
accettare… inizialmente.
-Ma… aspetta, se non sbaglio tua madre mi ha detto che hai
il terrore dei
fantasmi, dei cimiteri e in generale di molte altre cose…-
mi disse. -Oh scusa…
non voglio offenderti, ovviamente, ma sei veramente sicuro di voler
fare
qualcosa di simile?-
-Si!-
dissi con determinazione. -Ammetto che da piccolo mi spaventavo
facilmente, ma
ora è tutto diverso.- dissi dall’alto dei miei
quattordici anni… ah… al tempo
ero così ingenuo e spensierato…
-Ok,
allora.-
-Ottimo,
tanto i fantasmi non ti possono fare nulla.- guardai Kibiki e notai che
aveva
un’espressione poco rassicurante. -Giusto?- chiesi conferma
un po’ inquieto.
-Sì, più o
meno…- deglutì -In realtà, anche se
fondamentalmente tutti gli spiriti
desiderano trovare la pace a volte sono pieni di risentimento e cercano
di
nuocere ai vivi.- deglutì di nuovo.
-Ma
perché? Così rendono solo il lavoro
più complicato a chi cerca di aiutarli! E
se incontrassimo uno spirito maligno e prima che cominci ad attaccarci
gli
dicessimo “potremmo anche riuscire ad esorcizzarti quindi non
ucciderci, per
favore?” o qualcosa di simile? Allora pensi che
funzionerebbe? Si
convincerebbe?- Kibiki si mise a ridere.
-Non penso
che funzionerebbe, ma tranquillo, non credo ci sia bisogno di essere
così
drastici. È raro che uno spirito cerchi di ucciderti.
Però… se hai paura è
meglio evitare…-
-No, non
mi spavento! Se dovessi avere bisogno di me per delle riprese sai dove
trovarmi.-
-Ne sei
sicuro?- mi chiese preoccupato.
-Certo.-
cercai di rassicurarlo.
Considerando
com'è andata a finire forse avrei fatto meglio a non
accettare… Kibiki… Dove ti
sei cacciato?! Voglio uscire di qui...
Mentre
Taguchi cominciava a riprendere conoscenza, non poteva fare a meno di
rivivere
quel pomeriggio di quindici anni prima, in cui aveva deciso di lavorare
per
Kibiki. L’uomo si mise seduto e si guardò intorno.
Cosa è successo? Il
ragazzo guardò dall’altro lato della voragine
accanto a cui era svenuto e andò nel panico. Oh
no! Come c’è finita li?!
Dall’altro lato c’era la sua telecamera
e l’apertura sul pavimento era troppo ampia per poterla
riprendere. E ora? Cosa dovrei fare? Quella
cosa che
aveva detto a Morishige quando si erano incontrati, riguardo al fatto
che
riusciva a guardare con distacco i cadaveri solo attraverso la
telecamera, non
era falsa. Ansi, quando era appena arrivato, telecamera o no, non era
proprio
stato in grado di guardare i corpi senza urlare... Mi
sa che al momento non posso recuperarla. Pensò
con sconforto. Devo trovare Kibiki e uscire da
qui! Uhm…
dovevo anche incontrarmi con quel ragazzino! Sarà meglio
affrettarsi, non so
quanto tempo sia passato e quel tipo mi è sembrato piuttosto suscettibile… Anche se è
niente in
confronto a Naho. Pensò cercando di sdrammatizzare
e si incamminò per
l’entrata dove si sarebbe dovuto incontrare con Morishige
circa un’ora dopo il
loro primo incontro. In un angolo del corridoio si trovava una
candela…
cominciò a muoversi e a fluttuare, Taguchi la
guardò atterrito.
-Quando si
avvicina per controllare la candela lo uccidiamo, ok?-
bisbigliò lo spirito di
una bambina che teneva la candela, agli ad altri due. I due spiriti
più piccoli
risero pianissimo. Tutti e tre si erano resi invisibili per tendere un
agguato
al povero cameraman. Taguchi indietreggiò, per un attimo si
bloccò e poi…
-Nooooo!-
scappò urlando…
-M-ma
m-ma, perché?!- disse la bambina fantasma.
-P-pecchè
ha eaghito hoscì?- cercò di dire il piccolo senza
lingua molto deluso.
Dopo aver
corso un po’, Taguchi si fermò a riprendere fiato.
Era a pochi passi
dall’entrata quando sentì dei rumori. È
già qua? Si avvicinò ulteriormente, ma
vide un ragazzino con una divisa sul
viola rossiccio e una ragazzina che indietreggiava spaventata posta
dietro di
lui.
-Ciao…-
cercò di salutarli amichevolmente.
-Umh…
ciao.- solo il ragazzo rispose.
-Siete,
per caso, venuti qui con ragazzi di altre scuole?- domandò
incuriosito.
-No, perché?-
era sempre il ragazzo a rispondere. Quindi
non hanno compiuto il rito con Morishige e il suo gruppo. Ma
perché così tanti
gruppi di studenti stanno compiendo quel rito?! Si chiese
allarmato.
-Niente,
niente… avete per caso visto un ragazzo di
un’altra scuola nei paraggi? Porta
una divisa…- il ragazzino lo interruppe interessato.
-Era molto
alto? Se portava una camicia bianca in parte sbottonata forse si tratta
di un
mio compagno!- disse.
-Non credo
proprio.- Perché quella ragazza mi
sta
guardando malissimo?! Ah no… sta guardando male il suo
amico… sembra essere
piuttosto agitata… -Il ragazzo indossava una
divisa scura, aveva i capelli
neri e portava gli occhiali. Avevamo deciso di incontrarci qui.- la
ragazza
ebbe una reazione, sembrava pensare a qualcosa, ma non disse niente.
-No, mi
spiace. Non penso di averlo visto.- rispose il ragazzo.
-Uhm,
capisco. Invece avete visto il mio capo? Porta uno yukata blu scuro,
dovrebbe
essere facile da notare.- chiese speranzoso.
-No...-
questa volta risposero tutti e due.
-Ah,
ok...- sospirò piuttosto deluso. -Scusate se non mi sono
presentato prima, io
sono Shogo Taguchi.-
-Kensuke
Kurosaki del liceo Byakudan, piacere di conoscerti.- rispose
cordialmente il
ragazzo.
-Mitsuki
Yamomoto... piacere...- disse brevemente la ragazza per nulla
amichevole.
-Se vi va
bene potremmo cercare il mio capo e il vostro compagno di classe
insieme.-
tentò di proporre Taguchi. Mitsuki indietreggiò
di scatto e finì con le spalle
sul portone d'accesso.
-Beh, in
realtà… la faccenda è un po'
più complicata di così, ma...- Kurosaki
fissò
Mitsuki e rifletté. Forse se ci mettessimo a camminare in gruppo
sarebbe più tranquilla e
si sentirebbe più al sicuro... -Immagino che in
tre sarà meno pericoloso.-
concluse felice all'idea di aver trovato un modo per far stare meglio
la
compagna e le sorrise, ma lei ricambiò lo sguardo
perplessa... C-cosa?! Pensa di farmi un
favore?
...Facendomi accompagnare da un completo sconosciuto... Kurosaki, sei
sicuramente un bravissimo ragazzo, ma a volte sei un po' tardo! A
questo punto
non mi stupisce che non abbia mai visto nulla di strano in Kizami pur
conoscendolo da tanto tempo... la ragazza seguì i
due uomini nonostante
tutto. Lungo il tragitto Taguchi cercò di rompere il
ghiaccio e di ottenere
informazioni riguardo ai compagni che i due cercavano, per lo
più era Kurosaki
a dargliele, Mitsuki era molto diffidente e interveniva raramente. Dopo
aver
essersi fatto raccontare i trascorsi dei ragazzi nella scuola
cominciò a
capirne un po’ meglio il comportamento. Mitsuki si sentiva un
po’ osservata. Sembrano
tipo… preoccupati? Sono
diventata completamente paranoica o
questi due mi fissano sul serio? Che
impressione penosa devo fargli, eh? Fa un sospiro e tieni la testa
alta! Essere
deboli ora non serve a niente quindi... semplicemente... cerca di
apparire
sicura! Cercò di farsi coraggio e prese un
profondo respiro.
Morishige
era guardingo e aspettava che Kizami lo attaccasse, ma per sua fortuna
il
ragazzo era molto più concentrato sul cadavere del compagno.
Davvero un peccato... mi ha accusato di
essere un assassino quando ancora non avevo fatto nulla, è
stato lui a darmi
l'idea di utilizzare al meglio il tempo che mi rimane qui ammazzandoli
dal
primo all'ultimo. Il minimo che potevo fare per ringraziarlo era
dimostrargli
che aveva ragione uccidendolo... Comunque è molto
più sopportabile morto che
vivo, forse non sarebbe stato interessante, tra tutti era il
più patetico... O
forse era Katayama? O Shimada? O Kurosaki? Umh, ho l'imbarazzo della
scelta,
non è una grande perdita che i primi due siano morti senza
il mio aiuto. Almeno
Shimada mi ha praticamente regalato un coltello... Devo ancora trovare
Yamamoto
più che altro. L'ho promesso a Fukuroi, no? Poverina...
sembrava parecchio
sconvolta. Sono proprio curioso di sapere che reazioni mi
regalerà! Aspetta...
Ma non l'ho già uccisa? N-no, non l'ho fatto…
Allora perché mi sembra di averla
già uccisa? Cominciò a fargli male la
testa. Sarà colpa del colpo in
testa? Kizami aveva cominciato ad osservare
Ohkawa minuziosamente quasi come se volesse esaminarlo, in un primo
momento a
Morishige era sembrato deluso quando aveva scoperto
l'identità del morto ora
però sembrava piuttosto contento di giocare con i suoi arti.
Sembra quasi un bambino che gioca con una
bambola…. o che punzecchia il corpicino di un animaletto
morto... Si, come
paragone è decisamente più adatto…
è così spensierato e allegro. Pensò
il
ragazzo incuriosito. Ora che lo guardo
meglio... la divisa del ragazzo morto non è la stessa che
indossava Fukuroi?
Quindi Kizami è un loro compagno di classe, l'avranno
già incontrato? Se
è così chissà che fine avranno fatto
quei
due... Forse è lui
l'autore
dell'omicidio in infermeria, non mi viene in mente nessun'altro che
potrebbe
essersi sbizzarrito in quel modo con un corpo. Se non riesco a
liberarmene
neanche questa volta è meglio rinunciare a trovarla, non
voglio proprio pensare
alla possibile reazione di questo tipo nei suoi confronti.
Rifletté
angosciato. Ma come dovrei
sbarazzarmene?! D-dovrei... ucciderlo? Ha una stazza superiore alla mia
ed ha
pure un coltello! Sono a mala pena riuscito a tenere testa ad una
ragazzina
delle medie... La fissò un attimo e
rabbrividì, era ancora scombussola da
quello che era accaduto e dalla voce di Mayu. Spero
che Kizami non si sia accorto della mia reazione... tornando
a osservare il ragazzo si accorse che lo stava effettivamente fissando,
Morishige cercò di fingersi indifferente e di non incontrare
il suo sguardo.
Kizami si spostò dal corpo di Ohkawa a quello di Nari, la
fissò molto dubbioso
e le prese il polso.
-È
ancora viva.- si rivolse a Morishige.
-C-cosa?!-
esclamò, ma non appena Morishige cercò di
guardarli sentì un
"crac"... La scarpa di Kizami si trovava sopra la gola della piccola,
l'aveva pestata spezzandole il collo. A quel suono Morishige
sentì una specie
di nausea e un urlo femminile nelle orecchie, non proveniva dal corpo
della
ragazza, sembrava sentirlo solo lui. Qualunque
possibilità di redimermi avessi sembra che se ne sia andata
sotto il piede di
Kizami... Deglutì...
-Hai
tagliato la gola troppo in superfice, era solo svenuta per lo spavento,
probabilmente.- disse Kizami sorridendo e cominciò a
pensare. Non è un assassino,
chiunque abbia ucciso
Ohkawa e l’altra bambina era davvero arrabbiato con loro e si
è accanito sui
loro corpi, avranno minimo una cinquantina di ferite a testa... sono
morti
dissanguati mentre questa ragazzina aveva solo un taglietto sulla gola.
Fissò
il ragazzo con gli occhiali che era visibilmente a disagio per quanto
cercasse
di nasconderlo. A giudicare invece da
tutti i tagli che si ritrova lui invece direi... legittima difesa? Tornò
ad
osservare Nari con un sorriso sadico e le afferrò il volto. Quindi sei tu la vera assassina, piccolina?
Lui è abbastanza perverso, ma a quanto pare gli servirebbe
un ulteriore spinta.
Non ha mai neanche provato a uccidere un animaletto nel suo mondo con
ogni
probabilità... A proposito...
-Come ti
chiami? Non ti sei ancora presentato, o sbaglio?- domandò
non distogliendo lo
sguardo da Nari.
-Ehm...
già. Mi chiamo Sakutaro Morishige e sono della Kisaragi...-
rispose con tono
neutrale. Kizami alzò
gli occhi verso
di lui e si accorse che si era un po' allontanato da quando aveva
guardato
l'ultima volta, cercò di non ridere...
Sembra abbastanza spaventato da me, a quanto non si è ancora
rassegnato ad
essere ucciso. Vuole scappare? Sembra molto divertente...
Per ora è troppo concentrato su Nari per
accorgersi di me... è la mia occasione. Non
posso rinunciare a trovarla e lasciare che a proteggerla siano gli
altri,
Kishinuma, la capoclasse o peggio Mochida che ha già perso
la sorella!
Probabilmente non sono più veloce di Kizami, però
forse e più interessato a
quei tre corpi che a me e non mi seguirà...
Morishige
cominciò la fuga. S-sono
già stanco! Da
quando è cominciata questa storia non mi sembra di aver
fatto altro che
camminare e correre... aspetta, ma cosa...? Mentre correva
voltò un attimo
il capo. No! Dannazione!
Kizami lo stava già raggiungendo. Ma
non era distratto dai cadaveri?! In realtà aveva
finto di non
guardare e non appena l'aveva sentito muoversi era scattato per
inseguirlo.
Ormai fra i due ci sarà stato meno di un metro di distanza. Non guardare indietro, continua solo a
correre... Dannazione, non può finire così! Devo
ritrovare Mayu... Il
corridoio cominciò improvvisamente a tremare, Kizami perse
l'equilibrio mentre
Morishige cercò di continuare la corsa, ma nel punto in cui
si trovava si formò
una crepa che cominciò ad allargarsi, alla fine non
poté fare a meno di finirci
dentro. Passò qualche istante ed il ragazzo si accorse di
non essere ancora
caduto, il suo corpo penzolava verso il basso, ma Kizami, disteso sulla
parte
integra del pavimento, lo teneva per il polso. Rimasero in quella
posizione
finché non finì il terremoto, a quel punto Kizami
cercò di sollevarlo.
-Dovresti
ringraziarmi.- gli disse il ragazzo con un ghigno poco rassicurante sul
volto.
Morishige cominciò a dimenarsi. Nonostante ci fosse il
rischio di morire o,
sperava lui, semplicemente di rompersi qualcosa, cadere sembrava
più allettante
di essere torturato e ucciso da Kizami.
-Lasciami
andare!- cominciò a ordinargli. L'altro ragazzo
però non allentava la presa e
continuava a tirarlo così Morishige provò a
graffiargli il braccio con la mano
libera, ma la ritirò appena si accorse che Kizami cecava di
afferrargli anche
quella, a quel punto cercò di dimenarsi ancora di
più.
-Ah!
Basta, non ne vale la pena!- disse spazientito e lo mollò,
per fortuna era
stata una caduta breve e, contro ogni pronostico, non sembrava essersi
rotto
qualcosa, ma preferì stendersi e rimanere immobile facendo
del proprio meglio
per trattenere il fiato e non sbattere le palpebre, sperando che
Kizami, che lo
guardava dall'alto, non si accorgesse che era ancora vivo. Forse non
era così
necessario dato che erano distanti e la luce era poca, ma era
decisamente
troppo spaventato per farci caso.
Alla
fine, dopo alcuni istanti che sembravano interminabili, passati ad
ascoltare il
proprio battito cardiaco, Kizami gli sputò in faccia e dopo
averlo guardato con
sdegno se ne andò. Morishige rimase fermò
finché non fu sicuro che era
veramente andato via, poi si mise seduto e si asciugò il
viso. Che schifo!
Cominciò a guardarsi intorno
e si accorse che per quanto fosse assurdo l'ambientazione non era
cambiata, non
si trattava di un sotterraneo eppure quello in cui si trovava prima era
il
primo piano. Sono stufo di domandarmi
cosa sta succedendo, tanto qui è tutto così
assurdo... Di nuovo quel rumore! Restando
seduto si voltò, c'era di nuovo un rumore di passi, ma
questa volta era più
forte. Di chi si trattava?
-Ah...
Quindi Kizami non l'hai ancora incontrato...- disse Morishige rivolto a
una
delle persone che erano arrivate. La ragazza rimase come paralizzata da
quel
tono così stanco e freddo, qualche istante dopo aver
pronunciato quelle parole,
il ragazzo svenne esausto. Taguchi, Kurosaki e Mitsuki si avvicinarono
al
corpo.
-Morishige…?
Ma... cosa gli sarà successo?- disse Taguchi osservandolo.
-Lo conoscevi?-
chiese voltandosi verso Mitsuki.
-Ah,
quindi era lui il ragazzo che cercavi?- finse di essere sorpresa. -In
realtà...
l'ho conosciuto qua.- ammise la ragazza, mentre Kurosaki guardava il
corpo
incredulo.
-K-Kizami...
ha fatto questo?- chiese continuando a fissarlo.
-Già...-
rispose Mitsuki. Perdonami Kurosaki, al
momento non ho altra scelta. In realtà non poteva
essere stato Kizami e
Mitsuki lo sapeva bene. Morishige era ferito, aveva diversi tagli sulla
pelle e
i vestiti, ma non sembravano profondi. Kizami aveva un coltello,
perché mai si
sarebbe dovuto limitare ferirlo per poi lasciarlo in vita? Doveva
essere stato
qualcun'altro, ma l'avrebbe chiesto a Morishige una volta sveglio. Nel
frattempo avrebbe sfruttato il dubbio di Kurosaki a suo vantaggio, le
serviva
qualcosa per difendersi e a questo punto il ragazzo non
l’avrebbe contradetta.
-Dovremmo
portarlo con noi, ma come?- rifletté Taguchi a voce alta.
-Semplice.
Qualcuno dovrebbe trasportarlo.- disse Mitsuki fissandolo, anche
Kurosaki lo
fissava. Taguchi si indicò dubbioso, i due compagni
annuirono. Alla fine
Taguchi era la scelta più logica, Mitsuki era da escludere
per ragioni
pratiche, era certamente più leggera ed era circa venti
centimetri in meno del
ragazzo svenuto invece Kurosaki sarà stato una decina di
centimetri in meno e
molto probabilmente era anche lui più leggero. Mi sembra giusto, dopo tutto sono l'adulto del
gruppo... Lo sollevò
e caricò sulle spalle. È
certamente più
scomodo da trasportare di una telecamera...
-Dovremmo
portarlo in infermeria, magari lì potremmo anche trovare
qualcosa per
difenderci, tipo... delle forbici forse?- cominciò a
chiedere Mitsuki, Kurosaki
sospirò.
Morishige
cominciò ad aprire gli occhi lentamente, in qualche secondo
si accorse di non
riuscire a vedere quasi nulla, c’erano solo un insieme di
macchie scure e
sfocate, non aveva più gli occhiali, l’unica cosa
che riusciva a capire era di
trovarsi disteso su una superfice morbida. Era
tutto un sogno ed ora mi trovo nella mia stanza? Sperò
senza troppa
convinzione in un primo momento, ma c’era del rumore intorno
a lui. Si girò
verso la fonte di tutto quel chiasso cercando di rimanere silenzioso
per
sicurezza. C’era una macchia parzialmente biancastra, si
muoveva in lungo e in
largo chinandosi qualche volta, ma ad un certo punto si
bloccò.
-Ah?! Oh…
sei solo tu…- disse una voce femminile che aveva
già sentito in qualche
occasione. -Certo che potevi avvertirmi di essere sveglio.- disse in
tono
leggermente irritato.
-Scusa…
Yamamoto...?- cercò di indovinare. -Ah… non ci
vedo proprio.- questa volta era
lui a sembrare irritato.
-Tranquillo,
gli occhiali sono alla tua destra.- cominciò a toccare il
materasso, poi li
trovò e li mise. Sembrava trovarsi su un lettino di
un’infermeria, sul letto
vicino si trovava un ragazzo, che non
ricordava di aver già visto da qualche parte.
Addormentato in un angolo invece
c’era Taguchi. Quindi alla fine era
vivo... Mitsuki si muoveva lì intorno alla
disperata ricerca di qualcosa.
-Scusa, ma
non abbiamo trovato nulla per disinfettarti. L’unica cosa
utile che sono
riuscita a recuperare è questa.- disse la ragazza
mostrandogli un rotolo di
garza. -Ma non sembri in condizioni tanto gravi da dover essere
bendato… non ho
trovato nient’altro eppure… sarà la
quinta volta che ricontrollo!- sospirò
nervosamente, alla fine smise di cercare, ma continuò a
muoversi avanti e indietro
in preda al nervosismo. Sembrava che le sue gambe non le permettessero
di
fermarsi nemmeno per un secondo. La sua camminata finì per
svegliare gli altri
due.
-Oh! Scusa
Yamamoto, dovevo rimanere sveglio con te e invece…- disse
imbarazzato Taguchi.
-Kensuke
Kurosaki, piacere di conoscerti.- si presentò amichevolmente
lo sconosciuto
compagno di Mitsuki.
-Sakutaro
Morishige, piacere.- si presentò anche lui, Kurosaki lo
fissò un po’ stranito.
-Saku…
Sakutaro?- Morishige cercò di trattenere una smorfia di
fastidio, ma Kurosaki
sembrò non farci troppo caso.
-Bene,
dato che siamo tutti svegli direi di proseguire le ricerche.- propose
Mitsuki,
sembrava incapace di reggere a lungo chiusa in
quell’infermeria.
-Ok.-
esclamò Kurosaki.
Proseguire… tutti
insieme? Se si avvicinasse Kizami camminando in un gruppo non lo
sentirei di
certo… Pensò preoccupato Morishige. Tutti…
Ma Fukuroi e l’altra ragazza? Dove sono?
-Scusa,
Morishige…- lo chiamò Taguchi. -Mi spiace, di
Suzumoto nessuna traccia… Per
quanto riguarda il mio capo invece? Hai scoperto qualcosa?- chiese
speranzoso,
ma il ragazzo scosse il capo e il povero cameraman sospirò.
-Ah… dovrei anche
cercare un modo di riavere la telecamera… Non puoi capire
cosa significhi per
me guardare ad occhio nudo tutti quei cadaveri!- pensò ad
alta voce avvilito.
Mitsuki cominciò a fissarlo incuriosita.
-Telecamera?-
chiese la ragazza.
-Giusto,
non ve lo avevo detto. Avevo una telecamera con me solo
che…- Mitsuki lo
interruppe.
-Aspetta!
P-perché avevi una telecamera?- disse deglutendo.
-Semplice,
faccio il cameraman e sono qui per lavoro.- sorrise e cercò
di continuare il
discorso ma…
-Quindi,
sei venuto qui volontariamente?- chiese sempre più
interessata.
-Certo, ma
in che sen…-
-Quindi,
sai anche come uscire di qui?-
-Ovviamente.-
disse allegro. Kurosaki sembrò molto sollevato, ma gli altri
due non sembravano
tanto felici... -Me lo ha detto Kibiki poco prima di separarci
quando…-
ennesima interruzione di Mitsuki:
-Quindi,
perché non hai pensato di dircelo?!- domandò
infuriata, il cameraman cascò
dalle nuvole.
-Aspetta,
siete finiti qui per sbaglio?!- esclamò stupito.
-Sì! Non
ti sei insospettito nemmeno per un secondo?!- disse minacciosa.
-B-beh…- Questo
chiacchierone… di tutte le cose
importanti che poteva dirmi non ne ha detta neanche una… Pensò
infastidito
Morishige, poi si accorse che lo sguardo minaccioso di Mitsuki si era
spostato
da Taguchi a lui.
-Tu
invece… Sapevi che era un cameraman e che era qui per
lavoro, giusto?-
Morishige annuì ed indietreggiò, non ne capiva in
motivo, ma in quel momento
Mitsuki gli faceva quasi... paura… -Ma se sapevi che era qui
volontariamente
perché non gli hai chiesto come uscire?- gli
domandò con tono isterico.
-Beh… in
realtà…- In quel
momento per me trovare
la via d’uscita non era proprio una
priorità… la verità è che
non ci ho proprio
fatto caso. Non poté fare a meno di bloccarsi pur
non capendone la ragione.
-Non è che
tu sapevi già come uscire?- chiese sospettosa e un
po’ angosciata.
-Cosa?-
domandò perplesso il ragazzo.
-Adesso
puoi anche terminare questa specie di interrogatorio.
L’importante è sapere
come uscire, no?- si intromise Kurosaki. Sapendolo
potremmo anche riuscire a convincere Kizami a tornare in sé
e venire a casa con
noi. Pensò il ragazzo speranzoso, ma
fortunatamente il suo buon senso gli
impedì di parlarne in quel momento. Mitsuki si era fermata,
ma continuò a
guardare sospettosa Morishige. Il ragazzo cercò di non
pensarci troppo, anche
lui si era calmato un po’, ma continuava a chiedersi
perché Mitsuki fosse
riuscita a spaventarlo in quel modo. -Allora… cosa si deve
fare per uscire di
qua?- chiese impaziente Kurosaki.
-Dovreste
semplicemente compiere il rito al contrario e riunire i pezzi della
bambola di
carta.-
-R-riunire
i pezzi? Tutti i pezzi?!- esclamò dubbiosa la ragazza.
-Non
servono tutti!- si affrettò a tranquillizzarla Taguchi.
-Basta che ripetiate la
formula una volta per ogni partecipante al rito.- Quindi
una volta trovata Mayu posso direttamente farla uscire di
qua…
accetterà? Non sarà affatto facile convincerla a
lasciare gli altri… ma devo
farlo, è per il suo bene. Comunque possono cavarsela da
soli, se lasciassi
scritto da qualche parte come tornare gli altri potrebbero trovarlo e
sarebbe
tutto a posto, giusto?
-Comunque…
com’è che avete fatto a finire qui per sbaglio?-
domandò confuso il cameraman.
-Il rito
era su internet, doveva trattarsi di un rituale per rimanere amici per
sempre.-
spiegò Kurosaki rabbrividendo.
-Già, la
rappresentante della mia classe l’ha trovato in un blog sul
paranormale se non
sbaglio.- confermò Morishige.
-Un blog…
sul paranormale…?- disse insicuro Taguchi.
-Ce lo
avete messo voi su internet?- chiese dura la ragazza.
-No,
ovviamente!- replicò secco il cameraman. -Stavo solo
pensando che…-
-Lo avete
spiegato a qualcun'altro?!- accusò Mitsuki con voce
tremolante.
-No! O
meglio… A parte me e Kibiki lo sa solo un’altra
persona… ma è affidabilissima!-
-Yamamoto,
penso che sia meglio finirla qua.- disse Morishige il più
calmo ed educato
possibile.
-M-ma…
Tutto questo potrebbe essere successo solo a causa di uno stupido
scherzo! Te
ne rendi conto?! La persona che ha fatto tutto questo
è…- Morishige cercò di
interromperla.
-Ok, lo
capisco. Ma pensare al colpevole qui serve a qualcosa?- la ragazza non
rispose.
-Poi, quando saremo usciti ne parleremo con la polizia.-
Dire alla polizia che per colpa di qualcuno siamo finiti in una
dimensione a parte piena di cadaveri dove degli spiriti di bambini e un
liceale
psicolabile mietono vittime… La polizia si occuperebbe mai
di un caso simile?
Non ne sono sicuro… affatto! Spero solo che si
calmi…
-Se non
troviamo la mia telecamera non avremo un bel niente da mostrare alla
polizia…-
si lamentò Taguchi e Morishige lo
fulminò… metaforicamente e con lo sguardo ma
se avesse potuto fulminarlo sul serio, probabilmente lo avrebbe fatto.
-Senti…-
cominciò a chiedere Mitsuki. -Ma chi è stato a
conciarti in quel modo?- disse a
Morishige attirando immediatamente l’attenzione di Kurosaki.
-Prima hai parlato
di Kizami, ma non può essere stato lui, aveva un coltello,
se ti avesse colpito
avrebbe certamente fatto più danni.- sembrava abbastanza
sospettosa.
-Ho
incontrato Kizami, ma in effetti lui non c’entra.
C’era una ragazzina delle
medie con un tagliacarte, per quanto possa sembrare assurdo con quello
era già
riuscita a uccidere un’altra ragazzina e… uno del
liceo…- guardando il modo in
cui era vestito Kurosaki gli tornò in mente qualcosa. Vero… me ne ero dimenticato…
-Per caso il vostro gruppo era formato
da più di sette persone?- domandò il ragazzo.
-P-perché.-
chiese Kurosaki.
-Se
Fukuroi e la ragazza che lui e Yamamoto stavano cercando non sono qui
perché
hanno fatto una brutta fine…- cominciò a dire
osservando attentamente le
reazioni di Mitsuki. -Fareste meglio compiere il rituale subito ed
andarvene.-
fissò attentamente i volti dei due ragazzi, era abbastanza
sicuro di aver
indovinato…
-Cosa
intendi dire?!- domandò scioccato Kurosaki.
-Mi
dispiace… Il ragazzo ucciso portava la tua stesse divisa e
la ragazzina lo
aveva ucciso perché non faceva altro che chiedere di
aiutarlo a salvare un suo
amico che però era già morto, quindi dato che
dubito che vogliate recuperare
Kizami non credo che abbiate altre persone da trovare…- A quanto pare potrò proseguire da
solo… molto meglio così…
-Ci sono
ancora Tohko e Shimada!- disse finalmente Mitsuki.
-Capisco…-
ma Morishige non era comunque intenzionato a rinunciare al suo
progetto. -Buona
fortuna allora.- si voltò, uscì
dall’infermeria e cominciò ad andarsene.
-C-cosa?
Hey!- lo chiamò Taguchi. Anche gli altri decisero di uscire
dall’infermeria.
-Sei
proprio un asociale.- sentenziò Mitsuki con le braccia
conserte.
-No, non
mi risulta… ho accettato di percorrere parte della strada
con te e Fukuroi,
no?- disse Morishige girandosi verso di lei con tono gelido.
-Ma ci hai
mollato alla prima occasione!- lo accusò.
-Erano
affari vostri e non mi sembra che mi abbiate chiesto di aiutarvi a
inseguire la
vostra amica.- ribatté freddamente.
-No, ma se
fossimo stati in tre… Beh sì! Emi sarebbe morta
comunque, ma forse per Fukuroi…
avresti potuto aiutarmi a fare qualcosa!-
-Forse… o
forse in preda al panico sarei fuggito.- Non
mi piace pensare di poter avere una reazione simile, ma…
Beh, cerchiamo di
essere onesti. Dopotutto ho ucci… fatto uccidere una
ragazzina da Kizami… Pensò
amaramente il ragazzo. -In ogni caso ormai è morto, non
provare a incolparmi.-
Mitsuki inferocita fece uno scatto in avanti, ma venne fermata da
Kurosaki.
-Ok…
MItsuki… per favore non fare in questo modo!- disse il
poveretto mentre cercava
di trattenerla. Morishige non riuscì a non fissarla
spaventato.
-Come puoi
avere un’elaborazione del lutto simile! Emi e
Fukuroi… Loro sono morti! Non li
rivedrò mai più! Indipendentemente dal fatto che
riesca o no ad uscire da
questo inferno!- urlò in preda all’isteria. -Ma
reagiresti così anche se a
morire fosse Suz…- si bloccò prima di finire il
nome… al solo sentire la prima
sillaba l’espressione di Morishige era passata da spaventata
a truce. Kurosaki
la mollò e stavolta fu Mitsuki a indietreggiare. Stava per dire Suzumoto? Meglio che stia attento e
pronto ad
intervenire, l’ultima volta mi è sembrato molto
suscettibile su questo
argomento… pensò Taguchi, poi si
accorse che Morishige avanzava minaccioso.
Ok, meglio intervenire ora! Lo
bloccò
immediatamente.
-Ok…
cerchiamo di calmarci tutti quanti…- disse il cameraman con
una risatina
nervosa, ora il ragazzo con gli occhiali era perfettamente immobile, ma
cominciò a stringere un polso dell’uomo
piantandoci le unghie. -Ahi!- esclamò.
-Cos’è che
stavi per dire, Yamamoto?- disse il ragazzo in tono neutro, ma
tremolante…
-Forza… Dimmelo… No! Ora me lo devi dire!- il
tono era diventato furibondo.
-Ahia!-
ripeté Taguchi mentre la presa del ragazzo diventava
più forte.
-I-io…
d-dicevo solo…- cominciò a balbettare la ragazza.
-Se a morire fosse uno dei
tuoi amici reagiresti così velocemente al lutto?!- chiese in
fine, tutto d’un
fiato. Il ragazzo si calmò improvvisamente.
-Ahi!-
Taguchi lo ripeté una terza volta sperando che smettesse di
stringere, ma il
ragazzo sembrava non farci caso.
-Beh…
ecco… Mi dispiacerebbe ovviamente. Ma se uno è
morto, è morto, il mio
dispiacere non lo riporterà certo in vita e
comunque… anche se ne ritrovassi il
cadavere, si tratterebbe solo di un oggetto inanimato. Non sarebbe
più quella
persona…- Lei è
viva… lei viva, lo so che
è viva. Deve esserlo!
-Ho detto
ahia!-
-Ah,
raccapricciante…- commentò la ragazza a bassa
voce e denti stretti.
-Aiuto!
Qualcuno mi aiuti! Mollami!- urlò Taguchi e finalmente
Morishige lo lasciò.
-Vedi cosa
può succedere… In questo posto la mente delle
persone è più fragile del
normale. È meglio stare in gruppo il meno possibile o si
finisce solo per
danneggiarsi avvicenda.- spiegò il ragazzo tornato
tranquillo.
-Va bene,
ok… Ma… se trovo Tohko e nel frattempo sono
impazzita chi è che mi impedirà di
danneggiarla?- domandò la ragazza, stavolta era piuttosto
calma… o
semplicemente stanca morta. -Se impazzisco, ma nel frattempo sono in
gruppo c’è
chi se ne accorgerà ed eviterà che io faccia del
male agli altri, ma se sono da
sola e trovo Tohko c’è il rischio che
l’ammazzi! Oltre a questo, guarda che non
tutti riescono a stare da soli…- la ragazza andò
dalla parte opposta rispetto a
quella in cui stava andando Morishige precedentemente, Kurosaki la
seguì. -Beh,
che dire… buona fortuna…- salutò
acidamente. Morishige rimase immobile
guardando verso il basso. Poteva essere pericoloso per Mayu? Per quanto
se lo
domandasse non riusciva a pensare di poterlo essere. Ma…
per sicurezza forse dovrei…
-Tutto
bene?- domandò con tono basso Taguchi che era rimasto
lì ad osservarlo.
-Ehm…- Quanto
tempo ancora riuscirò a rimanere
lontano dai cadaveri? Se Mayu mi vedesse comportarmi in un certo modo
non c’è
dubbio, scapperebbe… Forse, volente o nolente con
più persone nei paraggi sarei
costretto a fare più attenzione. -Ehm…-
si alzò, guardò per qualche istante
nella direzione di Mitsuki e Kurosaki e cercò di
raggiungerli, Taguchi lo
seguì. Kurosaki li osservava po’ insicuro mentre
Mitsuki guardò Morishige
abbastanza inquieta.
-Posso?-
chiese Morishige. Kurosaki non sapeva se acconsentire e si
voltò verso Mitsuki.
-O-ok…-
rispose lei. Beh, prima mi sono
arrabbiata perché non voleva venire con noi quindi non
dovrei essere contenta
di avergli fatto cambiare idea? Lo sarei se non riuscisse ad essere
così
sospetto… Sì,
non mi sono comportata
meglio di lui però... Ah... proprio non ne sono sicura... Il
gruppetto si
incamminò di nuovo. Taguchi guardava Morishige in modo
insistente, il ragazzo
si sentiva veramente infastidito.
-Che c’è?-
domandò sotto voce.
-Niente…
ma non pensi che dovresti scusarti?- domandò sempre sotto
voce Taguchi,
Morishige gli fissò il polso.
-Giusto…
mi dispiace per il polso.- sussurrò.
-Oh,
grazie… aspetta non intendevo per quello!- l’uomo
fissò Mitsuki, Il ragazzo
sospirò.
-Mi
dispiace, per quello che è successo prima.- disse a voce
alta.
-Non fa
niente.- rispose in fretta lei. -Penso che anche io dovrei scusarmi, in
effetti.- ammise un po’ titubante.
-In realtà
dovresti scusarti anche di averla lasciata sola...- Morishige lo
guardò
minaccioso... Ma perché dovrei
scusarmi
per una cosa simile?! Forse stava tirando un po' troppo la
corda. Il
cameraman sospirò. “Impicciarti
in queste
liti fra ragazzini e cercare di farli andare d’accordo ti fa
forse sentire più
adulto? Congratulazioni, sei proprio un idiota Taguchi.”
Sì, penso che Naho mi
direbbe qualcosa di simile… Non ci perdonerà mai
per averla lasciata a casa, ma
in fin dei conti è molto meglio per lei che sia andata
così…
Il
gruppetto arrivò davanti delle scale però
c’erano un mucchio di banchi e sedie
accatastati a bloccarle.
-Direi di
metterci a lavoro e spostarli.- disse Mitsuki sollevando uno dei
banchi.
-Forza, aiutatemi.- chiese al resto del gruppo. Taguchi e Kurosaki si
unirono a
lei, Morishige rimase fermo a fissarli per un po’ con le
braccia conserte.
-Hey!- lo
richiamò la ragazza. -Forza, datti da fare anche tu!- gli
ordinò un po’ brusca.
Morishige sospirò e si avvicinò ai banchi. Li
fissò un po’ cercando di capire
che banco prendere e come prenderlo, nel frattempo lo sguardo confuso
di
Mitsuki lo infastidiva. Cercando spostarne uno dal mucchio sopra, che
però si
era incastrato con uno dietro, rischiò di farne cadere
altri. -No! Attento!-
Mitsuki corse tempestivamente a reggere parte dei banchi pericolanti
appoggiandocisi contro mentre Morishige cercava di estrarre quello che
aveva
afferrato. Terminata l’operazione la ragazza si accorse che
già trasportare un
banco per lui sembrava essere un grande sforzo o comunque una grande
seccatura,
non sembrava nemmeno capire come prenderlo. -No, non
c’è bisogno che lo
trasporti con la schiena così incurvata
all’indietro, così non riesci a vedere
dove vai.- abbassò un po’ il banco tenendo la
schiena un po’ più dritta.
-Attento, là c’è il muro!- lo scontro
tra il banco e il muro provocò un gran
rumore e fece cadere qualche piccolo pezzo di intonaco sulla testa del
ragazzo.
Kurosaki non riuscì a trattenere una risata, Mitsuki invece
cercò di darsi un
po’ di contegno. -Non… non hai proprio senso
pratico, eh?- disse provando a
trattenersi, ma alla fine una risatina scappò anche a lei.
-Se sono
davvero tanto inutile è meglio che non faccia niente.-
sbuffò infastidito e si
sedette a terra.
-No, non
scherzare! Rimettiti a lavoro.- Mitsuki continuò a
ridacchiare un po’ mentre
cercava di farlo alzare tirandolo per un braccio. -Beh, alla fine
è meglio che
tu non sia venuto con me e Fukuroi. Ragazzo o no, non mi saresti stato
di alcun
aiuto.- sospirò la ragazza una volta riuscita a farlo alzare.
-Ragazzo o
no?- ripeté confuso.
-Il
ragazzo che era con Yamamoto è stato attaccato da uno zombie
o qualcosa di
simile e le ha detto di scappare.- cominciò a spiegare
Taguchi, Mitsuki si fece
scura in viso -Pensavi che se ci fosse stato un altro ragazzo avreste
potuto
fare qualcosa, giusto?- stavolta si rivolse alla ragazza.
-Ehm… Taguchi,
credo che…- cercò di dirgli Kurosaki.
-In
pratica, quando le hai detto di non incolparti, lei si è
sentita come se le
stessi dando la colpa.- Morishige fissò dubbioso Yamamoto
pensando che stesse
per avere un altro attacco d’ira, ma lei sorrise…
anche se in modo un po’
maligno... Kurosaki la guardò preoccupato.
-Eh?!
Taguchi!- esclamò il ragazzo.
-Che c’è?-
chiese tranquillo l’uomo non rendendosi conto della ragazza.
-Signor
Taguchi…- cominciò a dire lei, sollevando una
sedia e minacciando di tirargliela.
-Si…?
Eh?!- esclamò accortosi del pericolo.
-Le
dispiacerebbe comportarsi da adulto e non parlare di cose che non la
riguardano?- chiese in tono tranquillo.
-S-scusa!-
la ragazza abbassò la sedia e sospirò. Per
qualche strano motivo, nonostante il
gesto, sembra abbastanza stabile… era molto diversa dalle
altre volte in cui
aveva perso le staffe.
-K-Kurosaki…-
lo chiamò la ragazza. -Mi dispiace per come mi sono
comportata fino ad ora…
Mentre per quanto riguarda voi due… Beh, vi assicuro che di
solito non sono
così agitata! Sapete, è solo… solo
che…-
Non voglio essere lasciata da
sola
e che gli altri credano che non ho alcun bisogno d’aiuto... e
non è mai stato
particolarmente importante per me sembrare forte, mi comportavo in quel
modo
così senza pensarci, non lo facevo di proposito.
Però… apparire così debole ed
essere un peso per gli altri decisamente non mi piace!
-Guarda
che non hai alcun bisogno di giustificarti.- sospirò
Morishige. -Ti sono morti
la maggior parte degli amici, uno di loro è impazzito e
altri due sono ancora
da trovare. Poi considera la pericolosità della situazione e
tutti i cadaveri
che hai visto nelle ultime ore… sentirsi destabilizzati
è normale, non dovresti
preoccupartene tanto…- Inoltre che
utilità ha giustificarti con noi? Taguchi è
troppo grande per essere un tuo
compagno di classe ed io sono di un’altra scuola. Usciti di
qui non ci vedremo
mai più. -Neanche noi siamo tranquilli. Kurosaki
non fa altro che tremolare
e guardarsi intorno mentre Taguchi per non fissare i cadaveri non
guarda dove
mette i piedi e rischia di inciampare, probabilmente chiacchiera anche
meno di
quanto farebbe nel mondo esterno.- Per
fortuna. -Tu semplicemente dimostri in modo più
evidente di sentirti a
disagio.-
-Già…
forse sto diventando troppo melodrammatica…- disse cercando
di riderci su, ma
dimostrando un po’ d’imbarazzo. Vuole
scusarsi anche per essersi scusata?
-Non mi
aspettavo che potessi essere tanto sensibile in effetti.- sorrise
Kurosaki
mettendo una mano
sulla spalla della
ragazza. -Comunque smettila con questa storia, non hai nulla da
invidiare ad un
ragazzo, nemmeno in quanto a forza. Semplicemente in certe situazioni
chiunque
sarebbe impotente.- la fece sentire un po’ più in
imbarazzo invece di
tranquillizzarla. Hanno intenzione di
rimanere a discutere ancora per molto? Non avevano anche loro delle
persone da
trovare? Morishige cominciò a spazientirsi.
-Ehm…
Hey!- li chiamò Taguchi che ne frattempo era
l’unico ad aver ripreso a spostare
banchi. Tornarono a cercare di spostare il passaggio… in
realtà Morishige cercò
di nuovo di starsene in disparte, ma dopo qualche occhiataccia di
Mitsuki cercò
di spostare qualcosa anche lui… comunque ci
provò…
Dopo aver
ripreso la ricerca Taguchi cominciò a rallentare. Continuava
a ripensare al
modo in cui gli studenti era finiti in quella scuola… uno
stupido scherzo su un
blog sul paranormale… Anche Naho ne aveva uno… Sì, ma Naho non farebbe mai qualcosa di
simile. In effetti non
avrebbe avuto alcun motivo, ma l’uomo non riusciva a non
pensarci. Perché dovrebbe farlo
poi? Si sarà
preoccupata per Kibiki una volta scoperto che eravamo andati senza di
lei…
forse anche per me? Ma che senso avrebbe mettere il rito su internet
per far
arrivare qui altra gente? Al massimo potrebbe cercare di venire qui
anche lei…
ma da sola non può e non coinvolgerebbe mai Ooue in qualcosa
di simile, credo…
Beh perchè mi preoccupo? Le sparizioni degli studenti sono
cominciate prima che
pianificassimo di venire qui, quindi Naho non c'entra. Per
un attimo ebbe
l’impressione che accanto a lui, ma nella direzione opposta
fosse passata una
ragazza molto simile a Naho… Si girò
verso la direzione in cui l’aveva vista andare,
per un attimo gli sembrò
di rivederla poi scomparve di nuovo. No…
non può essere!
Morishige
sentì il rumore prodotto dai passi di Taguchi diventare
sempre più flebile,
infine svanì del tutto. Il ragazzo si fermò un
attimo per controllare e non lo
vide più. Mitsuki e Kurosaki si insospettirono non sentendo
più rumore dietro
di loro così si fermarono anche loro…
-Ehm…
Taguchi dov’è?- chiese preoccupata la ragazza.
Note:
-In realtà
non so come Taguchi sia finito a fare da cameraman a Kibiki.
-Nel punto
in cui ho fatto rinvenire Taguchi, nel gioco dovrebbe essere morto
probabilmente, anche se a me in realtà è sembrato
solamente svenuto.
-La frase
del bambino senza lingua è “perché ha
reagito così?” spero si capisca, ma per
precauzione l’ho scritto.
-In corpse
party blood covered Kibiki non riesce a dire a Taguchi il metodo per
uscire o
comunque sembra non riuscirci...
-Sempre in
blood covered Taguchi dice che sono scomparsi degli studenti e pensa
che sia a
causa della scuola, ma in teoria se fosse davvero così
nessuno si dovrebbe
ricordare di loro e sapere che sono scomparsi o forse quello
è un dettaglio che
aggiungono solo in seguito?
-Morishige
a volte veniva preso in giro per via del nome, Sakutaro come nome
dovrebbe
essere abbastanza insolito o comunque vecchiotto… tipo
Addolorata o Crocifissa
suppongo…
-Nel
secondo capitolo di book of shadows, quando Mayu si ritrova davanti una
scala
bloccata da un mucchio di banchi, pensa che Shige-nii non le sarebbe
stato di
grande aiuto in quella situazione, non sembra molto portato per il
lavoro
manuale. L’ho trovata una cosa abbastanza buffa
così mi è venuta in mente la
scenetta.
In teoria
questa parte doveva finire con questo capitolo… in
teoria… Alla fine questa
fanfiction somiglia abbastanza poco ad una raccolta… Spero
solo che sia un
capitolo decente, grazie dell’attenzione.