Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: winterlover97    08/11/2016    2 recensioni
dal capitolo 5
Il gancio del sacco si sta per rompere, almeno credo, ma continuo imperterrita. Ho bisogno di sfogarmi, di lasciare fluire tutta la rabbia repressa fuori dal mio corpo. Le lacrime ora scorrono copiose lungo le guance. Le gambe si fanno pesanti, così come le braccia. Percepisco gli atomi del sacco da boxe e dell'imbottitura muoversi sotto le mie dita e i miei colpi. Il gancio salta e il sacco sbalza a terra, finendo contro il muro. Cado come un peso morto. Cado come le foglie in autunno e la neve in inverno.
capitolo 11
"Proviamo" sollevai lo sguardo e incontrai i suoi occhi, verde in blu "proviamo a capirlo, a definirlo, come si fa con i termini che ci sono sconosciuti, solo che questo non è una parola, un termine, è qualcosa di forte, di diverso, che sento il bisogno di definire" disse tutto d'un fiato, senza nemmeno prendere fiato, avevo ancora gli occhi suoi fissi nei miei, sbattei le palpebre e dissi "Proviamo".
capitolo 18
Un tuono squarciò l'aria.
E lei sorrise.
Un lampo.
E lei rise guardando l'orizzonte.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Pietro Maximoff/Quicksilver, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'You didn't see that coming ?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

capitolo 24

 

 

 

Fuori c'era aria, ero a mala pena riuscita a vedere le fronde degli alberi prima che la mia vista venisse oscurata da una benda in velluto leggero da parte di Pietro.

In un'altra situazione e con un'altra persona a fianco mi sarebbe presa l'ansia e non sarei stata in grado di stare in piedi, tanto meno camminare. Mi sarei sentita come estraniata dal mondo e come se tutto fosse fuori dalla mia portata, sensazioni che odiavo profondamente. Tuttavia questa volta è completamente diverso, complice sia Pietro che mi guidava con le mani sui miei fianchi, sia il mio sesto senso che non era sospettoso come al solito. Dopo essere scesi al pian terreno, facilitata da Pietro che, per evitare che io cadessi, mi aveva letteralmente preso in braccio, ci fermammo di fronte alla porta dal salone.

Sfiorai debolmente il legno intarsiato fino a che trovai la maniglia in metallo e la abbassai. Abbassai le mie difese mentali, consapevole dello shock che mi avrebbe causato. Avvertii solamente un brusio indistinto che fu subito sovrapposto da un vociare più rumoroso e indistinto. Alzai di nuovo la barriera poi, di colpo e velocemente, la benda mi venne tolta dagli occhi. Le luci soffuse delle candele sospese nei candelabri rendevano delicata e tenue l'atmosfera, i ragazzi ci guardavano poi scoppiarono con 'Sorpresa' in coro.

Portai le mani alle bocca e mi voltai verso Pietro che mi stava guardando in attesa.

'Centri anche tu?' chiesi mentalmente.

Annuì. "Ti piace?"

Ero letteralmente senza parole, ogni singola cosa era perfetta e come se fosse stato disegnato a mia figura, dalle candele profumate alla musica soffusa proveniente da uno stereo, dai colori, al cibo. Ogni. Singola. Fottuta. Cosa.

Gli gettai le braccia al collo stampandogli un bacio sulle labbra. Asciugai una lacrima che mi era fuoriuscita dall'occhio e che aveva percorso la mia guancia e una parte di quella di Pietro.

"Perchè stai piangendo?" fece prendendomi per le guance con le mani a coppa.

"E' che sono felice, davvero felice. Nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me. E questo mi ha fatto piangere e venire il magone per la felicità. So che è stupido... grazie davvero ragazzi, non avrei potuto chiedere di meglio. Per la prima volta mi sento al posto giusto al momento giusto e vorrei essere."

Pietro mi abbracciò di lato e mi baciò sul capo.

La festa iniziò pochi secondi dopo non appena la musica fu alzata.

"Non sai quanto ti amo."

"Non saprei immaginarmelo, seriamente piccola Evangeline."

"Non usare l mio nome per intero, te ne prego..." dissi ridendo.

"A sproposito, hai notato Wanda?"

La sua faccia si corrucciò. "Sembra che vada d'accordo con James, non hai notato?"

l suo sguardo saettò fino a dove vi erano Wanda e James che ridevano e bevevano un bicchiere di spumante della miglio marca.

"ho notato..."

Lo guardai in faccia poi risi. "Non mi dire che sei geloso o preoccupato!"

"No, è solo che è mia sorella ed è l'unica famiglia che ho dopo di te. Sono preoccupato."

"E' naturale essere preoccupati, però, fidati, James è un bravo ragazzo, si sta impegnando a riprendere in mano la sua vita con l'aiuto di tutti."

Si voltò verso di me. "Forse hai ragione, però questo non lo esonera dal discorsetto..."

"Se sei così con tua sorella, cosa farai se un giorno avrai una famiglia?" dissi ridendo.

"Avremo vorrai dire."

La frase mi ghiacciò il sangue nelle vene. Deglutii rumorosamente.

"Avremo, ho capito bene?" sussurrai incredula.

"Si avremo." sussurrò a sua volta. "Non dirmi che hai pensato diversamente..."

"E' che ho una tremenda paura di perderti e che tutto questo finisca..."

"Ascoltami. Io. Non. Ti. Lascerò. Mai. Capito? Anche se è meno di un anno che siamo una coppia, voglio passare il resto della mia vita con te, voglio avere una famiglia, grande e numerosa, di quelle incasinate ma unite, al tuo fianco Evangeline Chang, spero Evangeline Maximoff presto." disse nervoso.

"Mi hai appena chiesto di sposarti Pietro Maximoff?" sussurrai incredula il triplo.

"Beh, ehm, penso di si, anche se nulla è andata come volevo, volevo farti una proposta con in fiocchi e-"

Lo zittii con un bacio sulla bocca. Certe volte è peggio di me, devo ammetterlo.

Quando ci staccammo mi guardò, poi prese dal completo di alta sartoria una scatolina in velluto blu scura e la aprì davanti al naso. L'anello svettava al suo interno, semplice e delicato, con incastonati un diamante di piccolo taglio e dei zaffiri o dei lapislazzuli ai suoi lati.

"E' un sì, quindi?"

"Direi di si."

Mi mise l'anello al dito calzando perfettamente mentre intorno a noi gli altri continuavano a chiacchierare come se non li avesse toccati minimamente quanto appena accaduto.

Ballammo nel centro della stanza scambiandoci baci di tanto in tanto ed estraniandoci dall'ambiente tanto che ci bastavamo.

 

 

La torta venne portata un po' di tempo loro mentre stavo parlando con Wanda riguardo il suo Love Affaire facendola diventare più rossa dei capelli di Natasha. Di contro mi interrogarono riguardo l'anello e il dopo festa. Guardai la torta, in pan di spagna, cioccolato e pistacchi, con venti candeline  il cognome di Pietro accanto al mio nome.

"Curiosità. Chi si è occupato della torta?"

Le mani si indirizzarono verso Tony, Steve e Pietro che rispettivamente mi guardavano compiaciuti.

"Contavi che ti avrei detto di sì?" feci a Pietro a due centimetri dalla sua bocca.

"Sai che sei illegale quando mi parli a questa distanza... comunque si, è un male?"

"Tutt'altro. Ti amo. E ora tagliamo la torta, non ne ho più dalla fame."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

angolo autrice.

mi scuso per il ritardo consistente, sono ultra incasinata tra università che finisco alle sei, croce rossa e tutto il resto.

spero che il capitolo vi piaccia

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: winterlover97