Film > Toy Story
Segui la storia  |       
Autore: SailorDisney    11/11/2016    1 recensioni
"Ti presento Bo Peep." disse Woody sorridendo amaro fissandola mentre lei richiamava le sue pecore. "E' la mia fidanzata."
"Fidanzata?" credo di avere storto il naso e inclinato il viso, come un gattino poco convinto.
"Non te la prendere Jessie, magari adesso può sembrarti strana ma... ti innamorerai. Ne sono sicuro." disse cingendomi le spalle.
"Oh ne dubito seriamente!" dissi senza smettere di fissarla.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Bo Peep, Jessie
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il giorno dopo, Andy era in fibrillazione. Andare in campagna dalla nonna aveva evidentemente scosso la sua fantasia, tanto da non vedere l'ora di mettere in piedi l'ennesima grande avventura con i suoi compagni di gioco preferiti. Buzz era un intrepido eroe, pronto a farsi in quattro volteggiando con i suoi turbo razzi sopra le nostre teste, io ero ormai diventata fondamentale, il terzo elemento di quello strano gruppo di paladini della giustizia e Woody, Woody era il protagonista indiscusso, se c'era una rapina o un assalto di scimmie radioattive, Woody sapeva sempre cosa fare, per Andy, non c'era nessuno come lui, nessuno.  

Sembrava che tutto andasse esattamente come doveva andare, ma non per me forse. Andy prese Bo e la fece volteggiare, era in pericolo, rapita dai perfidi Mr. e Mrs. Potato, i due malvagi criminali. Ero pronta, mi sentivo pronta a trionfare, correre, trarla in salvo, niente e nessuno avrebbero potuto fermarmi e...

"Arrivo, mia amata!" Andy prese Woody, nascosto dietro di lui. Saltò in groppa a Bullseye e corse a prendere Bo e la caricò sul suo destriero portandola al sicuro. Cosa mi prendeva? Ero furiosa. Perchè toccava a Woody? Io potevo al massimo salvare il suo gregge? Non ero abbastanza per fare le veci dello sceriffo? Cosa aveva Woody in più di me per potere salvare Bo? Per poterla... Scossi la testa. Qualcosa mi era passato per la testa ma non sapevo cosa, chiusi gli occhi. Li strizzai. Poi mi resi conto che stavamo ancora giocando, tornai al mio personaggio. Aspettai, aspettai. Non ero più in me, cosa mi stava succedendo? Mi voltai, Andy avvicinò i visi di Woody e Bo, sugellando il loro amore. Mi morsi le labbra. Fino a farmi male. Quel dolore fu importante, mi ricordai di tornare di nuovo in me. Ancora il mio dovere non era finito, poi avrei potuto sfogarmi come volevo. O Forse... forse no? Forse nemmeno dopo avrei avuto qualsiasi tipo di diritto, cos'era quel moto che mi stava sconvolgendo? Era forse... gelosia?

 

Andy mise la parola fine alla storia e ai miei pensieri e corse di sotto a cenare. Ero confusa, mi alzai come stordita. Avevo voglia di scappare, di non vedere nessuno, ero in imbarazzo come se tutti potessero leggere i miei pensieri, ne ero terrorizzata. Stavo per andarmene quando mi sentii afferrare dalla cintura.

"...Ma non devi ringraziare solo me, senza Jessie non avrei potuto fare nulla!" disse Woody ridendo tirandomi verso di loro. Mi voltai lentamente ma sapevo già chi avrei trovato di fronte a me. Diventai di mille colori.

"Allora grazie, Jessie." disse Bo sorridendo, tenendo due lembi del suo abito e accennando un inchino.

"Ehm... prego..." mormorai io cercando di evitare il suo sguardo. Poi me ne andai di tutta fretta.

"Ho detto qualcosa che non andava, secondo te?" chiese lui toccandosi la testa.

Bo fece spallucce, poi si morse il labbro inferiore e volse lo sguardo a terra.

Mi rifugiai sotto il letto, le mie guance stavano per prendere fuoco. Era stato troppo, troppo per me. Non avevo mai provato la gelosia, perchè ce l'avevo così tanto con Woody? Davvero non riuscivo a sopportare che lui fosse il protagonista? O c'era qualcos altro a tormentarmi? Mi accovacciai di lato tormentandomi la treccia, ero nervosa. Non volevo più giocare con Andy, almeno non per quella sera. Sentii qualcuno raggiungermi, sicuramente si trattava di Buzz, pronto sempre a sapere se andava tutto bene, probabilmente avvisato da Woody. Devo imparare a controllarmi, non posso passare per... Mi sentii sfiorare i capelli, mi voltai lentamente, non sembrava il tocco timido di Buzz e...

"Sarebbero perfetti sciolti sulle spalle..." disse Bo stesa accanto a me giocando con i miei capelli.

Il cuore si fermò per una seconda volta, non saprei dire quanti istanti riuscì a fermarsi, non saprei dire nemmeno se ce l'ho un cuore, quel che era certo è che qualsiasi cosa provassi dentro di me, non si placava, non mi permetteva di reagire, ero totalmente in balìa di quelle dita che sfioravano la mia treccia.

"Bo... cosa ci fai qui?" chiesi cercando di fingere che fosse tutto a posto.

"Mi ha mandata Woody... sostiene che tu abbia qualcosa che non va." rispose lei continuando a giocherellare con la treccia.

"E' tutto bene, va tutto bene." risposi, fingendo disinteresse.

"Oh beh in tal caso, posso andare via." disse lei sorridendo, ne ero quasi certa, c'era una sorta di sfida in quel sorriso.

Rimasi in silenzio, di spalle. Lasciandola continuare. "Mi dispiace, non so cosa mi sia preso. Non sono abituata a giocare da parecchi anni... sarà questo." dissi cercando di convincerla e cercando di convincere anche me stessa.

"Non puoi sempre salvarmi tu..." mi zittì lei.

Le guance divennero nuovamente rosse come mele. Come faceva a sapere che si trattava di quello, come faceva a leggere nella mia mente? O forse ero stata io troppo plateale?

"Ehi... non ti spaventare! Bastava guardarti per capirlo..." sorrise lei sciogliendomi i capelli senza chiedermi il permesso, sapeva già che poteva tutto.

Mi alzai di scatto, portando i capelli con me che caddero sulle spalle e la guardai negli occhi.

"Mi stavi guardando?" chiesi stranita.

Sono sicura, che quella fu la prima volta in cui vidi le sue guance arrossire. Divennero di un tenero rosa pallido, perfettamente in tinta, come tutto il resto.

Bo si avvicinò, nonostante le guance avessero preso quel colorito, spostò un ciuffo dietro il mio orecchio, con dolcezza. Riuscii a sentire le sue mani delicate sfiorarmi la guancia e l'orecchio. Poi sorrise.

"Lo dicevo che sciolti sarebbero stati una meraviglia..." si tirò su e uscì dal letto, lasciando una bambola di pezza senza più un briciolo di forza, le avevo usate tutte per sopravvivere a quegli ultimi istanti.

 
 

Era chiaro, lei si stava prendendo gioco di me. Ma certo! Forse voleva fare bella figura davanti a Woody, o forse... forse voleva prendere il posto di Woody! E doveva far vedere che avrebbe potuto fare amicizia con chiunque! Non c'era altra spiegazione per quel suo avvicinamento, quelle frasi a metà, quel mistero.

Il giorno dopo, Buzz mi aspettava fuori dal letto appoggiato al piede del comodino.

"Jessie!" il suo voltò si illuminò.

Provai per un attimo a cercare di ricreare sul mio viso lo stesso entusiasmo, ma era incredibilmente difficile. Inoltre provavo un forte senso di colpa, non saprei dire da cosa derivasse ma c'era e speravo che sorridere ed essere gentile bastasse a farlo sparire.

"Ehi Buzz! Che ci fai qui fuori?" chiesi come se non sapessi che aspettava solo me.

"Ehm... sono venuto a sapere se va tutto bene. Woody mi ha detto che ieri eri un po' strana e..."

"Va tutto bene Buzz! Davvero... sono solo un po'... stravolta. Tutto qui." Risposi senza entrare nei dettagli.

"Oh beh... come diceva Bo, allora posso stare tranquillo..." disse lui confortato.

"B-Bo... cosa c'entra Bo? Che vi ha detto?" chiesi quasi terrorizzata.

"Non preoccuparti! I vostri segreti sono al sicuro!" disse strizzandomi l'occhio. Mi sentii mancare, cominciai a sudare freddo. "... Bo ci ha detto solo che ancora ti devi abituare alla stanza, ai ritmi di gioco, a Andy e che questa nuova vita è totalmente diversa da quella dei tuoi ultimi anni e ... hai bisogno del tuo tempo. Ce lo ha fatto capire e rispetteremo i tuoi spazi." disse afferrandomi le spalle. Per fortuna mi afferrò così forte che non credo potesse percepire il tremare del mio corpo. Era impossibile che non appena la si nominasse, dovessi reagire così.

"Ha... ha detto così? Beh... si è vero, in effetti è proprio così..." ammisi, anche se con lei non ero stata così esplicita, aveva detto loro esattamente ciò che avevo bisogno sapessero.

"Inoltre..." aggiunse Buzz.

"...si?" chiesi, non aspettandomi che ci fosse un continuo.

"Bo ci ha detto che si sarebbe presa lei l'incarico di passare un po' di tempo con te, sostiene che noi maschietti non siamo capaci di trattare una donzella come si deve. E ovviamente Woody, dopo essersi offeso perchè la sua capacità di tirare su il morale era stata messa in dubbio, è stato entusiasta dell'idea, come me d'altronde. Credo che ti faccia bene avere un'amica qui..." disse sorridendomi.

Ero confusa. "Lei... ha detto questo? Hmm... e scommetto che vi ha detto di non dirmi niente. Giusto?" chiesi strizzando gli occhi, come se stessi per arrivare alla conclusione finale di un enigma. Forse, stavo cominciando a capire qualcosa di lei.

"Eh eh... ci hai preso. Non voleva ti sentissi a disagio, magari pensando che lei potesse sentirsi obbligata ad esserti amica. In realtà, sembrava quasi una richiesta più che una proposta. Come se volesse il nostro permesso! Ahah!" disse lui ridendo. "Ma non dire nulla Jessie! O quei due mi faranno fuori!" disse guardandosi intorno.

"Lo prometto, Buzz." dissi sorridendo, stavolta sinceramente. Mi sentivo finalmente con qualcosa tra le mani.

"Ehm... e ... Jessie?" disse lui richiamandomi all'attenzione.

"Si, Buzz?"

"Magari... magari quando prenderai un po' di confidenza con questa nuova vita... potremmo passare un po' di tempo insieme, conoscerci meglio, ehm... che ne dici?" disse timido toccandosi la testa.

"Certo Buzz!" risposi entusiasta, ma credo che in realtà non avessi dato molta importanza a quella domanda. Questo momento è uno di quei tanti rimorsi.

 

Bo era sul comodino di Andy, intenta a pettinarsi i boccoli biondi specchiandosi nel metallo della lampada. Non si era accorta totalmente della mia presenza, la fissai per parecchi minuti mentre si passava lentamente la spazzola sui capelli finchè mi schiarii la voce, appoggiata ad una pila di libri lì accanto.

"Jessie! Che... che ci fai qui?" si voltò Bo sorpresa, solitamente era lei a gestire il "gioco". Non si sentiva preparata.

"Passavo di qui e... pensavo di passare un po' di tempo insieme." dissi ironica, cercando di cavare la verità.

"Uh..ehm, bene. Ottimo. Ma sono molto impegnata adesso e... devo trovare le mie pecorelle prima del ritorno di Andy..." disse lei cercando palesemente una scusa.

Con fare beffardo, mi misi le dita in bocca e fischiai con forza. Dopo pochi secondi le tre pecorelle arrivarono saltellando in fretta verso di noi. "Queste... pecorelle?" dissi sorridendo.

"Come hai fatto?! Loro ascoltano solo me!" chiese lei sorpresa venendo verso di noi.

"Scherzi? Credi che una cowgirl sappia trattare solo con i cavalli? Potrei richiamare a me... chiunque." dissi alzando lo sguardo, e cercando il suo. Lei guardò a terra in fretta, non riuscendo a nascondere un leggero imbarazzo. Si sedette elegantemente ai miei piedi e cominciò ad accarezzare le sue pecorelle. Era così dolce quel gesto, così intenso. Era come se riuscisse a canalizzare tutto il suo amore nelle mani e a trasmetterlo con quelle carezze. Mi chinai e mi sedetti accanto a lei, provando a fare lo stesso.

"Lei è Whiteness, è la più grande di tutte e la più saggia." disse accarezzandola mentre la pecorella chiudeva gli occhi. Sorrisi e mi unii a lei. Lei mi guardò e sorrise, motivata a continuare. "Le altre due la ascoltano sempre e... anche io. Mi ricorda di non perdere mai la razionalità e di essere sempre me stessa."

La guardai sempre più incuriosita.

"Lei invece è Sweetness ma la puoi chiamare Sweety! E' la più piccola delle tre, una birbante!" lei la guardò offesa. "Ma senza di lei non so che farei..." la pecorella sorrise e si rimise a testa bassa a farsi accarezzare. "Mi ricorda che qualsiasi cosa succeda, dobbiamo trovare il tempo per sorridere..."

"E lei?" chiesi accarezzando l'ultima pecorella addormentata vicino ai nostri piedi.

Bo rimase in silenzio per qualche secondo.

"Lei è Honesty." disse fermandosi, smettendo di sorridere. "Lei dice sempre la verità. E' onesta, leale. Honesty mi ha insegnato ad essere sincera, prima con me stessa e poi con gli altri." disse spostando la mano su di lei e accarezzandola. Fu lì che le nostre mani si sfiorarono per la prima volta, le nostre dita si incontrarono nel soffice manto delle sue amiche. Il mio cuore fece un piccolo salto, come a lanciarsi da un trampolino senza sapere se sarebbe mai arrivato di sotto, ma credo non fece in tempo perchè si era già scontrato con quello di lei, e tenendosi per mano si tuffarono insieme.

Le presi la mano e la strinsi, non so cosa mi portò a farlo ma non riuscii a tornare indietro. Ci guardammo per un istante, riuscii a guardare i suoi occhi azzurri analizzandone ogni centimetro. Sentivo come l'esigenza di conoscerli, di osservarli per poi portarli con me quando lei non c'era. Lei accennò un sorriso, come un consenso. Io le strinsi la mano ancora più forte, senza volerlo, come per avvicinarla a me. Lei non oppose resistenza, eravamo sempre più vicine e...

"Arriva Andy!" gridò la voce di Slinky dal basso, avvertendo tutti quanti. Si poteva avvertire il suono dei veloci passetti nelle scale.

Immediatamente ci distanziammo come spaventate l'una dall'altra, rimanendo a fissarci per istanti lunghissimi. Io con lo sguardo corrucciato, lei triste, dispiaciuta, confusa, confusa esattamente come me. Mi guardai intorno, dovevo andare via ma... Andy fece irruzione  in camera, sbattè la porta, inseguito dalla piccola Molly. Al bimbo cadde subito l'occhio sul comodino, aveva trovato il modo di distrarre la sorella. Afferrò Bo e cominciò a muoverla davanti a Molly.

"Ecco Molly! Gioca con lei e lasciami in pace!" disse cercando di fuggire e lasciando Bo nelle mani della sorellina. Molly, nella sua ingenuità, la afferrò e a piccoli passi uscì dalla stanzetta dirigendosi verso la sua.

Andy si buttò sul letto ma quella pace durò pochi secondi, infatti poco dopo cominciò a giocare con tutti noi in una straordinaria avventura. Nonostante lo sconvolgimento per quanto successo poco prima però sentivo una strana energia in me, ero carica, ero pronta ero... ero felice?

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Toy Story / Vai alla pagina dell'autore: SailorDisney