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Autore: CastielImpala67    10/11/2016    1 recensioni
Castiel era un grande musicista, insegnava in una delle accademie musicali più importanti della città.
Dean era davvero un bravo pittore, esponeva i suoi quadri nelle gallerie d’arte.
Migliori amici, vivevano insieme da quando, terminato il college, decisero di dedicarsi completamente alle loro passioni, traendone vantaggi a vicenda.
Una serie di eventi, determinate circostanze e svariati problemi li porteranno ad avvicinarsi di più, scoprendo un lato del loro rapporto ancora inesplorato.
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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LUGLIO.
 
“Pronto?”
“Cas? Ciao, sono Charlie”
“Charlie.. Ehi, come va?”
“Non bene, a dire la verità”
“Cosa è successo?”
“Cas.. Il padre di Dean..”
“No.. No.. Oddio, no.. Quando??”
“Stamattina, tra due giorni si terrà il funerale. Ti ho chiamato, per rispetto, sai..”
“Lui come sta??”
“E’ a pezzi”
“Cristo..”
“Pensi di venire?”
“Non lo so.. Ora devo andare, a presto. E grazie, per avermi avvisato”
“Figurati Cas, a presto”
 
-
 
Castiel venne assalito da una serie di emozioni. Sentiva il petto esplodere, non sapeva cosa fare.
Si gettò sulla sedia e cercò di riflettere lucidamente.
In qualche modo, si sentiva quasi in colpa.
Voleva esserci, voleva essere lì per Dean.
A prescindere da tutto quello che era successo, prima di tutto, era suo amico.
Aveva appena perso il padre e solo Dio sa quanto Dean ci fosse affezionato.
Aveva bisogno di vederlo e sentiva che anche Dean ne aveva bisogno.
Se lo sentiva nello stomaco, sotto la pelle, quella sarebbe stata la decisione più giusta da prendere.
Ogni parte del suo corpo voleva andare da Dean e stringerlo forte, dimenticare tutto quello che avevano passato e semplicemente esserci.
L’uno per l’altro, come avevano sempre fatto.
Ci sarebbe andato.
Non preparò nemmeno la valigia, sarebbe stato lì solo un giorno e poi sarebbe tornato, senza troppe storie.
Non ci pensò due volte, era determinato, era quello che doveva fare.
 
Una volta arrivato in città gli sembrò tutto così familiare che gli si strinse il cuore.
Solo in quel momento si rese conto di quanto gli fosse mancato tutto, quell’aria di casa che circondava il paese.
 
-
 
Il cimitero era pieno di familiari, amici e conoscenti. Non voleva attirare l’attenzione su di sè così rimase in disparte, dietro tutti e ascoltò le parole del prete in silenzio.
Finita la cerimonia poco a poco tutti andarono via.
Decise di rimanere fino alla fine per dare un ultimo saluto a John.
Quando ormai non ci fu più nessuno ed iniziò ad avvicinarsi notò che c’era anche un altro uomo lì, in preghiera, con la testa bassa.
Lo scrutò bene e poi, eccolo, eccolo lì.
Era Dean.
Era ancora più bello di quanto ricordasse.
Il ragazzo alzò lo sguardo e quando si rese conto della presenza di Castiel, sgranò gli occhi, incredulo.
Rimasero fermi a fissarsi, senza dirsi una parola.
Castiel sentiva il petto pomparsi di tutte le emozioni possibili.
Non riusciva a spiegare cosa stesse provando in quel momento, era un misto di tutto, gioia, tristezza, amore, rabbia, delusione.
Non riuscì a controllarsi, era tutto così nuovo, non aveva mai provato nulla del genere.
Scoppiò a piangere davanti a Dean. Fu l’unico modo in cui riuscì ad esprimersi.
Era troppo per lui.
Il ragazzo lo fissava sconcertato, come se avesse visto un fantasma.
Quei meravigliosi occhi verdi completamente immersi nel rossore di un pianto appena concluso.
Non aveva altre lacrime da regalare, aveva finito tutto. La speranza, la gioia, la fiducia.
Dean non era più niente.
Non era più una persona, era solo un essere.
Messo lì e buttato in chissà quale mondo.
Esisteva solo per il senso di esistere ma lui non sapeva quale fosse il suo.
Sorpassato ogni limite, ogni confine, ogni regola, c’era Dean.
Un pezzo di carta preso e lasciato lì, per mano di chissà quale Dio.
Era nessuno e niente era quel che gli era rimasto.
Guardava Cas come a volerlo pregare.
Non avrebbe mai voluto farsi vedere in quelle condizioni, era così vulnerabile.
Castiel fece qualche passo verso di lui e lo sommerse nel suo abbraccio.
Proprio come i vecchi tempi, Dean lo lasciò fare.
Lasciò che il calore di Cas lo avvolgesse, che il suo corpo si uniformasse con l’altro, che le loro anime, le loro ossa, il loro sangue, si mischiassero e si restituissero a vicenda.
Ne aveva bisogno, era tutto ciò di cui aveva bisogno. Per sempre.
“Cas.. Io.. Scusami, davvero.. Io..” Dean non riuscì a completare la frase, cercava di calmarsi, tra un singhiozzo e l’altro ma quello era troppo. Era troppo per entrambi.
“Tranquillo Dean, sto bene. Va tutto bene, starai bene.. Ora calmati”
“No Cas, non capisci” – il ragazzo si scollò dall’amico per guardarlo meglio negli occhi – “Io ho bisogno di te. Ti prego.. Dimmi che non te ne andrai mai più”
Castiel continuò a fissare e a perdersi nel verde di Dean, cercando di trovare una risposta giusta.
Ma poi ci pensò.
Per tutto quel tempo non aveva fatto altro che chiedersi cosa fosse giusto o sbagliato, ma chi era veramente a deciderlo?
Chi era quel figlio di puttana che decideva cosa fosse giusto per gli altri? Cosa fosse sbagliato?
Perché non si poteva semplicemente fare quel che si voleva, senza pensare alle conseguenze?
Per tutta la sua vita Castiel era stato un uomo represso, troppo preso a pensare a cosa avessero detto gli altri, a come l’avrebbero guardato.
Era stanco di farsi giudicare dagli altri.
Era stanco di farsi giudicare persino da sé stesso.
Non seppe se fosse la decisione giusta o quella sbagliata e, sinceramente, non voleva neanche saperlo.
Tutto ciò che gli mancava, che aveva sempre desiderato, era finalmente lì.
Dimenticò tutto.
Il male, i litigi, le brutte parole, le promesse infrante.
Ogni cosa.
Ci sarebbero state nuove promesse, nuovi litigi, altro male, altre brutte parole ma ne sarebbe valsa la pena.
Per Dean ne valeva la pena, sempre.
Prese tutto l’amore che aveva in corpo, tutta quella rabbia repressa, quella malinconia che l’aveva perseguitato fino a quel momento, quel vuoto incolmabile che ora già iniziava a non sentire più, avvolse il viso di Dean con le sue mani e lo baciò.
Un bacio pieno d’affetto, di sentimento, cercò di trasmettergli tutte le emozioni che stava provando in quel momento e Dean le sentì, le ricevette e gliele restituì con un altro bacio, ed un altro ancora.
Si assaggiarono, fu quasi un mangiarsi a vicenda.
Le loro lingue intrecciate come promessa di quel che erano, di quel che avevano.
Sentirono l’uno il sapore dell’altro e Dio se si erano mancati.
Nonostante tutte le difficoltà, i problemi e i difetti avrebbero trovato un modo.
L’avrebbero sempre trovato e si sarebbero sempre ritrovati, insieme, a vicenda, l’uno accanto all’altro.
“Mai più” concluse Castiel.
 
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Okay okay, so che questa storia non è un granché, ma è la prima long che io abbia mai scritto quindi vi prego di essere clementi *si inginocchia chiedendo pietà* lol.
Anywaaay
Ovviamente, se vi va, lasciate qualche commento! Mi farebbe davvero piacere conoscere i vostri pareri, specie perché sto meditando su dei probabili missing moments quindi INeedToKnow ç.ç
Ad ogni modo, spero che questa piccola storiella vi sia piaciuta, alla prossima!
   
 
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