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Autore: sole51    15/05/2009    10 recensioni
MA CHE IDIOZIA!!!! Il tonfo del libro scagliato contro il muro rimbombò nella stanza praticamente vuota. -Ops..-bisbigliai sentendo che dalla stanza accanto era arrivato un commento poco carino. Promemoria:ricorda che vivi in un dormitorio. Ma ero così nervosa!!! Un altro libro inutile e idiota , che mi aveva solo fatto perdere tempo. Mi alzai dal letto e svogliatamente mi trascinai per la stanza fino alla pila di libri che avevano avuto la stessa sorte dell’ultimo. Con il piede li spinsi verso il muro. Cominciavano a diventare tanti dovevo decidermi a farne qualcosa.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora non vi si è accesa sta lampadina quindi

Ancora non vi si è accesa sta lampadina quindi?

Vabbè prendetevi tutto il tempo che vi serve..e tanto per la cronica non siete voi che siete tonte sono io che sono brava!!!!!!hehehehehehehehehe

E tanto modesta poi, vero? ;-P

Buona lettura.

Baci Sole.

 

-Sono passati altri cinque minuti..ora posso andare a parlarle?

-Rose sembri un maledetto orologio a cucù.

-Ma sono passati..

-..altri cinque minuti. Lo so!

Sbuffai e tornai a osservare Mia.

Erano quasi quaranta minuti che non dava segni di vita.

L’ultima cosa che aveva detto era stata “Ferma la macchina.” a Emmett quando io avevo finito di raccontare la mia storia.

Man mano che andavo avanti vedevo l’espressione del suo viso cambiare.

Si era schiacciata sempre di più contro lo schienale del sedile e non aveva detto nulla, a parte chiedere di scendere.

Si era allontanata dalla strada e da quaranta minuti ci dava le spalle semiappoggiata ad un grosso albero.

E va bene, basta adesso!!

Non ce la facevo più ad aspettare. –Io vado. –annunciai decisa a Emmett.

Lui brontolò qualcosa ma poi mi venne dietro.

Mi avvicinai a Mia stando attenta a fare abbastanza rumore perché mi sentisse ma non troppo da spaventarla.

Ci fermammo a pochi passi da lei e feci cenno a Emmett di lasciar parlare me.

-Ehm..Mia? –dissi con il mio tono di voce più rassicurante.

Nulla. Ritentai a voce un po’ più alta. –Mia?

Nulla .Il terzo tentativo mi scappò forse un po’ più forte tanto che lei si portò una mano sull’orecchio. OPS.

-Ti avevo sentito anche la prima volta. –disse secca.

Sì, decisamente aveva il mio carattere..e i miei capelli..ma il sorriso, certo quando lo mostrava..era proprio come quello di Emmett. Ahhhh, proprio perfetta!

No, non adesso..concentrati Rosalie!!

-Stai ..bene? –tentai.

-Una meraviglia. –sempre tagliente la piccoletta.

Nonostante il mio avvertimento Emmett sbuffò e iniziò a bofonchiare.

-…mamdmdjeienms…umani..mdmkjfiiifkksls…donne!!...mdmmeif

-Che dice quello? –disse Mia finalmente girandosi.

Aveva gli occhi ridotti a due fessure, e nonostante le ultimissime informazioni circa la nostra natura non esitò a piazzarsi proprio di fronte a lui.

-Quello? Rose l’hai sentita? ..Mi ha chiamato QUELLO! –misi una mano sul petto di Emmett e spinsi con la forza necessaria a spostarlo di qualche passo.

-Ti avevo detto di far parlare me o sbaglio?

-Ma se nemmeno si era girata!!-protestò lui.

-Emmett! –lo sgridai.

-Rosalie!!-mi rispose allo stesso modo.

-Ehilà vampiri? –ci voltammo a guardarla.

-Visto? –disse lui fiero –Adesso parla!

-Oh ma sta un po’ zitto Emmett!!

-Invidiosa. –mi disse lui camuffando la cosa con un colpo di tosse.

-Quanti anni avete detto di avere? –disse lei sospettosa.

Ringraziai Dio di non poter arrossire e poi cercai di assumere un contegno un po’ più..da mamma.

-Non fare caso a lui..troppi anni in mezzo a dei liceali non gli hanno fatto un gran bene..

Mettendo il broncio Emmett si allontanò un po’. –Vedo.

-Mia..mi dispiace se ti abbiamo spaventata..ma non siamo pericolosi te lo giuro..-poi mi corressi -..cioè non lo siamo per TE.

Mi piantò due occhi spalancati in faccia. Era ..scioccata?

-Cred- credevi che fossi spaventata?

Non lo era? –Non lo sei? –chiesi sforzandomi di capire cosa potesse passarle per la testa.

-NO!!-mi rispose indignata.

-Ah no?..e perché no?

-Ecco..in realtà io ..stavo pensando ad altro..

Ad altro? Ma come io le dicevo che era chiusa in macchina con due vampiri e lei pensava ad altro? –E a cosa stavi mai pensando ?-chiesi incredula.

-Cose mie. –disse incrociando le braccia e corrucciando la fronte.

Ok, ora mi ero proprio persa. –Ma se non avevi paura di noi ..perchè sei scappata?

-Ma non lo vedi che è una spostata Rose.-suggerì il mio delicatissimo marito.

-Emmett!!-ero sbalordita –Non parlare così davanti alla bambina!!

OPS. –La bambina? –disse lei abbandonando la posizione non-vedo-non-sento-non-parlo.

Grazie, grazie , grazie di non farmi essere capace di arrossire!!

-Ah-ehm..vedi..forse c’è un piccolo dettaglio che non ti ho ancora detto..

-Sentiamo.

Certo. La faceva facile lei, ma io dovevo trovare le parole giuste.

-Allora?

-Un momento..sto cercando..è che non so bene come dirtelo..

-Il modo diretto è il più efficace.

-Non questa volta. –le feci segno di sedersi. Dopo un primo attimo di dubbio le fece. –Okay..allora..forse è meglio che faccia una piccola premessa..

-Rosie..

-STA. ZITTO. EMMETT. –grugnì una risposta poco carina.-Prima di dirti quello che devo..è meglio che ti parli un po’ della nostra famiglia.

-La famiglia di Logan?

-Sì. La famiglia Cullen.

Le spiegai come Carlisle ci aveva trovati e salvati tutti e di come eravamo diventati in quel modo una famiglia.

-Aspetta..quindi il biondino sarebbe tuo padre?

-Sì, Carlisle è mio padre.

-Ma non quello di Logan vero? –era evidentemente concentrata a visualizzare il nostro intricato albero genealogico.

-No.

-Perché suo padre è quello spilungone giusto? –io annuii. –E sua madre..è quella con cui ho fatto a botte. –annuii di nuovo.

-Quindi ho fatto a botte con la madre di Logan? –scosse un po’ la testa, forse per schiarirsi le idee. –MERDA. Questa proprio mi mancava..

-Non è stata colpa tua..Nessie ti ha provocato..lei ha un carattere un po’ particolare..è sempre stata così fin da bambina..

-Da bambina? –di nuovo la sua bocca si spalancò per la sorpresa.- Vuoi dire che voi potete crescere?

Ecco, ci stavamo avvicinando al punto critico. –Naturalmente no. Restiamo fermi all’attimo della trasformazione.

-Ma se hai detto..

Le chiesi di lasciarmi finire. –La storia di Nessie è diversa dalle nostre..lei non è esattamente come noi..

Sembrava molto interessata a questa parte della storia. –Cioè non è un vampiro?

-Lo è. ..Ma solo a metà. –Iniziai a raccontare di nuovo.

Le parlai sommariamente della storia di Edward e Bella e della nascita di Renesmee.

-Quindi lei è..come dire..viva?

-In un certo senso.-cercai di essere più chiara che potevo. –Diciamo che lei non è una non-morta .-sorrisi al gioco di parole.

Mia restò in silenzio per un po’ e io la lasciai stare. Aveva di certo bisogno di qualche minuto per metabolizzare il tutto.

-E Logan?

-Lui è il figlio di Nessie e di Jake..e la sua nascita è stata una sorpresa ancora più grande di quella di sua madre.

-Perché?

Guardai Emmett. Avevo bisogno di sapere la sua opinione stavolta.

Un conto era raccontare il nostro segreto..ma mi chiedevo se potevo fare altrettanto con quello dei lupi.

Lui scrollò le spalle. –Diglielo pure..tanto ormai..

-Dirmi cosa? –incalzò lei.

Aveva negli occhi la stessa espressione di quando mi aveva chiesto in macchina di raccontarle la mia storia.

-Ecco, Jacob, il padre di Logan è..-dirlo o non dirlo? –Ecco lui è un ..

-Un? –quasi strillò.

-Un licantropo.

Restò pietrificata con una buffa espressione per almeno due minuti prima di parlare. –Mi stai prendendo in giro?

Scossi la testa.-Un..licantropo?..Luna piena..pallottole d’argento..

-No, no..quelle sono solo leggende..

-Già come quelle che i vampiri escono solo di notte a quanto pare.

-Sì, proprio come quelle che parlano di noi.

Ci pensò su ancora un po’ –Ma..un licantropo?

-Beh, non ti sembra di essere un po’ razzista? Perché i vampiri sì e i licantropi no?

Scoppiò a ridere per la mia battuta, salvo poi coprirsi la bocca con la mano, ricordandosi evidentemente che doveva tenere il muso lungo ancora un po’.

Ma  a me bastò. –Hai proprio la stessa espressione di Emmett quando ridi sai? –dissi raggiante.

Archiviato il momento di ilarità mi guardò più sospettosa che mai. –Il sorriso di Emmett?

OOOOPS. Emmett mi sgridò mentre Mia si girava a squadrarlo.

-Che vuol dire che ho il sorriso di Emmett?

Dai Rose, adesso o mai più!!!

-Vedi ..

-TU!! –mi precedette lei puntando dritto ad Emmett.

Preso un po’ alla sprovvista lui indietreggiò un po’.

-TU!! –continuò lei avanzando.

-Rose? –disse lui un po’ intimorito.

-Mia ma che fai?

-E’ lui vero?  Sei tu!!

-Ma lui cosa? –possibile mai che questa ragazza avesse reazioni tanto strane?

-E’ MIO PADRE.!!!-lo urlò con tanta forza che si sentì l’eco per un po’ tra gli alberi attorno a noi.

Non ci diede nemmeno il tempo di rispondere e iniziò a colpirlo come le capitava.

Corsi a fermarla prima che si facesse di nuovo male.

Nonostante la mia stretta non le lasciasse scampo continuò a scalciare e inveire contro di lui.

-SEI UN BASTARDO!!!MA ADESSO TI FACCIO VEDERE IO ..CAROGNA!!COME HAI POTUTO!!! COME HAI POTUTO???????

Emmett completamente tramortito dalla svolta che aveva preso la situazione se ne stava lì come una statua.

-Mia, calmati..ma che dici?

-Ha abbandonato mia madre!! Ha abbandonato ME!!!!!

-Ma come fa ad essere tuo padre? Emmett è morto nel ’35..

No, un momento!!!

Sempre tenendo stretta Mia mi puntai anche io verso di lui.

-Tu quanti anni hai Mia?

Se anche lei era un ‘immortale non era da escludere che potesse esserlo dagli anni trenta, no?

Lei smise di agitarsi.-Venti.- mi rispose.

Sembrava non fosse abituata a rispondere a questo genere di domande.

-Forse è meglio che ti chieda da quanto hai vent’anni allora.

Dal momento che era immobile la lasciai andare e mi piazzai proprio di fronte ad Emmett.

-C’è qualcosa che non mi hai detto AMORE?

-Ma ROSE!!!..ma..ma ..ma..

-No, Rose..non è lui..scusa..scusatemi..non so che mi è preso..ma quando hai detto..ho pensato..scusate davvero..scusa Emmett..

-Perché ne sei tanto sicura adesso? –ora ero io la sospettosa.

Che l’avesse riconosciuto e ora tentasse di proteggerlo?

Fece un lungo respiro e poi espirò profondamente. –Perché sono solo cinque anni.

-Cinque anni?

Annuì. –Sì, sono solo cinque anni che sono ..morta.

-Ma non è successo tre giorni fa? –piazzai a Emmett una bella gomitata nello stomaco.

-Ouch!!..ROSE!!

-Così impari a dire idiozie.-sibilai. –Continua Mia.

-Tre giorni fa è stata solo ..l’ultima volta..

-E cinque anni fa la prima. –non era una domanda ma lei annuì lo stesso in risposta.

Le andai di nuovo vicino. –Come è successo?

Scosse di nuovo la testa. –Non ti va di parlarne? -lo fece di nuovo, ma più decisamente. –Va bene, se non ti va non devi..

-Non voglio.

-Va bene così Mia.-le presi una mano. –Va bene, così..ma se un giorno ti venisse voglia di farlo..Puoi fidarti di me..di noi..-mi corressi guardando Emmett, che nel frattempo sembrava essersi ripreso, tanto da parlare di nuovo. –Quante volte ti è successo? –chiese.

-Se  non vuoi..

Scosse ancora la testa.-Allora non devi..

-No, no..voglio dire che questo non è un problema..-di nuovo prese un bel respiro prima di parlare.

-Di preciso non lo so..-ci disse -..ecco..i primi  anni  dopo..sapete..la mia prima morte e ..resurrezione..

La incoraggiai a continuare. -..ecco..non è stato facile..sono stata allo sbando..non sapevo che cosa succedeva..non capivo..-cercò i nostri occhi -..capite cosa intendo vero?

Annuii anche se non era stato così per me.

Io avevo avuto Carlisle ed Edward che mi avevano spiegato tutto..ma non era quello il momento di sottolineare questo particolare a Mia.

-..ho fatto cose folli..ho vissuto..-chiuse gli occhi ricordando -.. facendo cose così stupide..

-E queste cose stupide sono finite spesso con la tua morte. –finì Emmett per lei.

-Già. All’inizio tra la morte e il risveglio passava anche una settimana..ma piano piano il tempo diminuiva..

-Fino ai tre gironi che ti ci sono voluti stavolta.

-Tre giorni? –chiese lei stupita.

-Sì. –confermammo in sincrono.

-Sono restata morta tre interi giorni?

-Sì. –ripetè Emmett.

-No aspetta..-lui si voltò a guardarmi. –Morta no..ci sono voluti tre giorni perché il veleno facesse il suo corso,ma morta sarà rimasta poche ore. –tornai a guardare lei –E’ possibile?

Mi sorrise. –Bene , il tempo è sceso ancora allora. L’ultima volta sono restata morta sei ore.

-No, meno.- confermai.

-Almeno una buona notizia c’è. –disse sconsolata.

Vedendo che non capivamo si spiegò meglio. –Dopo il periodo nero..ho cercato di scoprire qualcosa su di me..su cosa ero..

-Ecco perché prima eri così sconvolta allora!!-esclamai quando finalmente le cose cominciarono ad avere un senso.

-Già, ed ecco anche perché non hai avuto paura di scagliarti contro di me, prima..tanto non puoi morire!!!

Mia scoppiò a ridere di nuovo. –Sì, è per quello. Ormai ho superato lo choc della morte.

-Ecco perché chiedevi di morire allora.!-le rivelazioni ormai mi arrivavano a ripetizione.

-Quando mi risveglio –disse ancora –sono come nuova. Il mio corpo ritorna immediatamente all’attimo esatto in cui ero prima di morire la prima volta.

-Ma puoi invecchiare? –chiesi molto curiosa.

-Non lo so..non sono rimasta mai viva abbastanza a lungo per verificarlo.-disse scrollando le spalle –Ma tutto ciò che faccio tra una morte e l’altra al mio corpo non resta. –mi mostrò i lobi delle orecchie.

Avevo notato che aveva parecchi piercing quando l’avevo conosciuta. Ora gliene restava solo uno per lobo.

-Non so molto su quello che sono o che posso o non posso fare..per questo è più di un anno ormai che faccio ricerche. Voglio risposte.

-Credi che ce ne siano altri come te?

-Non lo so..lo spero.

-Io non ne ho mai sentito parlare..ma forse Carlisle..-disse Emmett.

-Sei un genio Emmett!!-trillai. –Mia Carlisle è molto vecchio..e sono sicura che se qualcuno a questo mondo sa qualcosa su quelli come te..beh quel qualcuno è lui.

-Ma sembrava stupito quanto voi quando mi sono svegliata.

Riecco il momento cruciale. –Ecco..a questo proposito..sai il veleno di cui parlavo prima.. –annuì-..quando ti hanno ferita Logan mi ha chiesto di salvarti..

-Ohhh..vuoi dire facendomi diventare un vampiro?

-Sì..lui era terrorizzato .-mi sentii in dovere di giustificarlo. –Non l’avevo mai visto così..era fuori di sé..

Qualcosa le passò negli occhi..ma fu troppo veloce perché riuscissi a identificarlo.

-E tu mi hai morso..

-Ma il veleno non ha avuto l’effetto che ci aspettavamo.

-Perché una volta morta il mio corpo deve aver annullato tutti i cambiamenti che il veleno aveva apportato.

-Quando non ti sei svegliata..-il solo ricordo mi fece tremare.

-Ma stavo davvero diventando una vampira? –chiese curiosa.

Chissà perché quell’idea la divertiva.

-Sì, stava andando tutto bene..fino a quando tutto non è andato male.

-guardammo tutte e due Emmett senza parole.

-Che c’è? –si difese lui –E’ andata così no?

Lo ignorai. – Non ricordi il dolore?

Rise. –Cavolo se me lo ricordo!!!

-Mi dispiace Mia. –mi sentivo così in colpa.

-Beh..ci sono modi più dolorosi per morire, credimi.

Rise di nuovo davanti al nostro orrore.

Ma cosa poteva mai esserci di più doloroso della trasformazione dovuta al veleno di un vampiro?

-Voi sarete anche stati su questa terra più a lungo di me..ma in materia di morte non ne sapete più dei comuni mortali. –disse con una certa superiorità.

Sì, mi dissi per l’ennesima volta. Quando sorrideva era proprio uguale a Emmett.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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